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Tristania - Widow's Weeds
( 7111 letture )
Un album come quello che sono in procinto di descrivere non può che far apprezzare i norvegesi Tristania che, sorprendentemente, già alla prima creazione nel lontano 1998, dimostrano di saper padroneggiare un talento compositivo attribuibile unicamente a pochi eletti. Widow's Weeds si compone infatti di un insieme di pezzi che giustifica gli attuali fan, cresciuti sulla base dell’equilibrium tra virtuosismi musicali e vocali e graffio del riffing e del growling, a non poter provare altro che insofferenza verso le ultime prestazioni del combo, in cui s’è persa ogni originaria inclinazione.

Il primo album si avvale invece di un'impeccabile mutevolezza di umori e stili che spaziano dalla potente Midwintertears alla solenne Pale Enchantress, passando per la contemporaneamente malinconica ed orrorifica ballad December Elegy e culminando nel modern-gothic più puro di My Lost Lenore. I Tristania si distinguono in tal modo per una fluidità assolutamente rara e brillante che unisce doom, sinfonic rock e gothic. Una miscela esplosiva!
Non starò qui ad elencarvi quale sia a mio avviso il brano che più merita l’attenzione delle vostre orecchie, giacché l’intera opera è degna di essere “sbobinata” anche dai non avvezzi al genere.

Per quanto concerne le peculiarità generali di Widow’s Weeds, le melodie sono molto canterine e ricercate, gli strumenti equilibrati in modo talmente metodico da non far trasparire mancanza alcuna, gli stacchi ben calibrati e leggeri - grazie anche alle squisite riprese verso la linea principale - mentre le composizioni alternano con frequenza fasi più dure e taglienti ad altre più soavi.
L’LP identifica pertanto gli stilemi dei norvegesi, contraddistinti da tastiere onnipresenti, una combinazione di voce lirica femminile (con la soprano Vibeke Stene) ed un più oscuro growl maschile (appartente al fondatore e compositore Morten Veland) che puntano sull'interpretazione delle parole senza tralasciare però la tecnica. Vi sono poi riff pesanti e semplic, ma allo stesso tempo trascinanti, cori, violini e - per chiudere - leitmotiv polimorfi che si elevano grazie alla loro spiccata originalità.
Da notare (ed apprezzare) i molteplici riferimenti arcaici in lingua anglosassone - predominante -, che si accompagnano ad inserti in latino ed alla presenza della voce grave maschile di Østen Bergøy, comparso come guest in Angellore.

Non v’è reticenza alcuna nel raccomandare a chiunque almeno un ascolto di Widow’s Weeds. L’album si presenta oggi come uno dei pilastri su cui i Tristania poggiano il proprio successo planetario ed è solo partendo da questo punto fermo che possono essere comprese virtù e difetti di una band martoriata dalle defezioni e dagli split ed oramai incapace di suonare come un tempo.
Widow’s Weeds ha melodie pronte a pervadere i vostri pensieri. Non vi darà tregua, ma ne uscirete con un dolce ricordo nella mente. Fin dal primo passaggio.
Tanto lo so… è già vostro!



