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22/09/23
ESCUELA GRIND
FREAKOUT CLUB VIA EMILIO ZAGO, 7C - BOLOGNA
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Genesis - The Lamb Lies Down On Broadway
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( 16622 letture )
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Il periodo d’oro dei Genesis si conclude con la pubblicazione, nel 1974, del pretenzioso doppio concept album The Lamb Lies Down On Broadway, prodotto da John Burns. Successivamente, infatti, Peter Gabriel lascerà il gruppo che, nonostante un paio di buoni album, non riuscirà più a raggiungere le vette creative del passato. Il progetto nasce da un’idea di Gabriel, che comporrà, spesso in rima, tutti i testi con esclusione della title track, redatti a cura di Banks e Rutheford. Descrivere nel dettaglio la trama di questo complesso e arzigogolato concept è estremamente difficile: basti pensare che venne abbandonata l’idea di una rappresentazione teatrale, per la precisione un musical, con Gabriel protagonista e con la regia di Alejandro Jodorowsky, e che lo stesso autore non ha mai chiarito nel dettaglio alcuni punti controversi delle sue liriche. Cercherò di essere il più sintetico possibile per dare un’idea al lettore: in una New York contemporanea vive il portoricano Rael (altri non è che l’alter ego di Gabriel) appena uscito dal riformatorio di Pontiac; per comprovare la sua esistenza scrive sui muri della metropoli il suo nome con lo spray: sarà chiamato ad affrontare un’avventura surreale ed onirica in una dimensione parallela, incontrando creature assurde come la mitologica Lamia, la biblica Lilith e i mostruosi Slippermen. Ad un certo punto si troverà nella condizione di dover prendere una decisione difficile: salvarsi fuggendo attraverso un’apertura nella parete di una roccia che si sta richiudendo e che porta al mondo reale o salvare suo fratello John, in balia delle rapide di un fiume? Disperato opta per la seconda scelta, e dopo avere raggiunto affannosamente la riva scopre che suo fratello ha il suo stesso volto: mentre lo fissa stupito i due corpi si dissolvono in una nebbia violacea.
Sotto il profilo prettamente musicale il full length, dal quale furono estratti i singoli Counting Out Time e Carpet Crawlers, contiene ben ventitre composizioni più consone per durata alla forma canzone (soltanto The Colony of Slippermen (The Arrival / A Visit to the Doktor / Raven) valica gli otto minuti) in controtendenza, quindi, con quanto usualmente praticato dalle band facenti parte del movimento progressivo. Possiamo, inoltre, affermare che alcune canzoni hanno sonorità che ritroveremo nei primi fortunati lavori solisti di Gabriel ed, al riguardo, sono molti i critici che considerano The Lamb Lies Down On Broadway un lavoro più da attribuire a Gabriel che ai Genesis. Tra i numerosi brani alcuni vanno annoverati come capolavori assoluti: la movimentata titletrack (formidabile l’intro di Tony Banks), la tenerissima e semplice Cuckoo Cocoon, l’armoniosa Carpet Crawlers (il mio brano preferito, in cui il vocalism di Gabriel raggiunge un pathos intenso e struggente), l’incisiva ossessiva In The Cage, la disincantata Counting Out Time, la psichedelica strumentale The Waiting Room (gli effetti elettronici sono di Brian Eno), la delicata The Lamia, la citata composita The Colony of Slippermen (The Arrival / A Visit to the Doktor / Raven) e la conclusiva solare It.
L’opera rock The Lamb Lies Down On Broadway venne eseguita dal vivo per 102 volte, tra il 20 novembre 1974 ed il 27 maggio 1975, ed è un peccato che non esista alcuna ripresa filmata ufficiale perchè i Genesis in quel momento storico erano all’apice della bravura nelle loro teatrali esibizioni live.
The Lamb Lies Down On Broadway è un disco stupendo, a tratti ostico, diverso dai capolavori precedenti, ma degno epilogo di una formazione intramontabile.
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86.83 su 158 voti [
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100 e pure poco....mi spiace per chi non lo ha compreso a pieno , dopo c\'è solo il vuoto. |
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100 tutta la vita!!!!!!!!!,capolavoro assoluto,se non date 100 a questo........... |
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Io ho tutti i dischi dei Genesis, ma ascolto solo quelli progressive. Sarò un\'incompetente, ma non ascolto mai \"The lamb\":troppo lungo e noioso. Ci sono alcune belle canzoni, come la memorabile \"Carpet Crawlers\", ma nell\'insieme mi lascia fredda. Molto meglio Foxtrot, Selling England by the pound, \"A trick of the tail\". Penso che Gabriel abbia scritto soprattutto bei versi, su storie suggestive, che poi ha rinnegato quando era di moda il punk, orrendo. Anch\'io credo che la partenza di Hackett, rimasto sempre coerente ella sua linea musicale, sia stata molto più dannosa di quella di Gabriel, ben sostituito da Collins, ottimo cantante. |
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Questo per me non solo è il più bel disco dei GENESIS ma di tutto il mondo PROG e NON!!!! Appena riascoltato e non si sente che sono passati 48 anni. |
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Non riesco ad apprezzarlo pienamente. Ho ascoltato tanta musica, di ogni genere, ma non riesco a capire questo disco che quasi tutti definiscono un capolavoro.
