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The Clash - London Calling
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The Clash. La band è sempre stata associata al fenomeno Punk, e dal punto di vista culturale –se di cultura Punk si può parlare- ciò è indubbiamente vero, ma dal punto di vista prettamente musicale trovo che essi si siano sempre ispirati ad uno stile che si rifaceva a modelli Ska, Rockabilly, Dub e Reggae che ben poco spazio trovavano nella musica prodotta dai gruppi Punk in senso stretto.
Il gruppo si formò nel 1976, quando i London SS di Mick Jones, (una band in cui transiteranno anche Rat Scabies -poi Damned- e Tony James dei Generation X- decidono di affidarsi al manager Bernard Rhodes. Il nuovo cantante viene dapprima individuato nel tenebroso Paul Simonon, che però viene dapprima dirottato alla chitarra e poi al basso, con Keith Leven alla seconda chitarra, (quest’ultimo abbandonerà però prima dell’esplodere della band per formare in seguito i P.I.L. di J. Rotten), e Terry Chimes alla batteria, poi sostituito da ”Topper” Headon. Scartato Simonon alla voce viene scelto per il ruolo un giovane di estrazione borghese che milita in una band giudicata schifosa, -i 101’esr- ma adatto al ruolo: Joe Strummer. La scelta si rivelerà felicissima.
Dopo aver esordito –senza fortuna- come spalla dei Sex Pistols, la band parte per il disastroso Anarchy Tour, con gli stessi Pistols e Damned, ma non ottiene certo molta visibilità live. Affidandosi però ad una miscela musicale che si rifaceva ad un tradizione profondamente British post anni 60 –e con ciò trovando ricettivi tutti quelli nati dal 45 in poi- ed a testi nettamente superiori a quelli della concorrenza, (firmati in buona parte da Strummer), che trattavano si, di nichilismo come molti altri, ma anche di emarginazione, di periferie, e superavano la concezione nichilista per convogliare il risentimento nella ribellione attiva, nella presa di coscienza della superiorità del fare nei confronti del nichilismo stesso. The Clash firmano infine per la CBS, pubblicando con successo The Clash nel 77 per poi passare alla Epic col successivo Give ‘Em Enough Rope.
L’esplosione mondiale avviene però col mitico London Calling, 19 leggendari pezzi di vari stili uniti da un filo di ribellione nelle liriche ed una carica sovversiva, (evidente sin dalla cover con riferimento inverso ad una famosa di Elvis), che garantì loro sia la devozione di un enorme numero di ascoltatori sia l’interesse di platee ufficiali interessati a loro in quanto fenomeno mediatico mondiale. In London Calling la mescolanza di stili è completa, si va dal Rock Reggaeizzato di London Calling -grande il pezzo, favoloso il video- a quello di Death or Glory; dalla citazione di Brand New Cadillac di Vince Taylor al Reggae puro di Revolution Rock ed a quello meno puro di The Guns of Brixton; dallo strano Pop di Lost in The Supermarket allo Ska di Rudie Can’t Fail e Wrong ‘Em Boyo. Non mancano nemmeno tracce di Jazz e ritmi latini, come in Jimmy Jazz e Spanish Bombs. Il tutto legato –come detto- da testi profondamente intimi, anche quando parlano di argomenti scomodi come la guerra civile Spagnola in Spanish Bombs, i crimini del nazismo di Clampdown, la rabbia ed i pericoli del ghetto di The Guns of Brixton o la voglia di esserci di London Calling, la dichiarazione di intenti di Revolution Rock o la rabbia anti colonizzazione culturale Americana di Koka Kola. Ed incredibilmente il tutto riesce ad essere armonico e credibile, legato sostanzialmente dall’attitudine e dalla carica dei musicisti, sempre “popolari” nel senso di appartenenti al popolo, tanto da vendere questo doppio al prezzo di un singolo album.
Uscito nell’anno della morte di Sid Vicious, London Calling rappresenta il superamento Punk del Punk, la presa di coscienza che fare Tabula Rasa non era sufficiente, ma era invece necessario restare ”con un piede nel passato, e lo sguardo dritto e aperto nel futuro” -citazione cantautorale- per superare l’impasse della società del periodo a cavallo tra 70 ed 80 retta di lì a poco dalla pseudo-filosofia dell’”Edonismo Reaganiano” e già ostaggio del Tatcheriano pugno di ferro in guanto di ferro, anche andando a suonare gratis per i minatori , quando necessario. Dopo i buoni episodi del triplo Sandinista e di Combat Rock la band fu progressivamente vittima di tensioni interne, cambi di line-up e vicissitudini varie che porteranno infine, dopo trionfali tours mondiali, a suonare gratis nei pubs e nelle strade. Poi, dopo lo scioglimento, la morte di Strummer a mettere la parola fine sulla vita del musicista e sulle voci di reunion imminente.
