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Queen - Sheer Heart Attack
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Devo dire la verità: i Queen non mi hanno mai preso molto, questo perchè non sono mai riuscito a conciliare la contemporanea presenza nella loro discografia di capolavori come Innuendo e di pezzi incredibilmente commerciali, ma questo probabilmente è un mio limite. Tuttavia questa mia posizione "neutra" nei confronti della band è probabilmente un vantaggio nel momento in cui è necessario da parte mia formulare un giudizio su uno dei loro lavori più importanti, dato che probabilmente mi consente un maggiore distacco.
Sheer Heart Attack è il terzo album della discografia della band di Freddie Mercury, ed il primo di reale successo commerciale dopo Queen e Queen II (uscito solo sette mesi prima) più che interessanti, ma che solo in seguito raggiunsero un volume di vendite importante. Sheer Heart Attack rappresenta uno dei momenti migliori dei Queen sia dal punto di vista prettamente creativo, sia da quello dell'uso della chitarra in chiave veramente rock, dato che in precedenza la presenza più massiccia del pianoforte di Freddie spostava il focus delle composizioni su un versante maggiormente melodico. La sei corde di Brian May si ritaglia qui uno spazio di primo piano, confezionando una serie di riff di alto livello emotivo ed una serie di soli particolarmente sentiti, con l'acme emozionale rappresentato da quello contenuto all'interno di Brighton Rock, connotato in particolare dall'uso massiccio del delay. E qui mi permetto la mia prima riflessione da "esterno" rispetto ai fan più sfegatati dei Queen: è una bestemmia dire che questa canzone in alcuni frangenti può essere considerata proto-thrash? Pensateci, perchè ho la sensazione che la prestazione vocale da urlo di Mercury -impegnato a rendere sia la parte femminile che quella maschile- con passaggi tonali favolosi abbia fatto passare un po' in cavalleria questo aspetto. A prescindere dalla fondatezza o meno di questa mia osservazione rimane il fatto che May ha trovato in Sheer Heart Attack, ed in particolare in Brighton Rock, il punto di equilibrio migliore tra la necessità di non soverchiare le qualità di Freddie e quella di far sgorgare il proprio talento senza legacci particolari imposti da un songwriting più orientato sulla melodia, tanto da influenzare con questo pezzo chitarristi quali Satriani e Vai.
Detto del brano di apertuta toccò comunque a Killer Queen il compito di fare da apripista all'album con un pezzo in grado di mostrare il lato più istrionico e teatrale di Freddie -che lo firma- imponendo così i Queen anche come fenomeno commerciale a dispetto di un testo poco edificante per la borghesia imperante all'epoca e che, se vogliamo, impera tutt'ora. Tenement Funster -scritta e cantata da Taylor durante un periodo di degenza ospedaliera di May a seguito di una epatite- dopo le prime note che possono ricordare The Unforgiven evolve poi in una melodia dal sapore triste e tipicamente Tayloriana che poi si armonizza con la seguente Flick of the Wrist -retro del singolo Killer Queen- il brano che segna la fine della malattia di May ed il suo ritorno in seno alla band, e mostra una linea piuttosto dura per lo standard Queen dell'epoca, anche grazie ad un testo relativamente oscuro.
Dislocate your spine if you don't sign He says I'll have you seeing double Mesmerize you when he's tongue tied Simply with those eyes ooh Synchronize your minds and see The beast within him rise Don't look back don't look back It's a rip off Flick of the wrist and you're dead baby
I toni scendono poi decisamente con il piano di Lily of the Valley, che riprende i temi dell'infanzia di Mercury già toccati in Seven Seas of Rhye. Now I'm Here -secondo singolo estratto- chiude la facciata A dell'album con un brano firmato da May ed inciso per il rotto della cuffia durante la parte finale delle session di registrazione. Un hard rock post sessantiano in debito con il lavoro dei The Who reso poi assolutamente made in Queen.
