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21/03/24
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Queen - A Day At The Races
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( 13981 letture )
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Ogni volta che mi trovo al cospetto della Regina mi si scava l’animo e divento sempre più devoto. Talvolta imbarazzato e nostalgico nei confronti di cotante capacità musicali, compositive, di arrangiamenti. Del saper fissare nell’eternità lezioni che non passeranno mai di moda. Un quartetto unico, impossibile da clonare nemmeno per dei replicanti scesi dal pianeta Gliese 581. La mia fortuna è stata quella di essere loro contemporaneo quando scrivevano pagine Rock intramontabili: la storia sia con voi! Non esiste altra frase migliore che possa vetrificare ed esporre al muro, come memorabilia di valore universale, le produzioni senza tempo dei Queen. E anche questo quinto album non si discosta dalla razza degli splendori partoriti da Freddie, Brian, Roger e John. Registrato allo studio Sarm West and Wessex, in Inghilterra, e prodotto dalla band al completo più Mike Stone, i 44 minuti e 24 secondi portano incollato un titolo strano che si rifà a quello dell'album immediatamente precedente: A Night At The Opera. Entrambi sono ispirati ai due omonimi celebri film dei fratelli Marx, noti in Italia con i titoli tradotti di Una Notte all'Opera (1935) e Un Giorno alle Corse (1937). Nelle intenzioni della band, i due lavori, inizialmente, dovevano venir pubblicati insieme come album doppio, progetto a cui teneva tantissimo soprattutto Brian May, e che la loro etichetta prima frenò e poi bloccò. I discografici ritennero più saggio dare alle stampe due long playing slegati per contenere i costi e ridurre il rischio economico su pezzi (a priori) non proprio fruibilissimi e che avevano in sé un’anima profondamente rock.
Da una copertina molto seventies sbuca fuori un classico inveterato come Tie Your Mother Down, c’è bisogno che io mi prodighi in commenti per caso? Lega tua madre... e stop! La chitarra di May, per l’intera durata del timing, buca le casse e impone il percorso con un Freddie semplicemente magico e una sezione ritmica che smanaccia a più non posso. Scritta a Tenerife su un’acustica da Brian May mentre studiava per laurearsi in astronomia, verrà cambiata di lì a poco con un titolo e un chorus diversi dall’originale, poi Mercury si innamorò dell’intestazione originaria e la volle mantenere. Rock anni settanta, musica per intenditori. You Take My Breath Away è a firma di Freddie, tutte le vocals, le incredibili armonizzazioni e il piano sono opera sua. Credeva così tanto in questa traccia che volle suonarla dal vivo ad Hyde Park ancor prima che venisse incisa su vinile. Spettacolo puro, anche se meno conosciuta rispetto ai loro singoli stracciaclassifiche, con un’ascia drammatica che si fonde sui tasti d’avorio e con arie vocali da opera. Long Away è cantata da Brian il quale la elaborò adoperando uno strumento quale il Burns Double Six a dodici corde che fornisce un gusto quasi country al pezzo per poi recuperare il consueto trademark nella sezione elettrica, nemmeno da citare i cori che si elevano verso l’empireo. Bello ma non eccezionale comunque, uno specchio della Gran Bretagna del periodo, ideale colonna sonora per un british movie targato seventies. Al quarto solco troviamo The Millionaire Waltz che esce dalla penna di Mercury e John Reid (il manager della band e di Elton John all’epoca) tutta giocata su un passo di valzer e trasformata dalle linee di basso di Deacon (grandiose) e dalla Red Special di Brian May: uno scampolo a sette note a dir poco spumeggiante ed enfatico che dimostra cosa sono stati i Queen. Geniacci a dir