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Heir Apparent - Graceful Inheritance
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( 5445 letture )
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Il nostro database relativo al grande US Power Metal sarebbe assolutamente incompleto se non annoverasse anche il nome dei grandissimi Heir Apparent con il loro Graceful Inheritance. Nati a Seattle nel 1984 ed autori di un ottimo demo che li impose all'attenzione generale, arrivarono in tempi piuttosto rapidi al contratto con la Black Dragon Records. Graceful Ihneritance uscì nel 1986, e va ancora oggi considerato come uno degli album più rappresentativi della scena power/epic Statunitense della seconda metà degli anni 80 (ma non solo, anzi), contenendo infatti tutti gli stilemi del genere (dalla cover alla musica), mediati verso il pubblico grazie ad una classe innata -sia in fase di scrittura che di esecuzione- che conferisce a questo disco lo status di "imperdibile".
Aperto dall'intro En Trance, le ostilità vengono effettivamente aperte da Another Candle, ed è già True Metal ai massimi livelli. Il lavoro della chitarra di Terry Gorgle tesse riff micidiali supportato da una sezione ritmica quadrata, essenziale, ma che non rinuncia mai a ritagliarsi spazi importanti ogni qual volta le condizioni di esecuzione lo consentono, il tutto al servizio dell'ugola caratteristica di Paul Davidson, uno dei cantanti più adatti al metal che io abbia mai avuto la ventura di ascoltare. I soli su susseguono epici e sentiti, dando talvolta l'impressione di essere quasi improvvisati in maniera simil-Jazzistica, ed è veramente difficle isolare un pezzo da una tracklist di altissimo livello che comprende capolavori essenziali per dipingere il quadro generale della situazione del tempo quali The Servant, Running From The Thunder, Hands Of Destiny e Keeper of the Reign, ma ripeto: isolare un pezzo di qualità inferiore alla media del platter è veramente lavoro improbo. Altra caratteristica di questi brani sono gli intermezzi acustici fanno da contrappunto alle tipiche accelerazioni solenni del migliore Epic in salsa a stelle strisce, ricordando in un certo qual modo i Queensryche del medesimo periodo miscelati con il furore dei primi Iron Maiden, e mi pare che i termini di paragone siano di assoluto livello.
Ho appena dichiarato che è esercizio sterile parlare dei singoli pezzi, ma andando avanti nella stresura della recensione mi accorgo che di almeno due di quelli citati è impossibile non aggiungere qualcosa. The Servant in un certo qual modo E' il power/epic anni 80, tanto è perfetta nello sciorinare tutti gli elementi migliori che lo contraddistinguono, mentre Keeper Of The Reign....ancora di più. Prima aumenta la sua corposità di passaggio in passaggio, poi improvvisamente si apre ad un intermezzo da semi-ballad semplicemente da urlo, e su tutto dei cori che ben pochi al giorno d'oggi sarebbero in grado di riproporre senza l'ausilio di "aiuti" dal banco mixer.
Un altro gruppo -peraltro ancora in attività- che ha raccolto molto meno di quello che avrebbe meritato, perdendosi poi per strada come purtroppo accade spesso a gruppi che partoriscono un capolavoro senza forse avere le spalle sufficientemente larghe per gestire un successo che li portò ad ottenere riconoscimenti enormi anche in terra Europea da riviste allora molto quotate quali Enfer, AArdshock, Rock Hard ed altre e ad intraprendere un tout sotto l'egida di Metal Hammer. Va anche notato che questo platter fu rilasciato , sempre nell'86, anche in formnato cd, stabilendo il primato di primo Cd sfornato da una etichetta indipendente in Europa. Di questo disco esiste una ristampa del 2000 targata Hellion con delle bonus track che vi consiglio di reperire se non siete in grado di avere l'originale. In ogni caso il debutto degli Heir Apparent va classificato tra quelli da ricordare e da venerare.
