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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Karma è il quinto full-lenght dei Kamelot e senz'altro anche uno dei migliori della loro discografia. In realtà la band non sembra discostarsi particolarmente dai precedenti album (The Fourth Legacy in particolare), ricalcandone in qualche misura la struttura e l'impostazione di base; allo stesso tempo, tuttavia, non si può dire che Youngblood e compagni si siano limitati a riproporre quanto già fatto in passato. Diciamo piuttosto che i Kamelot hanno cercato di sfruttare una formula che si era rivelata fruttuosa, perfezionando alcuni aspetti e dimostrando di essere maturati anche dal punto di vista del song-writing. Rispetto a The Fourth Legacy, su Karma non si registra nessuna novità nè per quanto riguarda la line-up, nè per quanto concerne la produzione, affidata ancora una volta al duo Sascha Paeth/Miro. Relativamente a questo secondo aspetto, Paeth fa un ottimo lavoro anche questa volta, avvalendosi peraltro come sempre della partecipazione di vari membri del suo entourage (tra cui ad esempio Cinzia Rizzo e Robert Hunecke Rizzo, essenziali ai cori); i suoni delle chitarre vengono leggermente induriti e ciò consente di accentuare maggiormente la parte più aggressiva del sound dei Kamelot. Immutata anche la formazione, come dicevamo poco sopra, con Roy Khan ormai perfettamente inserito nel sound della band e la cui voce risulta vivere in perfetta simbiosi con le chitarre di Thomas Youngblood: d'altra parte, Khan si conferma assolutamente straordinario per la versatilità della propria voce e per la sua forte carica espressiva, rappresentando un autentico valore aggiunto per la musica dei Kamelot. Tastiere ed orchestrazioni, sempre affidate a Miro, risultano più presenti che mai in quest'album: anzi, le orchestrazioni sembrano essere sempre più compenetrate nel sound della band (per quanto questo risulti essere comunque incentrato prevalentemente sulle chitarre) rispetto ai precedenti lavori, con l'effetto di arricchire notevolmente le composizioni, amplificandone la già forte carica emotiva.
Le canzoni sono tutte di buon livello qualitativo e ciascuna, a suo modo, riesce ad essere interessante e coinvolgente. Dopo il solito brano strumentale sinfonico in apertura, i Kamelot partono subito bene con il trittico Forever, Wings of Despair e The Spell: le prime due veloci, di grande impatto e con dei bellissimi refrain (specialmente Forever); la terza meno veloce, con dei ritmi però briosi ed accattivanti ed un ritornello molto coinvolgente. Segue Don't you cry, una vera e propria ballata, interpretata solo con voce, chitarra acustica ed archi, raffinata e malinconica (stavo per dire strappa-lacrime, ma visto il titolo sarebbe forse fuori luogo), della quale la band ha realizzato anche una versione in francese, Ne pleure pas, a mio modesto avviso molto più suggestiva rispetto alla versione in inglese. Con la title-track saltano fuori alcune velleità progressive che ogni tanto si possono ravvisare nello stile dei Kamelot: si tratta di un brano caratterizzato da una certa varianza tematica e di ritmi, pur essendo condensato in poco più di cinque minuti e mantenendo comunque una struttura alquanto semplice; il risultato finale è davvero riuscitissimo e senz'altro lo possiamo considerare come uno dei migliori brani mai scritti dalla band. La tracklist prosegue con due tracce abbastanza melodiche, The Light I shine on you e Temples of gold: il primo è un brano che presenta un riffing abbastanza deciso, ma dal carattere fortemente melodico e molto incentrato sul ritornello; il secondo, invece, potrebbe essere considerato quasi come una seconda ballata, il cui inizio è molto dolce e delicato, salvo poi indurire i suoni leggermente più avanti nel corso del brano, nel quale vengono inseriti anche innesti orchestrali, i cui temi richiamano motivi orientaleggianti. Si torna decisamente su sonorità power/speed con Across the Highlands, mentre con la trilogia di Elizabeth riemerge il lato più progressivo della band: il songwriting qui si fa davvero alquanto vario e rappresenta al meglio tutte le caratteristiche del sound dei Kamelot. La prima parte, Mirror mirror, inizia in maniera delicata, con voce, piano e chitarre in primo piano; solo verso la metà del brano le orchestrazioni si fanno imponenti e si inseriscono chitarra elettrica, batteria e basso; anche nella seconda parte si alternano parti dure con altre più delicate e suadenti, come il finale affidato al piano e agli archi dello String Quartet; per non parlare della conclusiva Fall from grace, la più aggressiva dell'album, almeno nella sua parte iniziale, ma che mantiene un'interpretazione "cattiva" anche quando i suoni si alleggeriscono un po'.
