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Howard Shore - The Fellowship Of The Ring
( 2019 letture )
Da dieci anni a questa parte, quando si parla del compositore canadese Howard Shore, si parla automaticamente di The Lord of The Rings. Il seguito che ha avuto la musica da lui concepita per la trilogia di Peter Jackson è qualcosa di incredibile, ma non del tutto inaspettato: fosse anche messa in dubbio la validità del suo lavoro, stiamo parlando di uno dei colossal più importanti del nuovo millennio, capace di catalizzare l'attenzione di milioni di fan dell'opera letteraria di J.R.R. Tolkien e di suscitare emozioni -pur contrastanti- ancora oggi. Non è un caso quindi che stia uscendo proprio in questi giorni The Music of The Lord of the Rings Films: A Comprehensive Account of Howard Shore's Scores, un libro-CD a cura di Doug Adams che svela nuovi retroscena, curiosità ed approfondimenti sul lavoro di Howard Shore in merito alla tripla pellicola tolkeniana. C'è sempre qualcosa di nuovo da raccontare, e c'è sempre qualcuno disposto ad ascoltare.

Ben 3 Academy Awards sono stati assegnati all'artista all'uscita del film nelle sale cinematografiche, e poco importa se una parte delle musiche di The Fellowship Of The Rings rammenta quelle già presentate due anni prima per Dogma, musiche che (presumibilmente) nessuno ricorda: il lavoro dedicato alla trilogia ha garantito a Shore ben 10 ore di eccellente materiale audio (ascoltabile per intero nella versione The Complete Recordings) ma soprattutto il riconoscimento di uno sforzo artigianale encomiabile. Per artigianale intendo dire che tutta la musica che sentirete sul disco è interamente eseguita dall'orchestra, senza i trucchi elettronici che si usano spesso per velocizzare ed economizzare il lavoro di esecuzione e (soprattutto) di registrazione.
Oltre agli strumenti classici, va annoverata una nutrita schiera di strumenti etnici ed esotici, come ad esempio l'arpa celtica, il mandolino, il sarangi e il dilruba (due strumenti a corde indiani), il rhaita (uno strumento a fiato africano), i gong tibetani. Tutto ciò allo scopo di creare, musicalmente, un mondo completamente nuovo, grazie alla mescolanza di influenze e timbri diversi. Il senso del diverso, dell'alienazione, viene accentuato anche da svariati accorgimenti melodici e ritmici: mi vengono ad esempio in mente le bizzarre scale del leit-motif di Lothlórien, oppure il tempo dispari (5/4) utilizzato per A Knife In The Dark (a detta del compositore per suggerire l'idea dell'era industriale, della progressione).
Il mio pezzo preferito, quello che sicuramente garantisce un valore notevole al disco, è The Breaking Of The Fellowship, il quale non solo riassume efficacemente i temi principali dell'album, ma aggiunge una performance commovente del giovane Edward Ross alla voce (nella cosiddetta sezione In Dreams).
E' un vero peccato che questo brano non sia stato sufficientemente valorizzato nella pellicola, a differenza (com'era prevedibile) dell'immancabile brano cantato dei titoli di coda, May It Be: l'interpretazione di Enya è sicuramente valida ed appropriata, ma se penso che uno dei primissimi candidati per il brano conclusivo furono i Blind Guardian (subito scartati da Jackson, come del resto i Led Zeppelin), da inguaribile metallaro un po' mi piange il cuore.

The Fellowship Of The Rings è sicuramente un lavoro molto importante, e ancor di più lo è se considerato nel contesto della discografia di Howard Shore; qui e là si avvertono dei momenti di stanchezza, ma complessivamente il disco resta godibilissimo anche dopo diversi anni. Tuttavia, per il consiglio all'acquisto, vi rimando al termine della disamina dell'intera trilogia: molte gradite sorprese sono ancora da valutare nei successivi due lavori.



VOTO RECENSORE
83
VOTO LETTORI
41.25 su 20 voti [ VOTA]
roby
Martedì 7 Settembre 2010, 11.30.10
7
vai quando vuoi
Renaz
Martedì 7 Settembre 2010, 11.02.37
6
eh ti posso girare il link via mail se vuoi
roby
Martedì 7 Settembre 2010, 10.50.21
5
Che cosa? Tutta intera? Hai un link per caso? Ma che figata voglio venire anche io!
Renaz
Martedì 7 Settembre 2010, 10.29.37
4
Grazie roby, ti segnalo che a Marzo in Svizzera verrà eseguita l'intera colonna sonora dal vivo con l'orchestra ed il megaschermo... il biglietto non costa molto, è probabile che ci andrò.
roby
Martedì 7 Settembre 2010, 10.17.04
3
Ah un p.s. : Non sapevo di questa dei Led Zeppelin, quando l'ho letto ho rosicato anche io :O assurdo! Però non è andata cosi male dai!
roby
Martedì 7 Settembre 2010, 10.15.44
2
Magnifica! Insieme alle altre 2 opere è un capolavoro di musica orchestrale. Mi sarebbe piaciuto andar a vedere howard shore dal vivo, mentre dirige un orchestra che riassume tutti i momenti più belli di queste colonne sonore. I momenti di stanca non li ho avvertiti mai, sarà che sia il film che la ost hanno avuto un impatto enorme su di me. Comunque sia, il mio brano preferito è Amon Hen. Bella recensione, complimenti!
Zarathustra
Giovedì 2 Settembre 2010, 19.47.07
1
Effettivamente anche io rimpiango i BG. Resta una OST bella, ma non la migliore del ciclo.
INFORMAZIONI
2001
Reprise
Classica/Contemporanea
Tracklist
1. "The Prophecy" 3:55
2. "Concerning Hobbits" 2:55
3. "The Shadow of the Past" 3:32
4. "The Treason of Isengard" 4:00
5. "The Black Rider" 2:48
6. "At the Sign of the Prancing Pony" 3:14
7. "A Knife in the Dark" 3:34
8. "Flight to the Ford" 4:14
9. "Many Meetings" 3:05
10. "The Council of Elrond" (feat. "Aníron (Theme for Aragorn and Arwen)", composed and performed by Enya) 3:49
11. "The Ring Goes South" 2:03
12. "A Journey in the Dark" 4:20
13. "The Bridge of Khazad-dûm" 5:57
14. "Lothlórien" 4:33
15. "The Great River" 2:42
16. "Amon Hen" 5:02
17. "The Breaking of the Fellowship" (feat. "In Dreams", composed by Howard Shore, performed by Edward Ross) 7:20
18. "May It Be" (composed and performed by Enya) 4:19
Line Up
London Philarmonic Orchestra, London Voices, New Zealand Symphony Orchestra
 
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