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Vince Neil - Tattoos & Tequila
( 5154 letture )
Storia strana quella dei solisti di Vince Neil: un primo album fuori dalla band madre, a dir poco straordinario, quell’Exposed (1993) ricco di bellissimi pezzi con uno Steve Stevens incredibile chitarrista, straripante di talento e nuove idee. Un secondo pessimo (Carved in Stone, 1995), con tanto di influenze rap oscene e pezzi indigeribili come Pizza Hut, il terzo, beh... Il terzo, il qui presente Tattoos & Tequila, che al sottoscritto sa un po’ di riempitivo, di un ingiallito accordo sottoscritto e rispettato per onor di firma, non di reputazione. Nella mia testa un album solista dovrebbe avere spunti, energia, voglia di sondare nuovi campi, spaziare in praterie che la navicella Motley spesso non consente, e invece. Questo LP tatuato e sprizzante tequila sa solo di divertissement, di tempo libero da impiegare per pubblicare qualcosa, non certo di scelta mirata per poter aggiungere almeno una tesserina importante al già ricco puzzle. Vince Neil ormai è una gonfia rockstar stramilionaria, con agende fitte di numeri di varie signorine tettute e star del cinema, che veleggia tra ubriacature, hobby costosissimi, qualche abuso, arresti, ospitate e la chiamata dei Crue che puntualmente avviene dopo che i management di ogni singolo membro si mettono d’accordo sui compensi. Qui potrebbe terminare l’analisi, ma a nessuno piacerebbe una recensione di questo tipo, e allora spingiamo il pedale e vediamo in sintesi cosa sgocciola via da questo nuovo cd. Inutile parlare del packaging, ovviamente perfetto, con una cover che…che fa venir voglia di condividere piscina, bottiglia e signorina tatuata.

La titletrack, quasi unico episodio non facente parte di un nutrito lotto di cover, è subito piacevole con chitarroni e drum martellante, aperture melodiche e acustiche, talk box: insomma un singolo discretamente buono, scritto espressamente da Marti Frederiksen e che, inutile negarlo, sa molto -troppo- di Motley Crue. Anche la ballatona Another Bad Day è simil-Motley e né aggiunge nulla né sottrae alcun fattore a ciò che Vince e i suoi pards rappresentano nel panorama heavy. Poi parte la carovana dei rifacimenti e il singer racconta se stesso tramite i brani degli artisti che più lo hanno influenzato. La sua dichiarazione è tanto vera quanto poco creativa: “E’ rock n’roll. Questo è tutto. Tattoos & Tequila è la mia vita”. Una rivelazione cristallina ma che non fa certo impazzire l’eventuale compratore del lavoro. Certi classici senza età fanno bene alla salute, certo, peccato che non si sia voluta cercare una formula meno scontata rispetto ai soliti canoni, e insisto, Exposed, nella stesura e nella composizione era molto insolito e faceva letteralmente godere; qui ci si trova di fronte ad un nuovo album dei Motley! Sound, soluzioni melodiche, bridge, scansioni. Va bene tutto, ma perché approntare un album solista allora? I compagni d’avventura e di sorsate di tequila sono grandi musicisti, e ci mancherebbe altro: un nome su tutti, Dana Strum (Vinnie Vincent Invasion, Slaughter), valentissimo producer e illustre bassista, scrittore di eccellenti tracce. E allora perché ostinarsi a scopiazzare il trademark del proprio gruppo, per di più avendo a disposizione un produttore eclettico come Marty Frederiksen? La risposta nessuno ce la darà. E vabbè, ce ne faremo una ragione. Inutile negare che il suono è trapanante, moderno, evoluto e attraente. E allora sfilano via breccole di cinquant’anni di rock, alcune spietate altre edulcorate, ma come non tenere il tempo con il piedino davanti a Ac/Dc degli Sweet, No Feelings dei Sex Pistols, Bitch is Back del grande Elton John e rullare il proprio sfogo su tom che recano Nobody’s Fault degli Aerosmith (già coverizzata anche dai Testament) e Viva Las Vegas, song immortale del King of Rock Elvis Presley, che qui diviene energizzata e acuminata come filo spinato incandescente. Tutto molto bello, tutto molto Dr. Feelgood, troppo. Tra i pezzi più riusciti cito il capolavoro degli Scorpions Another Piece of Meat, resa ancor più compatta e violenta con un Neil che si avvicina alla voce di Klaus Meine, e He's A Whore dei troppo dimenticati e genialoidi Cheap Trick, il resto poi affoga in arrangiamenti che a me non convincono del tutto, in verità persuadono poco.

