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Crashdiet - Generation Wild
( 5570 letture )
Le band di hard/sleaze che arrivano dalla Scandinavia sono il meglio! Sarebbe ridicolo negarlo, negli ultimi 7-8 anni tanti gruppi hanno sfornato prodotti di una qualità straordinaria, al passo con i tempi, e hanno rubato definitivamente la scena agli act americani che imperversavano da decenni. Le fredde terre del nord sanno accorpare bollenti spiriti rock e la fucina artica non par voler smettere.
The Poodles, Wig Wam, Crazy Lixx, Gemini Five, i nostri qui presenti Crashdiet e ancora i Reckless Life di cui si dice un gran bene e tutta una scena major che spacca il culetto ad un granchio in fuga. Insomma...libidine per tutti gli appassionati del genere! Senza contare che anche i Pretty Maids sono tornati alla grande, anche se sono danesi. Diciamolo chiaro, l’unico album che può tenere testa all’invasione vichinga è lo straordinario (se non l’avete ascoltato compratelo a scatola chiusa) Karma dei Winger uscito nel 2009. I Crashdiet nascono nel 2000 dal cantante e chitarrista Dave Lepard, che produce da subito demo scaricabili dal loro sito, creando così un seguito immediato da culto per un certo numero di fans. Nel 2005 esordiscono con l’ottimo Rest in Sleaze, da cui vengono estratti quattro singoli: Riot in Everyone, Breakin the Chainz, Knokk Em Down e Its A Miracle, che assurgono ad hit in Svezia, successo che vale loro la partecipazione al Download Festival. Il 20 gennaio 2006 Dave Lepard si suicida a causa di una profonda depressione, provocata dal suo pesante consumo di droga. Nonostante un primo momento di sbandamento, l’eredità della band non scompare, anzi, nel gennaio 2007 viene presentato il nuovo cantante, il finlandese H. Olliver Twisted, leader dei Reckless Love. La resa non è eccellente come il debut-album e H. Olliver Twisted ritorna con la sua band di appartenenza; decisione consensuale ed amichevole. Oggi esce il nuovo full-lenght con alla voce Simon Cruz, proveniente dai Jailbait, singer più in linea con la cifra musicale degli svedesi.

Dieci tracce illustrate da una copertina quasi magica, oscura, ma che colpisce nel segno, e la musica poi. Chitarra a catena per Armageddon, reminiscenze di hard americano e un Simon Cruz che subito s’impossessa del microfono e conduce il quartetto ad un chorus che vi farà ballare dalla gioia. Ottimo pezzo, squisito inizio, imperniato su una voce corposa che si impenna su alti registri, altissimi. Sarà una mia impressione, ma per i nostalgici degli ‘80 trovo una leggera somiglianza con i compatrioti Shotgun Messiah, combo misconosciuto e persosi in qualche discarica statunitense. Cori sofisticati ed effettati per So Alive che scioglie subito ogni riserva: i Crashdiet suonano da grandi. Abbinate il tutto ad un look fantasmagorico, capacità di scrivere grandi canzoni ed arrangiamenti di lusso: beh, ascoltateli, parola di vecchio lupetto del rock. La ripartizione dei cori vale, di per sé, l’intero prezzo del biglietto. Title track grandiosa, e primo singolo, con una chitarra particolarmente ispirata e un ritornello fantastico che spazza via la salsedine, ecco chi sono i Crashdiet! La ribellione scappa via dalla song quattro: violenta, urlata, serrata, sa di sudore e fumo acre, velocità decisa e voce vetriolica. Save Her è stupenda con una successione di melodie azzeccate che lasciano estasiati anche se il vocalist esagera troppo sugli acuti e non convince appieno, ma a parte questo piccolo particolare, c’è da godere con quella chitarra sofferente e una sezione ritmica che spara a ripetizione, e i cori…rallegratevi gente, rallegratevi. Down with the Dust è muscolosa il giusto, gli eroi non esistono più ma ci si avvicina ad un’impresa da annotare, Native Nature è sangue pazzo che il cuore svedese pompa vertiginosamente dopo un inizio che sa di blues rancido, con Simon Cruz che gioca a fare il verso a Vince Neil ma con tante doti in più, Chemical poi parte in arpeggio e successivamente si corazza con un andamento che fa alzare i capelli verso il cielo. Lacca e eyeliner si mischiano alle melodie che giocano con la sei corde, poi un break corale delizia per confluire in un inciso che fotte ogni loro possibile detrattore. Una song da regalare a Natale, a Pasqua, a Ferragosto, un gioiello da far gola a Diabolik ed Eva Kant! Siamo alla fine e non ne abbiamo abbastanza, e allora ci pensa Bound to Fall a dare l’ennesima stilettata hard con voci paradisiache quasi AOR, con scansioni incredibili, poi un dolore dolce e caloroso chiude il platter. Beautiful Pain è uno slow che accelera e si colloca perfettamente nel contesto pregiato, sfoggiante brillanti ritornelli che vi tortureranno la mente, mentre un solo di chitarra malinconico taglia il traguardo del timing finale. G.W. regala momenti di grande musica, una line-up che foraggia l’idea che il rock non morirà mai finché ci saranno al mondo interpreti di questo valore limpido e incontrovertibile.

