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21/03/24
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Hardcore Superstar - Bad Sneakers And A Pina Colada
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( 5596 letture )
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Gli Hardcore Superstar sembravano sbarcati tra noi direttamente dagli Eighties, quando nel 2000 debuttavano col sorprendente Bad Sneakers And A Pina Colada, un disco fresco, immediato e scoppiettante che prendeva a piene mani dal sound hardrocok melodico spruzzato di eccitantissime sfumature glam metal tipiche dei Guns'n'Roses o dei Motley Crue del periodo migliore, mescolandolo alla trascinante energia punk già sperimentata dai connazionali Backyard Babies nel loro gioiellino Total 13: in Svezia evidentemente il rock'n'roll è faccenda quotidiana, se è vero come è vero che questi ragazzi sono immediatamente divenuti dei personaggi nazionali, invitati in programmi televisivi e radiofonici con l'entusiasmo e la semplicità con la quale in Italia siamo soliti inneggiare a qualche insignificante pseudo artista del valore opinabile; proprio dei Motley Crue gli HCSS hanno raccolto l'eredità, rimodellandola a loro immagine in un sound travolgente, fortemente melodico, godevolissimo e anche radiofonico, se vogliamo, ma al contempo aggressivo ed abrasivo, veloce e irruente, messo a punto nel demo It's Only Rock'n'Roll (1997) e levigato fino all'esordio vero, e che esordio! Bad Sneakers And A Pina Colada, appunto, un concentrato frizzante di rock, punk, glam metal, che sembra fare a gara per accattivarsi le etichette stilistiche più disparate ma che in soldoni si può sintetizzare in maniera elementare e citazionistico: it's only rock'n roll, baby, e non potrebbe essere altrimenti!
Il nucleo centrale di questo vibrante album d'esordio si costituisce attorno ad un pugno di pezzi forti di grande impatto melodico, rinvigoriti da una sfrenata punk attitude che conferisce un'energia scoppiettante e coinvolgente al sound del combo scandinavo: la musica è godibile e divertente, mai noiosa, i ritmi sono vivaci e i pezzi intrisi anche di una certa passionalità stradaiola non indifferente. I brani più tirati e scatenati iniziano già con l'opener Hello-Goodbye: tensione elevata sulla quale spicca immediatamente la graffiante voce di Jocke Berg, un animale da palcoscenico assolutamente spettacolare. Il drum e il riff tipicamente punk rock scorrono veloci e i tre minuti di durata sintetizzano appieno ciò che seguirà, perchè il lato più punk degli Hardcore Superstar emerge in tracce esplosive quali, appunto, Punk Rock Song , dalle vocals più aspre e intense, e Rock'n'Roll Star , altro titolo abbastanza eloquente che dimostra in tutta facilità le abilità degli svedesi: intro seriosa, bollente riff di chitarra, taglio vocale aggressivo, ritmo incontrollabile e assolo semplice ma fluido del buon Silver, chitarrista pragmatico di chiaro stampo punk, non straordinario nella tecnica ma eccellente nel saper scrivere ottime melodie con pochi ingredienti. L'adrenalina resta alta per tutto il platter, e se la conclusiva So Deep Inside dà l'ultimo scossone al lotto di pezzi 'folli', sicuramente nello scorrere dei minuti ci si potrebbe soffermare su un numero notevole di potenziali hit dove invece spicca maggiormente il gusto per un songwriting azzeccatissimo ed una spiccata propensione armonica, pezzi che difficilmente superano i tre minuti di durata, con lo scopo di divertire nell'immediato senza pensarci troppo su. Fondamentale è sottolineare come l'attitudie punk e stradaiola non viene mai meno, incanalando adrenalina a fiotti in ogni composizione e tenendo lontano il noioso mondo del poprock patinato: qui c'è sudore, c'è birra a fiumi, ci sono fans impazziti che pogano e si arrampicano sul palco, c'è il delirio ubriaco degli anni '80. Le accattivanti melodie vocali rendono particolare ogni singola incisione, merito del trascinatore assoluto che è Jocke: in Liberation gli Hardcore Superstar dimostrano di saperci fare, decisamente, con le atmosfere calde e dilagano nelle emozioni, ribadendo il concetto con il riff incontrollabile di Have You Been Around (che non vi toglierete più dalla testa!), il pathos vario e ultramelodico di Beat You Down o l'irrefrenabile carica di Hey Now , una di quelle canzoni che vi farà muovere e sudare di più! Non manca ovviamente la ballatona, quella Someone Special che viene riproposta puntualmente in concerto anche a tanti anni dalla pubblicazione, un pezzo toccante ed elegante, dai contorni un pò struggenti e un pò malinconici.
