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Marduk - Panzer Division Marduk
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( 13810 letture )
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Pugnalate. Precise pugnalate. Nette, senza sbavature né errori. Taglienti, affilate, feroci.
Ho pensato a lungo a come aprire la recensione di quest’album così intrinsecamente e brutalmente black.
L’ho ascoltato e riascoltato con un’ossessione quasi bulimica perché non si accetta l’idea del tasto “stop” mentre si fa incetta dei brani.
Con questa dimostrazione mardukiana di violenza e devasto non mi restava altro che descrivere la sensazione che ti lascia sulla pelle.
Pugnalate, appunto.
O forse meglio fucilate, per rimanere fedele al refrain che fa da sfondo a questa release.
“Osservate la potenza della nostra macchina di morte” ringhiano i Marduk in Panzer Division Marduk, la canzone che da il via ad uno scenario di guerriglia e di morte; e se non fosse un chiaro riferimento alla tematica che accompagna tutte le liriche (Seconda Guerra Mondiale e Nazismo), si potrebbe pensare che sia l’introduzione di una lettera d’intenti dell’intero album: una “macchina di morte”.
Panzer Division Marduk viene registrato nel 1999, a seguito di Nightwing (1998) e prima di Grande Danse Macabre (2001), album che chiude la trilogia sangue-guerra-morte.
Se Nightwing aveva lasciato ad alcuni quel retrogusto di dubbio e scetticismo (che mal si coniuga con il mio punto di vista), con Panzer Division Marduk la violenza, a stento trattenuta e vomitata su riffing dolorosissimi, non lascia né spazio né tempo a tentennamenti. È il vertice sublime di quel black metal autentico non ancora imbastardito da trucchi e artifici atti a distrarre: Truman diceva: “se non riesci a convincerli, confondili” e il black metal mardukiano (soprattutto Panzer Division Marduk) non ha bisogno di alcuna distrazione d’appoggio.
Il triangolo della trilogia sangue-guerra-morte di cui si parlava prima tocca infatti il suo apice assoluto con questo capitolo: considerato da molti come il Reign In Blood del black per spietatezza e veemenza, il titolo segna una tappa fondamentale e obbligatoria nel cammino black.
Le liriche sembrano quasi voler descrivere il sound che troviamo inoltrandoci nelle canzoni: “sounds of violence breaks the silente ripping the stillness apart” (Beast Of Prey); “striking hard and fast against your lines” (Panzer Division Marduk); “a hailstorm of bombs fall” (Baptism By Fire), ecc... In realtà seguono la tematica marziale di questa seconda parte della trilogia.
I brani presentano una struttura studiata e mirata che nulla lascia al caso. Sono brevi, precisi e dominanti (come lo stile svedese comanda). Essi si insinuano con aperture secche e incisive che spesso rimandano a contesti bellici: fucilate, ordini urlati in trincea, aerei militari che sfiatano ordigni (e quanto ci piace Baptism By Fire?!).
Il vocalism escoriato di Erik è pressoché inappuntabile, e ben interpreta l’efferatezza dell’intero scenario, trascinandoci – senza via di scampo – in un vortice di inquietudine e terrore. La tecnicità del suo screaming (amiamo il suo diaframma!) approda perfettamente nelle acque nere delle melodie inasprite e opportunamente narrate: il suo è un timbro chiaro e senza indugi e nonostante il neo di un booklet senza testi, non risulta difficile al secondo ascolto seguire Erik gorgheggiando un “all I want, all I need is to see my enemies bleed…” (Beast Of Prey).
Morgan impala ogni nostra ultima esitazione (perché, ne sono anche rimaste?!) arpeggiando sulle sei “lame” accordi distorti e destreggiandosi in tremolo picking che non hanno bisogno di ulteriori chiarimenti. Sì, perché in Panzer Division Marduk, la chitarra si mantiene coerente ai riffing decisi e perseveranti, senza perdersi in orpelli stilistici e virtuosismi inutili (è vero, ne può emergere un riffing piatto e quindi tracce simili l’un l’altra, ma di fronte a questi 30 minuti compatti e incazzati dall’anima di detonazioni e metallo, nonché primo esempio di war black metal, è un dettaglio che facilmente si dimentica…).
Tanto basta a creare un compendio quasi perfetto di puro esempio di black metal.
