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Charred Walls of The Damned - Charred Walls of The Damned
( 4679 letture )
Se un paragone calcistico è consentito, potremmo accostare gli americani Charred Walls Of The Damned al Real Madrid dei 'Galàcticos', quello che comprando tutti i più forti footballers in circolazione credeva di vincere tutto: invece una collezione di 'figurine' non porta immediatamente ad una squadra vera, nel senso più profondo del termine, e le merengues iberiche si accorsero di ciò rimanendo sovente a mani vuote mentre gli altri sollevavano le coppe. Tim Ripper Owens ha cantato negli Iced Earth e nei Judas Priest quando questi si separarono da Rob Halford, Steve DiGiorgio (con trascorsi anche nei Testament) è ritenuto uno dei migliori bassisti metal di sempre, Richard Christy ha suonato la batteria anche nei Death: ma la somma di tali grossi calibri non ha certo prodotto un album di cui ci ricorderemo a lungo. La line up, completata da Jason Suecof, si è formata nel 2009 ed ora debutta con l'omonimo debut album. I Charred Walls Of The Damned propongono una sorta di heavy metal melodico ed epico, non tanto in senso pomposo o dal punto di vista dell'intensità quanto in proporzione alle vocals solenni e teatrali di Owens, che ricordano vagamente lo stile più enfatico del grande Ronnie James Dio, con un appeal però molto più modesto e difficilmente esaltante nonostante certi acuti pazzeschi. Eppure gli episodi roboanti sono molto limitati quantitativamente, e la definizione di 'power' viene ben presto dimenticata dall'ascoltatore che si presta alla conoscenza del platter. Le emozioni restano bloccate nel cuore e non lievitano mai durante un ascolto parecchio noioso, nonostante lo sforzo dei Nostri di mescolare potenza e malinconia. Creating Our Machine è uno dei pochi refrani appena accattivanti, perchè nel complesso tutti i pezzi sono simili e strutturati su discrete e morbide parti strumentali; sezione ritmica resistente e puntuale, nulla di trascendentale sia ben chiaro. Si fa piacere il riffone di Voices Within The Walls, mentre la potenza aleggia solo nell'assalto iniziale di The Darkest Eyes. Tutto il resto fatica a restare impresso, a meno che non siate amanti di sonorità lente, deprimenti, solenni ma non emozionanti. Musicisti preparati e produzione adeguata non bastano a confezionare una serie di brani memorabili, anzi: ascolto difficile e complicato, noioso. Dimostrazione di come non basta mettere assieme qualche grosso nome per produrre un grande album.


VOTO RECENSORE
50
VOTO LETTORI
38.56 su 25 voti [ VOTA]
mic
Mercoledì 2 Marzo 2016, 19.07.27
9
da uno che si fa chiamare "The Thrasher" leggere "ascolto difficile e complicato" mi lascia perplesso. In ogni caso passi la non memorabilità delle composizioni, ma da qui a liquidare questo disco con un 5 ce ne passa. secondo me va dal dignitoso al buono. 6,5 - 7.
leo
Venerdì 7 Maggio 2010, 20.56.05
8
ragazzi sto d spacca accattatevillo appena potete !!!potente melodico devastante 1111
Pasko
Venerdì 7 Maggio 2010, 16.59.29
7
Sarò un eccezione ma a me sto disco è piaciuto veramente tanto... dall'assalto dell'iniziale Ghost Town fino all'ultima Fear In The Sky (che poi sono i pezzi più articolati del disco), ho trovato tanti momenti davvero interessanti. Non sono d'accordo sulla mancanza di chorus riusciti, per me ce ne sono una marea... Diceva un mio amico che la grande musica divide, e i CWOTD in questo sono riusciti, se si leggono le recensioni in giro. Per me si merita un bel 78.
The Thrasher
Venerdì 7 Maggio 2010, 16.27.41
6
già, purtroppo di solito operazioni di questo tipo -all star band- danno risultati spesso deludenti!
Er Trucido
Venerdì 7 Maggio 2010, 16.04.03
5
Chissa perchè avevo la sensazione che non sarebbe stato un disco convincente...la tua rece conferma i miei dubbi! Lo acquisterò solo se lo troverò scontatissimo e solo per la presenza di Steve Di Giorgio!
tenebra_occulta
Venerdì 7 Maggio 2010, 0.05.40
4
Mi dispiace veramente tanto, ma non funziona. Adoro i gruppi di cui hanno fatto parte tutti i musicisti coinvolti, venero Richard e Ripper ma manca il songwriting e la coesione tra i componenti. Anche la produzione è un po' ovattata, poco nitida e tende ad offuscare il lavoro di DiGiorgio. Condivido con la recensione, alzo di poco il voto e spero in una seconda chance. Voto: 55
ROSSMETAL65
Giovedì 6 Maggio 2010, 16.10.54
3
Mi dissocio un po' dai commenti fino ad ora ottenuti da questo lavoro,che a me e' piaciuto.Ottimo il cantante,buone le composizioni e,alla fine,disco piu' che ascoltabile.DiGiorgio si nasconde un po'(ascoltatelo invece sul bellissimo album dei Faust),ma io promuovo tranquillamente i CWD.
AL
Giovedì 6 Maggio 2010, 8.44.45
2
ero tentato di comprarlo a scatola chiusa visto la line up del gruppo... ma mi sa che ho fatto benissimo ad aspettare...
fabriziomagno
Mercoledì 5 Maggio 2010, 23.45.24
1
un cast della madonna, ma il risultato è deludente! Ripper Owens straordinario come sempre, ottimi spunti qua e la però vanificati da un songwriting decisamente non all'altezza delle attese. Dopo due canzoni cambio album, un vero peccato! Voto: 59
INFORMAZIONI
2010
Metal Blade/Audioglobe
Heavy
Tracklist
01 Ghost Town
02 From The Abyss
03 Creating Our Machine
04 Blood On Wood
05 In A World So Cruel
06 Manifestations
07 Voices Within The Walls
08 The Darkest Eyes
09 Fear In The Sky
Line Up
Tim "Ripper" Owens: vocals
Jason Suecof: guitars, producer
Steve DiGiorgio: bass
Richard Christy: drums
 
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