La facciata B viene aperta da In The Laps Of God, a mio avviso il pezzo più sentito dell'album per l'armonia particolarmente ricercata, per le parti vocali estremamente intense e per gli arpeggi di piano che possano far considerare il brano come il primo mattone di A Night At the Opera. Come molti riconoscono, i Queen hanno avuto un ruolo-probabilmente involontario- nello sviluppo di una forma-canzone che poi avrebbe generato l'heavy in senso stretto, e per avere un chiaro esempio di ciò basta ascoltare il riff di Stone Cold Crazy. Il brano è stato composto da Mercury all'inizio degli anni '70, prima di entrare a far parte della band, ed è tanto proto-heavy che probabilmente la versione più conosciuta al giorno d'oggi è quella dei Metallica, e la cosa è abbastanza triste, a pensarci bene. La tensione scende -o forse muta in diversa forma- con la breve Dear Friends. Misfire va ricordata quale primo contributo completamente indipendente di John Deacon nei Queen. Brano di atmosfera post-sessantiana, vede il bassista impegnato anche alle chitarre a causa dei perduranti problemi fisici di May al momento dell'incisione. La penna di Mercury ci regala poi Bring Back That Leroy Brown, inconsueta commistione tra musica sud-statunitense e fonti di ispirazione caraibiche ed afroamericane, pezzo da valutare con calma per gli spunti che offre sottotraccia. Semplice ed efficace, She Makes Me (Stormtrooper in Stilettos) si basa sul gioco delle chitarre acustiche tra Deacon e May, curioso il finale molto effettato. L'anthem da esibizione live In The Lap Of Gods...Revisited (Revisited per modo di dire, visto che solo parte del testo viene condiviso), chiude il lavoro. Non è efficace come We Are The Champions, ma è più "canzone".
Album fondamentale per conoscere i Queen e -come abbiamo visto- anche per conoscere certi spunti importanti o addirittura fondamentali per giudicare alcuni sviluppi intervenuti successivamente, ci consegna per la prima volta la band in equilibrio tra qualità assoluta del platter e riscontro commerciale. Come dire: non sempre la classe non paga nel suo rapporto con la massa, talvolta lo fa, eccome, critica compresa...
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78.10 su 101 voti [
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Aggiungerei anche a day a t r |
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Insieme a A NIGHT, il capolavor |
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@Mulo, beh ricordo una monografia dei Metallica dove citavano Tygers of pan tang, DIamond Head e Iron Maiden tra le loro principali influenze. |
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Grandissimo disco,ma il metal si stacca dall'hard rock con i Black Sabbath.....I riff di Iommi hanno influenzato un certo Hetfield (i metallica erano dei Balck Sabbath al doppio di velocità ,come si autodefinivano ) |
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Uno dei migliori album dei Queen del periodo GLAM!!
Secondo me inferiore al primo disco e migliore di Queen II!
Tra l'altro qui c'é quella Stone Cold Crazy scritta nel 1969 che é considerata non a torto proto-Metal. |
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L’heavy metal, come genere totalmente indipendente dall’hard rock settantiano, per me nasce nei pezzi più duri di questo capolavoro. Nessuno suonava così nel ‘74: disco sottovalutato e influente come pochi. |
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Già, infatti c'è un 100 in home proprio adesso per un disco seminale. |
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Incredibile,Rock alternato a pezzi melodici e a quella Stone cold crazy.... Fino ad A days at the races solo capolavori x i Queen. Questo x me è 100,ma su metallized i 100 ai dischi seminali nn li danno... Li danno agli aborted ah ah . |
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il mio album preferito insieme a day at the races. Rock puro, cattivo, duro, alternato a meraviglie melodiche e struggenti come lap of the gods e she makes me che adoro particolarmente. ricordiamo poi il pezzo molto queen di killer queen (che fece scalpore ai tempi) e di flick of the wrist. per chi si vuole avvicinare ai VERI queen consiglio senza dubbio questo album. voto 99 |
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Dopo due perle incredibili entriamo in zona capolavoro. Brighton rock Now I'm here, She makes me...,Stone cold crazy sono il lato durissimo del gruppo. In the laps of god, Lily of the valley per il lato dolce. Su tutte svetta l'incredibile Killer queen. Il finale mi ha sempre ricordato il secondo lato di Abbey Road dei Beatles (che per me è il più bel disco della storia): in rapida successione pezzi tra loro diversissimi, brevi, intensi e straordinari. Disco eccezionale. 90 |
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Perché, io invece ho scritto che è brutto? |
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Ma stiamo scherzando su brighton rock? Pezzo stupendo e importante presente in tutti i concerti... informarsi prima di dire cazzate. |
