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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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( 3937 letture )
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Ho sempre avuto un sogno nel cassetto che non ho mai rivelato a nessuno: mi sarebbe piaciuto ascoltare un disco degli Opeth particolarmente atmosferico e pulito. Non mi riferisco al sound seventies acustico di Damnation; no, avrei gradito un esperimento più moderno, magari strabordante di synth e pianoforti, con un Åkerfeldt caldo ed accomodante fino all'ultima nota, capace di lasciarsi alle spalle per una volta il potente gutturale e l'attitudine death degli esordi. Ho come l'impressione che i polacchi Votum, arrivati con Metafiction alla seconda prova in studio, abbiano avuto i miei stessi pensieri, o abbiano altresì deciso di esaudire i miei desideri. Certo, se il mio sogno è rimasto a lungo nel cassetto un motivo c'è, ed è perchè non credevo fosse possibile ottenere precisamente l'effetto sperato. In effetti anche nel caso dei Votum non possiamo parlare esattamente di una "versione pulita" degli Opeth: Metafiction si avvicina piuttosto al sound inaugurato dai grandi Riverside, soprattutto per l'utilizzo delle tastiere ed i riff riverberati di chitarra, e ciò non può che giovare al risultato complessivo in virtù di così tante influenze diverse. Le note biografiche citano anche Porcupine Tree ed Anathema come punti di riferimento, ma su questi nutro grosse riserve (soprattutto a causa della totale assenza di paragoni con lo stile di Wilson).
Il disco fila via liscio come l'olio dalla prima alla settima traccia: il progressive dei nostri sei polacchi è leggero come l'aria, impreziosito da rilassanti break pseudo psichedelici e dolci sussurri di pianoforte, il tutto eseguito in punta di piedi -con l'esclusione di alcuni frangenti più robusti, come ad esempio nel roccioso intro di Glassy Essence e nella strofa di Stranger Than Fiction. I brani a mio avviso più avvincenti sono stranamente quelli di coda, ovvero Indifferent, pezzo dotato di un climax centrale riuscitissimo, da pelle d'oca, e December 20th, uno splendido esempio di progressive rock atmosferico e multisfaccettato, diviso tra influssi fusion, incursioni elettroniche e, nel finale, esplosioni distorte di grande effetto.
Inserite nello stereo Metafiction ed ascoltatelo in loop, all'infinito. Per essere un lavoro progressive bisogna riconoscere che può apparire atipico, a causa del minutaggio ridotto -per cui il loop si ripeterà in men che non si dica- ma d'altra parte il mood che lo contraddistingue è tanto uniforme quanto azzeccato, permettendo un ascolto reiterato virtualmente eterno; le vostre orecchie non saranno mai paghe delle atmosfere candide e rarefatte cesellate dalle mani dei Votum, e potrete così reinterpretare le sette tracce proposte in questo platter anche come un'unica, monolitica avventura acustica. Non c'è che dire, la Mystic Production promuovendo Metafiction ha messo a segno un colpo notevole: se siete amanti del progressive raffinato ed avulso dai clichè del metal estremo, questo lavoro fa per voi. Mettete a segno lo stesso colpo, e fatelo vostro.
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3
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gran bell'album...li ho scoperti da poco ma non ne posso fare più a meno. adesso sono curioso di ascoltare l'album precedente |
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2
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Roba buona Ixo, roba buona! |
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1
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Grazie renaz per la dritta, lo ascolterò presto, sembra interessante |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Falling Dream 2. Glassy Essence 3. Home 4. Faces 5. Stranger Than Fiction 6. Indifferent 7. December 20th
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Line Up
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Maciej Kosinski - vocals Alek Salamonik - guitar Adam Kaczmarek - guitar Zbigniew Szatkowski - keyboards Bartek Turkowski - bass Adam Lukaszek - drums
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RECENSIONI |
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