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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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Dawn Of Demise - A Force Unstoppable
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( 3490 letture )
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Secondo full-lenght per i danesi Dawn of Demise, a tre anni di distanza dal loro debut-album, al quale aveva fatto seguito però anche la pubblicazione di un EP, Lacerated, nel 2008. Il nuovo lavoro della band è costituito da nove tracce, influenzate da acts quali Suffocation, Pyrexia ma in qualche misura anche da Obituary e Cannibal Corpse. Certo, le influenze, per quanto possano essere prestigiose, non danno alcuna garanzia circa la qualità della musica ed in effetti questo A Force Unstoppable lascia a desiderare davvero sotto molto punti di vista. Anzitutto, la voce di Scott Jensen convince ben poco: bassa e gutturale, non riesce mai ad emergere dal muro sonoro creato dalla musica, risultando a volte peraltro anche alquanto inadeguata, assomigliando in certo casi a qualcosa di simile ad un fastidioso rantolo. I riff di chitarra, poi, per quanto riescano ad essere massicci, aggressivi e dotati di un discreto groove, spesso risultano scontati e mai veramente memorabili, tanto che solamente qualche assolo riesce a gettare un po' di luce su tanta ovvietà. Per quanto concerne la ritmica, è quasi sempre lenta e stantia, benchè il batterista Kim Jensen ed il bassista Bjørn Jensen suonino abbastanza discretamente. Aprendo una piccola parentesi, si noterà come nella band siano presenti ben tre Jensen: in tutta onestà, tuttavia, ignoro se si tratti di fratelli o meno; del resto, il cognome Jensen in Danimarca è parecchio diffuso, per cui potrebbe anche darsi che i tre tra loro non siano nemmeno parenti.
Tornando alla musica (anche se in verità, visto il disco in questione, potrebbe essere persino più interessante occuparci delle genealogie dei componenti della band), A Force Unstoppable riesce a presentare (guarda caso) qualche spunto d'interesse solo quando i Dawn of Demise provano ad accelerare un po' i ritmi, come in Bludgeon o, soprattutto, in Heinous Acts of War, a parere di chi scrive in assoluto la traccia meglio riuscita dell'album.
Va anche riconosciuto come la produzione sia abbastanza valida, però obiettivamente al di là di questo, pur con qualche elemento positivo che ci siamo premurati di evidenziare, si tratta di un disco sul quale non vale la pena di soffermarsi più di tanto.
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1
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Dei tre usciti è davvero quello scarso, indecente il songwriting, salvo solo la voce di Scott Jensen. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Multiple Flatlines 2. Awaken The Aggressor 3. Reap The Suffering 4. Leech The Blood 5. Bludgeon 6. Amongst The Tortured 7. Heinous Acts Of War 8. Malevolence Converged 9. Juggernaut
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Line Up
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Scott Jensen (Vocals) Martin Sørensen (guitar) Thomas Egede (guitar) Bjørn Jensen (bass) Kim Jensen (drums)
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RECENSIONI |
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