Non so se si scatenerà un vespaio di polemiche, ma a me questo platter avrebbe dato molto più se fossero stati i Motley ad omaggiare i loro miti nel tempo, Vince invece risulta allettante come un citofono griffato Louis Vuitton. Troppo debordante il marchio di fabbrica, tanto appiccicoso che non se lo si scrolla più di dosso e, in questo caso, non è positiva la sensazione. Qualcuno obietterà, ma è solo party rock. Eh no cari rocker, così non ci siamo: se volete del vero party-metalrock-fottutamente glam e dai suoni rotondi, potenti e squassanti, sparatevi l’immane debutto degli Steel Panther, Feel The Steel. Ecco, lì ci troverete melodia, voglia di festeggiare, eccessi, clichè, ma anche spietatezza di chitarre e testi corrosivi e sprezzanti di tutto e di tutti, come deve essere il rock duro. Il party sta per cominciare. La tequila è lì al fresco nel dehor, le figone sono già a mollo in piscina, gli stuzzichini in cucina, lo stereo arde, le casse gracchiano, ma la musica la porto io stavolta.



VOTO RECENSORE
57
VOTO LETTORI
52.32 su 28 voti [ VOTA]
Galilee
Martedì 22 Settembre 2015, 18.20.55
27
Il disco in questione è davvero carino e i due inediti sono una figata, soprattutto quello di Nikki Sixx. Ma rimane comunque per fans only come me, gli altri possono benissimo farne a meno.
Puk
Mercoledì 15 Settembre 2010, 23.16.55
26
mi ha accompagnata per qualche tempo in auto nelle lunghe code in tangenziale, quel tanto divertente da alleggerire attese e calura estiva...nulla di nuovo sotto questo cielo e la title track....... davvero poca cosa...condivido la recensione
xXx
Domenica 12 Settembre 2010, 11.41.50
25
Troppi XXX da queste parti...l'album non mi ci metto neanche ad ascoltarlo, comunque Vince Neil è un buffone
hellvis
Venerdì 10 Settembre 2010, 15.53.34
24
Non capisco tutti i problemi. Non m'importa se il disco il questione è fatto per la biografia o cosa, a me piace e basta ed in più ho apprezzato il fatto che le cover per il 90% non siano sempre stesse. Nobody's Fault è sempre stata una dei classici dei veri fan di Tylers & soci fin dall'inizio, W Vince che non ci ha propinato per comodità le solite Walk this Way o Dream On. Idem per AC/DC degli Sweet uno dei gruppi che tutti i ragazzini che si riempiono la bocca di glam dovrebbero andare a scoprire subito per capire tantissime cose, idem per quei geni dei Cheap Trick e bravo Neil che ripesca He's a Whore e non le solite I want you... o Surrender. Se devo essere sincero quando ho letto dell'uscita di questo lavoro ho pensato subito " Ecco qua un'altra bella schifezza da paparetta-Vince Neil. Ma che aspetta a sparire e a produrre solo film porno?" Poi per curiosità vado in rete e ascolto i pezzi e resto a bocca aperta. Io (non so gli altri ma non mi interessa) mi aspetto da Vince Neil un album di r'n'r e basta, che mi faccia cantare a squarciagola e fare headbanging mentre piove a dirotto a Milano immaginando di essere sulle strade della California. E qui ci è riuscito. Poi ognuno è libero dipensarla come vuole.
Frankiss
Venerdì 10 Settembre 2010, 15.45.23
23
Ipocrita io? Che ridere....mi sa che hai proprio sbagliato persona...forse, anzi togliamo il forse, nn hai letto gli articoli qui su Metallized inerenti il business musicale a mia firma! Nn posso certo essere tacciato di ipocrisia....anzi esattamente il contrario! Bisogna sempre documentarsi prima di parlare, sennò si rischiano brutte figure. Chiudo qui l'argomento.
XXX
Venerdì 10 Settembre 2010, 15.31.48
22
Frankiss, in entrambi i casi, non vedo cosa ci sia di male, l'impostazione è sempre stata questa, lasciamo da parte l'ipocrisia.
Frankiss
Venerdì 10 Settembre 2010, 15.20.52
21
XXX ..spensierato omaggio ai propri idoli o astuta mossa pubblicitaria per supportare vicendevolmente le vendite dell'autobiografia e del disco? Riflettete guys....
Frankiss
Venerdì 10 Settembre 2010, 15.18.29
20
Per hellvis...fare un album diverso dai Crue non vuol dire pubblicare un Carved due...per me significa fare un minimo di ricerca come per Exposed..capiamoci bene in tal senso..quindi nessun controsenso sia chiaro...lo ripeto ora e nn lo dico più....prendere un lotto di cover e renderle Motley Crue sound per una prova solista...non ha senso....poi ognuno ascolterà ciò che vuole! E' un'analisi doverosa e onesta per chi recensice un album di questo tipo!
