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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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John Williams - The Sorcerer’s Stone
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( 2355 letture )
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Se si fa un film su un mondo di maghi, la colonna sonora non può appartenere alla sfera umana. Non è un caso quindi che sia sempre lui, John Williams, il Wagner reincarnato, a firmare questo primo film della saga di Harry Potter, Harry Potter and the Sorcerer's Stone. Le sedici tracce di questa colonna sonora (e anche quelle di tutti gli altri episodi della serie) vivono in funzione dei primi due minuti e dodici del Prologue, che ricopre il ruolo di tema portante dell'intera saga. Ascoltarlo significa già immergersi in una dimensione che non è più terrena: le prime note accompagnano con la dolcezza di una lullaby, per poi sfociare in una serie di suoni ariosi che paiono librarsi in aria e finire in un crescendo carico di ottoni che ben si accorda alla visione del castello di Hogwarts scuro e circondato dai fulmini.
Nel creare questo tema portante, Williams sceglie di cogliere i tratti salienti che compongono non solo i film, ma anche la filosofia di Harry Potter e forse il suo marchio di fabbrica: si tratta dell'incanto di un mondo inesplorato (il mondo dei maghi come nessuno lo aveva mai raccontato) dove le atmosfere sono cariche di tintinnii dorati che aleggiano nell'aria e che fanno restare piacevolmente a bocca aperta, ma anche di segreti e misteri che man mano vanno "crescendo", appunto, sino a mostrare il lato oscuro (che Williams conosce benissimo) dove la gente combatte e muore. C'è una traccia per tutte le occasioni, cosa questa che rende la musica valida ed adatta anche indipendentemente dal film. Chi non vorrebbe avere come sottofondo The Chess Game mentre si prepara ad affrontare una sfida (incisivi i legni debussiniani) oppure Christmas at Hogwarts mentre si gode il Natale in famiglia? Questo perchè John Williams non crea la sua musica pensando solo alle scene di un film, ma riflettendo sull'atmosfera del momento e sui sentimenti dei suoi partecipanti -che non sono troppo diversi dai nostri- non tralasciando davvero mai le venature di mistero. Il maestro crea persino il sottofondo ideale per suggerire un "ora va tutto bene" con Leaving Hogwarts, nella quale un ritmetto incalzante accompagna il senso di sollievo delle ultime scene, in cui pare che per il momento il perfido cattivo sia scomparso. E a proposito di quest'ultimo, la prima entrata in scena ufficiale viene accompagnata da The Face of Voldemort, in cui per i primi 19 secondi vengono riprese le note del Prologue per poi lasciar incupire il suono e trasformarlo nel tema del Signore Oscuro, che si rivela in tutto il suo grottesco aspetto; dettagli metallici mostrano un Harry sbigottito che guarda il viso gelatinoso di Voldemort (e corpo di Raptor). Una carica di tensione si trova anche nei primi 36 secondi di The Quidditch Match, dove Williams crea la sinfonia delle fronti corrucciate dei Grifondoro un secondo prima di "salire" in campo; ma poi si apre la porta, ascendono i manici di scopa ed ecco che John Williams arma l'orchestra con i legni e i tamburelli per restituire la leggerezza di un volo carico di competizione e voglia di vincere, quasi una moderna e ben più gioiosa Cavalcata delle Valchirie con contorno di Star Wars (frammista ai momenti di nuovo ariosi in cui la squadra dei Grifondoro pugnala con gli occhi i Serpeverde). Il timbro del grande artista si riconosce in ogni accordo, leggero e deliziosamente complicato, grazie anche ad una formidabile ispirazione del primo Novecento russo (in particolare dalle opere di uno Stravinskij e di un Tchaikovsky).
Come primo esperimento di dar vita a questo Harry Potter, insieme all'ottimo primo film, John Williams regala un calibrato insieme di momenti leggeri e divertenti capaci di tenere sempre vivo l'ingrediente dell'oscuro, considerato che alla fine esso risulterà una costante in ogni fibra di questa saga. Apparentemente si tratta di una colonna sonora che funge ancora da sfondo e non da interprete della psicologia dei personaggi, cosa questa che non sarebbe degna del grande John; ma si tratta di un seme destinato a crescere, ovvero è una colonna sonora destinata a farsi più incisiva nelle orecchie e nei cuori degli ascoltatori quando maturerà con Harry e si incupirà di pari passo con la narrazione, risultando ad ogni capitolo (fino al terzo) sempre meno "soundtrack" e sempre di più Sinfonia targata John Williams.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. "Prologue" – 2:12 2. "Harry's Wondrous World" – 5:21 3. "The Arrival of Baby Harry" – 4:25 4. "Visit to the Zoo and Letters from Hogwarts" – 3:22 5. "Diagon Alley and The Gringotts Vault" – 4:06 6. "Platform Nine-and-Three-Quarters and The Journey to Hogwarts" – 3:14 7. "Entry into the Great Hall and The Banquet" – 3:42 8. "Mr. Longbottom Flies" – 3:35 9. "Hogwarts Forever! and The Moving Stairs" – 3:46 10. "The Norwegian Ridgeback and A Change of Season" – 2:47 11. "The Quidditch Match" – 8:28 12. "Christmas at Hogwarts" – 2:56 13. "The Invisibility Cloak and The Library Scene" – 3:15 14. "Fluffy's Harp" – 2:38 15. "In the Devil's Snare and The Flying Keys" – 2:20 16. "The Chess Game" – 3:48 17. "The Face of Voldemort" – 6:10 18. "Leaving Hogwarts" – 2:13 19. "Hedwig's Theme" – 5:09
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Line Up
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Marcia Crayford Randy Kerber The London Voices
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