In conclusione, Karma è davvero un bel disco, che consacra definitivamene i Kamelot tra i gruppi di punta del power sinfonico.
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Ripeto: no, non c’è un motivo specifico. Non è l’unico caso, ci sono purtroppo tanti artisti, italiani o non, dei quali non abbiamo nulla in archivio. Ora, visto che questa è una recensione dei Kamelot e che vorrei evitare di proseguire l’OT rinverdendo spiacevoli situazioni già vissute, ti invito a non proseguire la polemica. Grazie. |
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Si potrebbe conoscere allora il motivo per cui fra centinaia di migliaia di news non ce ne sia una che lo riguarda, a differenza delle altre webzine? Eppure il metal italiano andrebbe supportato. |
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Riguardo ai post 24 e 25 domando: sono passati più di 11 anni e nel frattempo l\'autore in questione ha pubblicato svariati singoli e album da studio, tutti recensiti e ben accolti sulle altre webzine italiane, ma anche straniere. Su questo sito invece non si trova nemmeno una misera news a riguardo. La domanda che sorge spontanea è: si tratta di una sorta di ripicca nei suoi confronti per essere sceso direttamente in campo a difendersi dai commenti degli hater? |
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Album stratosferico, la perdita di Kahn è stato un colpo insanabile per i Kamelot, ma anche per il metal in generale |
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Questo album merita di essere considerato un grande classico del metal come punto di fusione fra la sinfonia orchestrale e il power metal, prog metal e heavy metal classico. Come voto gli andrebbe messo un bel 95, anche 100. Peccato constatare come i Kamelot siano da sempre sottovalutati |
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Questa band, in questa incarnazione con Roy alla voce mi manca un casino. Classe, tecnica e una voce sublime. Non so se sia il loro disco migliore certo che ogni volta che decido di riascoltarlo mi migliora la giornata. Forever é stupenda |
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Questo lo considero come il primo grande album dei Kamelot, in The Fourth Legacy c'erano tre pezzi di valore assoluto ma nel complesso non eravamo ancora a questi livelli, quindi l'ho sempre visto come un lavoro di transizione. Personalmente quando si deve definire il genere di una band detesto tutte le varie etichette e sottogeneri, catalogare i Kamelot semplicemente come power o symphonic è troppo riduttivo e non rende l'idea del loro background completo, leggere che addirittura c'è chi pretende di inventare sue concezioni astratte del metal mi fa andare nei matti... Siete rimasti delusi dalle produzioni dei Kamelot con Karevik? Volete un buon consiglio? Cercate di ascoltarvi qualcosa dei Black Fate (hanno tre album all'attivo), loro sì che hanno assimilato e rielaborato in modo esemplare l'insegnamento dei Kamelot, altrochè golden metal e cazzate varie |
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il genere mi ha un po' stancato, ma stasera l'ho rimesso su... Zio Prete che disco! |
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Disco interessante anche se un po troppo commerciale, i Kamelot riescono anche a fare buone cose anche se chiaramente in confronto ai Rhapsody fanno schifo |
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Errate corrige:è quanto di più lontano dalla realtà...ad ogni modo perché parlare di me se qui di parla di"Karma"dei Kamelot? |
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Le opinioni sono sempre soggettive e spesso fantasiose.Quello che tu dici non è quanto di più lontano dalla realtà....Non sono minacce sono difese semmai e tra l'altro non mi pare che non abbia accettato le critiche costruttive e educate,come alcune del recensore stesso. |