Se poi aggiungiamo anche la potenza dissacratoria del drumming di Andersson (nessun rallentamento, anzi, una velocità da vertigine, blastbeat irreprensibili e incontenibili – come piacciono a noi - pattern di batteria incalzanti e ossessionanti) il quadro finale è presto fatto: otto brani nervosi e anoressici, dai quali veniamo subissati soprattutto per Baptism By Fire (esemplare blastbeat di cui sopra), Beast Of Prey e Panzer Division Marduk.
E ben poco ci interessa sapere se questa release abbia davvero matrici naziste e guerrafondaie: anche una deathster come me non può far altro che togliersi le cuffie, sospirare, annuire e sciogliersi in un sorriso orgasmatico.
Chapeau.
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VOTO LETTORI
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80.38 su 130 voti [
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Ti capisco Spirit e ti suggerivo di ascoltare Those of the Unlight proprio perché anch\'io, come ho scritto anche sotto la rece del disco, feci come te ma poi li ho riscoperti proprio ascoltando quello. |
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Il disco di cui parli NoFun non l\'ho mai sentito credo,quel poco all\'epoca che ho voluto sentire di loro non mi piace,e in quel caso battezzo le band e le mollo subito, anche se sono pezzi da 90. |
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È un disco molto d\'impatto, però secondo me è davvero fico. Non sono uno che li conosce parecchio, ma questo e Opus li ascolto sempre volentieri. Tra l\'altro li vidi in concerto ed seguirono tutto l\'album. Gran botta. Bravissimi comunque. |
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Riconosco loro di essere storici,ma amo solo tematiche e sonorità specifiche. Per me è basilare.Non esco da questi parametri. |
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A Me quest\' Album non ha mai comunicato molto.. Manca di profondità.. Troppo basilare.. Classico Lavoro da avere per dire \"Io cel\'ho\", ma nulla di più.. |
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@Spirit, ma neanche Those of the Unlight ti piace? Lo chiedo perché \"furia senza magia\" ci sta eccome se riferito a Panzer, ma Those of the Unlight la magia per me ce l\'ha eccome. |
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Una di quelle band storiche che non amo, con tematiche del cazzo e furia senza magia.Non è questo il mio concetto di BM, assolutamente. |
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azaghtoth84 sono perfettamente d\'accordo. |
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Panzer division Marduk sta al black metal, come reign in blood sta al thrash.
DUrata breve, nessun attimo di tregua per l\' ascoltatore, nessun riempitivo.
IL livello sempre alto delle composizioni.
voto 85/100 |
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Album fondamentale del Black Metal - Black Metal che, per chi non è solito ascoltare pop, non è solo rumore inutile. Inoltre è tutt\'altro che violentissimo (ho sentito di peggio) e vi ho trovato una certa dose di melodia. |
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Ascoltai in parte il cd nel 2001 due anni dopo la sua uscita del 1999. Tutto uguale, rumore inutile per un genere che non è neppure un sottogenere. La politica poi non c\'entra nulla, il nazionalsocialismo non fu certo solo guerra (poi che c\'entrano croci rovesciate?!), quando il comunismo dei gulag è stato molto peggio e molto più duraturo. Il discorso sarebbe lungo, ma a riguardo della parte musicale questa roba, compreso il \" movimento\" da cui è generata è una autentica ed inutile cagata sonora. |
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Disco trita-ossa....per me basilare per ogni amante del genere! Voto 90 meritatissimi. E ora aspettiamo il nuovo album con ansia... |
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Massacro!!! Concordo con il voto dei lettori: 75. |
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Riascoltato oggi. Decisamente omogeneo (o poco vario?); a seconda dei punti di vista/gusti personali, ciò può rappresentare sia il limite che il pregio di quest’album. Limite perché i pezzi sono tutti dello stesso tipo (e ciò può annoiare, perché no?), pregio perché, preso in blocco, tale scelta - stilisticamente alla base del lavoro - sfocia in una vera e propria devastante detonazione nucleare. E questa mezz’ora di furia distruttiva può essere un vero piacere. Per me lo è, anche perché sui singoli brani, presi singolarmente, credo si possano muovere ben poche critiche. Penso per esempio alla mitica Baptism By Fire o a Blooddawn. Rimane comunque un album singolare, anche all’interno della discografia dei Marduk. Ma un grandissimo album. Voto 89 |
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Poi noto solo ora che Chi ha dato 85 a questo Lavoro ha dato 73 a Blessed quindi conferma l'Assunto che Ognuno ha la sua Opinione.. Quello che può essere un Capolavoro per Me, per Altri no lo è.. |
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Lo ho riascoltato dopo tanto tempo poco fa.. Pregio: Dura 30 Minuti.. Preferisco la Velocità ai Ritmi cadenzati però le Dinamiche sono troppo basilari.. Se dopo 15 minuti già annoia.. |
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Ma i polacchi quando ascoltano questo album e arriva "Baptism by fire" guardano il cielo fuori dalla finestra?