XXX
Venerdì 10 Settembre 2010, 13.30.54
19
Il fatto è che sembra concettualmente sbagliato, proprio l'approcciarsi al disco con l'intento di trovare qualcosa do originale e fresco. Leggendo le interviste promozionali, emerge che Tattos & Tequila è in pratica una sorta di "colonna sonora" alla autobiografia omonima di recente pubblicazione, indipercui va preso semplicemente come uno spensierato omaggio a un lotto di canzoni, aventi un particolare significato personale per Vince nel periodo precedente al suo ingresso nei Crue... Inoltre, ho visto diversa agente che dopo l'ascolto dell'album ha cominciato ad approfondire la conoscienza di gruppi coe i grandi Cheap Trick e degli Sweet. Alla luce di questo, ritengo che il disco sia pienamente funzionale.
hellvis
Venerdì 10 Settembre 2010, 12.23.40
18
Magari ha fatto questo album perchè i Crue non volevano affatto farlo. Come hai detto giustamente tu i Crue hanno 4 managers diversi e possibilità di veto su un qualsiasi prodotto non sia accettato da tutti. Quindi, per me Neil ha fatto benissimo a far uscire questo disco da solo. Poi mi sembra ci sia un leggero controsenso nell'affermare che Neil avrebbe dovuto fare qualcosa di completamente diverso. Con Carved in Stone l'ha già fatto ed è, come affermi anche tu, una schifezza pazzesca. Volevi il bis???? Che Dio me ne liberi e scampi.
Frankiss
Venerdì 10 Settembre 2010, 11.16.13
17
Hai detto bene nell'ultima tua frase citando "a mio avviso"...sia quando si recensisce un album, sia quando lo si ascolta da fruitore si hanno giudizi soggettivi e non oggettivi, mi pare chiaro....io adoro Vince Neil, amo il suo primo album solista alla follia e sai perchè? era originale, fresco, diverso dalle cose che faceva nei Motley, con uno Steve Stevens spettacolare....questo Tequila sarebbe un ottimo disco se chi ascolta non conoscesse i Motley....ma visto che li conosco e anche molto bene, mi chiedo a chi possa giovare un album solista copiando in tutto e per tutto lo stile della band al completo...tanto valeva fare un nuovo album di cover firmato Crue, come ho scritto nella rece. Senza astio... Rocking!!!
XXX
Venerdì 10 Settembre 2010, 10.10.42
16
Mi spiace, questo non vuol essere in alcun modo un attacco a Frankiss, ma non posso esimermi dal rinnovare ulteriormente il mio sincero disappunto nei riguardi della presente recensione, che a mio modestissimo parere risulta una sorta di mancanza di rispetto nei confronti di un disco che dovrebbe essere distribuito all'uscita delle scuole medie ai ragazzini, inquanto presenta un manipolo di classici dell'Hard Rock eseguiti con maestria e con degli arrangiamenti superlativi (neppur una parola spesa per "Long Cool Woman" e la meravigliosa "Who'll Stop The rain). Tutto questo lo dico proprio nell'interesse dei fruitori del sito che leggendo l'articolo ricevono a mio avviso delle informazioni che non rispecchiano la qualità del lavoro. Questo disco è da erezione! Punrto e basta!
hellvis
Venerdì 10 Settembre 2010, 9.20.54
15
Ottimo lavoro. Sia gli inediti (una bomba la title track) sia la maggior parte dellle cover. Mi hanno colpito la versione finalmente veramente personale ma azzeccatissima di Viva Las Vegas, l'incredibile Nobodys' Fault degli Aerosmith (finalmente qualcuno che non rifà la solita Walk this Way), l'elettrica No Feelings che preferisco all'originale dei Sex Pistols e He's a Whore dei Cheap Trick per non parlare della mitica ACDc degli Sweet. Ottima scaletta scelta da qualcuno che ovviamente il grande rock'n'roll sa dove sta di casa. Grande Vince!
Frankiss
Giovedì 9 Settembre 2010, 18.49.04
14
per XXX chiedo venia per la mia disattenzione ma tu dovresti chiedere scusa a tutti i lettori e a coloro che lavorano per rendere Metalized un prodotto sempre migliore....si può esprimere il proprio disappunto con parole e metodi urbani!!
Frankiss
Giovedì 9 Settembre 2010, 17.34.57
13
chiedo venia...
XXX
Giovedì 9 Settembre 2010, 16.16.39
12
La Title Track NON è stata scritta da Nikki Sixx, bensì, espressamente da Marti Frederiksen.
