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Savatage - Handful Of Rain
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UN PO' DI TRISTE CRONACA Il 17 Ottobre 1993 è venuto a mancare -a soli 30 anni- Criss Oliva, uno dei più dotati e -ahimé- sottovalutati chitarristi della storia dell'heavy metal. Un maledetto incidente stradale lo strappò alla moglie e suo fratello Jon, col quale viveva da anni un rapporto simbiotico in ambito musicale; ma, lo portò via anche a migliaia di fans in giro per il mondo. Per molti di loro, i veri Savatage sono morti con lui. Troppo poco ci si è soffermati sull'inestimabile contributo artistico che Criss è riuscito a fornire nella sua pur breve vita. Una tecnica indiscutibile, ma soprattutto una gran classe in fase di arrangiamento. Tutto è al posto giusto in un pezzo concepito dalla mente di Criss Oliva; mai un assolo forzato, mai un riffing eccessivo.
Purtroppo, la cronaca della vicenda è tristemente nota, quindi mi focalizzerei sulle possibilità che avevano i Savatage dopo una simile tragedia. Fondamentalmente due: continuare scegliendo un sostituto del compianto fondatore della band, oppure chiudere la pratica in maniera prematura, avendo consegnato all'umanità almeno quattro album (molto) al di sopra della media di quegli anni. Fu Jon Oliva a decidere che i Savatage dovevano andare avanti, e lo fece soprattutto per suo fratello Criss. Tutto ciò per cui aveva vissuto fino a quel maledetto 17 Ottobre non poteva -e non doveva- finire così presto. La voglia di rivalsa su questo destino avverso portò alla pubblicazione -l'anno successivo- di un disco molto discusso: Handful Of Rain.
TANTA RABBIA Questa è la prima cosa che traspare da un primo ascolto di Handful Of Rain. Una sana voglia di spaccare tutto. Credo che questa sia stata -giustamente- la forza principale nella mente di Jon Oliva, principale compositore di questo platter. A questo punto occorreva un sostituto. Detto fatto, l'ingrato compito di sostituire il fratello Criss toccò ad Alex Skolnick che, una volta lasciati i Testament, entrò a far parte dei Savatage. Fu proprio questa la cosa che non andò giù alle migliaia di fans della band: la scelta di Skolnick, ritenuto responsabile dell'approdo verso lidi ancora più pesanti dei Savatage, che mai in precedenza avevano espresso questo furore metallico a discapito di quella vena melodica che li aveva sempre caratterizzati. Una vera e propria follia per il sottoscritto! Spesso la cecità -o meglio sordità- dei fans rasenta l'ignoranza. Il fatto che Skolnick fosse diverso da Criss non poteva rappresentare che un bene per i Savatage. Sarebbe stato corretto continuare con un clone di Oliva? Onestamente, credo di no. In quella maniera, i Savatage non avrebbero rispettato la sua memoria e il suo lavoro, che nel caso di Criss, coincideva con la sua vita.
LET THE MUSIC DO THE TALKING Taunting Cobras è un violento fendente al volto dell'ascoltatore. Tre minuti di riffing serratissimo e un ritmo martellante che quasi soffoca l'ascoltatore. Il cantato di Zak Stevens è serrato e cattivo come mai in precedenza. In effetti, si può comprendere il senso di smarrimento di chi amava il lato più melodico dei Savatage. Poi c'è la title track a farci rifiatare almeno per un po'. Il lento arpeggio di chitarra però, non sembra preannunciare nulla di buono in realtà, e infatti il ritornello esplode in tutta la sua bellezza e la sua furia poco dopo. Handful Of Rain è già un piccolo capolavoro. Ma le cose assumono le sembianze di un'opera immortale con la successiva Chance, che vorrei fosse promossa dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità. Monumentale è l'aggettivo adatto per un pezzo di tale bellezza. L'intreccio delle voci in coda al pezzo è semplicemente sublime, oltre ad essere diventato un marchio di fabbrica dei Savatage da quel momento in avanti. Insomma, questo pezzo giustifica ampiamente l'acquisto dell'album. Si prosegue con Stare Into The Sun, altro pezzo da novanta, dove Skolnick ha spazio per mostrare gli artigli graffianti della sua chitarra. Castles Burning è un altro ottimo pezzo, ancora una volta vincente grazie alla furia del refrain. Visions è un delizioso pezzo strumentale di un minuto e mezzo. La seguente Watching You Fall è un'altra perla dei Savatage. La seconda parte è da brividi. Nothing's Going On viene lasciata a Skolnick e alla sua chitarra. Un brano heavy fino al midollo. Symmetry è sulla falsa riga dei brani precedenti strutturati su ritmi più cadenzati. Infine, Alone You Breath, pezzo di una bellezza disarmante che ci fa davvero percepire il dolore che Jon ha provato per la perdita dell'amato fratello. Gli stessi versi che Jon cantò in maniera melodica su Believe, e su When The Crowds Are Gone, vengono cantati con rabbia da Stevens. Un cambiamento che si addice perfettamente allo spirito della canzone.
