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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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Apocalyptica - 7th Symphony
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( 7893 letture )
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Sono ormai trascorsi 14 anni da quando quattro ragazzi con i loro violoncelli stupirono il mondo del metal con la loro personale reinterpretazione di alcuni dei più bei brani dei Metallica; Play Metallica by Four Cellos stupì pubblico e critica tanto da far conoscere a tutto il mondo quegli allora ragazzi freschi di laurea alla Sibelius Academy (la più importante accademia musicale di tutta la Finlandia) i quali - stupiti più del suddetto pubblico e della suddetta critica - mai avrebbero pensato che un loro esperimento realizzato tanto per divertirsi avrebbe potuto lanciarli sulla cresta dell'onda. In 14 anni di cose ne sono cambiate: gli Apocalyptica hanno perso un violoncellista (Max Lilja), hanno acquisito un batterista (Mikko Sirén) e soprattutto hanno dato un taglio alle mere cover per dedicarsi a comporre la propria musica. Siamo arrivati dunque alla Settima Sinfonia, il settimo album in studio dei finnici, che continuano a seguire la strada intrapresa nel precedente lavoro Worlds Collide: quattro canzoni cantate da guest vocalists e pezzi strumentali che non comprendono solamente i violoncelli e la batteria.
7th Symphony è un disco strano, in tutte le tracce i violoncelli sono “abbastanza” distinguibili (e ci mancherebbe altro direte voi), in effetti devo fare questa annotazione perché in molte occasioni proprio i cellos vengono sovrastati da evidenti suoni di chitarra super distorti, e sporadicamente da ben udibili passaggi di basso, il che è alquanto curioso dato che non figurano in line-up un chitarrista ed un bassista (c'è Duplantier ma solo in veste di cantante); ho avuto insomma il dubbio che tali suoni potessero dunque essere prodotti dai violoncelli stessi distorti in fase di produzione, ma non credo che gli Apocalyptica abbiano voluto complicarsi a tal punto la vita (se vuoi il suono di una chitarra usi una chitarra, no?). Il comparto ritmico curato da Mikko Sirén è abbastanza vario, anche se l'ho trovato altalenante, ad esempio: all'interno di At the Gates of Manala (lunga suite strumentale che apre questo platter) per una buona parte del tempo la batteria rimane anonima salvo poi attaccare all'improvviso con un fulminante blast beat; le pelli risultano molto più coinvolgenti in 2010 dove però a suonare è sua santità Dave Lombardo (sì, l'ossimoro è voluto tranquilli). Non è la prima volta che il batterista degli Slayer appare come ospite in un disco dei finnici (era già successo in Reflection ed in Apocalyptica).
Sono essenzialmente due le categorie di canzoni che compongono questo album: quelle con il cantato e le strumentali - spesso molto lunghe - come la già citata opener At the Gates of Manala e la conclusiva Rage of Poseidon. Cominciamo a parlare delle prime. End of Me, Not Strong Enough, Broken Pieces e Bring Them to Light sono tutte potenziali singoli date le caratteristiche: refrain orecchiabili e paurosamente catchy, melodie costruite su intarsi di chitarre (e annessi amplificatori su cui la manopola del gain viene abusata senza alcuna pietà) e violoncelli innestati su una ritmica abbastanza ripetitiva; le prime tre non sfigurerebbero passando in radio mentre la quarta è resa più particolare dalla voce estrema di Joe Duplantier (Gojira); non male invece i testi, eccovi un estratto da Not Strong Enough:
And it's killin’ me when you're away, I wouldn't leave and I wouldn’t stay. I’m so confused, so hard to choose. Between the place I’m around the pain. And I know it's wrong, and I know it's right. Even if i try to win the fight, my heart would overwhelm my mind. And I’m not strong enough to stay away
Come dire, il romanticismo fa sempre il suo effetto...
Veniamo ora delle strumentali. Di At the Gates of Manala ho già parlato, aggiungo solo che, oltre ad essere lunga, non è altalenante solo nella ritmica, le parti migliori arrivano infatti quando si sentono bene i violoncelli (non è che fosse il caso di usarli di più?); 2010 (anche grazie a Lombardo) è forse la track più coinvolgente; Beautiful tutta basata sui cellos è tremendamente malinconica; On the Rooftoop with Quasimodo (probabilmente Hugo è famoso anche in Finlandia) non mi ha pienamente convinto, di nuovo per colpa delle distorsioni esagerate; Sacra invece rialza di nuovo il livello dell'album e, indovinate un po'?, per uno strano caso la fanno di nuovo da padroni solo i violoncelli; la successiva Rage of Poseidon è la continuazione della stessa Sacra, ad un primo ascolto potrebbe risultare indigesta, ma cresce pian piano anche se, di nuovo, non è esente da difetti (durata e distorsioni eccessive) nonostante un assolo di chitarra (udibile in secondo piano) per nulla male.
