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Fates Warning - A Pleasant Shade of Gray
( 11655 letture )
Nella storia ci sono dischi che tendono a far sentire il limite imposto dalla parola (e conseguente etichetta) progressive: pensate solo a In the Court of the Crimson King degli immensi King Crimson per capire di cosa parlo. Ma ci sono anche album eccellenti proprio in quanto manifestazione di un’etichetta, di un genere, che superano la concorrenza in forza espressiva e virtù compositiva. A Pleasant Shade of Gray, tardo capolavoro dei Fates Warning, appartiene a questa seconda categoria, perché di progressive ha veramente tutto. Cominciamo dalla formazione, che ha due nuovi innesti rispetto al precedente Inside Out: c’è il dotato Joey Vera degli Armored Saint al posto di Joe DiBiase, e alle tastiere si accomoda Kevin Moore, all’epoca turnista di lusso dopo essere uscito dai Dream Theater. Aggiungiamo anche che le parti di chitarra, senza Frank Aresti che tornerà nel 2006, sono esclusivo compito dell’immenso Jim Matheos e il quadro è pronto. La struttura dell’album, poi, è il sogno di qualsiasi progster: un’unica composizione, divisa in dodici tracce (non a caso senza nome) per pura comodità, con temi ripresi e rielaborati in corso d’opera, una tonnellata di divagazioni strumentali, prestazioni dei singoli eccellenti. Cosa lo rende allora un capolavoro, cosa lo distingue da produzioni simili ma meno fortunate? Semplice: la perfezione. Se gli Scorpions, come Michelangelo, si beano della vitalità dei difetti (come da me umilmente azzardato nella recensione di Virgin Killer), i Fates Warning sono un Delacroix romantico, sublime e maniacale.

La potenza delle immagini è evidente, e su di esse si innalzano impalcature sonore poderosi ma sempre agili, come le coreografie di una pattinatrice sul ghiaccio, che ha la forza necessaria per saltare e la grazia giusta per piroettare in aria. Le due componenti sono pienamente espresse rispettivamente dalle roboanti linee vocali di un Alder immenso e dalle fughe tastieristiche di un ispiratissimo Moore; il leader Matheos, invece, fa il “total package”, spaziando senza difficoltà da un’atmosfera ad un’altra e prendendo per mano la band con decisione. In ogni recensione dei Fates Warning, poi, non dovrebbe mai mancare un’Apologia di Zonder, batterista unico nel tocco e strepitoso nella tecnica, raramente appariscente, sempre decisivo: appartiene a quella santissima genìa di drummer progressive che diventano il centro dell’attenzione loro malgrado, senza fare nulla per attirare gli sguardi del pubblico. Molto più Neil Peart che Mike Portnoy, per dirla tutta. Inutile dire che non ci sono linee melodiche da ricordare immediatamente, e che lo sforzo compositivo è volto ad assicurare una resa complessiva efficace piuttosto che singoli istanti in grado di colpire: è progressive, come detto anche piuttosto vicino ai canoni del genere, quindi non stupiamoci. Ma, quando lo ascoltate (o ri-ascoltate, per i più fortunati), fate caso ad un fatto: non guarderete neanche una volta a che traccia siete, quanti minuti mancano, mai vi verrà voglia di skippare e passare al brano successivo, perché le note vi avvolgeranno senza mai stringere, vi si avvicineranno come un unicorno, magico e lontano. La produzione, certo, dà una grossa mano in tutto questo, e quel Terry Brown citato nel booklet mi pare proprio di averlo già sentito…ah, sì, il produttore storico dei Rush, ecco chi è. Proprio il leggendario act canadese sembra essere il miglior metro di paragone possibile per i Fates Warning, che dai maestri mutuano molte caratteristiche: sono anche loro una sorta di genio collettivo, di alchimia perfetta, e si muovono con grande scioltezza sui toni soffusi come su quelli epici. Anzi, è proprio la capacità di trovare la pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno, cioè le grandi emozioni nelle cose semplici, che lega maggiormente i due acts e li differenzia da tutte quelle band convinte di dover stupire con fraseggi strumentali imponenti.