UNA PERLA PASSATA INOSSERVATA È questo quello che penso di Handful Of Rain. Non viene mai annoverato tra i capolavori del gruppo, ma -invece- questo è disco di altissimo valore. È semplicemente diverso dagli altri.
Se non lo fate da molto, mettete nello stereo Handful Of Rain, allacciate le cinture, e meditate gente, meditate.
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Senz’altro un buon album, personalmente nn lo trovo così “ diverso stilisticamente “ nell’ insieme a parte qualche incursione più heavy del solito.Pero’ mi manca Criss, eccome se mi manca....senza nulla togliere all’ ottimo sostituto di lusso. |
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Pur essendo un disco meno melodico di Streets e Dead Winter Dead, Handful riesce a imprimere emozioni vere nella mente dell'ascoltatore, grazie a canzoni sofferte, composte e suonare da un uomo dotato di un talento straordinario, Jon Oliva. La già citata Chance è il punto di riferimento del disco, da qui i Sava sperimenteranno sempre più andando a comporre dischi sinfonici come DWD e The Wake Of Magellan. Vorrei ricordare anche Watching You Fall che mi è sempre piaciuta moltissimo nel suo crescere, Castles Burning (bellissimo che tratti di un tema a noi caro come quello di Falcone e Borsellino) con un'interpretazione di Zak da urlo e Alone You breathe, una delle più belle dediche che abbia mai sentito in musica. Criss da lassù avrà sicuramente sorriso perchè questo brano è di una profondità devastante, una preghiera che Jon indirizza a suo fratello con parole splendide. Inutile sottolineare anche qui la prestazione di uno Stevens in formissima, e Skolnick dimostra di non essere passato di li per caso ma di saperci fare alla grande. Insomma, disco duro e a tratti tosto, ma che merita più ascolti per essere compreso |
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Concordo pienamente con voto e recensione, io li ho sempre considerati i Queen del metal e Chance me li ricorda molto... |
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Questo magnifico platter non sarà un capolavoro se paragonato ad altri lavori dei Savatage ma se accostato a qualsiasi uscita discografica dal 1998 in avanti di qualsivoglia band...beh anche questo è da considerarsi un capolavoro! |
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*pardon (precedente!!)... |
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Concordo pienamente con la recensione;album sottovalutato della carriera della band (non fu sicuramente un periodo facile per la scomparsa di Criss*R.I.P) ma Handfull...fu un album per me molto interessante !,forse diverso dallo stile Sava a cui si era abituati ad ascoltare,sempre su canoni Power e True/metal ma, con una freschezza e colore tutta nuova; zack e'più irruento e spavaldo,avvicinandosi un p'o di più allo stile del suo front man predecessore Jon;...Comunque , nel complesso un pregevole album di power/heavy dai suggestivi arrangiamenti: Grandi Sava.! ...voto 90 |
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Disco bellissimo,parte alla grandissima con Taunting Cobras e poi è tutto un susseguirsi di brani da antologia dell'heavy metal.Anche se nella line-up non compaiono i fratelli Oliva(che sono l'essenza della band)forse è il loro album che preferisco. |
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Lo riascoltavo ieri in macchina di ritorno dal mare...C'e poco da dire, nonostante la tragedia che li aveva colpiti i Savatage fanno raccolta e anche se non al livello dei precedenti capolavori ( Hall, Gutter, Edge) tirano fuori un altro discone dal cilindro. Da brividi Chance e Alone you Breathe. Rip Criss |
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E' il disco di Chance. Basta questo per non avere indugi e correre a comprarlo. Ma c'è anche l'omaggio a Cris in Alone you breathe e allora le parole non servono più. Peccato che Skolnick non abbia proseguito perdendosi nel jazz-fusion. 80 |