In certe parti è molto intenso, ma in altre trovo parecchi momenti deboli. È troppo prolisso, mi annoia. Il distacco con quanto fatto in precedenza è come se abbia portato via un po' di magia, almeno queste sono le mie sensazioni quando lo ascolto.
Ho sempre considerato Selling England by the pound il loro vertice artistico: senza momenti deboli (a parte il brano superfluo cantato da Collins), le parti migliori di una bellezza sbalorditiva, le atmosfere barocche e le immagini medievali che l'ascolto suscita..
The lamb è un'opera di Gabriel e gli altri (Banks e Collins) fanno ciò che devono, mentre Hackett è poco coinvolto e si sente. È il disco che ha lacerato la band e in diverse interviste gli altri criticarono Peter, "che cantava anche sopra parti che dovevano restare strumentali", "come un pittore che dipingeva sul quadro di un altro pittore" (dichiarazioni rispettivamente di Banks e Hackett). |
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Con tutto il rispetto per la loro discografia questo doppio album surclassa tutto il resto, si sono superati e sono diventati altro. La loro trasfigurazione avviene lentamente sotto i nostri occhi,dal lato A al lato D, più di cosi non si poteva fare e Gabriel, raggiunto lo scopo, abbandonò la barca |
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Un capolavoro assoluto dalla prima all’ultima nota |
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@TIfone, ti confermo che non sono un critico. Ed effettivamente la mia è una affermazione in cui preciso che apprezzo veramente di questo disco solo 6-7 pezzi tra cui trovo "In the cage" la più bella. Il resto non mi piace. Soprattutto pensando che è stato concepito dopo a quel capolavoro di eleganza di Selling Englandby the pound. E la mia idea su questo disco è anche particolarmente isolata visto che gente come Federico Guglielmi e Fabio Zuffanti ne tessono le lodi. In ogni caso, per evitare di fare gaffes prima di scrivere queste parole, sono andato a verificare gli altri tuoi interventi per altri album dei Genesis. Ne ho trovate sotto Nursery crime. Invece adesso son curioso di capire perché tu reputi questo album da 88 |
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Incredibile come qualcuno, vedi commento 21 dove si mette in discussione la bravura di PC, e commento 27 dove si dice che questo LP è sopravalutato. Ma la domanda che mi pongo è : Chi sono questi 2 per sparare queste cazz@te ? Dei critici musicali ? Se la risposta è no fareste meglio a esprimere la vostra opinione senza affermare. In questi 2 casi non si è espressa una semplice opinione, ma una pura affermazione. Per entrambe, ovviamente, non sono assolutamente d'accordo, ma almeno io esprimo una opinione. |
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gran bella opera rock , un disco difficile da assimilare per la sua lunghezza ma ragazzi a quei tempi questo è un altro capolavoro al pari di tutti gli altri gruppi progressive dell'epoca , sebbene non sia il mio preferito lo metterei al terzo posto dopo foxtrot e l'inarrivabile Selling resta cmq un album fondamentale per tutta la scena. VOTO 95/100 |
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L'ultimo canto del cigno prima dell'arrivo alla voce della gallina scornacchiata ..... Io con loro mi fermo a questo.....e considero Nursery Cryme il vero ed unico capolavoro.... Stavolta non sono di parte ma la grandezza di un artista la riconosco incondizionatamente dai miei gusti personali a la applaudo sempre a prescindere.....Voto al disco 85. Ossequi! |
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Always naturalmente al secolo ANYWAY..rimbamba me |
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Riascoltato dopo tanti tanti tanti(30?)per intero,non solo quei 3/4 brani(title track,carpet,cage)che comunque in qualche maniera ogni tanto rieccheggiano,e' un disco monumentAle, veramente in anticipo sui tempi per suoni tematiche e Sound .. rispetto ai capolavori precedenti e ai due straordinari microsolchi che seguirono, è una roba completamente differente..suoni sporchi densi grezzi(qualcuno ha parlato di pre punk o new wave?),banks superbo,gabriel stravolgente,collins gigantesco..solo hackett un po' in sordina.forse qualche riempitivo soprattutto verso la fine(all'epoca dovevi riempire 4 facciate,poco dopo con avvento del cd ti saresti potuto limitare a un singolo da 72')..per me da 8 comodo..sui brani andare controcorrente cito ALWAYS e CUCKOO |
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Epocale! L'album in cui i Genesis più dimostrano le loro capacita compositive. Uno degli album fondamentali di tutto il rock degli anni Settanta (io però sotto sotto continuo a preferirgli Selling England by the Pound) |