Quando, alla fine della Part XII, suona il campanello, ci si riscuote come da un sogno: frase banale, e detta mille volte per altrettanti dischi spesso meno meritevoli di questo, ma incredibilmente vera. Da A Pleasant Shade of Gray si entra alla traccia numero uno e si esce alla 12, senza vie alternative; anzi, forse non è così, forse non si esce mai del tutto da un capolavoro. Se chiedete a me, vi rispondo che i Fates Warning non sono solo la miglior band progressive metal sulla faccia della terra, ma che rappresentano proprio la quintessenza del genere; e la loro attrattiva consiste anche nel fare tutto ciò senza uno straccio di proclama, senza l’arroganza di chi si ritiene il migliore e non può esimersi dal dirlo a tutto il mondo. Per riassumere tutta la recensione in una frase: se non l’avete almeno sentito non sapete cos’è il progressive metal. Passo e chiudo.



VOTO RECENSORE
92
VOTO LETTORI
85.43 su 128 voti [ VOTA]
Luka 2112
Lunedì 15 Febbraio 2021, 22.43.59
45
“ inside out” fu il disco con cui feci la loro conoscenza e li vidi live la prima volta in apertura dei Dream Theater e capii che si trattava di una band davvero incredibile. Un album come quello di cui si parla in questa recensione penso possa mettere ( quasi ) tutti d’accordo gli appassionati di Metal Prog.Opera di non facile assimilazione ,a partire dalle liriche profonde e non convenzionali si dipana in quasi un’ora su un tessuto musicale vario e cangiante ,costellato di melodie mai scontate e toccanti, e cambi repentini di tempo alternati ad atmosfere rarefatte e uggiose.Consiglio anche la versione “ live contenuta nello splendido Still life”, per concludere voglio ricordare l’indimenticabile concerto al mitico Babilonia di Biella a supporto d quel tour dove lo eseguirono integralmente per noi fortunati presenti.
progster78
Martedì 23 Aprile 2019, 17.21.27
44
Band che ha dato un senso al termine "progressive metal". Ogni disco un capolavoro.Questo A Pleasant Shade Of Gray non fa eccezione,Jim Matheos grazie,grazie e grazie!!!! Voto 100!!
Dani3121
Sabato 19 Maggio 2018, 22.38.37
43
Disco immenso,e grande recensione. Purtroppo i Fates vanno a scavare nel profondo dell’animo umano e non è una proposta per tutti,da qui il relativo “scarso” successo commerciale..bisogna essere predisposti d’animo a ricevere le atmosfere che sanno creare,ma se ci si trova sulla stessa lunghezza d’onda dellla band non credo ci sia di meglio nel genere proposto.
Rush 1981
Martedì 20 Marzo 2018, 20.43.30
42
Vorrei citare il bellissimo "Still Life" in cui viene riproposto per intero A Pleasant Shade of Gray! Un live monumentale in cui i FW oltre a riproporre l'album citato suonano grand parte dei loro migliori classici tra cui the ivory gates of Dreams..The eleventh hour e monument... a quando una recensione???
Crimson
Giovedì 15 Marzo 2018, 17.55.59
41
@Rush 1981 Ma hai letto quello che ho scritto? Quelle sono dichiarazioni di Mike Portnoy, lo ripeto sono dichiarazioni di Mike Portnoy, le puoi leggere nell'introduzione ad Awaken the Guardian. E puoi anche andare sul suo sito a controllare i dischi che mette come suoi preferiti in assoluto, tra l'altro. Riguardo le tue considerazioni personali sul progressive, sono tue considerazioni personali. Generalmente dischi come The Spectre Within e -soprattutto- Awaken the Guardian (i Fates Warning hanno una continua evoluzione in chiave prog di disco in disco: Perfect Symmetry è il punto di arrivo di questa evoluzione) sono considerati album che hanno contribuito a dare l'avvio al progressive metal, assieme a Rage for Order dei Queensryche. Ovviamente sono dischi immersi nell'heavy metal classico e più precisamente power metal per i Fates Warning e album che appartengono anche a questi generi. Ma vale lo stesso discorso per i Black Sabbath (o i più tardi Judas Priest) dei '70, dischi di hard rock ma considerabili tra i primi esempi di heavy metal. Senza addentrarci in inutili discussioni di genere (ti chiederei di definirmi "progressive", ma non ne usciremmo) ti consiglio di leggere l'ottimo libro edito dalla Tsunami Edizioni sul Prog Metal scritto dal critico Jeff Wagner, così ti fai un'idea storica precisa sul concetto di "metal progressivo". Ma al di là della classificazione, che è una cosa che non c'entra nulla se si parla di influenze, i Dream Theater ascoltavano ed apprezzavano i Fates Warning e Mike Portnoy soprattutto era un loro fan sfegatato. Ma questo vale anche per dire per Metallica o Iron Maiden o tutti i gruppi che i DT ascoltavano.
