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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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Nightwish - Century Child
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( 10510 letture )
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Immagino un uomo seduto in una baita perduta in mezzo a boschi di conifere e grandi laghi, intorno chiazze di neve quasi perenne e colline imbiancate, di notte un cielo stellato perfetto che fa da contraltare al freddo pungente, mentre le luci della civiltà sono lontane molte miglia, gli unici suoni udibili quelli della natura selvaggia e quello di una penna che scorrendo lascia il suo indelebile segno sulla carta; sì, io ti invidio Tuomas Holopainen, ti invidio perché comporre musica in quelle condizioni è il sogno nemmeno tanto nascosto di ogni musicista, tu anima solitaria, tu anima di marinaio che in solitudine attraversa le onde del vasto oceano del mondo, tu Ocean Soul. Ecco, per iniziare a parlare di Century Child bastano quelle parole: Ocean Soul, summa delle emozioni del mastermind dai lunghi capelli neri, concetti che si riversano in canzoni sulla solitudine, sull'amore, sulla rabbia e sulla perdita dell'innocenza, originali e mai banali. I Nightwish sono cambiati, o almeno hanno cominciato a farlo, le basi power di Oceanborn e Wishmaster si allontanano sempre più, lasciando spazio a melodie più lente e complesse, la batteria di Nevalainen più che mai varia alterna le sfuriate di doppia cassa delle canzoni più veloci (Dead to the World, Slaying the Dreamer) a momenti molto più sobri e insoliti per una band che ormai non può più essere banalmente considerata power metal. Non cambiano solo i ritmi ma anche i componenti: il bassista Sami Vänskä è stato cacciato per divergenze musicali (si è dato al jazz) e in sostituzione è arrivato l'immenso Marco Hietala (Tarot, Sinergy, Northern Kings) che ha incrementato il tasso tecnico delle linee di basso, ora molto più udibili e indipendenti, e sopratutto ha aggiunto a quella di Tarja la sua voce cattiva, acuta e pungente, a tratti selvaggia. Il tastierista e compositore Tuomas Holopainen è quello di sempre, la spina dorsale del sound della band, le sue Korg sono ovunque: nei tappeti di organo e strings ensemble di sottofondo e nelle parti soliste del piano e dei lead sounds; so di stare forse sprecando le lodi, però considero Century Child uno dei, se non il lavoro più riuscito dei Nightwish (probabilmente andando controcorrente, però per me ita est) ragion per cui proseguo parlando di quello che secondo me è uno dei chitarristi più sottovalutati del panorama metal: Erno “Emppu” Vuorinen, certo, non è un mostro tecnicamente ma fatico a trovare un suo riff o un suo assolo sbagliati o fuori contesto, tutto quello che mette è essenziale, con un suo perché ed in un sound pieno come quello dei Nightwish non è cosa semplice, dato che la chitarra è essenziale e non una comprimaria. E come non chiudere la descrizione dei membri parlando di lei, sì proprio lei che ha caratterizzato la musica dei finlandesi fino allo split alla fine del tour di Once, sto parlando di Tarja Turunen: una buonissima voce lirica prestata al metal che ha raccolto consensi in ogni dove, e che su questo disco espande i suoi orizzonti aggiungendo ai gorgheggi lirici anche una voce di tonalità medio alta più naturale molto espressiva, aiutata nei ritornelli dall'overdubbing o dalla voce di Marco.