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Rispetto al precedente,a me personalmente,sembra un album piu' grintoso e anche piu' interessante..bellissimo anche queen II,però mi sembra un album un po' troppo particolare.... |
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il meglio insieme a queen due, ma un passino indietro rispetto a quelli della "canonizzazione " commerciale. |
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Posso dirlo? Sono d'accordo con Galilee (e Raven) questa volta |
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Personalmente, il loro disco migliore. |
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A me personalmente non piacciono molte cose dei Queen,ma questo disco è una di quelle che mi piacciono e molto,davvero bello e molto R'n'R!Poi c'è la mia song preferita"Killer Queen" |
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Come tutti i primi album dei queen è perfetto! |
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Signori cari questo è senza mezzi termini il miglior album dei Queen...senza alcun calo dall'inizio alla fine, poi in the lap of the gods... |
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come al solito strepitoso album con pezzi rock fenomenali stone cold crazy brighton rock..e poi ci sono quei testi molto"freddie"killer queen e in the lap of the gods |
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bellissimo un album fondamentale con dei grandi pezzi!tra i migliori della loro discografia |
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the best band ever!!!!!!! la migliore band di sempre!!!!!!! |
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Boh, questo è un capolavoro e un classico intramontabile. C'è di tutto, tra i suoi solchi. |
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In questi giorni lo sto riascoltando piacevolmente, ed è bellissimo a distanza di anni riascoltare dei cd che magari ai tempi apprezzi poco, invece ora me lo gusto alla grande! Canzoni come, flick of the wrist, stone cold crazy, now im here e In the laps of a god , trasmettono a pieno tutto il loro potenziale rock dei queen anni 70....bello Bello BELLO... |
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Grande Album !!!!! rock and roll .... |
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in the lap of a god (Revisited) Grande pezzo finale di un garnde disco... |
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A me l'attacco di Tenement Funster, ricorda più nothing else matters che the unforgiven... |
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Disco eccezionale, uno dei loro migliori. |
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pienamente daccordo, questo album non si discute.... |
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Cambia mestiere che è meglio dai retta a me ... questo cmq è un disco INDISCUTIBILE senza tanti fronzoli |
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lo sto riascoltando in questi giorni, MOSTRUOSA "Stone cold crazy" non l avevo colta subito, zio caro che schitarrata... wuauuuhhhh, per non parlare di: flick of the wrist, brighton rock, laps of the god e la magnifica "Now i m here" una delle migliori del loro repertorio....!! Dovevo essere un pò brillo, per non averlo apprezzato bene, da subito !! rock roll baby.... |
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album un pò legnoso inizialmente, ma con delle chicche rock da grido !! their best again !! |
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album stupendo!!!!!!!rip freddie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! |
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infatti è charleston...non musica sudamericana o caraibica.. |
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"La penna di Mercury ci regala poi Bring Back That Leroy Brown, inconsueta commistione tra musica sud-americana e FONTI DI ISPIRAZIONE CARAIBICHE ed afroamericane". Ummira, se leggessi prima di scrivere rilasceresti commenti più centrati. Per inciso mi sono preso la libertà di fare un giro in rete inmerito e tanto per citare una sola fonte, da Wikipedia: " Bring Back That Leroy Brown [modifica] Scritto e cantato da Mercury, questo è uno dei brani più sperimentali dell'intero album. Composto da un arrangiamento base di pianoforte, ukulele-banjo (per l'occasione, suonato da May), basso e batteria, con un cambio di tempo nel mezzo della canzone, appare chiaramente ispirato alla musica tradizionale americana e ad alcuni balli afroamericani come il ragtime o il charleston. Verrà eseguita in versione accorciata e strumentale in alcuni dei primi tour dei Queen." |
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bring back that leroy brown musica caraibica? afroamericana??? ma che caspita stai a scrivere??? |
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Questo disco è un capolavoro assoluto. Gemma preziosa, geniale sfaccettata e sublime. |
