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The Allman Brothers Band - At Fillmore East
( 7935 letture )
Negli anni settanta una delle caratteristiche principali nel rutilante mondo del rock era costituita dalla pubblicazione di album dal vivo, che in alcuni casi hanno finito per costituire l’apice della discografia di una band. Questi vinili, doppi o anche tripli, avevano il precipuo scopo di esaltare le qualità tecniche degli artisti sull’onda di un successo già consolidato, e contenevano i pezzi più conosciuti, sovente rivisitati ed allungati con assoli di chitarra, batteria e, ove presente, tastiere. Molti di questi lavori sono passati letteralmente alla storia, come Made In Japan dei Deep Purple, On The Road dei Traffic, Lotus dei Santana, 8:30 dei Weather Report, The Soundtrack From The Film The Song Remains The Same dei Led Zeppelin, ma l’elenco è davvero lungo.
I live, già nel decennio successivo, persero di gran lunga il loro fascino, ma questa interessante tematica andrebbe opportunamente approfondita in altro contesto.

Ho fatto questa lunga digressione per introdurre il discorso su uno dei full-length più rilevanti del movimento rock, che costituisce tutt’oggi una sorta di testo sacro per moltissimi musicisti, una vera e propria summa theologica in particolare per lo studio della tecnica slide: stiamo parlando del mitico, inarrivabile At Fillmore East dei The Allman Brothers Band, i re incontrastati del southern rock (una sorta di esplosiva mistura di jazz, folk, blues, country e rock). Il platter era doppio e fu prodotto insieme a Tom Dowd: si tratta di un disco atipico, essendo stato concepito soltanto dopo due long-playing, peraltro di non grande successo (The Allman Brothers Band del 1969 e Idlewild South del 1970). Perché, dunque, pubblicare un live così presto? La fortunata idea nasce dall’insofferenza del guitar hero Duane Allman, il quale riteneva che la sua formazione fosse in grado di rendere molto di più sul palco, e che per affermarsi definitivamente occorreva immortalare i The Allman Brothers Band mentre si esibivano dal vivo, nella dimensione a loro più congeniale. Il 12 e 13 marzo del 1971 allo storico Fillmore East di New York la formazione americana tenne due concerti memorabili, che furono registrati permettendo così la pubblicazione di un album che non soltanto fece la fortuna del gruppo, ma anche quella della casa discografica Capricorn Records. I sette brani sono pregni all’inverosimile di lunghe cavalcate soliste, quasi una continua gara tra Duane Allman e Dicky Betts, sovente supportate dall’organo di Gregg Allman. A completare il quadro le stratosferiche doppie batterie di Butch Trucks e Jai Johanny "Jaimoe" Johanson, e l’indefesso lavoro al basso di Berry Oakley, mentre la suadente voce del brother Gregg intesse le sue splendide armonie.
Il blues domina nelle prime tre song: l’opener Statesboro Blues qui presentata in una versione mozzafiato, la sostenuta Done Somebody Wrong dove a salire in cattedra è il vocalism di Gregg e Storm Monday (questi ultimi due brani sono caratterizzati dai ricami armonici di Thom Doucette). Un ritmo coinvolgente caratterizza You Don’t Love Me, brano impreziosito da una lunga performance alla chitarra di preghevole bellezza compositiva. La strumentale Hot 'Lanta pone in evidenza l’incredibile amalgama raggiunto dal gruppo che si sbizzarrisce in pregevoli parti solistiche. Ma il meglio deve ancora venire: In Memory Of Elizabeth Reed è uno dei cavalli di battaglia dei The Allman Brothers Band, una track camaleontica con il duo Betts/Duane in simbiosi perfetta (la tecnica slide raggiunge vette sublimi); chiude la lunghissima Whipping Post, aperta da un celebre giro di basso di Berry Oakley, con le chitarre a sciorinare una serie di note cariche di energia accompagnate da una martellante sezione ritmica; la parte centrale è più pacata fino allo struggente finale disegnato dalla voce quasi angosciosa di Gregg; si arriva al termine di At Fillmore East come travolti da un’onda gigantesca.

Alla fine Duane, quindi, ha avuto ragione! Peccato che il futuro sarà tragico, con la morte dello stesso Duane seguita poco tempo dopo da quella del bassista Berry Oakley, inficiando irreparabilmente il prosieguo della carriera di questa indimenticabile band.



