|
26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
|
|
|
( 2147 letture )
|
Che noia... Posso capire che il thrash/groove sia tanto di moda ultimamente, e posso anche accettare senza storie che i primi due full-lenght dei Panic C3ll abbiano ricevuto una buona dose di consensi, ma non riesco proprio a trovare un buon motivo per cui questo Fire It Up dovrebbe interessare i nostri lettori.
La band inglese è infatti costante vittima di clichè esasperati, assolutamente incapaci di colpire chi abbia un minimo di conoscenza del thrash dagli anni '80 ad oggi, peraltro esageratamente piegati ad una orecchiabilità che li renda di facile assimilazione anche per l'ascoltatore meno esigente; ed ecco così comparire linee vocali di dubbissima melodicità, come nella mielosissima Lie To Me, ma anche un riffing dannatamente "moderno" che sostanzialmente ricalca trame metalcore ormai già abusate.
Ed è così che i 45 minuti di Fire It Up passano tra irritanti chorus semi-melodici (Spitting Skulls), fortissimi elementi groove (Black Juice), e una discreta prestazione strumentale che cerca di risollevare il sound complessivo dalla profonda insufficienza in cui lo getta l'odiosa voce di Luke Bell; c'è da dire infatti che, per quanto il songwriting dei Panic C3ll sia decisamente poco ispirato e derivativo, sarebbe ancora tutto sommato godibile, se la vena pseudo-melodica della band non venisse esaltata dalla prova del singer inglese, continuamente alla ricerca di linee vocali catchy che hanno il solo effetto di innervosire anche il più calmo degli ascoltatori; lasciamo poi perdere quando Bell cerca di dare un po' più di cattiveria alla sua voce, risultando assolutamente inadatto. Insomma, giocare a fare l'Anselmo del terzo millennio non paga con doti vocali così limitate, mi spiace.
Pochi i momenti davvero godibili del disco: una discreta Unbroken, in cui la vena groove della band rende ben amalgamati tutti gli elementi riuscendo in qualche modo a coinvolgere l'ascoltatore; il mid-tempo Forever è costruito su una buona base ritmica, e se si è disposti a sopportare la linea vocale ancora una volta davvero fastidiosa il brano è abbastanza buono; infine potrei forse citare la più cattiva Down To Next Time, in cui miracolosamente anche il refrain melodico sembra quasi trovare un suo senso all'interno del brano; nulla di sconvolgente, ma rispetto alla media del disco merita sicuramente una citazione.
Insomma, non posso certo dire che questo Fire It Up sia una vera schifezza, ma è assolutamente innegabile che i Panic C3ll seguano troppo la moda di un sound moderno e di facile assimilazione; il risultato è un disco prevedibile e a corto di idee, in cui a salvarsi sono pochi brani e la buona perizia tecnica dei musicisti, in particolar modo i chitarristi. Troppo poco per ottenere la sufficienza, in ogni caso, e considerando che questo è già il loro terzo disco, ho delle serie riserve sulle loro possibilità di farmi ricredere in futuro.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. Burden Inside 2. Unbroken 3. Lie to Me 4. Splitting Skulls 5. To Die for Love 6. Jaded 7. Down to the Next Time 8. Black Juice 9. Right Here Waiting 10. Forever 11. To Die for Lust
|
|
Line Up
|
Luke Bell - Vocals Rob Hicks - Drums Harjeet Virdee - Guitars/ Backing Screams Bobby Town - Bass Kelly Downes - Guitar
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|