La band sta suonando in giro per l’Europa tra date e open festival e sarà anche di supporto ad Ozzy. Generation Wild contagia, ammorba, corrompe le anime dei puristi metallari e avvelena i nuovi potenziali fan che ascoltano ancora pestilenziali hit di radio commerciali. Uscito nel aprile di quest’anno, nonostante qualche mese di rotazione, ritenevo doveroso recensire una perla di tale caratura, che non poteva di certo mancare su Metallized. La “Generazione Selvaggia” mi ha conquistato totalmente, sono certo che lo farà anche con voi. Do you want some? Yeeahhhh



VOTO RECENSORE
89
VOTO LETTORI
82.13 su 102 voti [ VOTA]
Osvaldo
Mercoledì 9 Febbraio 2022, 21.13.24
15
Riascoltandolo dopo qualche hanno, devo dire che è notevole. Nel complesso è il miglior album che abbiano fatto e Simon Cruz il miglior singer tra i 4 in formazione, almeno come prestazione vocale.
duke
Venerdì 1 Maggio 2020, 11.08.11
14
...bel disco....niente male.....
jaw
Martedì 28 Novembre 2017, 21.29.56
13
Buona band , diverse buone realta' nello scandi rock, quello che per me e' strano e' che sia uscito completamente dalle cronache il primo di Andrew W K i get wet
blackiesan74
Mercoledì 19 Dicembre 2012, 15.05.16
12
@Raze: scusa, vedo solo adesso il tuo commento! Sì, magari parlare di "dignità" può essere esagerato. Ma non dimenticare che i Crashdiet sono il gruppo fondato da Lepard che solo in un secondo momento trovò gli altri 3 con cui andare avanti. E in merito agli altri 3... non li considero nulli, ma l'80% di "Rest In Sleaze" è stato scritto da Lepard (tutti i testi e in 4 occasioni su 10 anche tutte le musiche, negli altri 6 pezzi c'è il nome di Sweet solo come co-autore delle musiche, gli altri 2 risultano solo esecutori); insomma, secondo me Sweet, London e Young avrebbero dovuto cambiare nome, perché a mio parere non hanno il talento che aveva Lepard e i 2 dischi incisi senza di lui dimostrano fortemente questo divario. Ma magari col prossimo disco mi smentiranno.
Raze
Lunedì 23 Luglio 2012, 18.30.49
11
Comunque disco molto bello, non annoia di sicuro e certe sonorità sono sempre un piacere per le orecchie.... Da anni i paesi dell'estremo nord europa stanno portando avanti più che egregiamente il movimento street/sleaze e anche i Crashdiet si attestano su livelli medio alti con soli 3 dischi all'attivo.....Speriamo non smarriscano la strada
Raze
Lunedì 23 Luglio 2012, 18.28.07
10
@blackiesan74, Mi sembra un po' esagerato parlare di poca dignità da parte dei restanti originali Crashdiet se il progetto a nome "Crashdiet" viene portato avanti, anche perchè ciò significa che consideri nulli gli altri componenti della band visto che si parla di un solo album con il compianto Dave Lepard (R.I.P.). A me sembra invece che sopravvalutatissimo Lepard, soprattutto in relazione all contributo dato alla musica....Sia chiaro, senza nulla togliere al compianto Dave, assolutamente, però non l'ho visto così importante dal dover far sciogliere una band, dove lui ha cantato e suonato su un solo album. Se dovesse essere così per ogni band con frontman carismatici gruppi come i Gotthard cosa avrebbero dovuto fare????
blackiesan74
Sabato 24 Marzo 2012, 19.09.13
9
Disco sopravvalutatissimo, come il precedente "The Unattractive Revolution"... I Crashdiet trascinano una band che è finita con la scomparsa di Lepard; d'accordo che "business is business" e "the show must go on", ma avrebbero dovuto cambiare nome (se avessero un po' di dignità)...
abbondio
Sabato 4 Settembre 2010, 15.22.28
8
invece a me questo disco ha deluso. non mi ha trasmesso davvero nulla. preferisco di gran lunga i precedenti...
dadox
Giovedì 2 Settembre 2010, 22.40.56
7
io dico solo una cosa....Vulcano!!!sono davvero grandi!!!danno carica e suonano da dio!
dadox
Giovedì 2 Settembre 2010, 22.40.45
6
io dico solo una cosa....Vulcano!!!sono davvero grandi!!!danno carica e suonano da dio!
Frankiss
Mercoledì 1 Settembre 2010, 11.46.27
5
Grazie ErMetalgildo...mi fa piacere il tuo apprezzamento!
ErMETALgildo
Mercoledì 1 Settembre 2010, 10.03.44
4
"Chitarra a catena" -> splendido; "gli eroi non esistono più ma ci si avvicina ad un’impresa da annotare" -> fantastico; "si corazza con un andamento che fa alzare i capelli verso il cielo"-> meraviglioso; ma soprattutto "un ritornello fantastico che SPAZZA VIA LA SALSEDINE"-> SUBLIME!!!
Frankiss
Martedì 31 Agosto 2010, 1.16.58
3
Grazie mille per i complimenti Puk....Long Live Rock n Roll!!!
Puk
Martedì 31 Agosto 2010, 0.30.35
2
un album bello selvaggio da consumare a furia di ascolti...metto allo specchio il voto del recensore e lo trasformo in 98... complimenti per la recensione Frankiss... lunga vita al Rock, quello con l'anima!!!
The Darius
Lunedì 30 Agosto 2010, 21.11.23
1
Bel dischetto, passo avanti rispetto a "The Unattractive Revolution" e ritorno a sonorità tipicamente 80's come in Rest In Sleaze...
INFORMAZIONI
2010
Gain Records
Hard Rock
Tracklist
1.Armageddon
2.So Alive
3.Generation Wild
4.Rebel
5.Save Her
6.Down with the Dust
7.Native Nature
8.Chemical
9.Bound to Fall
10.Beautiful Pain
Line Up
Martin Sweet - chitarra
Peter London - basso
Eric Young - batteria
Simon Cruz - voce
 
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