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Amorphis - Tales From The Thousand Lakes
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( 7718 letture )
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Durante la mia adolescenza vivevo il territorio musicale come il luogo dell'inatteso. Ascoltavo dall'hard rock al prog all'aor al metal ma ancora la mia sete rimaneva inappagata; immaginavo infatti possibilità musicali volte ad una forte impronta evocativa in grado di smuovere le mie più nascoste ed oscure emozioni. Quando scoprii Tales from the Thousand Lakes degli allora giovanissimi Amorphis rimasi euforico e turbato, sembrava ci fosse qualcosa di inquietante in quelle teoriche infinite possibilità che quel disco apriva alla mia rinnovata coscienza musicale. Fu come una droga: benchè infatti presto compresi di non poterne più fare a meno, il mio animo non pareva in grado di reggere o contenere tutta quella dirompente forza.
Una forza che scaturisce innanzitutto dalla freschezza e dalla spontaneità, doti ad esclusivo appannaggio dei giovanissimi: questi spregiudicati ragazzi finlandesi nell'ormai lontano 1994 (musicalmente parlando sembra un'era fa!), ancora tecnicamente acerbi, misero insieme un album capace di trascendere gli allora canonici stilemi del death metal (genere che tra l'altro attraversava un periodo di crisi) in favore di un'amalgama in cui a prevalere sarebbe dovuta essere l'atmosfera, il sentimento. Al centro della poetica amorfa c'è infatti una forte sensibilità verso l'epica del proprio Paese, Tales è infatti incentrato sul mito Kalevala: i finlandesi ci raccontano di un'epoca che si va allontanando con apparente vorticosa rapidità da noi, ma ci è al contrario molto più vicina di quanto sospettiamo, perchè in essa c'è gran parte di quel che ancora oggi siamo. Fedeli alla regola in cui in un'opera l'emozione giganteggia proprio quando non è raccontata o comunque ostentata, gli Amorphis mettono in scena il mito con una sempicità espressiva disarmante: il loro è uno stile empatico e coinvolgente, capace di alternare situazioni spiccatamente drammatiche a puri momenti ad ampio respiro epico, senza però mai perdere di vista il suo essere molto diretto e poco impegnativo all'ascolto. Benchè Tales poggi solidamente su fondamenta death melodiche sarebbe disonesto ricondurre il disco unicamente a tali sonorità. A tal proposito mi rifiuto di pensare che le diverse anime che convivono all'interno del disco (doom, folk, gothic per citarne alcune) siano in qualche modo studiate o volute: l'intera tracklist suona alle mie orecchie come un fluire continuo di giovanile spontaneità, di ragazzi che con pochi mezzi a disposizione (tecnici ed economici – la produzione non è niente di che) puntano tutto sulla forza dell'emozione e dell'ideale, ed è proprio questa la magia. Prendete ad esempio il pezzo di chiusura, Magic and Mayhem: chi si sarebbe mai sognato una chiusa così secca e dalle sonorità al limite della techno (!) dopo un inizio struggente subito tramutatisi in un riff di ispirazione classic doom? Pazzesco, veramente pazzesco. E ciò che precede non è certo da meno: tonnellate di riff diretti e coinvolgenti (in puro finnish style) fanno il paio con le travolgenti melodie intessute dalla chitarra solista mentre un cantato growl di pregevole fattura (non posso dire lo stesso delle clean vocals, l'unico elemento – per fortuna sparuto - che non sopporto di quest'album) alimenta di aggressività e peso specifico i brani. Ma la grossa differenza la fanno le tastiere, utilizzate come mai prima di allora in ambito death: tutto ciò che le riguarda, dai suoni ai tempi di utilizzo (sempre misurate e mai sovrautilizzate), donano al feeling del disco quell'effetto di mistero ed al contempo di intima malinconia che ha immortalizzato quest'album nel cuore di chiunque gli abbia prestato attenzione.
In seguito gli Amorphis sforneranno diversi lavori di assoluta classe ma il loro testamento spirituale è tutto contenuto in questo grandioso masterpiece. Perciò se siete degli animi troppo nobili per gli uomini d'argilla, le gallerie o i macellai d'anime, allora i mille laghi finlandesi potrebbero proprio fare al caso vostro.
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VOTO LETTORI
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83.86 su 109 voti [
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Disco bellissimo, voto 90, ma a chi dice che è il migliore degli amorphis propongo di lasciarsi rapire da Tuonela, dall'inizio alla fine, che per me è davvero il loro capolavoro assoluto. |
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35
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...disco maestoso....di gran qualita' e fascino .....capolavoro ! |
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Concordo con gli ultimi due commenti...
