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21/03/24
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Amorphis - Magic & Mayhem: Tales From The Early Years
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( 6657 letture )
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Per festeggiare i 20 anni di carriera i finlandesi Amorphis hanno deciso di fare le cose in grande, in quanto dopo la pubblicazione del live cd/dvd Forging The Land Of Thousand Lakes, esce ora sul mercato il disco Magic & Mayhem: Tales From The Early Years, raccolta di brani ri-arrangiati e ri-registrati risalenti al periodo più estremo della band, quindi gli anni 1992-1996: le canzoni sono prese dai primi tre album della discografia, ovvero The Karelian Isthmus (1992), Tales From The Thousand Lakes (1994) ed Elegy (1996). Operazioni di questo genere mi sono sempre piaciute e mi incuriosiscono: registrare con l’ultima line-up i vecchi classici vuol dire rispettare i fans e avere coraggio di rimettersi in gioco. Sarebbe molto più semplice fare un banale best-of con un paio di pezzi inediti o, peggio ancora, dare soltanto una ritoccatina al sound e spillare 15 euro per un lavoro praticamente a costo zero. Prima degli Amorphis c’avevano provato, tra gli altri, gli Anthrax con l’ottimo The Greater Of Two Evils, gli Exodus con la riproposizione del mastepiece Bonded By Blood, per l’occasione rinominato Let There Be Blood, i Testament col tostissimo First Strike Still Deadly, i Sodom di The Final Sign Of Evil (a mio parere davvero pessimo) e gli Helloween con il discusso –ma originale e ben fatto- Unarmed: Best of 25th Anniversary.
Messe da parte le melodie di Silent Waters e il songwriting maturo e delicato del bellissimo Skyforger, gli Amorphis tornano a pestare duro dal primo all’ultimo minuto di questo Magic & Mayhem: Tales From The Early Years, aiutati da una produzione praticamente perfetta: le chitarre suonano marce quanto basta pur avendo una definizione straordinaria, la batteria di Jan Rechberger picchia forte suonando in maniera molto naturale, il basso di Niclas Etelävuori è sempre presente con un tono caldo e denso. Discorso a parte merita la voce di Tomi Joutsen, maestro nell’alternare growl e clean vocals con una naturalezza disarmante. Vero è che in questo album le parti di voce pulita sono poche, e la gola del buon Tomi ha avuto un gran da fare per far rendere il growl al meglio: operazione perfettamente riuscita, in quanto la voce è, secondo me, la vera nota positiva del disco. L’album si apre con Magic & Mayhem, canzone conclusiva del capolavoro Tales From The Thousand Lakes, una nuova versione lunga un minuto in più dell’originale, brano che già all’epoca lasciava intendere che gli Amorphis da lì a poco sarebbero progrediti verso un sound più ricercato e personale. La seconda traccia è la brutale cover degli Abhorrence Vulgar Necrolatry, puro swedish death ’90! Un vero classico è invece Into Hiding, probabilmente la canzone degli Amorphis che maggiormente ha influenzato la mia gioventù: in quattro minuti scarsi sono riusciti a unire melodie (all’epoca) inedite e granitici riffs di chitarra. Black Winter Day è un altro classico della discografia del sestetto finlandese, brano ricco di alternanze vocali clean/growl perfettamente eseguite da Tomi Joutsen. Primo brano preso dal bellissimo Elegy è On Rich And Poor: qui gli Amorphis si sono limitati a riproporla come la versione originale, già allora (1996) molto ben fatta. Altro brano potente è Exile Of The Sons Of Uisliu, preso dal debutto The Karelian Isthmus, mentre The Castaway è una delle tracce maggiormente “progressive” del periodo death metal, ricca di melodie orientali che caratterizzavano gli Amorphis degli esordi. Si va avanti con Song Of The Troubled One, canzone varia sia per riffing che per influenze (azzeccatissime certe sonorità seventies…), mentre con Sign From The North Side le chitarre si fanno di nuovo marce e il growling bello profondo: sentire i “vecchi” Amorphis suonare così perfettamente è per me una grande emozione! Drowned Maid è, nonostante le 16 primavere sulle spalle, sempre una signora canzone, così ritmata e orecchiabile e al tempo stesso incisiva e profonda. Ci avviamo alla conclusione del cd con Against Widows e My Kantele, probabilmente le due canzoni del periodo death più amate dai fans: nella composizione di questi brani la band originaria di Helsinki ha tirato fuori tutta la propria classe, sfornando due autentici gioielli di (passatemi il termine) musica estrema progressiva. Bonus track dell’edizione digipack è la cover Light My Fire dei The Doors: oscena la versione presente nel 1995 nell’EP Black Winter Day, discreta quella del 2010.
