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Blacklodge - T/me
( 2963 letture )
E’ mia personale opionione individuare diversi punti di contatto tra l’industrial ed il black metal, ma tuttavia la loro unione -o la semplice contaminazione tra questi due generi-, mi comporta sempre elevati livelli di “indigestione sonora”. Pochissimi sono i lavori in grado di evitarmi questo fastidioso problema -giusto per citarne uno International 666 dei Dødheimsgard– che ritengo dovuto dal mio gusto personale, piuttosto che da fattori esterni. Eppure nonostante ciò, mi ritrovo a recensire i francesi Blacklodge che, giunti ormai alla terza fatica discografica con il qui presente T/me, han fatto di questa mescolanza musicale il loro cavallo di battaglia. Il motivo che mi ha spinto a recensire il combo francese è dovuto in gran parte alla presenza del mastermind Saint-Vicent che lo scorso anno -insieme al suo folle compare Necropiss- ci ha regalato quella putrida perla di degenerazione mentale chiamata Vexing Verses (release rilasciata sotto il nick di The Arrival Of Satan). Nonostante l’enorme differenza fra la musica proposta dalle due bands, la mia curiosità è stata sollecitata dandomi nuovamente forza per riaffrontare la mia “moderna bestia nera”.

T/me viene rilasciato dalla End Of All Life Production (che già in passato aveva pubblicato il precedente Solarkult del 2006) ed è reperibile oltre che nel classico formato cd, in una curiosa versione in DLP abbinato all’ultima e controversa fatica degli Abigor (Time is the Sulphur in the Veins of the Saint...). Ad aprire le meccaniche danze tocca a Lambda [or the last of the Gods; being the secret of SataN], traccia più simile ad una lunga intro che ad un brano vero e proprio, nella quale le chitarre e la drum machine generano un sound marziale dove spiccano le declamazioni schizoidi di Saint-Vicent. La vera scarica di adrenalina avviene con la successiva Vector g [Gravity XVI]: brano di cui si trova in rete anche il videoclip diretto da Pierre Reynard e che si dimostra un vero e proprio terrorismo sonoro. Le chitarre di Saint-Vicent e della sua controparte Jessy cambiano stile in continuazione, passando senza sosta da soluzioni più heavy – come il riff di apertura – a sfuriate black metal, il tutto sostenuto perfettamente da una drum machine indiavolata e noise di vario tipo. Sulphuric Acedia mostra invece delle atmosfere acide e malsane, nelle quali la band inserisce numerosi input derivati dall’EBM soprattutto nell’utilizzo dei beat elettronici, che abbinati ad una ottima performance vocale di Saint-Vicent ne fanno l’high-light di T/me. Al contrario Saturn è perfetta nel far venire il mal di testa al vostro odiato vicino grazie ad una drum machine che martella senza sosta. Chiude il disco la lunghissima e crepuscolare ...Stupefying [Suicide Tutorials pt 11] che per qualche strana ragione mi ha riportato in mente i sottovalutati The Kovenant.

Probabilmente molti di voi avranno già notato una certa contraddizione tra quanto scritto poc’anzi ed il voto espresso in calce alla recensione. Infatti, dalle mie parole emerge una generale soddisfazione di quanto proposto dai Blacklodge, per cui è lecito chiedere: perché non esprimersi con una valutazione numerica? La risposta è presto detta: il voto è quasi sempre dato -o almeno così avviene per il sottoscritto- in base ad un comparazione, conscia o inconscia, con quanto è stato fatto o ascoltato in passato. Quindi, non avendo una grande esperienza in questo particolare sottogenere del black metal, ho preferito non espormi con il voto, ed esprimere il mio parere attraverso il solo testo della recensione. Certo capisco che per molti potrebbe anche essere una scelta discutibile -e potrei anche essere tacciato di incompetenza- ma preferisco essere onesto con tutti i pro e i contro che ne conseguono. Ritornando in tema, T/me è un disco sicuramente molto ostico, che necessita di un approccio assolutamente open minded e scevro di pregiudizi. La produzione è estremamente equilibrata: i suoni più sporchi e grezzi derivanti dal black metal si vanno a fondere e mescolare al sound gelido e meccanico dell’industrial. Sicuramente, anche la breve durata del lavoro -trentacinque minuti scarsi- aiuta molto l’ascoltatore neofita di queste sonorità, poiché permette un approccio lento a calibrato al mondo dei Blacklodge. Forse è anche per quest’ultimo motivo che, spaventato come ero inizialmente nell’affrontare una proposta musicale del genere, posso aggiungere infine che il diavolo non è poi così brutto come lo si dipinge.



VOTO RECENSORE
s.v.
VOTO LETTORI
26.81 su 16 voti [ VOTA]
Spirit Of The Forest
Martedì 13 Febbraio 2024, 20.29.49
2
Disco da evitare come la peste,che vorrebbe tragicamente mescolare il black metal con elementi industrial.Il risultato è un disturbante rigurgito di indefinibile non senso,dove il solo risultato ottenuto è impestare la mente con un virale malessere e sensazioni nocive, dovute a questo esperimento contro natura.Per me è un\'autentica crosta.
andrea
Martedì 20 Aprile 2010, 23.07.36
1
un plauso per aver sdoganato ufficialmente e senza preconcetti il filo rosso che collega certo black metal a certo industrial... sempre metal, visto che l'industrial vero e proprio è tutt'altra cosa. proverò a sentire qualcosa di codesti ceffi...
INFORMAZIONI
2010
End All Life Productions
Industrial
Tracklist
1. Lambda [or the last of the Gods; being the secret of SataN]
2. Vector g [Gravity XVI]
3. Sulphuric Acedia
4. Saturn
5. ...Stupefying [Suicide Tutorials pt 11]
Line Up
Saint Vincent - Vocals, Guitars, Electronix
Narcotic - Bass
Jessy - Guitar
 
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