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Mi sono avvicinato da poco ai Savatage, ma in breve tempo ho divorato la discografia e approfondito la loro storia e la loro evoluzione musicale. Handful of Rain è a mio avviso un piccolo capolavoro, interamente composto e suonato da Jon Oliva con l'aiuto di Paul O' Neill e Alex Skolnick, nonostante nei credits all'epoca apparve l'intera band. Ogni brano ha un suo perchè e pezzi come Chance, Handful of Rain e Alone You Breathe valgono da soli il prezzo del cd. L'edizione rimasterizzata contiene anche due gradevolissime reinterpretazioni di Jon Oliva di Summer's Rain e Believe. Lo consiglio vivamente a chi come mi si approccerà alla stupenda musica dei Savatage. Voto 90. |
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Io credo che anche questo album è in pieno stile sava, teatrale ed epico. E anche se non compare john nella line up del disco, si sente che il pacchetto è opera sua. Ottimo lavoro, come sempre, una delle poche band con le idee chiare su quello che vogliono proporre musicalmente. John master mind, con ottimi interpreti agli strumenti. |
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Non mi è mai andata giù l'opener, ma il resto è da brividi con uno Zack Stevens poliedrico ed evocativo. |
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95 è il mio voto quest'album è uno dei lavori più riusciti, la rabbia di questa band dopo aver perso un loro compagno gli ha condotti a dare il meglio e ci sono ampiamente riusciti, e devo dirlo nonostante manca Criss, un chitarrista che adoro, quest'album è fantastico, il loro ultimo capolavoro, poi un buon dead winter dead (album in cui non ci ho mai visto niente di speciale) e gli ultimi 2 che non sono mai riuscito ad apprezzare |
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99, per me è il massimo, ho avuto la fortuna/sfortuna diconoscerli con questo album e per me "alone you breathe" ha un significato particolare e la reputo la più bella canzone dei savatage meglio di believe...per me è il migliore considerato che streets esula dall'evi ma si presenta come un qualcosa di più corale e teatrale questo è heavy metal puro made in usa ed è bello così. Dal punto di vista affettivo è il migliore, come opera streets è superiore inmaniera oggettiva, ma i gusti sono soggettivi. Dire quale sia il migliore di una band come i savatage è dificilissimo.... |
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Signori, la perfezione. |
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Album bellissimo, Chance è MOSTRUOSA e Alone You Breathe è veramente da lacrime. |
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Per me l'album più emozionante dei Savatage, con il pezzo più toccante della storia del metal, Alone You Breathe, alla memoria del compianto Criss... Andiamo Jon, lascia perdere le estemporanee cover, riunisci i Savatage con Zac Stevens alla voce e fai , non chiedo un disco, ma almeno un ultimo grandioso tour d'addio. Please... |
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mamma mia ,che album e quanti ricordi. Alone You Breathe con l'autocitazione di Believe dedicata a Criss è un capolavoro immenso, un testo da brividi.. Chance è semplicemente incredibile. Castles Burning è dedicata alla memoria del magistrato Ugo Falcone, morto pochi anni prima. savatage band ingiustamente sottovalutata, per fortuna che Oliva &C si sono rifatti con la Transiberian Orchestra che pare abbia un successo incredibile in giro per il mondo. E quando mai si riformeranno i savatage io sarò in prima fila |
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Ottima precisazione Nikolas! |
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Non mi sembra che qualcuno l'abbia fatto notare... ma Castles Burning è dedicata a Falcone e la sua lotta contro la mafia.. come potete constatare dalle faq sul sito ufficiale dei savatage! |
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Probabilmente il disco più sottovalutato dei Savatage. Peccato, perchè è di una bellezza struggente: dalle canzoni trasuda epicità e tristezza, pesantezza d'animo che si riversa nelle note. A parte Taunting Cobras (che mi è sempre sembrata abbastanza fuori luogo) il disco presenta molti assi nella manica, dalla bellissima titletrack per passare a "Watching you fall" e "Symmetry". La vera perla è "Chance", bellissime le voci finali che si fondono perfettamente, in un crescendo favoloso. Un lavoro da riscoprire, giusto il voto del recensore. 88/100 |