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Risentito oggi e sono perfettamente in simbiosi a quanto scritto subito sotto, ossia di quanto è molto più moderno rispetto ai seppur bellissimi album precedenti; proprio ieri per l'appunto avevo risentito "foxtrot" e oggi, roba per me rara sentire lo stesso gruppo due giorni di fila, ho messo su la lamia. ebbene lo stacco è davvero notevole, sono passati solo due anni, ma sembra siano almeno il doppio se non di un'altra era. non so quale sia l'aspetto fondamentale a livello strumentale a render tutto questo, forse la forma canzone spesso più breve, la batteria molto funzionale, altro, ma indubbiamente ne prima ne dopo un album dei Genesis resisterà tanto alla prova del tempo. stranamente lo stesso effetto me lo fa un certo "clutching at straws" uscito nel 1987 ad opera dei Marillion, ultimo album con Fish alla voce, anche in questo caso abbiamo un'opera diversissima da tutte le altre, sia prima che dopo, con una modernità sonora che fa invidia pure ai giorni nostri. |
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Un disco difficile da assimillare, ma quanto ti entra dentro non esce più. Trovo che proprio per i suoni in parte differenti dagli altri lp dell' era Gabriel, sia al giorno d' oggi il più moderno dei dischi dei Genesis. Gli altri ,(sopratutto foxtrot che ho adorato/adoro) appaiono decisamente più datati nei suoni. |
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Sicuramente una delle più limpide affermazioni della musica progressiva all'apice della sua popolarità. Bello quanto Selling ma di ascolto più difficile. |
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30
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monumentale , perfetto inarrivabile |
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UN capolavoro, musica ,testi. un concept incredibile e un Peter Gabriel da paura , il picco della loro discografia. |
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Nel 74 avevo 6 anni e in casa da un mio amico il suo fratello maggiore lo metteva spesso su. Mi è entrato dunque in modo lento e senza forzature: è questo l'approccio che bisogna avere quando ci si appresta ad ascoltare capolavori del genere. Questo è un disco che ci mette molto a fare breccia ma quando ti arriva diventa parte di te. Non smetterò mai di adorare e ringraziare Gabriel & soci per quello che hanno creato nei primi anni della loro carriera. In quanto al disco in oggetto: un viaggio schizoide, onirico, surreale e anche un po' clownesco dentro agli abissi della psiche umana. |
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Sopravvalutato con una storia incomprensibile. 6-7 pezzi con In the cage sugli scudi, ma il resto lo lascio agli altri |
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capolavoro ineguagliabile che apre le porte alla musica futura. |
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Bella recensione, gruppo e album che hanno avuto un peso notevole nella mia formazione musicale. Detto ciò innesco una bomba: leggendo i commenti noto una sorta di "odio" nei confronti di collins additato come principale causa del "degrado" della band. Io non sono d'accordo per vari motivi: - contesto storico, i due album post Gabriel sono ancora stupendi e in piena vena progressive, poi sono arrivati gli anni 80 e di cosa vogliamo parlare? Quale gruppo non me ha risentito? - la vera vena rock progressive per me era hackett, con la sua partenza si sente un vero cambio di direzione - la mente non era Gabriel e non era collins ma mister banks che dietro il suo castello di tastiere emanava editti volti a rafforzare la sua egemonia - non mi sembra che Gabriel solista abbia fatto rock progressive - negli anni 80 collins ha dato vita ai brandx ascoltateli - l unico membro dei genesis ad non aver avuto un side project era appunto banks che riversava nel gruppo tutte le sue energie |
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Disco veramente complessissimo, in ogni senso. gli preferisco "foxtrot" e "selling..." (forse più omogenei) ma anke questo è un disco fondamentale... ci sono influenze dalla musica "colta" contemporanea e ambient che lo rendono molto sperimentale |
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Vorrei ribadire il consiglio di Olof, aggiungendo che - a mio parere - la qualità della registrazione della versione live contenuta nel cofanetto è per certi aspetti superiore a quella del disco in studio, specialmente per quanto riguarda il suono della batteria, più incisivo e realistico. Tra l'altro il nostro Phil picchia parecchio di più... E' anche un'ottima occasione per apprezzare alcuni passaggi e talune sonorità un po' diverse, cosa che può rivelarsi uitile a chi - come me - ha totalizzato un tale (enorme) numero di ascolti da rischiare un filo di noia dovuto alla prevedibilità... Chissà se "sono stato spiegato"...? |
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daweo un grande disco!un altra epoca,gli anni 70 tra zeppelin,sabbath e genesis...che periodo. |
