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Masterplan - Time To Be King
( 5115 letture )
Che Jorn Lande sia uno dei più rappresentativi cantanti -forse il migliore- dell’intero panorama metal è cosa ormai acclarata da tempo. Il matrimonio con i Masterplan, sancito nel 2003 con l’omonimo debutto, aveva portato gli stessi in cima ai gruppi di quegli anni, e, indubbiamente, gran parte del merito era attribuibile a Lande, valore aggiunto di un gruppo di per sé più che meritevole. Passano due anni e i nostri danno alle stampe un altro ottimo album, Aeronautics, che riesce a bissare il successo del primo platter. Poi qualcosa si rompe nel meccanismo dei Masterplan e Jorn abbandona il gruppo di Grapow (che vede anche l’avvicendamento di Uli Kusch con Mike Terrana dietro le pelli), che nel frattempo investe Mike Di Meo dell’arduo compito di sostituire l’ugola norvegese, e dà alle stampe (nel 2007) il terzo disco della carriera dei Masterplan: MKII. Il disco non era certo spazzatura, ma l’assenza di Jorn si faceva sentire, fatto rimarcato soprattutto dallo zoccolo duro dei fan dei Masterplan. Nel frattempo, il biondo cantante nordico si guadagnava la pagnotta con collaborazioni di prim’ordine, Ayreon e Avantasia, giusto per citarne due, e con una discreta carriera da solista. In realtà, Jorn Lande è diventato negli ultimi anni un vero Re Mida.

Arriviamo ai giorni nostri e Jorn ritorna in line up, reintegro annunciato già da metà 2009, e puntuale arriva il quarto album dei nostri: Time To Be King. Un titolo pretenzioso e pericoloso. È tempo di essere re dicono i Masterplan targati 2010, ma meritano davvero la corona che campeggia sulla cover dell’album? Hanno realmente l’autorità d’impossessarsi del trono del power moderno? Sì, credo di si. Time to Be King non è un album che fa gridare al miracolo, ma funziona, e funziona dannatamente bene. Una volta messo nel vostro stereo sarete rapiti dai Masterplan e dall’ugola di Jorn che, oggi più che mai, fa il bello e il cattivo tempo di qualsiasi release a cui prenda parte. La musica, scritta tutta da Roland Grapow è da subito riconoscibile; non resterete delusi dal suo lavoro di chitarra e dagli up tempo che non mancano su questo disco, così come non vi deluderanno le canzoni più lente e ragionate. I testi, tutti ad opera di Lande invece, sono significativi e mai banali. Terrana ed Eckert svolgono egregiamente il loro ruolo d’accompagnamento, mentre Axel Mackenrott con la tastiera riesce ad impreziosire e valorizzare ogni singolo pezzo. Insomma, l’album risulta vincente e convincente in ogni tassello.

Il disco viaggia su una buona qualità media, dove spiccano indubbiamente almeno cinque o sei pezzi davvero molto ispirati. Sto parlando di Blow Your Winds aperta dal piano forte di Mackenrott e marchiata a fuoco dal Masterplan sound, un ottimo pezzo senza dubbio; sto parlando dell’ottima Lonely Winds Of War, a conti fatti la migliore canzone del lotto, con un Lande davvero strepitoso; sto parlando della successiva The Dark Road -altro pezzo da novanta-, di The Sun Is In Your Hands e della trascinante The Black One, davvero coinvolgente nel riff iniziale. Gli altri pezzi sono comunque di buona fattura, ma questi mi sembrano i più riusciti. Inoltre, mi sembra giusto riservare due parole per Blue Europa, dietro alla quale c’è una vera e propria “teoria” socio-culturale-economica (che condivido appieno) di Lande, che vi lascio capire direttamente dalle sue brevi, ma significative parole:

“There is a vision behind this song. Economically we already have a united Europe, but it will not turn into reality until people realize it and tear down the borders in their own way of thinking as well!”

Insomma, per il sottoscritto i Masterplan, pur non osando quasi per nulla, hanno confermato le aspettative sfornando un disco di affidabilissimo power metal. Time To Be King non è certo una rivoluzione, ma è certamente una grande conferma.