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Piccolo OT riguardante Golden Metal: fra l'altro, guardate su truemetal.it la recensione del disco di un anno fa, chiunque abbia scritto nei commenti un'opinione negativa è stato minacciato da Antonio Giorgio di venire denunciato alla polizia postale, mai visto un personaggio nel mondo della musica comportarsi in modo così misero e meschino! |
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Lo confesso, sono innamorato di Roy Khan, o meglio della voce di Khan, che passa dalla modulazione gutturale al falsetto nel giro di un nanosecondo. I Kamelot sono stati l'unico gruppo a risvegliarmi dal torpore e a farmi riavvicinare al genere power, ormai in mano a una miriade di gruppi scsndinavi che scimmiottano gli Helloween dei due Keeper. Solo per la encomiabile bellezza della title track l'album in questione si merita un sonante 99, un voto che ho dato ben poche volte qui su Metallized... |
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Andate su youtube a sentire il promo e gli estratti del disco golden metal,c'è da crepare dal ridere!!!!! |
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Alla fine lo sfaccimm' lo ha registrato l'album di "Golden Metal", le webzine stanno facendo a gara a tessergli le lodi, speriamo di vederlo presto recensito anche qui su metallized https://www.rockrebelmagazine.com/2017/04/04/antonio-giorgio-l-album-di-esordio-golden-metal-the-quest-for-the-inner-glory-in-uscita-per-andromeda-relix-il-28-aprile/ |
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Peccato che i Kamelot non abbiano preso Antonio Giorgio e abbiano scelto Karevik, ci hanno perso tantissimo (((((((((((( |
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Non so se sia più demenziale l'idea di Khan che diventa un chierichetto oppure il commento n.25......... |
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Beh, che male c'è? Nella mia chiesa la solista è pure stonata -.-'' |
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Khan che lascia tutto per andare a cantare in una chiesa????Si tratta di uno scherzo vero???? |
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Dopo i Kamelot si era ritirato dalle scene per problemi personali ed era diventato adepto di una chiesa luterana in Norvegia dove cantava i salmi.Da quello che so ha abbandonato quella chiesa lo scorso autunno ma non mi risulta abbia intenzione di tornare a cantare in qualche gruppo. |
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Concordo , gran bel lavoro, questo ed Epica sono veramente bellissimi. Ma qualcuno sa che fine ha atto Roy Khan? |
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Album stupendo....questi erano i grandi kamelot che ho avuto la fortuna di vederli live proprio nel 2001 |
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Uno dei migliori dischi in assoluto in ambito power, anche perchè si tratta di un power metal forbito con numerose influenze classiche e prog e perchè Kahn non è il solito castrato che canta sulle solite due tre linee vocali, ma ha doti interpretative come nessun'altro nel settore. Karma e Epica sono gli unici due dischi dei Kamelot sopra l'80,secondo me sarebbero 4 i loro dischi che meriterebbero almeno 90, mi sembra che su questo sito i Kamelot non siano visti molto di buon occhio dato che capita spesso di trovare lavori nettamente inferiori con valutazioni più alte. |
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Ahahahahah cazzo questo Antonio spara più cazzate di Renzi e Berlusconi messi insieme, rotfl!!!! |
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Questa storia del golden metal mi ha fatto crepare dal ridere!!Certo che a volte la nerdaggine raggiunge livelli siderali...... a questo punto propongo di inventare anche il platinum metal, il diamond metal e perchè no anche il kryptonite metal |
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Ottimo esempio di come il metal sinfonico possa essere anche complesso, impegnato e assolutamente non banale, questo lavoro consacra definitivamente i Kamelot fra i grandissimi della scena. |
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Golden metal??????Mai sentita una stronzata più grossa |