Comunque album spaventoso. Quoto il commento del ragazzo, i Call of duty e battlefield del black metal. Capolavoro. |
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Il migliore, non c'è un album in giro come questo secondo me, è monotono ma non annoia, spacca le orecchie e ti diverti ad ascoltarlo. È un must have. |
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Pardon intendevo i Naked City dell'album Torture Garden ovviamente |
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Riascoltato a distanza di taaanti anni (me lo fecero ascoltare appena uscito e non mi disse molto, ma all'epoca non sapevo nemmeno cosa fosse il Black) devo dire che mi ha sorpreso. Mi è piaciuto ma per motivi opposti a quelli che leggo sotto o nella rece. Non è un disco violentissimo, anzi (per dire, i primi che mi vengono, i Bad Brains o i Torture Garden sono più violenti, ma non vorrei entrare in una discussione su cosa è la violenza in musica) ma è esattamente come deve essere. Ha un andamento cupo e massiccio ma che resta tagliente come deve essere, le chitarre e la batteria a mille diventano un muro di suono, non sono fucilate, non sono bombe, in questo l'atmosfera è del tutto Black, è un album che parla della guerra, non della battaglia. Vedendo ad esempio dei video delle canzoni del disco sul tubo ci sono immagini di artiglieria contraerea, carri, missili, e mi sembra che quelle immagini stonino con la musica, non vanno a tempo. La musica è lenta rispetto a quelle. La musica mi fa venire in mente l'incedere di un esercito ma non il fuoco della battaglia. Per questo mi pare azzeccato. Il Black con la sua musica affilata da scuola di Nanto descrive bene il gelo della guerra, l'angoscia della guerra, per la battaglia ci vorrebbe il brutal death, la scuola di Hokuto, anche se ogni suono rispetto al vero suono di un'esplosione diventa un bambino che gioca ai soldatini.
La voce anche mi piace anche se preferivo Af Gravf o come si chiama. |
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A parte Christraping Black metal trovo il disco davvero piatto.....disco che cmq ha segnato una svolta nel songwriting che a me personalmente non è piaciuta..eliminando totalmente quelle melodie epiche maligne dei dischi precedenti a favore di sfuriate prettamente ostiche..... |
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Noioso e piatto. Il puntare esclusivamente sulla velocità e l'assalto sonoro mi fa dormire. |
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30
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IL DISCO + FEROCE DELLA STORIA!!!!!!!!!!! |
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Album potentissimo dal punto di vista dell'impatto sonoro ma banale dal punto di vista compositivo. la guerra è così, senza fronzoli, voto 85. |
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Grandissimo. Mezzora distruttiva non c e un momento di pausa, tutte le canzoni sono hit. Non posso che non dare 100.. Anche l album successivo la grande danse macabre lo trovo meraviglioso! E meritevole di recensione! |
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album micidiale ma alla lunga stanca....voto 80 |
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Un bel disco ma secondo me Nightwing è meglio e anche Heaven shall burn..approposito perché non c'è la recensione? |
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Una delle poche band black che (ogni tanto) ascolto, e questo è un bel disco davvero. Voto 80 |
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Uno dei miei dischi preferiti. |
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@Wild Wolf: secondo me, involontariamente, te la sei data da solo la risposta: "solo disarmonia". Disarmonia con una logica di fondo, non cacofonia. |
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Mah, sarò io che non capisco..passo il più delle mie giornate con del sano black nelle orecchie, ma non ho mai capito che senso abbia per dei musicisti "suonare" con l'unico scopo di muovere le mani tanto velocemente quanto può fare un comune essere mortale..suoni sporchi, note senza un perché, riff e assoli imprecisi, solo disarmonia e blast beat..non discuto l'85 in sè, legittimissimo, nè la recensione ben scritta da Irastrana, e nemmeno l'importanza storica della band..mi chiedo solo, è arte questa? |
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perfetto...nient altro da dir...a mio giudizio l album black migliore fine anni 90...anche se ammetto che gli album d esordio sono forse superiori..ma questo è proprio una guerra!!! |
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quest'album l'ho ascoltato più di una volta, e devo dire che ogni volta non mi rimaneva niente dell'ascolto appena concluso... troppo breve e canzoni troppo simili tra loro, che iniziano, proseguono e terminano allo stesso modo. se il loro obiettivo era quello di scrivere l'album più monotono della storia, beh, allora ci sono riusciti! in parole povere, è un disco troppo grezzo. |