poco. Piano, voce luminosa e rullate sui tom introducono You and I, atmosfera allegra ma tosta e chitarra che butta lì un solo grattato e utile ai posteri, non venne mai suonata dal vivo e ci si chiede ancora oggi il perché. Somebody to Love è leggenda: fu il vero hit single dell’intero lavoro, la track prediletta dall’immenso Freddie che qui si presenta come animale eclettico e irraggiungibile delle corde vocali e dell’espressività; Somebody... accrebbe ancor di più la popolarità del quartetto. Milioni di parole sono state pronunciate su questi quasi cinque minuti mitologici, io non ne spenderò altre, se qualcuno non la conoscesse vada a comprarsi tutti i dischi dei Ricchi e Poveri e ricominci da lì. Nel qual caso: vergogna e punizione forzata! White Man cambia registro, verte su un tema impegnato e tratta la sofferenza dei nativi d’America per causa dell’uomo bianco portatore della civiltà (??!!). Voluta fortemente da Brian, diverrà il punto focale sullo stage per introdurre il solo vocale di Mercury. Lo sviluppo è violento, tanta rabbia verso la storia che ci ha propinato versioni edulcorate dei fatti, ritmo spezzato, cori sagaci e il cantante per eccellenza che grida con tutta la forza contro le ingiustizie degli abitatori di quelle terre. Una lezione di vita, sia musicale che morale con un chorus che mastica pallottole imbevute nel sangue pellerossa e la chitarra che urla la sua disperazione con note acutissime. Da brividi diffusi. Good Old-Fashioned Lover Boy allenta la tensione con piano e intonazioni serene con l’avorio egemone sulla scalatura delle corde che echeggiano solo all’inizio del ritornello, poi il break solistico rimette le cose a posto immettendo quel sound tanto caro a noi umili ascoltatori e allo stesso chitarrista. Cantata in coppia con lo stesso Mike Stone venne proposta solo una volta live al Top of the Pops del giugno 1977, con Roger Taylor che si sostituì alle parti cantate del loro manager. Drowse e Teo Torriatte concludono il fasto di questo mirabile disco. La prima è una song allucinata, flangerata ed effettata, composta, cantata e quasi completamente suonata dal drummer Roger Taylor, musicista completo, amante anche dei ritmi strani: questa per esempio è in 6/8. L’andamento soft sorprende rispetto alle sue composizioni, spesso molto heavy e serrate, ma ha una riuscita ottima, mentre la finale Teo Torriatte è il tributo di May ai fans giapponesi che li avevano sostenuti e premiati sin dall’inizio. Il percorso è anomalo, tanto piano, harmonium, suonati dallo stesso Brian, due versi scritti in giapponese, vocalità supreme che innalzano fortezze inespugnabili e tanto cuore da accarezzare. Una goccia di diamante purissimo, degna conclusione di un disco che si tramuta in oro, i Queen diventano re Mida, tutto ciò che lambiscono cambia foggia e sostanza.
Cinque singoli gettati sul mercato, cinque botte estreme: Somebody to Love, Tie Your Mother Down, Teo Torriatte, Good Old-Fashioned Lover Boy e Long Away solcano oceani, colmano distanze disegnano cieli azzurri. A Day At The Races diventa album di platino e ci lascia in testamento intrecci vocali, chitarre e melodie uniche con l’istrione Freddie a spargere energia e magniloquenza incomparabili. E l’energia né si crea né si distrugge, cambia semplicemente forma. Il suo pregio è sempre stato conclamato: la riconoscibilità. Una sillaba soltanto e sapevi che lui stava dietro a quel nuovo miracolo che si compiva. Immane, colossale, sterminato Freddie. Nella riedizione del 1991 la Hollywood Records inserì due nuove tracce, i remix di Tie Your Mother Down e Somebody To Love, così, tanto per celebrare per l’ennesima volta quattro musicisti ineguagliabili. Grazie, grazie di essere nati ragazzi.
God has saved the Queen... but forever!