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Album di una bellezza rara |
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Voto confermato per me Mr.Gallina, a parte le recensioni sulle testate metal da Lei citatee, che, ovviamente non ricordo; so pero' bene che la B.D. aveva sede a Parigi ed era supportata da Enfer. Negli USA in reata' da una trasmissione di una radio privata nord Americana, vicina anche ai Laaz Rockit, ma non dico quale per privacy, che aveva promosso questo disco sulla base dell'allora,di moda, lacca. |
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24
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Mi sono procurato "The view from below" su consiglio di Max1 (a proposito, grazie!) e devo dire che è un gran disco! Ci starebbe una bella recensione (oltre a "one small voice" come da più parti ricordato), cmq voce splendida con richiami al primo Labrie e sonorità che riportano proprio ad "Awake" e ai Sanctuary della prima ora. Veramente notevole! |
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23
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Rispolvero questo album (seguito da un secondo e -penultimo - altrettanto grande) di questa band misconosciuta ma assolutamente da rivalutare...ebbene ..è uscito il nuovo lavoro.."The view from below ".GRANDI !!dopo tutti questi anni..procuratevelo (e recensitelo) e non ve ne pentirete |
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22
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grandi grandi grandi.alcuni giorni fa ho visto un loro dvd registrato live in studio! |
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21
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Per i metaller abbastanza stagionati come me.....una delle pietre miliari..da non mancare. Come per molte band di quegli anni...debutto da urlo..seconda uscita inferiore e poi...finiti nel dimenticatoio se non spariti del tutto |
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20
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C'è l'ho! Gran bel disco |
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19
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sempre da One Small Voice, vogliamo parlare di quanto sia clamorosa Crossing The Border? mi unisco a Shadow anche nell'acclamazione di Programmed dei Lethal, a mio parere in grado di rivaleggiare con il meglio di 'Ryche e Crimson Glory, mentre per i Taramis ascolterò. tornando a Graceful Inheritance, ha la particolarità di volare sul lettore: lo metto su e mi sembra che in 10 minuti finisca, per cui lo riascolto al volo. peccato per la produzione discutibile... |
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18
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Ottimo disco, ma anche per me il successivo One Small Voice è decisamente superiore, e mi associo alla richiesta di una recensione dedicata che renda giustizia ad uno dei dischi (e band....) più sottovalutati nel loro genere. Pezzi come Just Imagine, Cacophony of Anger, The Fifth Season sono capolavori, e non dimentichiamo la cover della celeberrima The Sound of Silence eseguita in modo originale e di grande effetto. Volendo poi ci sarebbero da "rispolverare" Programmed dei Lethal e Queen of Thieves dei Taramis. Stesso periodo - fine anni 80 - e stessi grandi risultati! |
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17
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Spinto da questa recensione, e dai continui paragoni con i fifth angel, mi sono procurato il CD ( mi e arrivato ieri). Però la mia versione ha un difetto e volevo chiedere a qualcuno di voi se e solo un problema del mio CD. In pratica il passaggio tra l intro e il secondo pezzo non e " continuo" ma tagliato dal passaggio tra un pezzo evl altro, un po come se avessi estratto gli mp3 dal CD... E una cosa davvero insopportabile: ( |
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16
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Concordo pienamente col voto di Raven."Hands of destiny" e "Keeper of the reign" sono pezzi indimenticabili.Certi fantastici intermezzi acustici mi ricordano molto da vicino quelli presenti sul disco degli Ashbury,autori di un altro grandissimo lavoro di U.S. metal anni 80 |
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15
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Chiedo a gran voce la recensione di One Small Voice... |
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14
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album stratosferico ,capolavoro della band ,1 gradino sopra al successivo |
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13
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album stratosferico ,capolavoro della band ,1 gradino sopra al successivo |
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12
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E' la tua valutazione. |
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11
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Non fraintendermi, 95 ci sta tutto, ma se devo poi giudicare One small voice, che a mio avviso è una decina di punti superiore, devo assegnargli un 88 |
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10
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Hai già risposto dal tuo punto di vista. |
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9
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Se questo vale 95, quanto vale One small voice che è per me 100? Grande album, da 85/88, ma One small voice ha un Steve Benito in più ed è un capolavoro che ho ascoltato e ascolto tuttora. |
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8
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@ fabio: in più di 800 recensioni il buon Francesco ha dato un contributo notevolissimo a queste pagine |
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7
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Vedo che le chicche sono quasi tutte a firma di Raven; la Black Dragon nata nei mid-eighties, come altre etichette minori ( Criminal Response ad esempio ), aveva un roster davvero ammirevole. Questo e 'Of The Sun And Moon' dei Sacred Blade sono incantevoli !! |
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6
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Bella recensione. Disco fenomenale, band da rivalutare assolutamente. Bello anche il successivo "One Small Voice" |
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5
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il capolavoro artistico si differenzia da un buon lavoro, perchè mantiene la propria lucentezza anche dopo secoli di polvere. gli heir apparent, dopo questo debutto capolavoro hanno fatto un solo disco, per poi finire nella polvere dell'oblio, nonostante ciò, graceful inheritance è stato, resta e sarà sempre un luminoso pezzo di storia della musica power epic stelle strisce |
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4
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Bellissimo disco senza dubbio, una vera perla. Devo dire comunque che mi piace ancor di più "One small voice", dove impazzisco peraltro per la performance del cantante Steve Benito |
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3
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Mi fa piacere che altri si ricordino di certe cose. Continuate a seguirci, l'inverno porterà recensioni di tanti gruppi semi-dimenticati. |
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2
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Bravo Raven. Questo disco è un capolavoro. |
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1
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Nulla da aggiungere alla recensione,confermo la bellezza di questo disco,molto bello anche il successivo "One Small Voice" |
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