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Concordo.Ho solo risposto credo in maniera esaustiva a @Vincenzo. Se farò un libro o un disco a tal nome ne riparliamo ok? Poi ognuno è libero di criticare o lodare. Direi che nella mia testa è come una specie di "nuova corrente artistica"(considerando i miei studi in tal senso-Laureato In Lettere & Filosofia-Indirizzo Artistico)come potevano essere i pre-raffaeliti,i neo-platonici,i simbolisti o i romantici ad esempio. Ma non voglio essere un teorico,il mio compito è creare non analizzare per dirla alla Blake. Rispondo a @Giovanni:le basi sono una completezza della proposta artistica che non privilegi il canto,il virtuosismo chitarristico o altro,ma il risultato d'insieme. Quindi concordo in pieno con te su Queensryche & Maiden ad esempio.I Tool non saprei,li trovo un po' freddini e "clinici"ma ok,sono una band molto innovativa(ma non saprei se Metal,credo abbiano un approccio più Punk e a tratti un po' angosciante.Forse preferisco i Pain of Salvation che dal dolore fanno vedere il Sole in un certo qual modo.Symphony X troppo sbilanciati sul virtuosismo,The Gathering,direi di si,soprattutto con Anneke,voce più che "dorata",Opeth per innovazione senz'altro,Nevermore idem,SoundGarden ottimi ma non so se propriamente Metal,Iced Earth dipende dall'album,Mars Volta come i Tool.Muse non li conosco troppo bene ma direi più Rock.Infine i Kamelot....dipende dagli albums,di sicuro,restando in tema "Epica","The Black Halo","Karma"&"The Fourth Legacy"li considero dischi"Golden"che hanno reinventato un po' il genere Epic/Power/Symphonic/Prog con tinte Gothic. Non male no? |
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Scusate ragazzi ma questa è la recensione di Karma dei Kamelot, non lo spoiler della prossima uscita del neonato Golden Metal. Di quello ne parleremo eventualmente sotto alla recensione dedicata. Non che voglia tarpare la discussione eh... Solo che mi sembra un po' ingiusto nei confronti di questo album che si vada parlando di tutt'altro approfittando dello spazio libero. |
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Ok,va bene la tua visione personale filosofica del Golden metal... ma,CONCRETAMENTE,quali sono le basi oggettive su cui si può stabilire se un gruppo può rientrare in questa catalogazione? Voce? Testi? Ritmiche? Distorsioni? Per farla più semplice,quali sono ad esempio i gruppi che per te potrebbero meglio rappresentare questo Golden metal? Io ad esempio prediligo quei gruppi che oltre ad essere originali e validi strumentalmente,abbiano anche un grandioso cantante che sappia interpretare (con un proprio stile personale e un timbro vocale inconfondibile) al meglio le canzoni,i Dream Theater(con LaBrie ai tempi d'oro) in questo senso li considero il meglio quanto la musica abbia offerto e possa offrire sia strumentalmente ma anche a livello di emozioni,fra i gruppi classici il top per me erano Iron Maiden e Queensryche,fra quelli moderni metto Symphony X,Iced Earth,Nevermore,Tool,Opeth,The Gathering e anche se non sono proprio metal metto in mezzo anche Soundgarden (Badmotorfinger penso sia uno dei migliori dischi della storia e Chris Cornell a quei tempi era un cantante fenomenale),Muse(ma quelli dei primi 3 dischi,adesso mi fanno pena) e Mars Volta.Lascio invece da parte Kamelot e Pain of Salvation perchè nonostante Khan e Gildenlow siano cantanti strepitosi, hanno secondo me delle lacune a livello compositivo e hanno alternato canzoni capolavoro ad altre canzoni poco convincenti.Ecco io per "dorato" farei riferimento a questi gruppi che ho citato. |
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muahahahahha Oddio son piegato dal ridere..... |
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Antonio: ma vai a cagare.... ma ti rendi minimamente conto della supponenza con cui ti esprimi? Ma chi cazzo ti credi di essere??? E dicessi delle cose intelligenti almeno... invece ci tocca sorbire dei deliri che neanche DeMaio! E piantala per favore di nascorderti dietro frasi tipo "la mia visione è incriticabile", "voi non capite" ecc ecc! Sta zitto, pagliaccio!!! E impara a cantare decentemente, se non altro! |