Prima di concludere credo sia necessario aggiungere due parole sui vari musicisti. ”Topper Headon" fu estromesso per problemi di tossicodipendenza, ma era un buon batterista di impostazione Jazz e scrisse le parti di piano presenti in Rock The Casbah. Si esibisce ancora oggi dopo essersi ripulito e nelle pause del suo lavoro di tassista. Mick Jones , dopo aver fondato i B.A.D., si dedica aggi alla produzione ed ai Carbon/Silicon. Paul Simonon si è dedicato alle arti visuali con buon successo e continua a suonare, attualmente con i The Good, The Bad and the Queen. Il povero Joe Strummer - un menestrello come sempre più raramente se ne incontrano- è morto all’età di soli 50 anni a causa di un infarto. Dopo The Clash fece l’attore, scrisse per il film Sid e Nancy, militò nei The Pogues, fondò The Mescaleros, pubblicò un ottimo album come Rock Art and the X-Ray Styles, per poi lasciarci troppo presto durante le registrazioni di Streetcore, che doveva contenere la cover di Redemption Song di Bob Marley, poi diventata famosissima. Il tutto sempre conservando la propria identità ed integrità di musicista e di uomo.
Innumerevoli le influenze della band su moltissimi gruppi odierni, dai Pearl Jam ai Franz Ferdinand, dagli Ska-P ai Rancid tanto per citarne alcuni, e da notare anche che, tanto per dirne un’altra, The Magnificent Seven -pezzo contenuto in Sandinista- è probabilmente il primo esempio di Hip Hop bianco.
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queste e il migliore di sempre il bassista pure incazzato vedo. |
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The clash:the only band that matters !il resto è' solo cacca senza senso,buono solo per fare soldi a palate!senza parlare del metal che e' diventato ormai una iacuvella ridicola.correte amici correte a comperare le ultime cagate di questi signori finti metallari milionari!svegliatevi poveri idioti. |
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Il mio album rock preferito, inteso come disco no hard rock/metal o grunge. Le cose principali che mi hanno sempre fatto impazzire di sto album sono 2: primo che sono tutte e 19 canzoni belle, orecchiabili e che svariano dal rockabilly, allo ska, al punk, al reggae; secondo che dopo aver ascoltato 18 brani perfetti nella loro varieta’ ti arriva train in vain ossia il capolavoro che da solo varrebbe l’acquisto del disco...voto 100. |
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Sono d'accordo con Suarez. I Clash sono punk sul primo album, già il secondo è Rock in un senso un po' più generico. Su London Calling i generi musicali si sposano tra loro (Rock, Reggae, Ska....) Su Sandinista sono arrivati ad anticipare perfino il Rap, ma quello è l'album che mi piace di meno. Concordo anche per i Ramones: mio amatissimo gruppo punk che spesso si concede sonorità molto pop. |
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Secondo me i clash non si dovrebbero classificare come punk e tra l'altro se già molte persone ritengono i ramones poco punk figuriamoci i clash. Sono il crossover molto ante litteram |
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Questo gruppo si ama a prescindere da ogni etichetta musicale. |
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Mai capito perché siano così idolatrati. L'album non è male, ma sicuramente non lo ascolto spesso |
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Questo album non è solo punk, è molto di più, è un evoluzione complessa del punk mai vista prima |
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fantastico...come altri loro dischi... a prescindere dal genere |
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Voto troppo basso per un album epocale e grandioso! Voto 95! |
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disco epocale, il loro capolavoro assoluto. voto:99 |
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Be' è vero i Clash sono più tecnici e raffinati dei Sex Pistols, è come mettere il tartufo di Alba con la pizza, ma secondo me i Sex Pistols sono più godibili e coinvolgenti.. Cmq appena potete recatevi a Camdem dove ancora si respira questa meravigliosa aria, io ci sono stato e Camdem è rimasto nel mio cuore.... |
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preferisco di gran lunga i sex pistol, ma tanto di cappello ai clash.... revolution is calling !! |
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Il miglior gruppo della loro generazione, onore compagni! |
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bello, anzi bellissimo, ma personalmente preferisco sandinista. |
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Questo album è fondamentale per la storia del rock in generale. Comunque i Clash sono stati è devono essere catalogati come Punk. Certo è vero che hanno esplorato generi molto diversi (in modo geniale secondo me) ma le loro radici artistiche sono sempre rimaste nel Punk degli esordi. Concludo facendo i complimenti per l' ottima recensione. |
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Abbiamo nel DB anche i Crass, cercali. |
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vabbè... se si parla di punk politico vado sui crass, di certo non sui clash.... ma tanto godono sempre di immunità... |
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C'è una certa differenza tra il "fare qualcosa gratis nella vita" e farlo per impegno politico. Dubito che la Spears sappia dare anche solo una definizione del termine. |
