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20/03/21
MAYHEM + MORTIIS + GUESTS TBA (POSTICIPATO!)
CAMPUS MUSIC INDUSTRY - PARMA
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Nightfall - Astron Black And The Thirty Tyrants
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( 2070 letture )
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Tornano dopo sei anni di silenzio i greci Nightfall, un come back, il loro, avvenuto dopo l’addio alle scene appena nel 2004: ormai è “normale” vedere una reunion dopo qualche anno di pausa, e i dubbi sulla sincerità del gesto non possono che essere leciti. Buona fede o meno però passa in secondo piano quando l’album del “ritorno” è sufficientemente interessante come questo Astron Black And The Thirty Tyrants.
I Nightfall del 2010 si presentano ottimamente ai nostri occhi grazie all’artwork curato da quel genio di Travis Smith (vera e propria icona nel genere, già al lavoro con Nevermore, Katatonia, Novembre, Opeth, Testament, tra gli altri), e altrettanto bene al nostro udito viziato e spesso maltrattato per merito della produzione potente e pulita, ma al tempo stesso naturale e “vera” ad opera dei produttori-musicisti Karadimas e Uken (Dew-Scented, God Dethroned, Sinister): gli strumenti suonano tutti benissimo (forse i piatti della batteria meritavano una maggiore enfasi) e, se c’è stato qualche ritocco“extra”, beh… l’hanno camuffato con mestiere.
Prima canzone vera del cd è Astron Black: buon growl d’impatto, guitar work dinamico (sarà la costante dell’intero album) ad opera di Evan Hensley e un muro sonoro ricco di influenze per quello che sicuramente è un ottimo modo di presentarsi! Si prosegue con Astronomica / Saturnian Moon, la cui parte iniziale è cadenzata e sinfonica, mentre il resto della canzone vede i ritmi leggermente aumentati e impreziositi da cori maschili molto evocativi. Un delicato arpeggio di chitarra introduce Astra Planeta / We Chose the Sun, brano dai forti richiami goticheggianti arricchito da strani effetti, per quella che risulta essere una canzone un po’ ruffiana. Quinta traccia è Ambassador Of Mass, che dopo un inizio con un’atmosfera soffocante che fa tornare alla mente i Cradle of Filth di dieci anni fa, prosegue poi con riff veloci tipicamente ’80, alla Celtic Frost per intenderci. La traccia è ben fatta e, alla fine dei conti -pur nella sua semplicità- risulta essere uno dei picchi di Astron Black And The Thirty Tyrants. Non si ha il tempo di finire l’headbanging che arriva il brano più ruffiano del disco, con tanto di melodie vagamente “love metal” e voce clean. Certo, stiamo parlando dei Nightfall, e quindi anche se in The Criterion provano a imitare gli HIM, lo fanno con personalità, il che potrebbe sembrare un ossimoro, ma è così. La seguente Asebeia è invece poco ispirata: nonostante una seconda parte doomy mi ha lasciato veramente poco. Va meglio con Archon Basileus, canzone che fa tornare a galla i Nightfall “zozzoni” di Lesbian Show, prima dell’entrata della doppia cassa che cambia completamente l’atmosfera anche grazie riffing semplice e contemporaneamente efficace. Le influenze gotiche sono presenti anche in Proxima Centawri / Dead Bodies, altra canzone non particolarmente efficace nonostante una varietà di fondo più che discreta. Il robusto mid-tempo di The Thirty Tyrants conquista l’attenzione per il songwriting vario come non mai, capace di mescolare le tante influenze dei musicisti greci. L’attacco in blast-beat di Epsilon Lyrae fa presupporre una sfuriata black metal, ma dopo pochi secondi si passa a un mid-tempo (l’album ne è pieno) con le tastiere in evidenza e il buon cantato growl di Efthimis Karadimas. Bello il fraseggio di chitarra a circa un terzo del brano che dà respiro alla canzone prima della nuova sfuriata beat-blast del bravo Jörg Uken. C’è spazio anche per un assolo di chitarra molto slayeriano poco prima della conclusione di quella che è forse la canzone più completa e articolata di Astron Black And The Thirty Tyrants.
Il disco si ascolta senza difficoltà e l’attenzione rimane alta per tutti i 43 minuti di durata grazie a un songwriting che, seppur non di primissima classe (in particolare la seconda parte del disco risulta essere meno ispirata), è comunque sempre dinamico e vario: difatti ogni canzone ha una struttura e un’atmosfera particolare e unica. Ad una base death metal piuttosto melodico i nostri aggiungono una forte componente gothic – che in un paio di brani viene prepotentemente a galla – e in misura molto minore thrash e black metal.
Non passerà alla storia e – credo – non rimarrà tanto tempo nel vostro lettore cd, ma Astron Black And The Thirty Tyrants è per i Nightfall una discreta base dalla quale ripartire, sperando che l’imbarcazione della copertina ci porti verso lidi maggiormente interessanti.
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5
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Non l'ho trovato niente male, certo migliorabile ma tutto sommato superiore a molte altre uscite del settore del 2010. Vorrei vedere cosa combineranno col prossimo.. |
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4
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capisco, vedremo se il tempo ti dà ragione per adesso lo ascolto ancora con piacere |
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3
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Salvo, il disco secondo me è "carino" adesso, tra qualche mese neanche me lo ricorderò più, ecco il perchè di un voto "basso", se 66 si può considerare basso. In realtà sono passate alcune settimane da quando ho iniziato ad ascoltarlo e già non ne sento più il desiderio... |
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2
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ultimamente state diventando tirchi con i i voti sceherzi a parte, a me è piaciuto parecchio, preferisco i vecchi lavori ma anche questo non è male. un 75 se lo merita secondo me. |
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1
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è il loro primo disco che ho ascoltato e l'ho trovato eccellente: originale e ottimamente suonato. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Intro 2. Astron Black 3. Astronomica / Saturnian Moon 4. Astra Planeta / We Chose the Sun 5. Ambassador Of Mass 6. The Criterion 7. Asebeia 8. I-I 9. Archon Basileus 10. Proxima Centauri / Dead Bodies 11. The Thirty Tyrants 12. Epsilon Lyrae
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Line Up
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Efthimis Karadimas: voce Evan Hensley: chitarra Nikos Papadopoulos: basso Stathis Cassios: tastiera Jörg Uken: batteria
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RECENSIONI |
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