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Varg - Blutaar
( 2786 letture )
Varg. Lupo.
Nomen omen.

Eccola, piuttosto esplicita e diretta, la dichiarazione di guerra che apre Blutaar, secondo album della crucchissima armata made in Coburg, Baviera. Un’orda di fameliche bestie pronte ad essere scatenate nella furia notturna di una caccia sanguinaria. Quaranta secondi, con annesse orchestrazione epiche e maestose, per avere subito un’idea del campo scavato da mille battaglie nel quale stiamo per essere catapultati. I Nostri, con una buona esperienza live nonostante l’esiguità numerica della propria discografia, si ripresentano sul mercato a tre anni dal precedente Wolfszeit e dopo una serie di comparsate armati da capo a piedi sui maggiori palchi del continente. Impossibile tralasciare l’aspetto visivo e concertistico nella valutazione complessiva di questo nuovo arrivato in casa teutonica. Ogni brano è costruito per essere scaraventato su un pubblico adorante, assiepato in un circle-pit o impegnato a onorare Odino a colpi di birra. Niente di nuovo sotto il (metalleggiante) sole: e, in effetti, la miscela di folk, viking e death targata Varg rifugge qualsiasi tipo di novità. Tutto in larga parte sentito, risentito e triturato. Eppure dietro una cura profonda dell’aspetto visivo (la copertina raffigura un poveraccio sottoposto alla pratica del Blutaar, “l’aquila di sangue”, consistente nello squartamento della schiena del malcapitato), emerge una buona dose di personalità e un piglio aggressivo e audace non indifferente.

Le influenze vengono alla luce tutte fin dai primi ascolti, Amon Amarth e Turisas über alles: agli assalti black metal seguono spesso varianti folk orecchiabili, in bilico costante tra divertimento e banalità. I lupi sono pronti ad essere scatenati già nell’intro Wolfsmond, tipico incipit da battaglia vichinga in arrivo dietro l’angolo. I latrati rabbiosi e famelici si stemperano nel primo brano, Viel Feind Viel Ehr: una seria riff catchy e il ruggito costante del singer Philipp “Freki” Seiler che apre le porte a una cavalcata affascinante quanto superficiale nella sua tenuta sulla lunga distanza. Certamente uno dei brani migliori, dove gli innesti folkeggianti si stemperano in una struttura marcatamente black. Il problema è che lo stesso schema viene riproposto nella successiva Invictus e ritorna con insistenza per tutta la durata dell’album. L’attitudine viking fuoriesce con prepotenza un po’ pacchiana in titoli quali Sieg oder Niedergang (Vittoria o Decadenza, argh…) e Zeichen der Zeit (Segni dei Tempi), consolidando un andamento costante e decisamente stancante. Uniche vette in una pianura tendenzialmente piatta sono la splendida Seele, lento e struggente viaggio nell’anima di una guerriero pronto a lanciarsi verso la propria morte, e nella possente title-track: chiaro ma non scontato l’omaggio ai compari svedesi Amon Amarth, anche se Thor a questo giro non è esattamente al nostro fianco.

Ciò che resta è qualcosa di già ampiamente sviscerato e assimilato per ogni amante del folk-viking che si rispetti. Poco, senza dubbio, ma abbastanza per far scorrere i cinquanta minuti dell’album in maniera tutto sommato onesta e famelicamente tranquilla. Giusto in tempo per finire divorati dalle fauci dell’orda di belve che si aggira in questa giovane e, per certi versi, promettente selva germanica. Sempre che non ci si sia addormentati prima.



VOTO RECENSORE
63
VOTO LETTORI
54.33 su 39 voti [ VOTA]
Oberyn Martell
Mercoledì 10 Ottobre 2012, 22.09.27
10
voto:85 l'album spacca dai
uh
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 18.52.41
9
buono
Mika
Giovedì 30 Settembre 2010, 18.11.42
8
Ciao Enrico, benvenuto
fabriziomagno
Giovedì 30 Settembre 2010, 18.08.39
7
Benvenuto collega L'album mi piaciucchia, Viel Feind Viel Ehr è la mia suoneria del telefono da mesi... Voto: 65
Berserker
Giovedì 30 Settembre 2010, 17.16.12
6
Grazie di cuore a tutti, la famiglia si allarga... Horns Up!!
Blackster
Giovedì 30 Settembre 2010, 15.10.22
5
Giusto, in confronto al debutto fa dormire però è comunque un bell'album
Blackout
Giovedì 30 Settembre 2010, 14.17.03
4
Benvenuto!
Raven
Giovedì 30 Settembre 2010, 13.41.21
3
welcome
Room 101
Giovedì 30 Settembre 2010, 13.27.37
2
Benvenutissimo, bella rece
Khaine
Giovedì 30 Settembre 2010, 13.26.24
1
Benvenuto tra noi Enrico
INFORMAZIONI
2010
Nuclear Blast
Viking
Tracklist
1. Wolfsmond
2. Viel Feind Viel Ehr
3. Invictus
4. Sieg oder Niedergang
5. Blutaar
6. Seele
7. Nebelleben
8. Zeichen der Zeit
9. Wilde Jagd
10. Alter Feind
11. Blutdienst II
Line Up
Philipp "Freki" Seiler: voce, chitarra
Zasch "Hati": chitarra
Timo "Managarm": basso
Silvester "Fenrier" Grundmann: batteria
 
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