Rush 1981
Giovedì 15 Marzo 2018, 15.54.09
40
Mah.. io penso che i Fates Warning sicuramente siano stati più sfortunati dei Dream Theater in quanto a notorieta e guadagni ..questo a portato sempre discordie su chi fosse stata la Band che avesse inventato il progressiv Metal.. penso anche che a partire dagli iron maiden di seventh siano state gettate molte influenze e che i queensryche ed i fates warning abbiano comunque contribuito a loro modo.. ma a dire che i Dream siano stati influenzati dai Fates Warning e spinti nella direzione della loro Musica mi sembra eccessivo... i dischi degli esordi dei Fates Warning avevano ben poco a che fare con il progressiv..molto più Heavy. Stesso discorso per i Queenscryche... I Dream Theater hanno riletto in chiave più pesante il progressiv rock degli anni 70 ... inspirandosi alle band prog di quegli anni ed ai Rush in primis ed i cui hanno strutturato il loro sound... Images And Words è riuscito a catturare in modo perfetto il sound definitivo dell espressione progressiv... poi che i componenti dei Dream theater fossero amici dei Fates questo è risaputo.. ma è anche vero che agli albori di un genere ancora da definire siano stati loro a consacrarlo ... quindi non saprei dire se ì fates warning siano stati influenzati dai dream o che i dream lo siano stati da loro... fatto stà che anche Kevin Moore in At Fate's Hands è special guest nell album perfect simmetry ..quindi a parer mio due grandi band che hanno segnato la storia della musica progressiv!!!
Crimson
Giovedì 15 Marzo 2018, 9.57.39
39
@Rush 1981 che i Dream Theater si siano ispirati ai Fates Warning non è un mio parere eh, ci tengo a sottolinearlo. Non sono cose che ho scritto io così, a caso; i Dream Theater erano fan dei Fates Warning e sono stati uno dei gruppi (uno dei...mica l'unico) che li ha spinti nella direzione della loro musica. Ovviamente, nel metal guardavano anche ai Queensryche (oltre al thrash di Metallica e Megadeth e a classici come Iron Maiden), ma i Fates Warning furono quelli che li "illuminarono" definitivamente nella strada di unire il prog rock (come approccio) con l'heavy metal (all'epoca non era semplice come ora, le due cose erano considerate agli antipodi): perché le altre band erano o ancora troppo poco metal (vedi Rush) o ancora troppo poco prog o troppo poco heavy. (queste sono dichiarazioni di Portnoy) Poi, che musicalmente abbiano creato un proprio sound, verissimo: difatti ho scritto ispirati, mica derivativi (anche se nel primo disco la loro presenza come fonte è più marcata). I gruppi che nomini erano fonte di ispirazione per i Fates Warning stessi, tra l'altro (ci aggiungo i Kansas e...più tardi i Marillion, una band a cui hanno guardato successivamente dato che erano sostanzialmente coetanei). Le influenze riguardo le vecchie band erano bene o male le stesse. Attenzione, ispirazione non significa necessariamente precisi richiami. I Rush ovvio che siano stati i sommi numi tutelari (e Portnoy ha ripreso abbastanza lo stile di Peart), ma di tutti eh. P.S. Sui Rush - che adoro - come band progressive rock più grande non concordo affatto. Di sicuro, band più importante della storia del progressive metal (pur non essendo metal), ma senza alcuna ombra di dubbio. Poi vengono i tre (almeno per il metal classico).
Rush 1981
Mercoledì 14 Marzo 2018, 21.55.15
38
@Crimson conosco perfettamente tutta la discografia dei Fates Warning.. sono tra mie band prog preferite ... ma non sono daccordo sul fatto ..che i Dream si siano inspirati a loro... che i dream theater debbano molto ai Rush,Yes e Genesis questo è Sicuro... comprati pure la discografia dei Rush (sentirai molti passaggi della loro musica nei Dream Theater..).quella a parer mio è la band progressiv più grande del Pianeta😉!