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VOTO LETTORI
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80.37 su 103 voti [
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35
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Io non riesco a farmelo piacere. Mi piaciucchia e basta. Anche la produzione la trovo terribile. Sotto gli avevo dato un 80, ma mi sa che 70 è già tanto. Tra l\'altro fino a Jazz compreso è l\'unico che non è mai riuscito a coinvolgermi ed saltarmi. |
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In effetti a riascoltarlo ad anni di distanza sono dell idea che sia un album sotto tono rispetto al precedente.L\'album si snoda tra pezzi ottimi ad altri stucchevoli e banali sebbene ben arrangiati. |
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33
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In effetti a riascoltarlo ad anni di distanza sono dell idea che sia un album sotto tono rispetto al precedente.L\'album si snoda tra pezzi ottimi ad altri stucchevoli e banali sebbene ben arrangiati. |
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32
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seguito mediocre assai di due gran disconi(complessivamente reputo SHEER non inferiore a A NIGHT come media qualitativa)per quanto mi riguarda, a proposito del fatto che i Queen volessero proporre un doppio album, io ho sempre pensato il contrario..piazza SOMEBODY e TIE YOUR MOTHER in A NIGHT al posto di, che so, SEASIDE RENDEZVOUZ e GOOD COMPANY e l'album precedente sarebbe diventato un capolavoro da top10 della storia della musica, anziche' un ottimo disco con qualche riempitivo. Qui ci sono a mio avviso QUASI SOLO riempitivi, con la personalita' frivola e scioccherella di Freddie debordante e senza freni. Va bene un pezzo/intermezzo alla LAZING ON A SUNDAY ogni disco, ma qui si esagera! Salvo solo i 2 (grandi)brani di apertura delle 2 facciate, magari il pezzo di Roger(insolitamente cupo e triste), ma, mi dispiace, per quanto mi riguarda, detto che ho sempre considerato la Regina prettamente una straordinaria Live Band, questo disco e' da evitare quasi come il teribbbbbbile POSTO CALDO |
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31
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Un grande album, la continuazione di un percorso iniziato con a night at the opera. Non a caso i Queen volevano produrre un doppio CD inizialmente. Troppo sottovalutato dalla critica alle volte. Regge benissimo il confronto con il più blasonato album del 75. Tante perle, varietà di generi. Voto 90 |
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30
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basta l'inizio di tie your mother down, uno dei miei riff preferiti in assoluto, per farti innamorare di questo disco. voto 90 |
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29
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Disco che alterna pezzi straordinari ad altri sottotono.
Teo Torriatte, Drowse e You Take My Breath Away non mi hanno mai entusiasmato, anzi non mi piacciono; d'altra parte ci sono Somebody To Love, The Millionaire Waltz, Tie Your Mother Down che sono superlativi, specialmente i primi due. |
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Capolavoro. Per me se la batte pure con il predecessore, anche se A Night at The Opera è più estroso, più artistico, mentre A Day at The Races un filo più ortodosso (termine quest'ultimo da usare ovviamente con le pinze quando parliamo di questi geni). Sono innumerevoli i momenti da pelle d'oca sparsi lungo questi tre quarti d'ora, l'attacco di Tie Your Morher Down, la magia di Freddie in You Take My Breath Away, la teatralità di The Millionaire Waltz... mi fermo qui perché l'elenco sarebbe troppo lungo. Voto 92 |
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27
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ultimo capolavoro della regina. secondo me IL loro capolavoro, dove raggiungono l'apice della loro ricerca musicale e del loro percorso iniziato con il rumoroso e affascinante Queen. You take my breath away!!! 99 |
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Bellissimo, ma fisiologicamente inferiore al precedente. Però Somebody to love se la gioca con la stessa Bohemian come la canzone più bella mai scritta da gruppo (e se perde, perde di poco). Tie your mother down, Good old fashioned, Teo Torriatte ed il simpatico valzer di Milionaire waltz sono altri brani stupendi che dimostrano la varietà compositiva del gruppo. 80 |
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Ennessimo capolavoro della Regina. |
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Ha la stessa "sfiga" di wish you were here dei pink floyd, è bellissimo di fatti molti fan accaniti dei queen lo preferiscono al precedente, ma è troppo simile al precedente e finisce per esserne considerato il fratellino minore. |
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Ha avuto la triste sorte di essere uscito dopo il capolavoro per eccellenza ma rimane a mio parare un altro grandissimo album. |
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Non un brutto disco, ma secondo me un po' sottotono rispetto ai precedenti Lo presi più in la dopo aver letto qualche recensione negativa a riguardo, anche perché il paragone con a night at the Opera è perso in partenza. Però alla fine lo apprezzai abbastanza. Se a lavori come I, II Sheer heart attack , A night at the Opera do voti dal 90 al 100, questo si becca un bel 80. Però sicuramente lontano dall'essere considerato un passo falso. |
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21
