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Criminal Hate - Ataraxia
( 1421 letture )
Criminal Hate, un motivo in più per essere orgogliosi -solo musicalmente- di vivere in Italia.

La band siciliana di cui andiamo a parlare oggi merita infatti di essere riconsociuta come un fiore all'occhiello del panorama metal italiano: nata come cover band dei Metallica, la formazione di Catania ha ormai alle spalle 9 anni di evoluzione stilistica, grazie ai quali è giunta alla completa padronanza di un genere proprio e ispirato.

Pur partendo da una innegabile componente death metal, i nostri sviluppano la propria proposta musicale ad ampio raggio, inserendo talvolta atmosfere di matrice black metal, una solida base ritmica che ricorda il thrash americano più quadrato, ma soprattutto un sorprendente uso delle tastiere, capaci di rendere fresca e ispiratissima la loro proposta, da situare da qualche parte a cavallo tra il symphonic death/black e il thrash metal.

Insomma, l'avrete già capito, ma il vero pregio dei Criminal Hate è quello di riuscire a risultare sempre piacevoli e perfettamente padroni delle proprie idee e dei propri mezzi: passata l'opener Pedopriest, che lascia solo intendere le potenzialità del gruppo, è dalla successiva Christian Martytium che si scoprono le vere carte del combo siculo; accelerazioni tipicamente death/thrash lasciano all'improvviso posto a sorprendenti tappeti di tastiera che avvolgono l'ascoltatore in un atmosfera quasi irreale, mentre il continuo martellare di Rufus Sholten alla batteria mantiene viva la componente più violenta; esemplari gli scambi della title-track, in cui Nectas governa alla perfezione le keyboards, donando un atmosfera possente, quasi apocalittica, al brano.

Passato lo stacco più melodico di Middle Floor, in cui l'atmosfera si fa più rilassata e viene massicciamente usato il cantato in clean -ma che alla fine risulta forse il brano meno convincente- si riparte in quarta: anche le restanti canzoni si muovono sulle coordinate già evidenziate, ovvero velocità mediamente alte, massiccia presenza di tastiere, improssivi stacchi e decelerazioni; insomma, pur essendo in grado di prevedere la forma canzone generica, anche dopo molti ascolti il disco non stufa, perché alla fine quasi ogni brano gode di una vita propria, a seconda che sia un pezzo più o meno violento, atmosferico o tecnicamente impegnativo.
I detrattori della band, ed essendo in Italia sicuramente ce ne saranno, punteranno sicuramente il dito su questo aspetto per sminuire questo Ataraxia, ma personalmente sono ben disposto a passarci sopra per promuovere un lavoro davvero interessante, come da tempo non mi capitava di sentire: i Criminal Hate sono una realtà promettente, che sono sicuro si farà sentire sempre di più a livello nazionale, e che adeguatamente supportata potrebbe presto varcare i confini e sfondare anche al di fuori dell'Italia.

Promettenti!



VOTO RECENSORE
76
VOTO LETTORI
30.21 su 19 voti [ VOTA]
andrea
Lunedì 22 Marzo 2010, 20.55.23
2
per un attimo ho pensato che fosse una nuova uscita degli ataraxia di cui non sapevo niente!
AngelSlayer
Lunedì 22 Marzo 2010, 17.56.45
1
Dopo regression pensavo fossero scomparsi, vedrò di ascoltarlo!
INFORMAZIONI
2010
Criminal Intent Records
Death
Tracklist
1. Pedopriest
2. Christian Martyrium
3. Ataraxia
4. Middle floor
5. The curse of anubis
6. Empire of insanity
7. 7th seal
8. Regression of Human Race (Purify My Dream)
Line Up
L.S.Melkor: Bass and vocals
Hordak: Guitars
Rufus Sholten: Drums
Nectas: Keyboards
 
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