Crimson
Domenica 11 Marzo 2018, 20.41.43
37
@Rush 1981 esistono anche i dischi precedenti eh, che sono altrettanto importanti* e sono - tra l'altro - i dischi che hanno influenzato pesantemente i Dream Theater (i primi soprattutto), nonché il prog metal (e il power-heavy metal) successivo; poi certo i DT hanno continuato ad ispirarsi a loro anche successivamente, direi fino A Pleasant compreso. ^Che nel caso ti invito ad esplorare con debita attenzione e un numero consistente di ascolti, dato che non sono affatto semplici. ^^Ma anche dischi successivi a A Pleasant: Disconnected è un altro classico del prog metal e quello nuovo con Arch (Arch/Matheos) è destinato a diventarlo
Rush 1981
Domenica 11 Marzo 2018, 16.28.32
36
Concordo nel dire che questo album sia un discone.. un altro capolavoro che sommato a perfect simmetry, parallels ed inside out fa della discografia dei Fates warning una delle band più influenti e significative nel progressiv Metal... non capisco però chi esalta e chi rinnega i Dream Theater .. i fates e i dream hanno semplicemente un loro sound.. entrambi hanno scritto degli album stupendi.. ed entrambi tra alti e bassi hanno scritto la storia di un genere... mostri sacri!!! E credo sia deleterio definire chi è ad un livello più alto tra l una e l altra... grazie Fates e grazie Dream!!!
Zess
Giovedì 8 Febbraio 2018, 19.10.06
35
BOOM! Siamo in vena di sparate, vedo.
Stefano
Giovedì 8 Febbraio 2018, 19.07.11
34
I Dream Theater rimangono i migliori, non ce n'è. Fuor di polemica. Ma sono su un altro livello soprattutto dal punto di vista compositivo. Altro che tecnicismi. Se di tecnicismi si parla, è solo perché sono sempre al servizio della forma canzone, che per quanto espansa non viene mai negata né demolita né lasciata in balìa di una tensione tale da pensare che si spezzi. I DT si mangiano tutti in campo progressive metal. Non esiste. Anche una semplice Peruvian Skies o una tetra e malinconica Disappear valgono da sole metà della discografia dei buoni Fates, per quanto validi e antesignani in un certo modo della commistione tra progressive rock ed heavy metal. I DT non sono mai stati monocordi, a parte nei lavori più recenti nei quali si avverte il sentore di un prodotto preconfezionato e riciclatello, anche se dopo una carriera ventennale costellata di tanti capolavori e dischi sopra la media (1989-2009) è pur lecito accettare l'idea che i quattro di New York abbiano già detto tutto quanto potevano dire a proposito.
Joker
Giovedì 21 Dicembre 2017, 15.03.44
33
Voglio fare i miei personali complimenti a @Zarathustra per la meravigliosa recensione: ci si emoziona sul serio quando la si pensa esattamente allo stesso modo insieme ad altri Metallers, e voglio citare la seguente parte perchè hai centrato il punto: ..."Ma, quando lo ascoltate (o ri-ascoltate, per i più fortunati), fate caso ad un fatto: non guarderete neanche una volta a che traccia siete, quanti minuti mancano, mai vi verrà voglia di skippare e passare al brano successivo, perché le note vi avvolgeranno senza mai stringere, vi si avvicineranno come un unicorno, magico e lontano"... , ben detto fratello! Infine ho apprezzato la stragrande maggioranza dei commenti qua in basso, perchè anch'io come molti di voi sono stato toccato da questa gemma nel profondo: è ancora più bello se la musica oltre a farti svagare, permette di farti riflettere sulla tua stessa vita e sulle scelte che compi ogni giorno. Non mi considero una persona "grigia", ma quando voglio starmene isolato dal mondo, a meditare sui miei problemi o semplicemente perchè vorrei mandare a 'fan**** tutto e tutti, lui gira vorticosamente nel mio cervello
progman14
Venerdì 16 Giugno 2017, 20.00.32
32
Bella recensione, capolavoro il disco ...e indimenticabile il concerto al quale ho assistito nel 1997 al Rainbow Club di Milano. P.S Ho letto, in qualke commento ad altre recensioni, che più di un loro live non ha avuto l'affluenza che meritava. Devo/voglio fare i complimenti sia ai FW che ai Redemption (2 gatti, tra i quali il sottoscritto, a Fontaneto d'Agogna nel 2010/11?) ke, nonostante a volte l'audience sia ridotta, forniscono ugualmente e da veri/seri professionisti delle performances di gran livello per il pubblico pagante. Meriterebbero di più ...ma la qualità, in fatto di numeri, non sempre paga.
Lohr
Domenica 12 Febbraio 2017, 12.35.10
31
Perfect Symmetry,Parallels,questo e Disconnected spazzerebbero via qualunque altra discografia di genere,solo che non hanno mai ricevuto le attenzioni chr dovrebbero a livello globale. Forse perché mancano virtuosi egocentrici che calamitano l'attenzione,forse per le tematiche non facilissime da mandare giù..io trovo il loro "poco" successo una delle più grandi ingiustizie a livello artistico ovviamente .