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Li definirei i Call of Duty della musica... guerra a tutto spiano... |
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Hanno riprodotto musicalmente la guerra. Legion secondo me è uno dei migliori cantanti black. @Mastica il tuo è un complimento spero... E poi l'inizio di Beast of Prey: "UUUOOOOOOOOAARRR!" |
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Violento, violento e ancora violento. Sonorità cattive, da orgasmo! 100 Scuola Black. Nel '99 questo genere stava già per soccombere, solo pochi album si salvavano. Per citarne uno : At the Heart of Winter degli Immortal. Almeno una volta nella vita si devono ascoltare questi due album. |
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disco senza grandi spunti....una mazzata come tante |
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Ricordo un intervista dell'epoca dove dichiaravano: Abbiamo provato a riprodurre il suono di una mitragliatrice! E ci sono riusciti perfettamente.... bella rece per un album fondamentale!! |
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questo disco ha un suono della madonna... ehm forse la "signora" in questione non sarà molto d'accordo, eheh |
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disco di una violenza pazzesca, brani sbragamontagne ma per quanto mi riguardo son maggiormente legato alla violenza sulfurea di "Heaven Shall Burn"... |
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Mezz'ora di calci nelle palle |
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Un disco la cui ferocia è solo paragonabile a quella di Reign in Blood... |
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10
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non so neanche se entra nella mia top-100 però in quegli anni ha fatto un bel segno. Era veramente un disco infernale e ultra-veloce, e senza cadere nel grind o nel brutal.... Do un 80, forse più dato per la soggettività dei tempi che furono piuttosto che sull'oggettività del contenuto musicale. |
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Uno dei miei dischi black preferiti in assoluto. Di una monotonia incredibile, eppure non stanca mai! |
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@Enry: Fidati che anche io la penso come te. Non è solo un tuo problema xD |
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ahahahahahahaha Professore, mi fai sbregare ahahahahaahaha |
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Vado controcorrente, feroce quanto volete ma per me i Marduk hanno fatto molto di meglio. E, onestamente, non lo metterei neanche lontanamente in una mia ipotetica Top 20 black. Ma visto che tutti si strappano i capelli sarà sicuramente un mio 'problema'. |
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Due recensioni e due opere di pregevole fattura, sebbene in questa si percepisca un affinamento e, perchè no, una diminuzione del complesso impianto lirico in favore di una prosa più scarna ma che risulta perfino più gradevole e certamente fruibile da ampie masse di utenti del portale. Notevole altresì l'impiego di linguaggio puramente aulico (MIRABILE l'utilizzo del 'pluralis maiestatis', in virtù di un'autorità che l'autrice dello scritto, siamo certi, abbia in materia) affiancato a misurate ma incisive digressioni in ambienti linguistici più modesti, artificio che cattura subitamente l'attenzione e non impoverisce affatto l'intero costrutto, ma anzi ne esalta il valore assoluto, risultando poi particolarmente adatto a trasmettere la virulenza e il sentore marcio ed oscuro di una musica mai così paradigmatica di una furia iconoclasta, vuoi anche per le tematiche scottanti e non propriamente aderenti al pensiero comune ed imperante nell'odierna società, racchiuse in un minutaggio contenuto ma al contempo non certo scevro nell'essere esemplificativo di certe tendenze distruttive ed annichilenti, indipendentemente da. |
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bella recensione per un disco veramente feroce. |
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siete sempre quelli dell'altra recensione Comunque '(amiamo il suo diaframma!)' è spettacolare xD Per il 'sorriso orgasmatico' invece mi figuravo tutt'altri modi per ottenerlo, ma evidentemente mi sbagliavo, saranno poco TRUE xD Problemi di formattazione, sarà la malvagiuità dell'opera che mi confonde |
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siete sempre quelli dell'altra recensione Comunque è spettacolare xD Per il invece mi figuravo tutt'altri modi per ottenerlo, ma evidentemente mi sbagliavo, saranno poco TRUE xD |
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