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Per me i Savatage sono stati il gruppo milgliore della storida dell' HM...perche hanno saputo creare capolavori assoluti, senza riciclarsi mai. Cmq da mega stra fan dei Sava quale sono, volevo solo aggiungere che tutte le parti strumentali del disco (chitarre ritmiche, basso, batteria!) sono registrate da Jon...tanto per capirci (Skolnick ha registrato solo gli assoli) |
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Rispetto a Hall to the mountain king, Gutter ballet, Streets, Edge of thorns e Dead winter dead è un passo indietro e concordo con il voto e con la recensione. Nonostante la tragedia occorsa alla band la magia non è andata persa, forse si era solo appannata un pò... |
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Bistrattato ma a mio avviso all'altezza dei precedenti "Hall""Gutter""Streets" e "Edge". Un quintetto da acquistare in blocco (e pure il sesto successivo dead winter dead...). |
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Ricordo che quando uscì, una rivista specializzata lo bocciò alla grande sostenendo che non suonava alla "Savatage"....bhe...a me sembrano sempre loro..nonostante la tragedia. Change è immensa!! |
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La morte di Criss intacca solo parzialmente la buona riuscita dell'album. Ma solo per una questione di feeling e timbrica chitarristica, l'ispirazioe rimane intatta. I Sava dimostrano ancora una volta, e dopo un lutto tristissimo, cosa significa suonare Heavy Metal senza ripetersi e senza sputtanarsi. Tauting Cobras e' un terremoto, Chance e' magia pura ( cori e controcori spettacolari ), Alone You Breathe e' da lacrime ( assolo finale incredibile ). |
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"Taunting Cobras" "Alone You Breathe" "Chance" da sole valgono l'acquisto. Grandissimo Alex Skolnick alla chitarra, ma tutto il gruppo si eleva ad altissimi livelli Zak Stevens una voce bellissima. |
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disco ispiratissimo.... |
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E io ringrazio te Nightblast per leggerci in maniera così assidua! Ti anticipo che mi occuperò anche di 'Dead Winter Dead' più in là...  |
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Ringrazio Roberto Tirelli per aver mantenuto la parola...Handful of Rain è il primo disco dei Savatage che acquistai. Lo comprai in cassetta...Un disco che ancora oggi mi mette la pelle d'oca. Un must. 95 |
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ricordo una cassetta di streets ordinata per posta nei miei 18 anni che lasciò il segno (16 anni fa...aimè). poi dopo tanti anni li riscopro e mi rifaccio degli album persi. dead winter dead era così così e poi ascolto questo handful of rain. il disco è buono ma "chance" è decisamente sopra la media di tutto. un pezzo di gran classe, da brividi, probabilmente l'apice compositivo, uno di quei momenti magici che capitano raramente a chiunque. aggiungo solo che wake of magellan è anhe un gran bel disco...insomma questi savatage hanno classe. uno dei veri grandi gruppi in ambito metal. a livello compositivo sono una spanna sopra. |
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Altro capolavoro dei mitici Savatage! |
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Eheh Vittorio, temo proprio di sì...  |
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Grazie mille Federico95! |
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Questo disco è un capolavoro, chi lo critica sbaglia! (Federico95, ci conosciamo??)  |
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Il più bel disco senza Criss... Ottima recensione, complimenti! Il mio voto è 92. |
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