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se è per quello anche britney spears avrà fatto qualcosa gratis nella sua vita... e cmq che vuol dire non musicalmente? tra il cantare di greci mangiakebab e cantare quell'orrore di should i stay or should i go ce ne passa... |
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Sul fatto poi che un gruppo che va a suonare gratis per i minatori sia da considerare venduto ho i miei dubbi. |
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Per attitudine, ma non musicalmente. |
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i clash erano punk. poi si sono venduti. ma questa è un'altra storia |
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uno degli album più coivolgenti e completi di fine anni '70. Una fonte dalla quale hanno attinto tutti i gruppi rock successivi ai Clash. Tutta la New Wave, tutto il brit-pop, moltissimo indie-rock contemporaneo... è ampissima la fetta di torta che deve rendere grazie ai Clash. A questo album poi, che ha rotto subito le porte del punk, a maggior ragione. 98 |
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Buona recensione. Erroneamente catalogati come punk (come anche i Green Day, del resto) i The Clash sfornano il loro album più completo, una bibbia del rock. Si va dal reggae al rock melodico fino al combat rock che li ha fatti conoscere al mondo. Ottimo disco |
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Certamente vero, paragonare dischi appartenenti a settori diversi non ha senso. Va poi tenuto conto del gusto del recensore e di altri elementi vari. |
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...rece davvero bella, cmq penso che ogni disco prenda un voto in base a quello che rappresenta nel suo ambito, non vanno paragonati Elio ed i Clash, ognuno prende voti x quello che ha portato, chi più chi meno, alla causa che lo riguarda...io la vedo così.. |
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Thanx |
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Premesso che recensioni di questo tipo sono la forza del sito, questo è veramente un disco storico. Uno di quei vinili doppi che si ascoltano completamente senza interruzioni, salvo quelle materiali per girare il disco. Sono d'accordo con il voto e la recensione è ottima ma su questo non avevo dubbi. |
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...oh ce ne fossero di dichi così che escono oggi. musica a 360°, apertura mentale al massimo e profonde radici punk. un disco doppio che si fa ascoltare e riascoltare con gioia e un impegno lirico che spazza via il 90% dei gruppi di oggi metal/punk/bossanova che siano. |
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Disco di notevole spessore artistico la cui recensione impreziosisce la trasversalità del nostro sito. Sul voto sotanzialmente concordo con raven, forse avrei dato 90, ma in fondo parliamo di voti altissimi. Comunque pure a Roma fa freddo |
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Ma 8,7 vi pare poco? cmq oggi qui piove, estate rimandata |
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Ah France' siamo in estate, dai sbottonati un po' con sti' voti !!! |
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Dimenticavo: se qualcuno si stupisce che su Metallized possano comparire recensioni extra-metal, vuol dire che non ha capito molto dell'impostazione del medesimo. |
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9
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Abbiamo affrontato il discorso più volte. IL tutto rientra in un discorso più ampio che tocca la libertà personale di giudizio. I voti sono raffrontabili solo tra quelli dello stesso recensore, ovviamente ognuno ha propri gusti e proprie inclinazioni, sta al lettore valutare la firma in calce alla recensione ed estrapolare gli "aggiustamenti" relativi al proprio gusto. E' sempre stato così, basta leggere le vecchie recensioni di Beppe Riva sui Manowar nei vecchi Rockerilla, ed è giusto che sia così. |
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8
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Album fondamentale per il rock!! io non capisco ma in questo sito i voti sono dati a casaccio? o i recensori usano metri di giudizio simili o altrimenti meglio abolire il voto del recensore. come si fa' a dare 87 ad un album come London Calling e poi trovarsi accanto un 95 di elio e le storie tese, con tutto il rispetto per elio che mi piace ?? boh secondo me ci vorrebbe un minimo di omogeneita' nei voti dei vari recensori |
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7
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Belin mi ricordavo bene allora! |
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Uno dei dischi fondamentali della storia del rock! Se non sbaglio quello nella copertina è Paul Simonon che fracassa il basso, giusto? |
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4
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Assolutamente niente! Il tuo commento che ca*** centra con la recensione? |
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cazzo c'entrano con il metal?!?! |
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fantastici i The Clash da ballare! Un album nella storia del rock... Voto: 86 |
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1
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bella la recensione molto approfondità! LC ha avuto il merito di unificare varie scene musicali che altrimenti sarebbero state separate e distinte. |
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