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@matocc e vero hai ragione!mi sono confuso!!!grazie per avermelo ricordato! volevo dire brighton rock e stone cold crazy!cmq la canzone sheer heart attack di the news of the world è ancora piu' pesante! di queste due qua!!!ahhaah senza farlo apposta!! |
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@ Enzo: forse ho capito male quello che hai scritto ma Raven si riferiva alle canzoni Brighton Rock e Stone Cold Crazy presenti in questo disco, la canzone Sheer Heart Attack -nonostante il titolo sia uguale a quello di questo lp- si trova nell' album News Of The World del 1977 |
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@ regina-finto tribal axis: guarda che l'ho corretto due ore fa, puoi anche smetterla di fare il bambino |
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ragazzi le date è impossibile che freddie dio mercurio, la foto è del 1874 capisco che è un dio |
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@ tribal: I know, ho appena checkato (ma non ne avevo dubbi comunque) |
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chi è il merdone che si è firmato col mio nome: "bella la foto di freddie dio mercurio del 1874" non l'ho scritto io. |
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Mi fa piacere che altri concordino con me circa il sapore prot thrash di Sheer |
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bella la foto di freddie dio mercurio del 1874 |
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gran bel disco si si, però penso sia il disco peggiore del loro primo periodo (per intenderci il periodo che va da "Queen" a "A Day At The Races"). se si vuole fare il paragone con il resto della discografia è sicuramente superiore a molti loro dischi sopratutto dopo la svolta dance/pop dei primi anni ottanta. |
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Uno degli album più belli del Rock tutto e il migliore dei Queen dopo A Kind Of Magic secondo me, il mio voto è 99 |
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Recensione giustissima,e peraltro concordo pure su la Canzone Sheer heart attack,come una song proto-thrash....ben visto!Brian ci aveva già pensato!VOTO 90 |
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Terzo disco e già capolavoro. Mito assoluto. |
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Essendo un ultra-fan dei Queen, come Matocc, non posso essere neutrale, questo disco e' peraltro uno dei miei preferiti in assoluto! |
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Discone!!!!!! Lo ritengo secondo solo a A Night at the Opera tuttavia in sto platter ci sono delle gemme di inestimabile valore come l'opener bella carica Brighton Rock, senza parlare di Killer Queen che la canto da quasi dieci anni visto che è stata una delle canzoni a farmi innamorare di questo gruppo senza contare le tre splendide canzoni dopo che sono state coverizzate (pure molto bee) dai DreamTheater nell'ultimo loro album. Stone Cold Crazy è pezzo più Heavy che hanno fatto, Concordo sul fatto di Lap of Gods che ci dà un assaggio del futuro e Immenso album che faranno dopo. Ottima rece Raven per uno a cui i Queen non piacciono alla follia Voto disco 94 |
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Un grande album senza dubbio, ma conconrdo pienamente con Raven circa la disomogeneità dei queen durante la loro carriera avendo alternato composizioni sublimi ad altre oltremodo deludenti. |
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Sublime... io purtroppo non posso essere neutrale parlando dei Queen, ma in questo disco è talmente evidente la bellezza dei brani che posso dire la mia senza paura di apparire come un fan sfegatato. BR si apre con un vociare di luna park che introduce la trascinante schitarrata di May seguita da un grandissimo drumming -pezzo stratosferico anche nella parte di solo centrale; segue la famosissima KQ, molto bella, e quindi arriva il rock duro (tipico di Taylor) con TF che sfuma poi in FOTW, un pezzo sottovalutato che secondo me ha molto di hard rock, uno dei momenti più alti del disco; anche qui fade out e arriva la stupenda LOTV ... con SCC abbiamo un altro esempio di proto-thrash -come giustamente propone Raven- mentre BBTLB secondo me ha un' aria molto più New Orleans di inizio '900 piuttosto che sudamericana. Chiude l'album ITLOTGR che è il loro primo "inno da stadio" (ne sforneranno tanti altri durante la loro carriera...) Dopo Queen II la band si mantiene su livelli altissimi, anzi secondo la critica si migliorerà col successivo, ma io personalmente preferisco SHA ad ANATO... May fa delle cose incredibili con la sua Red Special (che si era costruito a casa DA SOLO!!!!!) e Freddie è semplicemente fantastico. Da grande appassionato della band dico che sentir dire che i Queen hanno con alcune composizioni piantato il seme del thrash non è una bestemmia, è un complimento!!!!!!! IMMORTALI |
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