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E' chiaro che doveva essere il continuo dell'opera e già questo addossava grosse responsabilità alla band e grandi aspettative da parte dei fan. Album valido molto valido, variegato che trasuda impegno e pasione in studio della band, che però paga il prezzo di essere il successore di 'A night at the opera'. Resta comunque l'ultimo vero capolavoro degli anni 70 dei queen. Il suo successore N.O.T.W. darà inizio ad una nuova era e porterà la band sino al flop clamoroso che fu HOT SPACE per poi riprendersi la scena con gli ultimi 4 album,ma su questi ci sdarebbe da parlare molto sia in maniera positiva che negativa,ma questa è un altra storia. |
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20
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Riascoltato dopo una ventina di anni.....musica di altri tempi, anche se erano gli anni 70 il sound è da musical anni 50 o forse prima. La cosa che ho notato sono anche i forti richiami ai Beatles. Gli album anni 70 dei Queen non sono collocabili, a differenza di quelli ottantiani che sono pregni degli stereotipi del periodo. SV. |
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19
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semplicemente straordinario....ennesima perla senza tempo.....di un mosaico fino a THE GAME patrimonio universale della musica |
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alcuni pezzi validissimi altri un po meno |
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Uno dei migliori Album della storia del Rock , non ci sono palle !! |
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@ BILLOROCK fci. e vuoi leggiti il mio commento (n°3) lì spiego il mio punto di vista... comunque sono gusti, tu lo odi e io lo amo! |
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Non voglio rompere le palle, ma a parte : Tie your mother down, somebody to love , il resto è piattino, non vedo come mai piaccia così tanto... sono curioso !! Per me non supera il 70 !! |
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splendido , una canzone - un capolavoro |
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capolavoro zeppo di gemme splendenti, oro liquido, perle e diamanti. Inestimabile. |
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eh qui mi trovate in disaccordo.... album sopravvalutato!! voto 70 |
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un vero gioiello della musica rock!mercury sempre emozionante!un gruppo dalla classe immensa. |
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Album dal valore assoluto. Gente: la discografia dei Queen è una miniera di talento, non fermatevi nè alle hits, nè ai due-tre album più celebrati, perchè c'è tanta altra grande musica ed arte che vi aspetta in album come questo, News Of The World, Jazz, The Miracle e A Kind Of Magic. Che poi Innuendo, ANATO, Queen, Queen II e Sheer Heart Attack siano dei miracoli in musica lo sappiamo già. |
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9
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SCUSATE SBAGLIATO ALBUM!!!!!!!!!!!! STAVO DICENDO DI SHEER HEART ATTACK BELL'ALBUM COMUNQUE. |
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GRANDISSIMO ALBUM! STONE COLD CRAZY GRANDISSIMA(BELLA ANCHE QUELLA DEI METALLICA). |
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sia questo che a night at the opera sono splendidi ( come i film da cui vengono tratti i titoli tra l'altro, ma questa è unaltra questione). |
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ottimo disco! lo trovo inferiore a Queen II e ad A Night At The Opera, ma nonostante ciò è un disco superbo. |
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Album stupendo, Tie Your Mother Down e White Man sono tra le canzoni Rock più belle di sempre, il mio voto è 95 |
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3
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che album! uno di quelli a cui sono più affezionato... ci sono pezzi spettacolari come TYMD che apre il disco con il suo tiro micidiale, rock puro, seguita poi dalla struggente YTMBA, la geniale TMW, la famosissima STL... ma le mie preferite sono You And I -sconosciuta ai più ma bellissima- la mina White Man, una delle canzoni più heavy che i Queen abbiano mai scritto -e che testo da brividi!- e infine la sublime Teo Torriatte... mi commuove ogni volta, per me è un fiume di emozioni, dolcezza & disperazione, musica e cantato magnifici!!!! ADATR è l'ennesimo pezzo di storia che questa band ci ha lasciato... grazie Queen di essere esistiti!!!! |
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2
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Si un gran bell'album però secondo me non è da 91 anzi i precedenti lo superano di molto e in più ci sono 3/4 tracce che non mi convicono più di tanto Tie your Mother Down e Somebody to love sono due perle di inestimabile valore. |
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1
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Altro grandissimo colpo per i leggendari Queen, che qui mettono in mostra ancora una volta una varietà compositiva eccellente, dal rock di Tie Your Mother Down alle dolcissime You Take My Breath Away e Somebody To Love (dal testo SPETTACOLARE) ni nuovo al rock di White Man alla allucinata Drowse... un altro capolavoro per i grandissimi Queen! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Tie Your Mother Down 2. You Take My Breath Away 3. Long Away 4. The Millionaire Waltz 5. You and I 6. Somebody to Love 7. White Man 8. Good Old-Fashioned Lover Boy 9. Drowse 10.Teo Torriatte (Let Us Cling Together)
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Line Up
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Freddie Mercury - voce, pianoforte Brian May - chitarre elettriche ed acustiche, voce, Harmonium John Deacon - basso, chitarra acustica Roger Taylor - batteria, percussioni, voce, chitarra elettrica
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RECENSIONI |
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