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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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( 3475 letture )
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Dopo l'ottimo 'The Tatterdemalion Express' dei cileni Mar De Grises, l'etichetta Firebox tenta di nuovo di sfruttare quel filone che pare esser diventato la nuova gallina dalle uova d'oro in ambito Metal: il Doom/Death di impostazione 'classica' britannica.
Il giovane duo statunitense Necare dimostra in questo debut album tutta la loro maniacale devozione per quelle sonorità e per quei gruppi che vengono sempre tirati in ballo in questi casi (parliamo dell'ex trio-Peaceville naturalmente), con la conseguente creazione di un album che pare essere più un tributo a questi padri putativi piuttosto che un onesto e sincero debut.
'Ruin', esteticamente, rasenta la perfezione: bella la cover, belli i testi, buona la produzione e il growling.
Ciò che lo penalizza è la completa mancanza di una 'essenza' interiore, quel quid capace di tenere l'ascoltatore con l'orecchio attaccato allo stereo: il pathos di un' opera Doom, quella capacità di tradurre emozioni, che possono andare dal nichilismo-Worship al fantasioso eclettismo dei già citati Mar De Grises, in note, ciò che dovrebbe essere il punto cardine sì di qualsiasi gruppo, ma in particolar modo di quelle band che tentano di apportare nuovi sentieri a quella via tracciata tempo fa dai maestri Black Sabbath, Pentagram, Cathedral e compagnia.
E così, tra l'ormai classica intro a base di chitarrine acustiche e gotici violini, riff rubati a piene mani da 'The Silent Enigma', aperture melodiche sulla scia di quanto fatto sentire recentemente da Mourning Beloveth e The Prophecy e rauche accelerazioni che fanno molto primi My Dying Bride, l'album si trascina stancamente al termine, e quando vi accorgerete che da 'Stillborn Twilight' a 'Touching Eternity' avete passato 60 minuti (di cui quasi 14 solo per il mattone 'Celia') ad ascoltare niente, rimpiangerete di non aver portato a spasso il cagnolino giù al parchetto.
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3
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Ovviamente per cane intendo quello che dovrei portare a spasso(ma per pieta..) secondo le ultime righe della recensione.Preferisco i Necare,decisamente. Nel suo genere disco da 75/80 direi. |
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2
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I cani non mi piacciono per niente e neppure questa incomprensibile recensione che stronca con un 40 un disco di valore,a tratti monolitico ma fatto di ottimi momenti gotici ed emozionali.Non innovativo,ma un 40 a mio avviso lascia a dir poco perplessi. |
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1
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Per me invece è un ottimo disco, e ha proprio tra le sue caratteristiche quella di sapere ammaliare e convincere. Certo, forse non molto originale, ma molto coivolgente. Voto: 85 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Stillborn Twilight
02. Rite Of Shrouds
03. Desire (The Dawn And The Chrysalis)
04. Canto XXXIV
05. Ruin
06. Celia
07. Gethsemane
08. Waters Of Quiet
09. Touching Eternity
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RECENSIONI |
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