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Antonio Metal: si annamo bene, dopo miriadi di inutili sottogeneri, mò dobbiamo sorbirci le "visioni" del Metal ?? ma dai ragazzi, per me la crisi e gli i-phone vi han fritto i cervelli... |
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Interessante che ci sia un brano in "Karma"che s'intitola proprio"Temples of Gold". |
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ERRATA CORRIGEer errore ho postato questo commento qui invece che sulla recensione "SILVERTHORN". Mi scuso per chi ha frainteso. Non c'è nulla da obiettare qui. @Vincenzo: Le parole mie sono un po' differenti in alcuni tratti,non so dove tu le abbie prese. Ho parlato del Golden Metal in primis in una intervista di sandro Buti su Metal Maniac un po' di tempo fa e mi spiace che venga frainteso così malamente. Il Golden Metal come diceva quell'intervista è una Visione non un genere e la parte"alchemica"è puramente simbolica,utile per spiegare i "procedimenti"(affatto facili e banali)intellettuali e artistici che portano a sviluppare una determinata visione. Nell'intervista spiegavo come amo tutto il Metal,buono e meno buono,però come ogni Artista Vero sento il bisogno di seguire una via personale e quindi ogni critica risulta "banale",anche perché l'Alchimia è la "Scienza dei Metalli"e il Golden Metal ne rappresenterebbe l'equivalente in Musica in specie ma non necesarriamente in campo METAL. Quindi non è solo mio il Golden Metal è di tutti,è parte di chi riesce a creare qualcosa di "Dorato"come "l'Oro"nella sua musica(e vale per ogni genere). Chiaro?!? Ma tanto è inutile spiegare a chi è incapace di comprendere(la regola d'oro dell'Alchimia era proprio "tacere"su queste cose ed ora capisco il motivo di una simile "visione"). |
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E adesso Antonio Giorgio si può sapere con chi ce l'hai??Guarda che comportandoti così l'unica persona responsabile delle prese in giro verso di te sei tu stesso!!Fermati con le lamentele e prova a pensare un attimo:come si fa a dare credito a qualcuno che come fai tu si pavoneggia di avere creato un nuovo genere musicale chiamato Golden Metal(che gia' di per se come definizione non sta ne' in cielo ne' in terra) che sempre a detta tua dovrebbe rappresentare il genere musicale più nobile e puro esistente,"ottenuto mischiando tutti i generi appartenenti al metal tramite complessi passaggi alchemici e filosofici in cui vengono separati i metalli vili da quelli nobili,fino ad ottenere il metallo più puro e nobile in natura ossia l'oro,per una rinascita del metal in nuova splendete età dell'oro"(sono parole tue queste!!)...ma non pensi a quanto appaia assurdo tutto questo?? |
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Antonio Metal ma hai mangiato nervetti a colazione ??.....datti una calmata ..... |
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Beh, cazzo, che dire... uno dei miei albums preferiti e che voce, cristo...!!! Antonio Metal@ !?!?!?!?!? |
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Sì come no. Piantatela tutti, siete ridicoli, anche "antonio metal". |
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Vi ho invitato a smetterla ma nulla. Polizia Postale informata. Vi consiglio per l'ultima volta di piantarla(cosa estesa anche a youtube e facebook o altri siti),perché la vostra è una vera & propria AZIONE PERSECUTORIA e DIFFAMANTE! Cyber-Stalking e più. Ora mi sono stufato. BASTA!!! |
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"Forever " è talmente stupenda che posta in apertura dell'album potrebbe oscurare i successivi brani (grandi anche quelli!) |
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Sono d'accordo con Flag of Hate: un bell'album che ha il pregio di non far mai cadere in momenti di noia che spesso, ora più che mai, il Power ha inconsapevolemente in agguato. Forever, Wings of Despair e Karma sono ottime canzoni, idem per Across the Highlands. La trilogia di Elizabeth esprime molto bene il complesso del repertorio dei Kamelot. Direi che un 88 ci sta. |