VOTO RECENSORE
74
VOTO LETTORI
58.32 su 49 voti [ VOTA]
Valerio
Venerdì 31 Dicembre 2021, 10.09.34
17
Fiddle of time, Blow your winds, Far from the end of the world, Lonely winds of war, The black one, Under the moon: album mediocre? beh, solo chi non ha ascoltato questi brani musicali può esprimere un giudizio tanto insulso. Mi pare un ottimo lavoro di ottima fattura, forse un po' manieristico, ma che importa? Come ha scritto anche il recensione, il disco funziona, tutto funziona in questo album ed è soltanto questo ciò che conta! Voto 80.
Flag Of Hate
Lunedì 2 Luglio 2012, 14.17.33
16
Continuo a seguire i Masterplan nella speranza (forse vana) che replichino qualcosa di simile al fantastico album d'esordio omonimo. Anche questa le aspettative sono state deluse, dato che "Time To Be King" è un lavoro si piacevole, ma troppo di mestiere, poco ispirato. Non riesce a farsi ricordare, non decolla mai completamente. Una voce pur bellissima come quella di Lande non basta a coprire una generale povertà di idee. 63/100.
BFS
Sabato 17 Dicembre 2011, 23.56.21
15
Disco davvero molto bello, all'inizio non prende, poi dopo 4 o 5 ascolti incominci a sentire la magia dei Masterplan che ti attrae moltissimo. Purtroppo si sente la mancanza di Uli Kusch, ma l'album è davvero bello, un 90 se lo merita! Anche se ovviamente non è niente in confronto a Masterplan e Aeronautics, che sono due capolavori del power moderno.
Monisha
Sabato 17 Settembre 2011, 11.35.36
14
Bellissimo, cresce ad ogni ascolto, era tanto che non sentivo un album power così ispirato. 100/100
BFS
Mercoledì 2 Marzo 2011, 18.45.07
13
Fate la recensione sul primo album, "Masterplan", è fantastico!!
Jilius
Mercoledì 26 Maggio 2010, 19.02.51
12
Pessimo. I primi 2 se lo divorano come niente Non c'è una sola melodia che entra in testa o che lasci qualcosa. La migliore è Lonely, che è anche una cover http://www.youtube.com/watch?v=iirNwgdZbjM
Broken Dream
Mercoledì 26 Maggio 2010, 11.45.50
11
Mi trovo d'accordo con la recensione
Filippo Festuccia
Mercoledì 26 Maggio 2010, 11.02.32
10
@Gabriele: no problem, almeno abbiamo capito meglio cosa volevi dire
Gabriele
Mercoledì 26 Maggio 2010, 10.45.36
9
Scusate per sbaglio ho pubblicato 2 volte il mio commento e non so come toglierlo. Cmq disco appena sufficiente se valutato e preso "a sè, insufficente se confrontato con i primi 2 lavori
pafum
Martedì 25 Maggio 2010, 18.20.32
8
Mettendo da parte il discorso su un Lande un pò troppo inflazionato tanto da sembrare ripetivo (discorso che condivido, ma con deve influenzare il giudizio di questo cd), per me non ci siamo. Il Cd è bello, sopra la media di tanti altri gruppi, ma parogonato ai primi 2 scompare. Speriamo ritornino ispirati come erano ai tempi del primo Masterplan.
Gabriele
Martedì 25 Maggio 2010, 12.57.51
7
Delusione Per quanto mi riguarda questo nuovo disco mi ha deluso. Speravo molto con il ritorno di Lande, sempre al di sopra della media, ma c'è qualcosa che non funziona. I primi due dischi mi sono piaciuti moltissimo, il terzo un pò meno. Prima di essere frainteso, non critico il leggero cambiamento che li vede sempre più lontani dal classico power (inteso come velocità e ritornelli in bella vista) poichè già Aeronautics risultava più personale e meno derivativo del primo ottimo Masterplan. Quì non funzionano proprio le canzoni, mi lasciano un senso di incompiuto, infatti secondo me si tratta di un disco inconcludente. Potente ok, roccioso, personale, con ottimi assoli e un cantante formidabile che adoro, ma molto semplicemente ciò che non funziona sono le canzoni. Sono buone, ma non decollano, non ci sono ritornelli vincenti, che non risaltano rispetto alla strofe, e per vincenti non intendo cose tipo "trallallà" o coretti vari, anche perchè i masterplan non ne hanno mai fatti, però le linee melodiche vocali non prendono come dovrebbero, a parte la 2° traccia e Lonely winds of war. La title track è un esempio chiaro di ciò che voglio dire: potente ma piatta D'accordo dunque l'essere più personali, tuttavia la ricetta quì, a mio modo di vedere, non è vincente come l'ispirazione presente nel già personale ma riuscito Aeronautics Anche lo stesso singolo mi ha lasciato con l'amaro in bocca. Ho provato ad immaginare le tracce senza Lande, e le canzoni risulterebbero ancora più anonime. Diciamo che una buona fetta di voti alti che verranno dati (non tutti eh) saranno più dovuti all'entusiasmo per il ritorno di questo grande cantante che per il materiale contenuto su questo disco. Sufficienza (azzeccata) raggiunta grazie alla voce di Lande, ma oltre alla voce ci vogliono anche le canzoni. Peccato
Gabriele
Martedì 25 Maggio 2010, 12.57.50
6