Zess
Domenica 5 Febbraio 2017, 10.11.17
30
Discone, punto.
Max1
Domenica 5 Febbraio 2017, 9.58.52
29
Grandi Fates Warning e ottimo album. Band incomprensibilmente bistrattata un po da tutti, a cominciare da questo sito che non solo non ha recensito per intero la pregevole discografia ma si è anche "dimenticata" dell'ultimo capolavoro, a mio avviso L'ALBUM del 2016 !!! (dai che mancano pochi giorni al loro concerto!!)
Lohr
Domenica 5 Febbraio 2017, 5.48.02
28
LA BIBBIA DEI CONCEPT, DEL PROGRESSIVE METAL E DELL'INTROSPEZIONE UMANA...PUNTO !!
Rob Fleming
Sabato 23 Gennaio 2016, 19.33.58
27
Un buon cd, ma dopo innumerevoli ascolti non sono mai riuscito a vedere il "capolavoro" nella sua interezza. IX è in effetti una traccia stupefacente, ma il resto, a mio avviso, si attesta a livelli più che discreti, ma niente di che. 75
spiderman
Mercoledì 19 Novembre 2014, 20.30.10
26
Solo una parola: CAPOLAVORO.
Iser
Martedì 25 Febbraio 2014, 11.43.31
25
Questo album è un capolavoro assoluto...100!!!
gianmarco
Domenica 5 Gennaio 2014, 20.38.50
24
scoperti adesso con quest 'album
macho68
Martedì 8 Ottobre 2013, 20.46.41
23
Un capolavoro....e con un Zonder immenso...altro che quel 'montato' di portnoy (scritto con la p minuscola perchè nettamente inferiore)....
Philosopher3185
Sabato 24 Agosto 2013, 10.43.37
22
Sono piu' interessanti loro dei Dream Theater..apparte 2 album dei Theater,il resto è tutto tecnicismo e basta
dario
Giovedì 18 Aprile 2013, 18.45.02
21
Grande album, band incredibile. Tutti i loro album sono fondamentali, ed un buon metallaro li deve avere nella propria collezione ( almeno qualcuno ...dai ). Ciao
giorgio
Lunedì 4 Marzo 2013, 17.12.38
20
un gruppo fantastico in tutte le fasi della propria carriera, dai primi dischi con Arch alle gemme di metal prog che loro stessi hanno contribuito ad inventare, fino all'ultima meraviglia targata Arch-Matheos dove si intuisce che la creatività dei nostri signori è ben lungi dall'esaurirsi. Grazie di esistere Fates Warning
Gianki93
Venerdì 4 Gennaio 2013, 20.55.27
19
Uno dei picchi assoluti del Prog Metal. Emozionante, intenso, non una nota fuori posto e prestazione formidabile di tutti i componenti della band, Alder in particolari. Sugli scudi la Parte 3, 6, 9 e 12. Obbligatorio per gli amanti del genere consigliato a tutti gli altri. Voto 94
d.r.i.
Mercoledì 21 Marzo 2012, 12.05.03
18
Disco perfetto per far adorare il prog anche ai più profani
BILLOROCK fci.
Mercoledì 21 Marzo 2012, 11.57.30
17
Sono allibito dalla fantasia coniata per dare i nomi alle canzoni, anche il mio cane avrebbe più fantasia.. bau bau bauuuu....
zzz
Mercoledì 21 Marzo 2012, 11.43.34
16
questo recensore ha un ego da voltastomaco...
therox68
Martedì 31 Gennaio 2012, 22.21.40
15
Lo sappiamo cos'è il progressive metal, ho visto i Fates Warning dal vivo quando tu avevi 5 anni.
conte mascetti
Lunedì 21 Novembre 2011, 14.01.58
14
una vera perla. voto altissimo.
luci di ferro
Giovedì 6 Gennaio 2011, 22.13.26
13
A Pleasant Shade of Gray è il Capolavoro del metallo progressivo, immenso, perfetto, bellissimo, un gioiello da avere.