VOTO RECENSORE
89
VOTO LETTORI
89.43 su 187 voti [ VOTA]
Black Soul
Venerdì 11 Giugno 2021, 14.28.35
16
Personalmente sono più legato a questo album che al successivo, ma sostanzialmente sono d'accordo col commento sotto: due capolavori, poi il lento e inesorabile declino.
Gius76
Venerdì 30 Aprile 2021, 19.30.42
15
Ottimo disco, ma Beyond the Veil, forse anche per una produzione molto migliore, lo supera. Dopo di questi....il nulla. La band poteva sciogliersi o cambiare nome. Parere personale ovviamente.
TRISTANIA
Sabato 7 Marzo 2020, 16.02.50
14
Una canzone più bella dell'altra, uno dei migliori album, se non il migliore, del suo genere. 99
Andrea Zorzi
Sabato 14 Febbraio 2015, 0.01.46
13
Un vero capolavoro, una classe infinita che mai mi stancheró di ascoltare , al pari del successivo beyond the veil , dopo l'abbandono di Weiland era molto meglio avessero cambiato il nome , i veri Tristania sono questi , dopo il nulla assoluto artisticamente. Per me album da 99. Pure la produzione non la trovo affatto male personalmente.
Ste
Domenica 21 Luglio 2013, 16.57.29
12
...... Senza poi aggiungere conferma a questa teoria bata pensare a una band che è Gothic-simphonic in tutto, chi sono? i Therion, chi più di loro riesce ancora mandare avanti un trandmark con assoluta classe, e già nel nome (Therion) è un chiaro riferimento all'elogio e ammirazioni verso chi son stati i fautori di ciò che suonano oggigiorno: -di nuovo- i Celtic Frost di "To Mega Therion" ( che da questo titolo i Therion hanno preso spunto). Che poi il genere mostri flession folk nella propria base sonora ( vedi. Last Of The Wild, Moondance..ecc. dei Nightwish) è il chiro segno che il genere NON è un dogma e che è un punto di partenza per evolversi. Pertanto si piò dire che come il Gothic è esistito edesso no esista più anche perchè non c'è più nessuno che suoni come nei '90. Quindi al fine di crear confusione oggigiorno l'uso del termine "Gothic" ha più una funzione aggettivante nel metal anzichè di definizione di un genere, che era sensato nei '90, ma oggi con tutte le sfumature cangianti che ha il genere serve ben poco a dire " è gothic" perchè tanto vi saranno tanti sostantivi che vi ruotano attorno i qualii beno o male significheranno di rimando la stessa identica cosa ( come dark, simphonich, bombastic,ecc) ma come si fa a definire una band come i nightwish senza usare più di 3 sostantivi, glià con solo "IL Gothic" si rischia d'essere mezzi linciati allora è necessario dire che sono più cose e così via per altri gruppi. Il terimine serve solo a descrivere sommariamente quello ch'è il suono percè già agli albori di qunado veniva usato (mettiamo a confronto 2 dischi attigui :Enter e Whismaster) mostrava già molte fratture nella descrizione di un modo musicale già diversissimo e in pronta evoluzione. Che poi ci sia un momente in cui tutte le succitate band torneranno alle loro origini non lo escudo, ma oggi dire che una band è Gothic o dark o Simphonich (terine che può essere attribuito a qualsiasi genere del metal, dal black, al power, al death, e al doom) significa dire tutto e niente..pertanto mettetavi l'anima in pace e non scannatevi su cosa sia o non sia Gothic oggigiorno non ha più senso. Spero di aver dato un imput a una futura discussione o altre domande, ma vi prego prima di dire che i Theatre of Tragedy sono i fautori del gothic andatevi ad ascoltare "INTO THE PANDEMINUM" dei CELTIC FROST (1987), e' lì l'origine,!!!
Ste
Domenica 21 Luglio 2013, 16.53.52
11
.Il gothic con componente letteraria e alternanza vocalica "Beauty And The Beast" spetta di DIRITTO ai CELTIC FROST di "Into The Pandemonium" è lì, in quel disco che avviene il primo binomio in assoluto di growl/ voce lirica accompagnata da sinfonismi e morbose ecatombi Thrash-Black il tuttosuggestionato da liriche mai scontate in bilico tra il simbolismo più esasperato e il romantiscismo più cupo. E' ai CELTIC FROST che SI deve far riferimento, e non lo disco io perchè mi piacciono, ma perchè è così, l'anagrafe parla chairo: nel 1987 è stato pubblicato con circa 10 anni di anticipo su tutto e su tutti i Celtic Frost hanno creato quello che sarebbe divenuto un genere che poi gli iniziali involucri sonori di gruppi come: Whitin Temptation, Crandle Of Filth, Tristania, Theatre Of Tragedy, Dimmu Borgir (sebbene non abbiano la voce femminile) E My Dying Bride, Anathema, Paradise Lost (sul versante doom) avrebbero poi sviluppato e difatto ci hanno costruito sopra il