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Saltatio Mortis - Manufactum II
( 3229 letture )
Il confine tra il cosiddetto "rock medievale" e la musica medievale vera e propria è assai incerto e labile; ma, se ensemble come i Corvus Corax si pongono dalla parte del medioevo, nella prima categoria possiamo inserire senza eccessivi timori di smentita i Saltatio Mortis, che pubblicano il loro secondo live in dieci anni di carriera. Il primo Manufactum resta una notevole testimonianza dei primi tre album della band tedesca, ma questo seguito non è da meno. Più che un concerto, Manufactum II raffigura una vera e propria festa in grado di portare indietro nel tempo chi ascolta, mentre i fan dei Saltatio Mortis riconoscono brani dagli album più recenti e qualche classico, unito a temi tradizionali.

Stupisce la qualità del sound, che unisce la nitidezza del suonato a scelte volte a premiare la partecipazione del pubblico. Certo, saranno i ritmi ancestrali o la capacità di Alea di stregarli e coinvolgerli, ma davvero non c’è un momento in cui la partecipazione scenda sotto un certo livello. Applausi, cori, grida: come suscitare sensazioni da concerto metal pur non suonandolo se non in minima parte. Il comparto percussivo è forse la componente fondamentale in questa attrazione ipnotica, sempre in grado di riempire il sound per evitare la triste sensazione di solitudine delle cornamuse; Lasterbalk e Thoron fanno saltare il pubblico in continuazione, mentre i loro sette compagni menestrelli intessono melodie. I picchi espressivi sono continui, ma Dessous le Pont de Nantes è una perla da ricordare negli anni a venire: vive la jeunesse, vive l’amour! Ovviamente però i brani più attesi dal pubblico sono quelli che si possono già considerare come classici della band, se non del genere tutto, come Equinox, Skudrinka, Prometheus e Palaestinalied, e la loro attesa è ben ripagata da una prestazione ineccepibile. Certo, bisogna un po' fare l’orecchio alla voce di Alea, il cui timbro non gradevolissimo è in realtà una scelta funzionale: una voce "migliore" non avrebbe reso il senso di paesanità, di un menestrello medievale che vive delle emozioni che procura, piuttosto che del godimento della propria arte. Sarebbe interessante invece un discorso la cui pedanteria mi dovrete perdonare. I Saltatio Mortis sono tedeschi, e con loro l’intera scena medieval rock-metal; in effetti, tranne sporadiche eccezioni, la Germania è l’unico paese a mantenere vivi gli stilemi musicali del passato popolare in maniera così massiccia. Ma in quegli anni, le maggiore produzioni poetico-musicali (bisogna ricordare che le due espressioni erano inscindibili) sono francesi, e successivamente italiane. Se il medioevo tedesco è ricordato, è grazie alla massiccia opera di riscoperta, che certo non comincia con il medieval rock; e a Parigi devono andare i Blackmore’s Night a insegnare ai francesi la musica rinascimentale, e i gruppi italiani pensano a recuperare il patrimonio culturale scandinavo…e d’altra parte gli stessi Saltatio Mortis inseriscono molti temi francesi (Douce Dame Jolie, Le Corsaire). Nobilita ulteriormente l’esibizione la resa vocale di Loch Lomond, prima della conclusiva Ecce Gratum (pronunciata “Ekke Gratum”: è un carmen buranus), per un concerto da ricordare.

Certo, Manufactum II è un prodotto estremamente di nicchia, tanto per la musica quanto per il contesto; noi possiamo lamentare qualche intermezzo parlato in tedesco di troppo, ma il prodotto è fatto da tedeschi per tedeschi, in Germania. Oltretutto si tratta di lamentele di poco conto, se confrontate all’immensa prestazione di un ensemble di indiscutibile qualità, e alla fine il messaggio si riduce banalmente a tre possibilità. Se vi piace il genere, compratelo ad occhi chiusi; se non lo amate, evitatelo; se non lo conoscete, questo è un buon modo per approcciarvisi. E, perché no, per ricordarsi che il metal non ha confini se non quelli che gli imponiamo noi.



VOTO RECENSORE
84
VOTO LETTORI
25.26 su 19 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2010
Napalm Records
Folk
Tracklist
1. Merseburger Zauberspruch
2. Varulven
3. Dr. Eisenhans
4. Skudrinka
5. Douce Dame Jolie
6. Dessous le Pont de Nantes
7. Equinox
8. Prometheus
9. Le Corsaire
10. Ali Ben
11. Veitstanz
12. Drunken Sailor
13. Tulla
14. Palaestinalied
15. Spielmannsschwur
16. Loch Lomond
17. Ecce Gratum
Line Up
Alea der Bescheidene (Voce, Bagpipes, Shalm)
Falk Irmenfried von Hasen-Mümmelstein (Bagpipes, Wui indiano, Schalmeien)
Cordoban der Verspielte (Chitarra, Shalm, Bagpipes, Flutes, Fiddle)
Mik el Angelo (Chitarra, Liuto, Cittern)
El Silbador (Bagpipe, Shalm)
Bruder Frank (Basso)
Magister Flux (Equipaggiamento moderno)
Lasterbalk der Lästerliche (Batteria, Percussioni, Programming)
Thoron Trommelfeuer (Batteria, Percussioni)
 
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