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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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( 3971 letture )
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Anno 2010, benvenuti nella nuova era glaciale. Un'era glaciale che per l'occasione rinuncia a pianure innevate ed a laghi gelati per vestirsi di chitarre dai suoni caldi, bassi pompati ed elettoniche avvolgenti. Già, perchè il freddo stavolta è nei nostri cuori, nelle nostre anime. Ed è proprio in questa nuova età dei ghiacci (Eiszeit, appunto) che vogliono introdurci gli Eisbrecher con il loro quarto album in studio, il quale, come i precedenti, paga pegno ai mostri sacri del genere (diciamo i prevedibili Rammstein per la parte più “metal”, gli Oomph per quella più “industrial” e i Megaherz per tutte e due) per creare un'ottima summa in 11 perle di perfetto industrial metal (o chiamatelo come vi pare!).
Rispetto al precedente Sunde, retto quasi esclusivamente da granitici mid-tempo, le ritmiche sono più varie, sempre costruite sulle chitarre, come nella title track o in Gothkiller (che addirittura contiene l'embrione di un assolo), oppure sul comparto elettronico, come in Amok o Supermodel. Il risultato è un lavoro ben assortito e che non rischia di annoiare, in cui gli unici spunti leggermente fuori tono sono Dein Weg e Keine Wunder con il loro tentativo riuscito solo in parte di piegarsi a qualcosa di più orecchiabile e facilmente vendibile. Il bilancio generale dell'album è comunque veramente alto, con tracce come Eiszeit, Bombe o le già citate Supermodel e Amok che si fissano in testa immediatamente grazie al loro incedere teutonico: sono delle vere e proprie tracce da manuale per il genere di riferimento. Alexx e Noel Pix d'altro canto non sono certo dei novellini, data la loro precedente militanza nei Megaherz: possiamo infatti dire che abbiano oramai imparato alla perfezione a scrivere canzoni in cui le chitarre e gli strumenti più tradizionalmente metal costruiscono un'impalcatura di forte impatto su cui si adagia il lavoro, a volte in sordina ma mai trascurabile, del sampling e dell'elettronica. Alexx dietro al microfono come al solito non dà prova di grande versatilità ma ha la voce giusta e adatta al genere, con il suo incedere profondo e meccanico, coadiuvato qua e là da guest femminili (in realtà poco più che coriste) oltre che da Roberto Vitacca dei Lacrimas Profundere in Gothkiller (unica traccia del lotto cantata in inglese).
L'album, com'è ormai quasi d'obbligo, esce in tre diverse versioni (con o senza DVD, con bonustrack o meno) per cui, per chi volesse, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Rimane la pecca dell'originalità, perchè è evidente anche ad un ascolto distratto che gli Eisbrecher non abbiano inventato nulla, ma sanno fare il loro mestiere dannatamente bene e anche questo si sente subito. Anzi, sentendo quanto l'ultimo lavoro dei Rammstein sia piegato verso la melodia, oserei quasi dire che l'allievo ha superato (o semplicemente rimpiazzato) il maestro. Secondo me sentiremo sempre più spesso parlare di questi Eisbrecher. Anche se, ovviamente, non in Italia.
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4
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ma che sorpresa! davvero grazioso questo cd: divertente, ballabile...spero di sentire qualche canzone degli Eisbrecher nelle discoteche rock dell'adriatico tra un po' di tempo! |
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3
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Se era 75 cambiava qualcosa? Forse diamo un po' tutti troppa importanza al numerino in fondo alla rece. Il disco, pur non avendo chissà quale pretesa artistica, funziona e fa il suo dovere. E, per me, risulta più gradevole e ispirato dell' ultimo Rammstein. 80 forse è generoso, ma non così tanto. |
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1
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Meglio di Sunde e meglio degli ultimi Rammstein, zero originalità ma tanto divertimento. Impossibile ascoltarlo senza saltare, ballare o fare wrestling con il gatto. Voto giusto. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Bose Madchen 2. Eiszeit 3. Bombe 4. Gothkiller 5. Die Engel 6. Segne Deinen Schmerz 7. Amok 8. Dein Weg 9. Supermodel 10. Der Hauch Des Lebens 11. Kein Wunder 12. Amok (Renegade Of Noise Remix) 13. Schwarze Witwe (Tlp Remix)
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Line Up
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Alexx - Voxx Noel Pix - Lead Guitar/Programming/Keys Jürgen Plangger - Guitar René - Drums/Percussion Oli Pohl - Bass
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RECENSIONI |
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