tranpolino di lancio per una carriera. E se poi vogliamo essere onesti in tutto per tutto la definizione che oggi diamo al tanto dibattuto e contestato "Gothic Metal" deriva innanzitutto perchè fà ovvio riferimento alla componente romantica/ teatrale che viene evocata dalle enfasi vocali di voce femminile angelica anteposta al grugnito maschile; inevitabile è il il paragone letterario che anche il romanzo gotico (appunto) sa suggestionare e trasmettere. Chiaramente oltre a definire il contesto musicale, i termine (Gothic) che effetivamente da nome a tale genere lo si trova nel primo disco dei Paradise Lost, GOTHIC appunto, che è difatto la prima canzone dell'album in cui (dopo i Celtic Frost di Into The Pandemonium) propone il contrapporsi di voce lirica e growl con liriche di diachiarato spleen disperato. Pertanto il quadro complessivo su cui si muove il genere è stato chiarito. E' ovvio che si creano infinite dispute quando ci si chiede quali band siano gotich e quali no, in quanto in questo modo d'intendere la musica ci sono passati band di vario genere; dal doom dei Anathema si sono sviluppati nteressanti diramazioni più leggere contaminate da inflessioni alla Pink Floyd, idem lo si può dire per i The Gatherig di "Mandyllion", I Moonspell come i Paradise Lost anche loro hanno mostrato di partire da l' per poi sviluppare un suono più semplice e accessibile ove l'elttronica alla Depeche Mode si fondeva col retaggio della band ("One Second", dei Paradise Lost 1996) e anche i Theatre of Thragedy hanno avuto lo stesso fato con dischi come "Assembly" 2002, analogo ad essi,con certe distanze pure i sottovalutati Crematory, che vantano alle spalle già 20 anni buoni di carriera nel 1999 con Act Seven si mossero in medesima direzione. E sinceramente con retrospezione si può benissimo dire che band più note come i Whitin Temptation abbiano dopo qualche anno fatto la stessa identica cosa (The Unforgiving" 2007) ove la componente sinfonica e qualle più romanticamente gotica e fantasiosa che randeva Enter e Mother Earth disci incredibili è svanita. Chi effetivamente è rimasto sullo stesso piano degli anni '90 sono i My Diyng Bride che va detto hanno sempre sfornato dischi di ottima qualita, affilando e perfezionando sempre più la propria proposta, loro aedi che non mancano di stupire sono i Katatonia che non mancano mai di stupire. Sul lato sinfonico che ha tanto fatto discutere, tale proposta si è addizionata a quella ch'era la base del genere (che abbiamo già detto) e dopo gli innesti di Mother Heart (Whitin Tenotation) e le evoluzioni meno barocche alla stratovarius e apppunto più sinfoniche di "Bless The Child e sopratutto di Once" dei Nightwish che il "simphonich" ha preso piede genereando un vero trand ch'affligge oramai tatni gruppo, un trand che se inizialmente esaltava la proposta di band come i Dimmu Borgir ( Putrianical Euphoric Misantropia e Death Cult ARMAGGEDON) ha finito per soffocarli con Abbrahadabra, I crandle of Filth già con Nyptamani avenavo iniziato a snellir le composizioni dopo la pomposità di Damnation an a Day. Concludo (conscio d'aver certamente dimenticato molti nomi) che quello ch'è stato il punto d'attracco del gothic si è sviluppato in più forme nei decenni sucessivi, con l'aggiunta o meno di compnenti a primo pensiero differnti e inconciliabili, ma come si sono evoluti gli Epica o gli After forever (fin quando sono esistiti) ha reso dubbia oggi più che mai che cosa sia gotic e cosa no. Il Gotic aproda le sue radici nel Doom e questo è innegabile, basta ascoltare l'esordio dei Tristania o Enter o i primissimi dischi dei The Gathering per accorgesene e rimandare subito l'occhio a Gotich dei Paradise Lost e poi ai Celtic Frost, i quali sono sì chi involontariamente ha dato vita a quanto poi si è sviluppato ma ha generato una schiera di aedi che vannp dai Darkthrone ai Satyricon sino allo smisurato amore che Nick Holmes (singer dei Paradise Lost) ha per loro. Senza poi aggiungere conferma a ques
Mr Brown
Giovedì 14 Luglio 2011, 10.41.33
10
Ottima recensione I primi 2 album dei Tristania sono spettacolari, soprattutto questo che è proprio un capolavoro! unico difetto sta nel suono della chitarra un po troppo zanzaroso, avesse avuto la produzione del secondo album sarebbe stato ancora meglio! peccato non escano più album così belli...
Thygawd
Lunedì 7 Marzo 2011, 22.55.02
9
L'Album Gothic Metal per eccellenza. Un capolavoro, come sempre quando c'è Morten (Mortemia e Sirenia). Profondo, ricco di pathos e atmosfera.