Tuffiamoci ora a capofitto nelle 10 canzoni che compongono questo disco: si apre con Bless the Child, che mostra subito la virata nel sound del basso e il rallentamento della batteria, il tutto in una canzone zeppa di archi sintetizzati e con un testo da sindrome di Peter Pan, con il ritorno alla giovinezza, quando tutti i problemi e le responsabilità dell'età adulta erano lontani anni luce; End of all Hope invece riaccelera improvvisamente (è uno dei pochi pezzi in cui rivediamo i vecchi Nightwish “powerosi”), ritmi martellanti, refrain trascinante e primo gran assolo di Vuorinen
It is the end of all hope To lose the child, the faith To end all the innocence To be someone like me
L'innocenza è finita, e la speranza insieme a lei. Ave mondo crudele. Con la successiva Dead to the World il ritmo non cala, e i passaggi solisti della tastiera di Tuomas sono di una velocità disarmante (come lo è la resa live di questo pezzo del resto), da segnalare come questo brano segni l'esordio di Marco dietro il microfono, con risultati che porteranno i Nightwish a non fare più a meno della voce del barbuto bassista; ancora una volta il tema è il sogno del poeta di ritornare bambino, per ritrovare l'ispirazione con l'innocenza... qualcuno deve aver tradotto Pascoli in finnico. Segue la dolcissima Ever Dream, che riesce comunque a mantenere un sound vagamente heavy (seppur su ritmi piuttosto lenti) in una base fatta di melodie di pianoforte e archi sintetizzati; il refrain immedato non la fa uscire facilmente di testa e per la prima volta nel disco questa è una canzone che parla d'amore. Tra i temi dell'album elencati in apertura c'era la rabbia, e poche canzoni nella discografia dei Nighwish sono arrabbiate come Slaying the Dreamer, che riprende a pestare sull'acceleratore (anche se più verso l'heavy che verso il power) in un pezzo sprigionato dalla rabbia di Tuomas per certe parti del music business che uccidono l'anima degli artisti; io personalmente eviterei di trovarmi di fronte ad un vichingone come Hietala che mi urla a squarciagola “I truly hate you all!” e voi? (piccolo inciso: in realtà Marco è una persona piuttosto simpatica). Forever Yours è una ballad malinconica sulla solitudine, con una ritmica calmissima e delle parti di flauto a dir poco struggenti. Sempre la solitudine è il tema centrale di Ocean Soul, canzone (come avrete facilmente intuito) manifesto dal punto di vista compositivo e contenutistico dei nuovi Nightwish: il ritornello è di nuovo facilmente assimilabile; si sente quanto questa canzone sia autobiografica, a parlare di se stessa c'è direttamente l'anima solitaria del marinaio Holopainen. Segue Feel for You, caratterizzata da diversi passaggi solisti del basso, e dall'alternanza tra le voci di Tarja e Marco, altra canzone d'amore molto riuscita a mio parere. Arriviamo a The Phantom of the Opera, udite udite: una cover, cosa piuttosto insolita per i finnici; la canzone è la rivisitazione in chiave metal della colonna sonora scritta dal grande Andrew Lloyd Webber (Cats, Jesus Christ Superstar) per il film Il Fantasma dell'Opera, il dialogo tra il fantasma (Marco) e Christine (Tarja) sul sottofondo dell'organo di Holopainen è da brividi. Chiude il disco Beauty of the Beast, lunga suite divisa in tre parti caratterizzata dal crescendo del ritmo che la fa partire dolce e lenta per poi finire in modo a dir poco tirato.
Oh, sweet Christabel. Share with me your poem. For I know now, I'm a puppet on this silent stage show. I'm but a poet who failed his best play. A Dead Boy, who failed to write an ending To each of his poems.
Chiusura malinconica per un album malinconico ma tremendamente ispirato.
L'ho detto e lo ripeto, questo disco è uno dei massimi momenti della carriera di una band che possiamo amare o odiare ma di cui non possiamo disconoscere il valore; non è tecnicamente eccelso in tutte le sue parti, i virtuosismi sono molto meno rispetto a quelli che arriveranno con Once, ma attraverso tutte le canzoni riusciamo a percepire quanto questo lavoro sia dotato di un'anima, di Oceano.