Magic & Mayhem: Tales From The Early Years è un album che può andare bene a tutti: i fans del vecchio sound avranno pane per i loro denti, chi ama gli Amorphis a 360° non può che rimanere soddisfatto perché, anche se più duri di adesso, anche 15 anni fa erano decisamente “avanti” rispetto alla scena. E chi non li conosce, beh, questo è un ottimo modo per avvicinarsi all’affascinante e sensuale sound della band dei mille laghi.
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13
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Interessante. Un tuffo al cuore l'idea di sentire BWD finalmente come si deve. Purtroppo non mi piace, per niente, sono deluso e ascoltare le tracce rimanenti mi lascia fra l'indifferente ed il nuvoloso con lievi precipitazioni sparse di porchi vari per l'occasione mancata. Bravi bravi ma per me è no : 60 di solo affetto |
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12
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Grandi Amorphis! Per me questa è stata un'ottima prova e assolutamente superata dalla nuova Line-up... Concordo con Fabrizio, ma abbasso un filo il voto, 72 |
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11
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Pensate quello che volete, ma a me è piaciuto, l'ho acquistato mesi fa e lo ascolto sempre volentieri! Non è altro che una rilettura del vecchio doomish sound in chiave nuovi Amorphis. Il growl di Tomi è uno dei migliori che conosca, si adatta perfettamente al cantato pulito! 82 |
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10
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Secondo me è un buon disco che permette a Tomi di misurarsi in studio con dei pezzi storici, non aggiunge nulla agli Amorphis ma neanche toglie. Tra le varie tomi ha un growl che reputo eccellente |
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9
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Sono completamente in accordo con Bloody. Questo disco è una delusione totale. |
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8
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Alla fine ho ascoltato questo remake dei bei tempi andati...come immaginavo un delusione totale...ma xchè i gruppi si ostinano a pensare che con mezzi migliori a disposizione si possano ottenere risultati migliori...i pezzi di Tales sono totalmente massacrati, mancano di quella magia che rendeva tale disco mitico...salvo giusto i pezzi presi da Elegy che tuttosommato rendono benino ed anche Tomi si trova + a suo agio con la voce...assolutamente bocciato... |
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7
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Grazie |
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6
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Light My Fire fu inclusa come bonus track nelle ristampe del debut. La trovi ovunque, anche su youtube. |
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5
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Mi incuriosisce molto la cover dei Doors, appena possibile la sentiro senz'altro (ps scrivo senza accenti dall'iPad, non so ancora come farli!!! ) |
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4
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più che pestare di più preferirei una qualità maggiore nelle composizioni, visto che Skyforger è stato un quasi buco nell'acqua... |
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3
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Lo prenderò prima di subito. Ad ogni modo, per me gli ultimi dischi vanno bene così, non sento la necessità di un indurimento del sound, bands che pestano come fabbri che ne sono pure troppe. |
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2
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recensione ineceppibile, ma questa moda di risuonare pezzi vecchi non la digerisco...per quanto possano stare attenti ai suoni, difficilmente si riuscirà a ricreare quel feeling originale...per amore della band acquisterò questo disco, quindi commenti "effettivi" sul disco prossimamente... |
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1
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...con la speranza che con questo tributo alle origini induriscano un po’ il suono del prossimo disco... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Magic And Mayhem 2. Vulgar Necrolatry (Abhorrence cover) 3. Into Hiding 4. Black Winter Day 5. On Rich And Poor 6. Exile Of The Sons Of Uisliu 7. The Castaway 8. Song Of The Troubled One 9. Sign From The North Side 10. Drowned Maid 11. Against Widows 12. My Kantele 13. Light My Fire (The Doors cover)
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Line Up
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Tomi Joutsen: voce Esa Holopainen: chitarra solista
Tomi Koivusaar: chitarra ritmica Niclas Etelävuori: basso, cori Santeri Kallio: tastiera Jan Rechberger: batteroa
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