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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Neurosis - The Eye Of Every Storm
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( 23520 letture )
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Neurosis. Impossibile descrivere la grandezza di questa band, la loro semplicità nel ricercare soluzioni sempre più intricate e tese e le stigmate volontarie create dal loro incidere.
Nevrosi, rabbia, angoscia, melodia. Tutto condito da spontaneità incontrollata e saggia.
Neurosis: sensazioni urbane, sound industriale, sound come piaceva al primo Nick Cave, ritmiche soft e tirate, come se gli Afghan Wings si mettessero a fare post-core. Greg Dulli come Steve Von Till.
Emozioni sciamaniche, elemento fondamentale nel nero sound, nella nera atmosfera creata dai Neurosis. La canzone prende forma, si contorce su stessa, si altera, si abbassa, esplode in tutta la sua depressione visiva. Ed entra nelle vene, si fa largo, si instaura in noi. A Sun That Never Sets era la loro ultima grandissima prova. Un mix di arroganza e saggezza, di rabbia e pianti: On the Hill, The Erode, la stessa title track, pezzi che colpiscono al cuore, un diretto nello stomaco.
The Eye of Every Storm giunge dopo 3 anni. Disco naturalmente attesissimo. Ed i nostri non sbagliano ovviamente il colpo. Non è Time of Grace, vero punto di svolta della band, non è Trough Silver in Blood, non è A Sun That Never Sets. Questa nuova opera è frutto delle alterazioni mentali del buon Von Till, dei suoi dischi solisti e della collaborazione con Jarboe.
Burn apre le danze. Nevrotica e lenta, assaporabile fino all’ultima nota. Intermezzo che ci riporta alle escursioni mentali di Ummagumma dei grandiosi Pink Floyd, esplosioni improvvise, Steve Von Till che recupera emozioni da ogni parte e le emana a noi poveri mortali.
I 7 minuti di Burn colpiscono. Lasciano sprazzi di respiro solo per prepararti a No River to Take Me Home, pezzo angosciante fin dalla primo soffocato gemito. Basso pulsante, chitarre distorte che chiedono vita. Un secco incidere, Von Till come Cave. Sussulti, racconti. I Type O Negative di Bloody Kisses che pregano. Doom alla Khanate (leggi Things Viral), smarrimenti visivi. La rabbia sale, prende forma, la forma viene generata, lente nubi si insinuano in noi, si perdono, riprendono la loro vuota strada per toccare con mano la title track. The Eye of Every Storm è sospesa fra la sottrazione della realtà e la realtà stessa.
Si assapora, si assaggia. E la si osserva. Comunicazione: elemento fondamentale nel sound Neurosis, un potere assoluto, come pochi gruppi riescono ad emanare. E’ sicuramente il disco più sospeso, più raffinato, più pensato. Ermetismo assoluto e nichilismo. Affascinante nichilismo, nero e mutante.
Rumori industriali aprono Left to Wander, i Ministry di Al Jourgensen che rallentano le loro idee.
Un lento incidere, basso e qualche nota di vibranti chitarre elettriche mantengono vivo il loro verbo, fino alla classica eslposione di riflessioni. Disordinate e costanti.
Fra muri sonori e sofferte narrazioni, si arriva alla conclusiva I Can See You, pezzo conclusivo nel segni del Von Till solista. Un semplice arpeggio che scorre lungo la sofferta ed ingombrante voce del singer. Ballata alla Leonard Cohen, alla Nick Cave. Qui si riflette, qui si assapora la meditazione sonora e la necessità della loro presenza. I Neurosis sono tornati. Lunga vita ai Neurosis.
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VOTO LETTORI
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87.68 su 268 voti [
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@Awake: sta roba di America che vota Trump non l\'ho capita. Puoi spiegare? |
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@Gravastar |
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La perfezione non esist... ah. |
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Disco mostruoso, epocale, più passano i minuti e più le melodie ti stringono e ti fanno prigioniero senza via di scampo, si diventa un tutt'uno con ciò che si sta ascoltando, passando da attimi di pura commozione a momenti di caos incontrollato che creano un effetto straniante ma allo stesso momento conciliante, rimettendoti in pace con te stesso. Voto assolutamente meritato per il capolavoro massimo (accompagnato comunque da tutta una serie di capolavori assoluti) di una delle band più rappresentative degli ultimi 20 anni. |
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Grunge, industrial, doom, dark, Pink Floyd a manetta e tanta ma tanta America Profonda, quella che vota Donald Trump per intenderci. Si ascoltano volentieri dai. |
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che album, di questi se ne hanno ben pochi e mi riferisco ad album da 100 pieno, nessun difetto, maestri delle atmosfere indiscussi |
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Gli dai qualche mese e ti rapisce, entri in un vortice dal quale non esci più. Strepitoso, insieme a "Through Silver In Blood" e "A Sun That Never Sets" va a formare una triade che ha dell'incredibile. Un gruppo allucinante, voto 98. |
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Il loro disco più grande, il capolavoro definitivo di una delle più grandi band degli ultimi 25 anni. L'apice assoluto di una carriera in continuo crescendo creativo. A mio avviso, da Enemy of the Sun a questo un disco più bello dell'altro, davvero mostruosi. Purtroppo gli ultimi due mi sono parsi in netto calo...ma cazzo, dopo una carriera che sfiora la totale perfezione, è anche umano direi! Grandiosi...questo piglia da me 100..ed è anche poco! |
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Immenso. Ma i dischi che preferisco dei Neurosis sono altri. Ma il voto 90 se lo merita. |
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@freedom: se ti consola, condivido perfettamente l'opinione che hai espresso sul loro ultimo lavoro. Questo è il loro disco calmo, 100 è un'esagerazione, anche se il disco è dannatamente valido. |
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Li conosco di nome da una vita ma ho iniziato ad ascoltarli da poco, mea culpa....tuttavia questo album ascoltato tutto d'un fiato è impressionante: atmosfere incredibili, sonorità monolitiche, attitudine psichedelica, ritornelli memorabili (Left To Wander), riff oppressivi (Bridges)....ha veramente tutto! |