VOTO RECENSORE
98
VOTO LETTORI
87.40 su 136 voti [ VOTA]
Rasta
Venerdì 19 Giugno 2020, 18.19.28
19
... chiedo venia xchè mi sono espresso male. Absolutely Live dei DOORS viene addirittura un anno prima, Live/Dead dei DEAD xsino due. L'apprezzamento unanime dei 2 doppi live Fillmore e 4Way, credo abbia influito molto in quello che diventò da li in poi un must. Questo intendevo. Sorry.
Fabio Rasta
Sabato 9 Novembre 2019, 0.15.33
18
Consumata la cassetta. Fu poi uno dei miei primi acquisti CD. In una parola Indispensabile. Sicuramente uno dei primi a dare il via alla corsa al Double-Live, immancabile nella discografia di quasi tutte le Band, come giustamente indicato in rece. Forse preceduto di poco da 4 Way Street, uscito il giorno che io nascevo. Questo è di Luglio. /// Però Silvia al 14 dice una cosa. Se ascolto oggi Whippin' Post, all'epoca non mi succedeva, la parte chitarristica prima e durante il finale, può risultare prolissa e leggermente, se vogliamo, anacronistica, un po' come ad esempio la parte centrale di Echoes, figlia degli eccessi di un epoca comunque grandiosa, almeno dal punto di vista creativo. Fatto che succede (meno) anche in altri punti del disco. Questo bisogna concederglielo. /// Comunque fu un Album molto importante dal punto di vista formativo, sapete x chi? ...x un certo ANGUS YOUNG (da una sua intervista).
DEEP BLUE
Domenica 27 Ottobre 2019, 19.49.27
17
Ottima l'edizione su due cd, ascoltare questa musica fa nascere un sorriso spontaneo. Che grande musica quella degli anni 70!
DEEP BLUE
Domenica 27 Ottobre 2019, 19.49.27
16
Ottima l'edizione su due cd, ascoltare questa musica fa nascere un sorriso spontaneo. Che grande musica quella degli anni 70!
Mad (il vinile logora chi non ce l'ha...)
Domenica 24 Marzo 2019, 18.58.22
15
Lo sto ascoltando in questo momento, rigorosamente in vinile....C'e' poco da dire. Magia. 100
Silvia
Martedì 30 Maggio 2017, 11.12.06
14
Eh pero' non e' di semplice assimilazione. Bellissima la recensione
gianmetal
Martedì 30 Maggio 2017, 10.40.45
13
BISOGNA ADORARLO PER FORZA 99
Rob Fleming
Sabato 13 Febbraio 2016, 16.09.17
12
Chi sostiene di amare la musica e non ha questo live mente. 90
dimebag89
Lunedì 13 Luglio 2015, 2.49.21
11
Da pelle d'oca. Musicisti straordinari!
BOB
Lunedì 8 Settembre 2014, 16.54.41
10
ma i lettori che hanno votato sono sordi??,..55 di media??..questo disco è un capolavoro!
-Cobray
Lunedì 11 Marzo 2013, 21.57.20
9
Comprato oggi!
BLS Furlan Chapter
Domenica 20 Gennaio 2013, 11.45.58
8
Altro capolavoro di ABB... Ho preso la riedizione in due cd: certo che gli "scarti" della prima edizione sono anch'essi da brividi! Evidentemente era solo una questione di spazio insufficiente, altrimenti le avrebbero pubblicati subito!
Lizard
Sabato 5 Febbraio 2011, 22.00.58
7
Disco grandioso.... Uno dei pilastri del rock.
Ubik
Giovedì 6 Gennaio 2011, 11.26.36
6
Perfetto
il leccese90
Martedì 24 Agosto 2010, 12.17.56
5
porco Mio che musica..per me sono più cazzuti gruppi coem la allman,lynyrd o gov't mule di tutto sto metal da fighette che c'è oggi
Masterburner
Lunedì 23 Agosto 2010, 8.29.20
4
"si arriva al termine di At Fillmore East come travolti da un’onda gigantesca". Giustissimo! Questo è un capolavoro suonato da maestri, con grandi pezzi blues/jazz/rock con dei suoni che, chissà come mai, oggi non si riescono più a catturare
hellvis
Domenica 22 Agosto 2010, 21.32.28
3
Epocale. Null'altro da aggiungere.
hm is the law
Sabato 21 Agosto 2010, 20.06.15
2
e lo so fondamentale e dire poco....
Raven
Sabato 21 Agosto 2010, 15.42.41
1
Fondamentale.
INFORMAZIONI
1971
Capricorn Records
Southern Rock
Tracklist
1. Statesboro Blues
2. Done Somebody Wrong
3. Stormy Monday
4. You Don't Love Me
5. Hot 'Lanta
6. In Memory of Elizabeth Reed
7. Whipping Post
Line Up
Gregg Allman - organo, piano, chitarra, voce
Duane Allman - chitarra, chitarra slide
Dickey Betts - chitarra, chitarra slide, voce
Berry Oakley - basso, voce
Butch Trucks - batteria, timpano
Jai Johanny "Jaimoe" Johanson - batteria, percussioni
Thom Doucette: Harmonica
 
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Articolo
THE ALLMAN BROTHERS BAND
A quarant'anni dal 'Live At Fillmore East'
 
 
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