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Bello quest'album!!le canzoni migliori per me sono Karma con quell'inizio arabeggiante stupendo,Elizabeth e The Spell!! |
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Credo che questa sia una band che metta d'accordo tutti, sia amanti sia detrattori del Power: mai banali, mai scontati, con una classe innata che si esprime con naturalezza. "Karma" prende 85/100 senza problemi, forse anche qualcosina in più. |
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Regalis Apertura = 6.5; Forever = 7; Wings of Despair = 7; The Spell = 7; Don't You Cry = 6.5; Karma = 7.5; The Light I Shine on You = 6.5; Temples of Gold = 7; Across the Highlands = 7; Elizabeth, pt.I-Mirror Mirror = 7; Elizabeth, pt.II-Requiem for the Innocent = 6.5; Elizabeth, pt.III-Fall from Grace = 7; Voto album = 7 |
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Lo ritiro sabato mattina in edizione speciale, cd limited con due bonus+vinile 7" con altre due bonus e LP........mi sento come un bambino che deve scartare il regalo, non vedo l'ora! |
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Nel caso nessuno se ne fosse accorto è uscito il loro nuovo cd... nessuno fa la recensione? |
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una grande conferma dopo the fourth legacy, un grande disco, con tantissimi highlights. Adoro questa band!!! Se Forever è strepitosa in tutto, e se è anche vero che wings of despair e across the highlands sono tipicamente Kamelot, the Spell è una gemma davvero preziosa, un mid tempo ricco di pathos, con uno stacco centrale di tasiera davvero centrato al quale si intreccia con maestria il solo di "Thommasino nostro" youngblood. E che dire della conclusiva Elizabeth? Davvero da brividi Chi li ha visti live da headliner e ne ha visto la bravura nelle rappresentazione scenica di certe canzoni (da Elizabeth a quelle estratte dal successivo Epica) non può che esserne rimasto folgorato. Una band con grandi musicisti, mai banale, anche nella stesura dei testi. |
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A me era piaciuto molto,anche più del tanto declamato ghost opera...tanta roba! |
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Bello, power band di gran classe i Kamelot. Come detto nell'altra rece, il mio preferito resta TFL, questo lo metto al secondo posto. In generale, una delle pochissime band power metal che meritano di essere seguite. Almeno per me che non sono un fan del genere. |
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che disco stupendo...dopo questo disco non li ho più seguiti li ho persi un pò di vista...urge porre rimedio. Grandi kamelot e grande roy khan cantante pazzesco. |
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Bellissimo disco...Wings of Despair mette i brividi... |
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Tracklist
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01 Regalis Apertura 02 Forever 03 Wings of Despair 04 The Spell 05 Don't you cry 06 Karma 07 The Light I Shine On You 08 Temples of Gold 09 Across the Highlands 10 Elizabeth Part I: Mirror Mirror 11 Elizabeth Part II: Requiem for the Innocent 12 Elizabeth Part III: Fall form Grace
Bonus Track: 13 Ne pleure pas (Don't you cry)
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Line Up
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Thomas Youngblood - Chitarra, backing vocals Roy Khan - Voce Glenn Barry - Basso Casey Grillo - Batteria
Miro - Tastiere, arrangiamenti orchestrali, backing vocals Sascha Paeth - Chitarre aggiuntive Farouk Asjadi - Skakulachi Liv Nina Mosven - Voce operistica sull'undicesima e dodicesima traccia Olaf Hayer, Cinzia Rizzo, Robert Hunecke Rizzo - Backing vocals String Quartet: Tobias Rempe - Primo violino Corinna Guthmann - Secondo violino Marie Theres Stumpf - Viola Patrick Sepec - Violoncello
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