Che dire... si sarà forse capito che dagli Apocalyptica mi sarei aspettato qualcosa in più; ci sono sicuramente alcuni buoni pezzi, ma non tanti da renderlo un must; il mio consiglio è di non comprarlo a scatola chiusa, dato che per qualcuno potrebbe non valere i tanto sudati 18/20 euro. Per fortuna gli Apocalyptica sono una band lungimirante e hanno deciso di rendere l'album disponibile in streaming, sfruttate l'occasione e fatevi un'idea.
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13
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o davide santana non ha nulla da dire artisticamente , i suoi album sono assolutamente inutili ma dal vivo ancora ha qualcosa da dire, anzi direi che la sua musica non ha senso se non è suonata dal vivo, io non ci credevo fino a quando non ho visto un suo spetttacolo e ci sono rimasto male da quanto era bravo, un ottimo performer e nulla piu però |
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12
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C'è della gente che recensisce totalmente a caso. Io ho sentito soltanto on the rooftop with quasimodo, ma suppongo che valga lo stesso anche per il resto dell'album. Non c'è nessuna chitarra in questa canzone, neanche una, sono solo violoncelli, effetti e una batteria. Si sente la differenza, per non sentirla devi veramente aver usato lo speaker del tamagotchi, che non è il massimo per scrivere una recensione |
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11
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Purtroppo hanno fatto la fine del chitarrista Carlos Santana: tirano ancora a campare solo grazie alle collaborazioni.... |
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10
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90...un capolavoro, sfido il mondo |
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9
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Disco un pò sottovalutato. A me è piaciuto molto. A parte le ottime orchestrazioni che non trascendono nelle tirate ampollose di altri gruppi, mi è piaciuta anche la scelta degli ospiti. Voto: 90 |
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8
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@Aaron: grazie per l'informazione |
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7
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Beh chi conosce gli Apocalyptica sa benissimo che questi suoni da "chitarra distorta" nient'altro sono che i violoncelli! Non c'è chitarrista che suoni in un album degli Apocalyptica, guardare i video live per credere. Probabilmente si, hanno voluto complicarsi la vita usando i violoncelli in modo "elettrico": sfido chiunque a fare un assolo col violoncello |
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6
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Per me il problema,sono le canzoni cantate,esclusa quella con il grande Joe Duplantier. La peggiore in assoluto not strong enough. In sostanza direi recensione perfetta e voto giusto. |
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5
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Secondo me di quest'album si salvano solo 2010, Broken Pieces e Bring Them To Light. 60. |
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4
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@Bassi: nell'ultima news che abbiamo dato in merito agli Apocalyptica c'era il link per il sito in cui lo potrai ascoltare in streaming |
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3
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Scusa dov''è ke è possibile ascoltarlo in streaming? sul sito ufficial nn ho trovato niente. |
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2
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Ascoltato in streaming...anche a me non ha preso molto come Words Collide, però devo ammettere che (tranne un paio di brani insopportabili) compositivamente è ben fatto: 70/100. |
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1
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Sono d'accordo con la tua analisi, ho sentito l'album proprio ieri e difatti non mi ha colpito più di tanto...speravo anch'io in qualcosa di più dagli Apocalyptica! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. At the Gates of Manala 2. End of Me 3. Not Strong Enough 4. 2010 5. Beautiful 6. Broken Pieces 7. On the Rooftop with Quasimodo 8. Bring Them to Light 9. Sacra 10. Rage of Poseidon
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Line Up
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Eicca Toppinen - Cello Paavo Lotjonen - Cello Perttu Kivilaakso - Cello Mikko Sirén - Drums
Guest musicians:
Gavin Rossdale – Vocals “End of Me” Brent Smith - Vocals “Not Strong Enough” Dave Lombardo - Drums “2010” Lacey Storm – Vocals “Broken Pieces” Joe Duplantier – Vocals “Bring Them to Light”
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