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Mob Rules - Among The Gods
( 2614 letture )
Quarto disco in cinque anni per i tedeschi Mob Rules, nati nel 1994 e autori di power molto melodico che si pone tra Stratovarius ed Edguy, senza però mai raggiungere le vette compositive dei gruppi citati in precedenza. Infatti questo "Among The Gods" si presenta sì ben confezionato, preciso e curato in tutti i dettagli, ma l'impressione che manchi quel qualcosa in più che faccia fare il salto di qualità alla band è davvero forte.

Già dal brano di apertura, "Black Rain", possiamo trovare soluzioni melodiche catchy e facilmente assimilabili ma il problema che emerge da subito è la staticità del gruppo che propone le stesse soluzioni musicali dal debutto "Savage Land"! La seguente "Hydrophobia" non tenta minimimamente di smentire queste mie affermazioni e per trovare qualcosa di "fresco" e che esprima un poco di originalità dobbiamo aspettare i primi minuti di "Invitation Time" (la quale si appiattirà subito dopo, con una strofa molto banale) e la successiva "The Miracle Dancer" che presenta qualche soluzione strumentale non proprio metal (a dire la verità già sentite nel secondo disco della band, "Temple Of Two Suns"). Si prosegue quindi con la title-track, una canzone un po' scialba ma che propone arraggiamenti leggermeni diversi, più heavy oriented ma sempre supportati dal grande lavoro di Onnen alle tastiere. Quindi qualche sbadiglio durante "New World Symphony" e "Ship Of Fools" ci accompagna verso due canzoni abbastanza energiche che però non catturano a dovere l'attenzione dell'ascoltatore come "Seven Seas" e "Meet You in Heaven" (quest'ultima tra le migliori dell'album). Il disco si conclude con le melodie orientali di "Arabia", strada intrapresa ormai da tutte le band e che non risulta particolarmente riuscita.

A mio avviso uno degli elementi che penalizzano di più questo disco è la voce del cantante Klaus Dirks, che non si può di certo definire brutta ma che manca completamente di potenza e che quindi tende ad appiattire un po' tutte le canzoni. Insomma questo lp continua il percorso intrapreso già dal primo disco e portato avanti con buon gusto e grande esperienza, ma la band non va oltre una piena sufficienza.



VOTO RECENSORE
61
VOTO LETTORI
26.47 su 38 voti [ VOTA]
Donzia81
Sabato 11 Febbraio 2006, 18.15.37
1
Album deludente... era meglio il precedente "HOLLOWED BE THY NAME" del 2002 moooooolto più bello di questo.
INFORMAZIONI
2004
SPV / Steamhammer
Power
Tracklist
01 - Black Rain
02 - Hydrophobia
03 - Invitation Time
04 - The Miracle Dancer
05 - Among The Gods
06 - New World Symphony
07 - Ship Of Fools
08 - Seven Seas
09 - Meet You In Heaven
10 - Arabia
Line Up
Klaus Dirks - Vocals
Oliver Fuhlhage - Guitars
Matthias Mineur - Guitars
Thorsten Plorin - Bass
Arved Mannott - Drums
Sascha Onnen - Keyboards
 
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