Vizioassurdo
Domenica 10 Ottobre 2010, 16.28.40
12
Ho ascoltato questo disco per la prima volta all'inizio di quest'anno. Ho trentun anni, spesso penso che musicalmente diviene sempre più difficile ascoltare qualcosa che dia lo scossone emotivo a cui ci si abitua durante le "scoperte" adolescenziali e post. E' bello, dunque, in rare occasioni venire smentito. Pleasant è arte e poesia. E' Eliot in musica (The Love Song of J Alfred Prufrock), è tecnica sublime necessaria a rappresentare i sublimi tormenti della vita, i rimpianti inevitabili che avvolgono la maggior parte degli uomini in una grigia e confortante coltre. Grazie ai Fates Warning per avermi ricordato cosa si prova a piangere durante un disco che è più di un disco, grazie a voi per la recensione.
Zarathustra
Venerdì 10 Settembre 2010, 21.01.24
11
@krok: lo trovo comprensibile, in realtà, anche se la mia opinione è "leggermente" diversa!
krok
Venerdì 10 Settembre 2010, 20.22.13
10
lo so che ora verrò lapidato verbalmente...ma io trovo questo disco di una noia mortale:"Da A Pleasant Shade of Gray si entra alla traccia numero uno e si esce alla 12, senza vie alternative":..russando...non trattatemi troppo male...
Zarathustra
Giovedì 9 Settembre 2010, 16.59.28
9
Grammar nazi
Absynthe6886
Giovedì 9 Settembre 2010, 16.56.57
8
@Chipmunk: si scrive "non ce n'è"... e che ç@§§°!!!
Cipmunk
Giovedì 9 Settembre 2010, 13.12.04
7
della serie ..NN C'è nè X nessuno!!! il disco perfetto!!! ..Dream chi??
Riccardo_Benson
Martedì 7 Settembre 2010, 11.39.47
6
Disco SPAZIALE! MASTODONTICO! un'icona del prog moderno!
Zarathustra
Lunedì 6 Settembre 2010, 10.08.16
5
Grazie a todos
P2K!
Lunedì 6 Settembre 2010, 8.46.46
4
E' uno dei 10 dischi che mi porterei su un'isola deserta (e nella mia scelta lo prenderei per seconda o terza scelta e ho detto tutto). CAPOLAVORO SENZA DIFETTI ALCUNI!!! MASTODONTE EMOTIVO!!! Qui c'è la summa di come un disco deve suonare per emozionare. Nulla da aggiungere. DA AVERE e da AMARE!!!
Absynthe6886
Domenica 5 Settembre 2010, 20.14.43
3
@Zarathustra: TI AMO!!!!!! Sono uomo, ed etero convinto, ma ti amo!!!! Finalmente leggo la recensione che ho sempre desiderato per uno dei miei 3 album preferiti. L'ABC del progressive moderno inizia per me con Promised Land, passa per A Pleasant Shade Of Gray ed arriva a Remedy Lane (e penso si sia capito quali siano gli altri due album che preferisco in assoluto... eheh!!!). Fari veri e propri, enciclopedie di cui ogni canzone è un manuale di sensibilità, acume, profondità lirica, nonché di maestria strumentale e compositiva. Un capolavoro, un caleidoscopio emozionante, commovente a più tratti, penetrante, a tal punto da non riuscire a farne a meno. Mi trovo in un periodo in cui sento estremamente vicine le liriche dell'opera, un periodo di riflessioni e dubbi su ciò che è stato e di come mi stia condizionando i giorni a venire. Mi ritrovo a scrivere poesie, sfoghi, e davvero solo ora capisco appieno il titolo dell'opera: quella piacevole, calda, rassicurante tonalità di cui si tinge il cielo quando piove, rispetto a quando c'è il sole e ti senti un po' "sbagliato". Chapeau (all'album e alla recensione, entrambi capolavori)!
Undercover
Domenica 5 Settembre 2010, 16.09.03
2
Lo reputo uno dei migliori capitoli della loro discografia insieme al meraviglioso "Awaken The Guardian".
Autumn
Domenica 5 Settembre 2010, 13.00.42
1
Massimo dei voti per me. Semplicemente uno dei dischi della mia vita, in particolar modo per le tematiche. Il grigio non sarà più lo stesso...
INFORMAZIONI
1997
Massacre Records
Prog Metal
Tracklist
1 Part I
2 Part II
3 Part III
4 Part IV
5 Part V
6 Part VI
7 Part VII
8 Part VIII
9 Part IX
10 Part X
11 Part XI
12 Part XII
Line Up
Ray Alder - Voce
Jim Matheos - Chitarra
Joey Vera - Basso
Kevin Moore - Tastiere
Mark Zonder - Batteria, backing vocals
 
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