Tuttavia ciò che resta nelle orecchie è il pimpante potenziale hard'n'fun degli Hardcore Superstar, immediatamente saliti alla ribalta come band di culto ed accostati agli epigoni del genere che nel frattempo avevano lasciato sui palchi solo le proprie carcasse. La nuova generazione dell'hardrock spruzzato di glam è quella guidata dal poliedrico Jocke Berg, tarantolato ed espressivo come il più consumato degli showman, oltre che cantante dalla timbrica inconfondibile, calda e raschiata, degnissimo erede degli Axl Rose di turno, senza voler esagerare. L'adrenalina che quest'uomo è capace di scatenare con le sue vocals eccitanti è straordinaria, come straordinario è l'apporto alla chitarra di Silver, background rock'n'roll-punk grezzo e irresistibile. Persino il drum di Magnus Andreasson, che non è certo dominante in un disco ultramelodico come Bad Sneakers, risulta tosto e deciso, compatto. Praticamente un esordio con i fiocchi per gli HCSS, un disco immancabile nelle collezioni degli appassionati del genere, tra i migliori dell'intero primo decennio del nuovo millennio e che per anni ha rappresentato l'essenza del sound del quartetto nordeuropeo, anche a scapito di un paio di dischi successivi (più morbidi e commerciali) che vennero puntualmente rilegati in un angolo dall'eccellenza del primordiale punk-glam'n'roll di Bad Sneakers And A Pina Colada!
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11
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Cala un po' nel finale, d'altronde 13 canzoni per ispido rock ad alto voltaggio sono troppe, ma rimane in questo campo uno dei migliori dwgli anni 2000 |
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10
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Hai buona memoria. Devo star attento a non dir bischerate allora... |
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@Galilee: il mio commento deriva dal topic dei Manic che avevo fatto sul forum😉 E comunque anche gli altri due del gruppo inglese sono molto buoni, anche se un po' diversi, poi si sono persi... |
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8
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Diciamo che li ho apprezzati in seguito. Ai tempi che giravano su MTV non mi Piacevano. |
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7
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Io scopro tutto in ritardo, ma perché coi MSP? Ho solo il debutto generation terrorists. |
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@Galilee: i Manic li hai scoperti in ritardo 🤭, comunque al di là di questo ottimo disco, gli HCSS sono ancor oggi un grande gruppo come dimostra il notevole ultimo disco di cui il sito purtroppo ha perso la recensione.
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5
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Il debutto fu una bomba. Poi si persero completamente. Negli anni 90 c'erano anche altre band rock hard rock o glam interessanti. I grandissimi Wildhearts, i Manic Street preachers, i Suede etc.. |
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4
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@Galilee, Ah beh questo disco all'epoca fu mitico!
Molto bravi quelli da te elencati, da lì a pochi anni verranno fuori anche i Buckcherry, che ricordo con piacere seppur non mi facessero gridare al miracolo. |
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3
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In effetti il disco è ottimo. Comunque in quel periodo stavano nascendo tantissime nuove band hard rock di notevole fattura. Potrei citare i Backyard babies o i primi 69 eyes prodotti dall'ormai perduto Timo Tolkki; ma anche gli Hellacopters non devono essere dimenticati. Anche perché il La di tutta sta ripresa rock n roll la diede il mitico Nicke Andersonn e nessun altro. |
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2
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Solo un commento per sto disco??? Pazzi!
Questa roba all'epoca girava persino su MTV Italia ed erano tra i pochissimi che in quel 2000 dominato dal Nu Metal facevano ancora dell'Hard Rock che facesse pensare agli anni 80 ma con un tocco di nuovo che non li rendeva un feticcio patetico.
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1
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Con questo album ho fatto una cosa con cui non facvo da tempo con la musica che più amiamo...divertirmi. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Hello - Goodbye 2. You Will Never Know 3. Liberation 4. Have You Been Around 5. Punk Rock Song 6. Beat You Down 7. Rock'n'Roll Star 8. Someone Special 9. Slide Song 10. Hey Now 11. Strapped 12. bubblecum ride 13. so deep inside
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Line Up
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- Jocke Berg - voce - Thomas "Silver" Silver - chitarra - Martin Sandvik - basso - Magnus Andreasson - batteria
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