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Album bello, come non se ne fanno più... Clamoroso canto del cigno del miglior quintetto di sempre. Consiglio, a chi non l'avesse, di cercare il cofanetto "Genesis archive 1967-1975" (l'era Gabriel insomma, quando Phil aveva ancora la decenza di stare perlopiù muto dietro le pelli, senza scrivere Abacab o empietà simili sotto il nome Genesis): dei 4 cd contenuti nell'"archive", i primi 2 sono la registrazione di una delle 102 date del tour, con tutto The Lamb in versione integrale ed i nostri 5 in forma strepitosa. Fantastico anche il 3° cd, con estratti da Selling England e Foxtrot, sempre live, compresa l'intera Supper's ready. Grandi, grandissimi Genesis. |
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Ci ho scritto la tesi di maturità su questo disco, è troppo bello... |
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Ma sì è un disco stanco che testimonia la fine del periodo prog/gabriel. Vi sono bei pezzi ma non ne conto più di 5&6 (tipo Lamia, Carpet Crawlers, In the Cage). Non dico che non possa piacere, ma insomma trovo difficile incensarlo un disco così... Per lo meno penso si possa condividere senza problemi che Selling England, Foxtrot, e anche W&W siano nettamente superiori... |
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16
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il più grande disco della storia della musica rock |
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Sono stato ieri a sentire i The Musical Box, cover band canadese "ufficiale" dei Genesis, che hanno riproposto interamente questo magnifico album... davvero una fotocopia della band, con le stesse movenze, gli stessi vestiti, le stesse proiezioni. Piacevolissimi! |
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Questo album lo possiedo in vinile , da avere a ogni costo . Magnifico !! |
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le tracce singolarmente durano poco, ma essendo unite l'una all'altra (per esempio da track 1 a 5) risultano molto lunghe. The Lamb è più un musical che un album e l'unico modo per apprezzare tracce come cockoo cocoon o altri intermezzi è sentirlo tutto di fila. questo disco va valutato nel suo insieme |
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Capolavoro 4, l'apoteosi dei Genesis. |
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l'album piu' bello della storia della musica in assoluto all'apice. |
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L'album che mi e' piaciuto di meno per quanto riguarda il periodo con Gabriel dei Genesis. Rimane comunque un'ottima opera, ma non un capolavoro. Il mio voto e' 80. |
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Album stupendo anche se diverso dai precedenti.Comunque anche il dopo Gabriel (fino a Duke) è all'altezza (soprattutto A Trick e Wind) |
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The children play at home with needles, needles and pins. Epocale |
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Stupendo, indimenticabile, e probabilmente inarrivabile |
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E già Absynthe6886 Genesis, Yes e King Crimson li ascolto da più di trent' anni e non tramontano mai! |
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Si, molti lo trovano ostico, ma trovano ostico tutti i primi Genesis, escludendo l'insipido debut From Genesis To Revelation. Per il sottoscritto, unitamente a Selling England By The Pound, si tratta del capolavoro assoluto di Gabriel & Co. Il prog, anzi IL Prog!, è riassunto in album come questo, come Fragile/Close To The Edge, come Larks Tongue In Aspics. Se non lo avete ancora o, PEGGIO, non lo avete mai ascoltato, ponete rimedio subito!!! Il 2012 è vicino ormai!!! AHAHAH! |
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Grandissimo capolavoro! |
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un disco stupendo,anche se forse un po' prolisso...comunque a mio giudizio,l'abbandono che ha "danneggiato" di più i Genesis è stato quello di Steve Hackett e non quello di Gabriel... |
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1
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le ultime 2 righe della recensione dicono tutto. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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Disco 1 01. The Lamb Lies Down On Broadway 02. Fly on a Windshield 03. Broadway Melody of 1974 04. Cuckoo Cocoon 05. In the Cage 06. The Grand Parade of Lifeless Packaging 07. Back in N.Y.C. 08. Hairless Heart 09. Counting Out Time 10. Carpet Crawlers 11. The Chamber of 32 Doors
Disco 2 01. Lilywhite Lilith 02. The Waiting Room 03. Anyway 04. Here Comes the Supernatural Anaesthetist 05. The Lamia 06. Silent Sorrow in Empty Boats 07. The Colony of Slippermen (The Arrival / A Visit to the Doktor / Raven) 08. Ravine 09. The Light Dies Down on Broadway 10. Riding the Scree 11. In the Rapids 12. It
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Line Up
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Peter Gabriel - voce, flauto Steve Hackett - chitarra Tony Banks - tastiere, cori Mike Rutherford - basso, chitarra a 12 corde, cori Phil Collins - batteria, percussioni, vibrafono, voce, cori
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RECENSIONI |
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