Secondo me il più bel disco death di sempre... Lo comprai quando uscì e da allora non ho mai smesso di apprezzarlo! |
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Questa dannata quarantena ormai mi ha fatto scambiare la notte per il giorno.....ed allora da amante del crepuscolo ne approfitto per contemplare dischi magici che in piena notte in cuffia hanno un fascino diverso......ti cullano e ti inondano di piacere come sta succedendo ora con questo meraviglioso ed indimenticabile album sopra recensito che ti trasporta direttamente nelle terre finniche innevate camminando su sponde di laghi ghiacciati ed attraversando foreste incantate mentre in lontananza si odono eleganti melodie ed echi di oscuri rituali nordici.......Tales è un gioiello raro..... Voto 92. Ossequi! |
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32
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Lo ascolti e ti senti avvolto dall'inverno scandinavo...voto 97 |
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e ma gia' si sentiva il talento, la classe.... |
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ne mescolano di cose, stavo cercando death anni novanta da alternare agli at the gates e ho trovato questo disco, sorprendentemente variegato e d'altri tempi. bello (in crescendo, tra l'altro). |
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Questo disco è fondamentale per il death anni 90. Voto:95 |
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Buon album, anche se acerbi e malprodotti c'era solo da scommetterlo e sperarlo che avrebbero fatto grandi cose in futuro, perchè una Black Winter Day tante band non la scriveranno mai, da sola vale l'album intero, una gemma di pura magia. Oppure procuratevi l'omonimo EP |
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Non l'ho mai commentato??bene...rimedio subito!d'accordissimo con chi lo ritiene uno dei migliori album anni 90!...Stupendo Capolavoro. |
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Poche balle, album fondamentale della scena anni '90 |
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Per i miei personalissimi gusti faranno di meglio. Ma i germi son già tutti qui: Into hiding, The casaway, Black winter day... 70 |
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Il miglior disco degli Amorphis. È uno de migliori dischi Metal anni 90. 95/100 |
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Ricordo che lo comprai a Zurigo... ne restai folgorato e le mie sensazioni furono le stesse del recensore |
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Concordo, questo è un fottuto capolavoro,una perla rara. voto: 95! |
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Concordo con Theo qui sotto, capolavoro assoluto, Voto: 93 |
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Capolavoro! Per me il più bello degli Amorphis: Voto 90 |
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macchè...li ho scoperti 1 ora fa ed ho ascoltato il disco su you tube...veramente coinvolgente...ovviamente è molto easy listening per il genere a cui appartiene ma ripeto l atmosfera è veramente ottima...ok ascolterò anche il successivo... |
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Tommy se non l'hai ancora fatto recupera anche il successivo 'Elegy', meno death metal, molta melodia mai pacchiana, molte più clean vocals...Quello che poi è diventato il best seller della band, anche se io preferisco un pelo di più questo. |
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molto coinvolgente...lo sto scoprendo ora...diciamo che è molto melodico rispetto ad un certo tipo di death....ottime le tastiere...la forza di questo disco al contrario di molte produzioni metal è la semplicità come precisato dal recensore...grande atmosfera grande disco davvero...mentre scrivo sono al primo ascolto e non ho dubbi sul fatto che sia un ottimo disco grazie alla sua immediatezza...il voto potrebbe essere forse una media tra il 90 per il pathos ed un 70 abbondante per tecnica... |
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Disco strepitoso, io che mi lamento dei voti sparati questa volta mi lamento del contrario xd...90 secco. |
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Conosciuti quando uscì il disco e ascoltato tutt'ora. Atmosfere di altre terre (finniche). In questo tipo di sonorità apprezzerei un altro tipo di voce....Musiche stupende appiattite da un growl che ne inibisce il coinvolgimento |
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Uno dei massimi capolavori del metal estremo, niente da eccepire. Tutto è perfetto, anche la copertina (una delle mie preferite in assoluto). Un 90 su 100 è d'obbligo. |
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E' stato il primo che ho ascoltato di questa band (preso all'epoca di uscita), poi ho avuto la fortuna di vederli dal vivo dalle mie parti durante il tour di elegy (gli headliners erano i Therion)... Il debutto, che pure non mi spiace, non avrebbe lasciato immaginare l'evoluzione successiva: questo album ed elegy sono quelli che preferisco degli Amorphis. |
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Decisamente il miglior album che gli Amorphis abbiano inciso a mio parere, è perfetto. Non saprei proprio che canzone scegliere come preferita di questo masterpiece, tutte quante mi lasciano infinite e piacevoli emozioni. |
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11
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questo CD è fantastico, lo trovo il migliore della discografia |
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disco che merita veramente! bella copertina! |
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Disco della madonna!!!Personalmente amo in maniera assurda anche le Clean vocals!!!!! |
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Quanti ricordi evoca! anch'io lo ascoltai appena uscito e Black Winter Day è stato in assoluto il primo pezzo in growl che abbia mai cantato! |
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Un disco che amo e che bella la cover! |
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Stupendo... preso anch'io appena uscito...!!!! |
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ho comprato il cd quando è uscito ma con Elegy avrebbero dato un segno importante a tutta la scena. |
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Mi riferivo al declino di metà anni 90 del death della vecchia scuola, americana ed europea. Il genere ha poi tratto nuova linfa vitale grazie ai derivati: brutal, melodic ecc. |
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Mi spieghi perchè il death passava un periodo di crisi? Per curiosità eh, non per dire nulla alla tua recensione, eppure non riesco a comprendere quella frase. Comunque album da 85, forse un po' troppo sopravvalutato, il quale, spero, non verrà rovinato dai nuovi Amorphis ma soprattutto dal nuovo cantante che è una sega col growl, lo faccio meglio io mentre dormo. |
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Mi ricordo quando acquistai questo cd lo presi cosi senza conoscere niente di loro solamente grazie ad una recensione che avevo letto, forse su metal shock mi sembra, me ne sono subito innamorato grande album per me un pezzo da NOVANTA........ |
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uno degli album che mi ha maggiormente influenzato: giorni e giorni a cantare (?!?!) i testi e a suonare Into Hiding...eehh...gioventù! Il cuore dice 100, il buon senso 87. |
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