LAMBRUSCORE
Giovedì 11 Novembre 2010, 12.06.09
8
booo, x me questi si chiamano così perchè il genere è veramente triste, eheh, su con la vitaaaa depressiiii
enry
Mercoledì 10 Novembre 2010, 11.39.31
7
Andrea, per la questione soggettività con me sfondi una porta aperta, infatti ho scritto 'tutte le opinioni sono rispettabili'. Dopo ho semplicemente riportato un dato di fatto, niente più. Non ho capito la cosa della laurea e del disco intoccabile, per me sono pochi i dischi intoccabili, e questo non fa parte di quei pochi. Tra l'altro anche per me è un 80 o poco più. E sempre a titolo personale dico che dopo i primi tre potevano pure sciogliersi, le ultime cose oscillano tra l'appena sufficiente e l' indecente, non ho il cuore per parlare di Rubicon, per onestà non ho neanche votato nella recensione, ormai fanno un genere che non fa per me. Solo che mi fa strano che un fan della prima ora possa ritenere Rubicon un gran disco, tutto qui. Stesso discorso per Veland e i suoi due progetti: appena decente Sirenia, pessimo Mortemia.
andrea
Martedì 9 Novembre 2010, 20.00.09
6
enry, ti riferisci direttamnte a me? uff... perché questioni soggettive e oggettive devono sempre essere messe insieme? quasi sicuramente WW è meglio di Rubicon; a me piace Rubicon più di WW. infatti esordivo dicendo "WW è quello che mi piace di meno nella loro discografia" ma ammetto che il resto del mio post potesse trarre in inganno. ma se hai letto attentamente ho anche detto che l'80 meritato non glielo nego. poi non so, non serve una laurea in psicologia per capire che ti ho toccato l'intoccabile (che detto così... haha!) ma se ti spieghi meglio possiamo discuterne con più piacere entrambi, credo.
enry
Martedì 9 Novembre 2010, 18.17.34
5
Ok, tutte le opinioni sono rispettabili, registro solo che in 12 anni questa è la prima volta in assoluto che sento una roba del genere...O si son sbagliati tutti o qualcosa non torna...Cmq sia, de gustibus...Ma Rubicon meglio di questo sembra quasi una presa per il culo.
andrea
Martedì 9 Novembre 2010, 16.39.58
4
ed eccomi pronto a fare la solita voce fuori dal coro. non solo WW è quello che mi piace di meno nella loro discografia, non solo sono stufo di vederlo annoverato tra i capolavori del doom-gothic quando ci sono certi dischi in giro purtroppo sconosciuti che gli danno 10 a 0 (ma anche "semplicemente" il primo dei sins of thy beloved, per restare in casa e annata), non solo sono stufo di leggere quanto fossero geniali con veland per poi perdere man mano tutto quel che è possibile perdere (ma questo l'ho già detto mille volte, sto invecchiando e diventando noioso!), non solo... ok, la smetto. che non vuol dire poi che non sia in grado di apprezzarlo oggettivamente. il mio 80 ce l'ha. però come dire... du' palle. tra l'altro è palese come i testi (pure sul seguente meraviglioso Beyond...) VORREBBERO imitare l'irraggiungibile poeticità dell'inglese shakespeareano dei theatre of tragedy, risultando invece un timido scimmiottamento, a livello tecnico e contenutistico - mi spiace ma il fatto che il vocabolario di veland consti di 4-5 sgoticazzamenti è un dato di fatto, non una mia opinione.
Bloody Karma
Lunedì 8 Novembre 2010, 11.08.29
3
non amo il gothic come genere, ma i Tristania con Veland facevano musica con la M maiuscola
enry
Lunedì 8 Novembre 2010, 9.07.00
2
Un commento a questo (quasi) capolavoro e 36 a quella ciofeca cosmica di 'Rubicon'...Mi chiedo, ma i fans degli ultimi Tristania hanno ascoltato anche i primi ?
enry
Sabato 6 Novembre 2010, 20.37.54
1
Bei tempi, nostalgia alle stelle...Di gran lunga il mio preferito, anche perchè me ne piacciono solo due, questo e il secondo. 85/100
INFORMAZIONI
1998
Napalm Records
Gothic
Tracklist
1. Preludium
2. Evenfall
3. Pale Enchantress
4. December Elegy
5. Midwintertears
6. Angellore
7. My Lost Lenore
8. Wasteland's Caress
9. ...Postludium
Line Up
Vibeke Stene - Female Vocals, Choir
Morten Veland - Harsh Vocals, Guitars, Choir
Anders Høyvik Hidle - Guitars, Choir
Rune Østerhus - Bass
Einar Moen - Keyboards
Kenneth Olsson - Drums, Choir

Guest members:
Østen Bergøy - Clean Vocals, Choir (on "Angellore")
Pete Johansen - Violin
Choir:
Hilde Egeland, Marita Herikstad and Hilde T. Bommen
 
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DARK TRANQUILLITY + TRISTANIA + DESECRATE
Rock'n'Roll Arena, Romagnano Sesia (NO), 22/11/2013
 
 
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