Delusione Per quanto mi riguarda questo nuovo disco mi ha deluso. Speravo molto con il ritorno di Lande, sempre al di sopra della media, ma c'è qualcosa che non funziona. I primi due dischi mi sono piaciuti moltissimo, il terzo un pò meno. Prima di essere frainteso, non critico il leggero cambiamento che li vede sempre più lontani dal classico power (inteso come velocità e ritornelli in bella vista) poichè già Aeronautics risultava più personale e meno derivativo del primo ottimo Masterplan. Quì non funzionano proprio le canzoni, mi lasciano un senso di incompiuto, infatti secondo me si tratta di un disco inconcludente. Potente ok, roccioso, personale, con ottimi assoli e un cantante formidabile che adoro, ma molto semplicemente ciò che non funziona sono le canzoni. Sono buone, ma non decollano, non ci sono ritornelli vincenti, che non risaltano rispetto alla strofe, e per vincenti non intendo cose tipo "trallallà" o coretti vari, anche perchè i masterplan non ne hanno mai fatti, però le linee melodiche vocali non prendono come dovrebbero, a parte la 2° traccia e Lonely winds of war. La title track è un esempio chiaro di ciò che voglio dire: potente ma piatta D'accordo dunque l'essere più personali, tuttavia la ricetta quì, a mio modo di vedere, non è vincente come l'ispirazione presente nel già personale ma riuscito Aeronautics Anche lo stesso singolo mi ha lasciato con l'amaro in bocca. Ho provato ad immaginare le tracce senza Lande, e le canzoni risulterebbero ancora più anonime. Diciamo che una buona fetta di voti alti che verranno dati (non tutti eh) saranno più dovuti all'entusiasmo per il ritorno di questo grande cantante che per il materiale contenuto su questo disco. Sufficienza (azzeccata) raggiunta grazie alla voce di Lande, ma oltre alla voce ci vogliono anche le canzoni. Peccato
frank
Lunedì 24 Maggio 2010, 21.56.31
5
L'alchimia tra Grapow/Lande non sembra aver risentito del lungo intervallo. L'unica pecca è forse nei testi meno ispirati rispetto ad Aeronautics, e ache nella bonus track che mi sembra un doppio plagio. Comunque promossi a pieni voti, meglio anche dei Rhapsody.
marco
Lunedì 24 Maggio 2010, 20.50.03
4
Crocefiggettemi pure ma devo andare controcorrente..il problema del disco non sono i pezzi, tutti sopra la media, ma proprio la tanto osannata voce di Lande, a mio a avviso monotona, ripetitiva ed eccessivamente roca!
Nightblast
Lunedì 24 Maggio 2010, 11.27.01
3
Quest'album è di una noia assurda. Si, la voce di Lamde è sempre grandiosa, i suono sono potenti, e la produzione in genere è ottima, ma le canzoni? Non un ritornello davvero degno di nota, o qualcosa che possa prendere l'ascoltatore...Dove sono i cori di Spirit never dies, Soulburn o Crystal Night? Oppure capolavori come Wounds, Black in the Birn o Into the Arena..? Questo disco ha la stessa identica pecca di MK II: totale assenza di ispirazione. Se Jorne avesse cantato sul prcedente avremmo avuto il medesimo risultato che abbiamo con questo Time to be King. Anzi, sul precedente c'erano 2-3- brani all'altezza, vedi Masterplan, I'm gonna win e Enemy...Qui si salva solo Lonely wind of war e qualcosa di Blu Europa...DELUSIONE.
Radamanthis
Lunedì 24 Maggio 2010, 10.50.46
2
Il disco mi è piaciuto: roccioso (in alcuni tratti forse anche troppo), melodie vocali azzeccate, assoli e tastiere di ottima fattura che si intrecciano alla perfezione e un songwriting molto interessante e x nulla già sentito! Lande è una garanzia di successo e anche la band, dopo il passo falso di MKII ha sfornato un gran bel disco! Top song sicuramente il singolo Far from the end of the world, Lonely winds of war e The dark road, bella Blue Europa mentre proprio la title-track è il pezzo che meno mi convince! bentornata a una grande band!
P2K!
Lunedì 24 Maggio 2010, 8.52.30
1
L'ho ascoltato già diverse volte e non mi ha ancora preso, deludendo così in parte le mie aspettative. I pezzi sono carini, ma mi suonano più di mestiere, e mi rierisco soprattutto alla prova di Jorn, inficiata dalla produzione che tende a metterla troppo dietro (sarà forse colpa dell'equalizzazione del mio stereo?). Jorn tempo fa dichiarò la sua intenzione di voler vivere lavorando solo come cantante professionista, e questo fatto lo spinge a collaborare con moltissima gente e a fargli produrre una quantità ENORME di musica ogni anno (il tutto evidentemente per poter portare la pagnotta a casa). DI contro però inflaziona non poco le sie uscite e alla fine l'effetto deja-vu nelle sue linee melodiche e nei suoi testi (su questo album canterà crying in the rain almeno su 5 pezzi) cominciano a ripetersi. Insomma... il troppo potrebbe stroppiare (e lo dice un suo grande fan).
INFORMAZIONI
2010
AFM Records
Power
Tracklist
01. Fiddle Of Time
02. Blow Your Winds
03. Far From The End Of The World
04. Time To Be King
05. Lonely Winds Of War
06. The Dark Road
07. The Sun Is In Your Hands
08. The Black One
09. Blue Europa
10. Under The Moon
Line Up
Jorn Lande - Vocals
Roland Grapow - Guitars
Jan S. Eckert – Bass
Axel Mackenrott - Keyboards
Mike Terrana - Drums
 
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