Frankiss
Giovedì 9 Settembre 2010, 11.19.28
11
Eh si Zarat...probabilmente gli Still Panther sono il gruppetto che suona sotto casa sua e per il casino gli rovina la lacca x capelli...la cosa bella e che sono certo che certa gente parla senza nemmeno aver mai ascoltato il gruppo da me citato...La vita da, la vita toglie....
Zarathustra
Giovedì 9 Settembre 2010, 11.07.58
10
@Frankiss: il discreto lettore parlava di STILL Panther, band a me sconosciuta in realtà
Frankiss
Giovedì 9 Settembre 2010, 11.00.52
9
Gli Steel Panther falsi? Allora eliminiamo il 90% dellle band metal....siamo nel 2010 ragazzi....ancora con certe menate sul purismo? Ciò che conta è il risultato finale di un disco....e a mio parere Feel The Steel è un grandissimo album....opinione personale ovvio.
Frankiss
Giovedì 9 Settembre 2010, 10.57.45
8
Bello vedere come certe persone si confrontino con l'opinione del recensore ed esprimano con mancanza di rispetto la loro.....però basta saper leggere l'italiano e la recensione è scritta proprio nella nostra lingua.....saper leggere significherebbe capire che a parer mio il disco poteva essere ottimo se nn fosse stato inficiato da un clichè Motley, seppur grande e che amo, che in un disco solista di Vince non c'entra nulla o non dovrebbe essere presente.....E dire che basta scorrere con il ditino frase dopo frase e si capisce....
SIXXENRI
Giovedì 9 Settembre 2010, 10.57.40
7
GRANDE ALBUM PER ESSERE UN DISCO DI COVER , LE DUE CANZONI INEDITE SONO BELLE ANCHE SE LE HA SCRITTE NIKKI SIXX CHI SE NE FREGA ANZI TANTO MEGLIO , E LE COVER SONO STATE PERSONALIZZATE QUINDI VA BENE UN BUON ALBUM . PER QUANTO RIGUARDA IL PARAGONE CON GLI STILL PANTHER NON ESISTE PARAGONE MEGLIO UN DISCO DI COVER SUONATE DA VINCE NEIL CHE UN DISCO DI UN GRUPPO CHE PIU' FALSO NON ESISTE . STAY GLAM MOTLEY CRUE FOREVER !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Zarathustra
Giovedì 9 Settembre 2010, 9.19.10
6
@XXX: beh, sicuramente l'hard rock non è roba per uno che si chiama FranKISS...........
XXX
Giovedì 9 Settembre 2010, 8.26.18
5
La title track è stupenda!!! L'altro inedito, scarto di New Tattoo è l'unico punto debole del disco... Le cover... DA PAURA!!! Per non apprezzare questo disco bisogna veramente avere qualche serio problema o comunque, l'Hard Rock non è materiale per voi, dedicatevi ad altro... Il disco dell'estate da ascoltare andando in spiaggia!!!
AdemaFilth
Mercoledì 8 Settembre 2010, 22.25.18
4
Beh direi che si può evitare tranquillamente.
Frankiss
Mercoledì 8 Settembre 2010, 22.23.23
3
E proprio lì il problema..gli inediti sono stati scritti da Nikki Sixx...
Radamanthis
Mercoledì 8 Settembre 2010, 20.32.19
2
Io ho trovato effettivamente interessanti le canzoni "proprie", ma inutile il resto...un disco di cover non è quello che avrei voluto da Vince! Comunque gli inediti meritano e tanto...peccato, poteva scriverne altre e fare un ottimo album
oldmetalheart61
Mercoledì 8 Settembre 2010, 20.11.29
1
io l'ho trovato molto gradevole
INFORMAZIONI
2010
Frontiers Records
Hard Rock
Tracklist
01. Tattoos & Tequila
02. He's A Whore (CHEAP TRICK)
03. AC/DC (SWEET)
04. Nobody's Fault (AEROSMITH)
05. Another Bad Day
06. No Feelings (SEX PISTOLS)
07. Long Cool Woman (THE HOLLIES)
08. Another Piece Of Meat (SCORPIONS)
09. Who Will Stop The Rain (CREEDENCE CLEARWATER REVIVAL)
10. Viva Las Vegas (ELVIS PRESLEY)
11. Bitch Is Back (ELTON JOHN)
12. Beer Drinkers and Hell Raisers (ZZ TOP) * (Bonus Track)
Line Up
Vince Neil – Voce
Dana Strum - Basso
Jeff Blando - Chitarra
Zoltan Chaney – Batteria
 
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