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Terzo capolavoro consecutivo dopo Oceanborn e Wishmaster. Anche qui grandi canzoni, su tutte Ever dream, ma nel complesso un pelo inferiore ai precedenti due. Voto 87 |
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Bel disco bella copertina bella gnocca |
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@Flight 666: figurati, dovere |
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@Theo: Grazie della segnalazione, abbiamo provveduto a correggere! |
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Ah una piccola precisazione, il disco non è edito da Nuclear Blast, bensi da Spinefarm... Il cambio di Label avverrà nel fine 2004, subito dopo il rilascio di Once, che usci infatti sia per Spinefarm che per Nuclear Blast (non esistono copie di Century Child edite da Nuclear Blast nel 2002, mentre di Once si, perchè il cambio avvenne con il disco del 2004 appunto ) |
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L'album migliore dei Nightwish (a mio parere ovviamente)... Marco al microfono in molti pezzi è tutto di guadagnato per un gruppo come questo, che fino al 2004/2005, è stato in totale ascesa voto 95 senza remore |
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12
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Immaginifico, empatico, quasi sublime (no quello è Dark passion play..... ) Piu' lo si ascolta e piu' e bello e si scoprono nuovi dettagli...un disco che nn ha punti deboli (forse solo la parte cantata da marco in Slaying the dreamer...ma vabbè'.....) Detto questo disco a dir poco favoloso.....io lo perferisco a "whishmaster".. (sorry guys)...ma sono gusti....grandissimo disco VOTO 95 |
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11
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bellissimo anche questo un 92 c'è tutto |
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10
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Bellissimo, voto 92. Trovo che sia l'album migliore dei Nightwish e lo preferisco di gran lunga a "Once" |
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8
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Ottimo disco, come tutti quelli dei Nightwish fino a Once. Sicuramente ha molto di meno rispetto all'inarrivabile Oceanborn in effetti, sia sotto il punto di vista compositivo, in cui Holopainen si dimostra ai massimi livelli d'ispirazione, sia sotto ogni altro punto di vista (la voce di Tarja in Oceanborn ad esempio ha un qualcosa di sublime). In Century Child si trova qualche pezzo più commerciale, la canzone di punta è una cover, seppur di altissimo livello, e non sembra ai massimi livelli che la band ha espresso. Forse il meno riuscito dopo l'album di debutto, ma possiede comunque un gran fascino, un 75 è d'obbligo. |
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7
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e lo dice uno che ha tutti e sei gli album della band |
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6
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album sicuramente più maturo e commerciale della band finlandese che non arriva alle composizioni sopraffine del concept "Oceanborn" preferito anche dallo stesso Tuomas. Bello ma che è ben lungi da composizioni come Pharao Sails to Orion, e la strumentale pazzesca Moondance, gli 11 li che hanno votato sono di parte, io no. 80 il mio voto. |
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5
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GRANDIOSO un piccolo gioiello.continuo a sognare sentendo la voce immensa di tarja.....phantom of the opera con marco e veramente spettacolare.complimenti x la rece descrive bene l album. |
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4
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Bella rece! Anche io lo trovo tra i migliori del quintetto finnico, specialmente il duetto di Marco e Tarja in Phantom. E secondo me avrebbero dovuto fare più canzoni dalla lunga durata come l'ultima, che permette più alternarsi di rallentamenti e ritmi incalzanti; anche se la maggior parte delle fan dei Nightwish cambierebbero dopo 5 minuti. Voi che ne pensate? Aspetto con ansia il resto della discografia... |
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3
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Non l'avevi mai notata perchè è nuova sto cercando di aggiungere alcuni bei dischi al database, presto arriverà Once |
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2
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non avevo mai notato questa recensione. adoro questo disco, per motivi personali e non. poeticamente parlando e considerando il disco intero, forse il migliore in quanto le liriche sono più oscure, malinconiche... quanti ricordi! |
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1
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Complimenti, recensione da paura per un disco che sicuramente merita elogi a non finire! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Bless the child 2. End of all hope 3. Dead to the world 4. Ever dream 5. Slaying the dreamer 6. Forever yours 7. Ocean soul 8. Feel for you 9. The phantom of the opera 10. Beauty of the beast
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Line Up
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Tarja Turunen - Vocals Erno “Emppu” Vuorinen - Guitars Marco Hietala – Bass & Vocals Jukka Nevalainen - Drums Tuomas Holopainen - Keyboards
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