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@freedom Ci può stare che ti piaccia, la musica é soggettiva... Ma è il fatto che tu lo paragoni agli altri album della band dicendo che è tra i migliori che mi fa storcere un po' il naso. Tutto qui... Però non mi paragonare stò honor.. Con i capolavori che i Neurosis hanno partorito fino al recente passato, questo qui sopra compreso. |
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No mi dispiace, potrai dirmi cosa ascoltare e come commentare forse quando e se diverrai Papa... per il resto buona vita e goditeli 'sti ultimi Neurosis mi raccomando |
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Undercover sei il solito somaro. Lascia ascoltare i Neurosis a chi ne capisce e taci per una volta. |
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Ammazza oh! Quanto siete cattivi...che posso dire? Sarò l'unico al mondo a cui il disco è piaciuto. |
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L'ultimo è un mattone sfrangiapalle, mi dispiace ma totalmente privi di idee e pronti a rinchiudersi nel loro seminato non riuscendo però a confermare quanto di buono fatto in passato, ridatemi i Neurosis di "Times Of Grace" o inutile continuare solo per portare avanti un nome. |
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Ragazzi, io ho trent'anni, e ascolto i Neurosis dal '99 (Times of Grace)...a me l'ultimo piace e anche parecchio. Questione di gusti... |
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@freedom Si questo è poco ma sicuro. Tuttavia l'impatto emotivo, secondo me, non viene con gli ascolti deve essere una cosa istantanea. Tuttavia rimane un prodotto suonato bene con la solita classe ma non mi emoziona e su questo poco ci posso fare. Questa secondo me è musica che deve dare un feeling immediato per essere valida. Per il resto quoto diabloz |
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@freedom Certo , per quanto ti riguarda sarà uno dei loro migliori album, ma per un vecchio fan è impossibile che questo avvenga. Perché in questo disco sembrano la caricatura di se stessi.. Nulla di innovativo, e ritmiche ormai trite e ritrite. È indubbiamente il loro album più accessibile e forse anche più "commerciale" , definiro tra i migliori è come dire che Reload dei Metallica è uno loro dischi più belli. Chiudo consigliandoti di ascoltare i veri capolavori della loro era post metal/sludge, su tutti Through silver and blood e poco dopo anche l'ottimo a sun's that never sets. Un saluto |
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Anche a me i Neurosis piacciono un casino, e posso tranquillamente affermare di non essere per niente d'accordo con quello che dici sull'ultimo album. Un gran disco, uno dei loro migliori per quanto mi riguarda. Poi comunque parlare di flop dopo qualche settimana di ascolti mi sembra poco prudente, soprattutto considerando che la band in questione non rientra esattamente nel filone "easy listening"...il disco necessita di diversi ascolti. |
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Guarda freedom i neurosis sono una delle mia band preferite ma HFID è il primo album della band che non mi fa provare il brivido lungo la schiena (ad eccezione di At the well). Ciononostante resta un disco discreto ma col nome che porta in copertina mi aspettavo molto di più. |
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Mezzo flop de che?! Assolutamente no. |
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@Diabloz eh si purtroppo concordo con te... Mezza delusione l'ultimo ( At the well mi aveva illuso). Le recensioni dei classici dei Neurosis le avevo richieste un sacco di tempo fa ma a quanto hanno la priorità altri generi musicali... |
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@freedom Purtroppo l'ultimo temo sia il primo mezzo flop.. |
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Mi chiedo come sia possibile recensire solo un album di una band come i Neurosis che ha influenzato una merea di band tra cui Mastodon o Cult of Luna . Non sarebbe il caso di recensire qualche disco in più??? Magari partendo da Through silver and blood.. |
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Non butto niente dei Neurosis, una band grandissima e molto sottovalutata. Gran disco questo, ci sta il 100. Ma avete sentito l'ultimo? Dovreste dare 200 a quello... |
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perchè non toccare i pink floyd? I pink sono tra i miei tre o quattro gruppi preferiti. Tutto si può "toccare". |
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inizialmente lo consideravo un buon album ma nn proprio un capolavoro. Poi piano piano ascolto dopo ascolto mi ha preso sempre di più fino a stregarmi del tutto voto 100 |
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Solo per palati fini.HO detto tutto.ma non isultiamo i Pink Floyd per favore...loro non si toccano.Grazie. |
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Ottimo disco! Sicuramente le tentazioni psichedeliche di Pink Floydiana memoria sono decisamente più marcate in questo platter. E' incredibile come riescano a trasmettere tensione anche nei momenti in cui l'album rallenta all'inverosimile, fino quasi a fermarsi, per poi ripartire come un fiume in piena. Le voci si stagliano sopra il tappeto sonoro in modo egregio e si alternano fra disperazione e speranze, fra luci e ombre. Disco geniale, come tutti quelli incisi da questa band, ma decisamente di non facile assimilazione. Non è un disco per tutti, ma coloro che lo capiranno avranno emozioni davvero uniche. Secondo me non raggiunge i fasti del precedente disco, ma in ogni caso si merita un 85 senza pensarci 2 volte |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Burn
2. No River To Take Me Home
3. The Eye Of Every Storm
4. Left To Wander
5. Shelter
6. A Season In The Sky
7. Bridges
8. I Can See You
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Line Up
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Scott Kelly (vocals / guitar), Steve Von Till (vocals / guitar), Dave Edwardson (bass), Jason Roeder (drums)
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