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Judas Priest - Ram It Down
( 13861 letture )
Raise the sights, the city lights are calling
We're hot tonight, the time is right, there's nitro in the air
In the street is where we'll meet, we're warning
On the beat, we won't retreat, beware

Thousand of cars and a million guitars
Screaming with power in the air
We've found the place where the decibels race
This army of rock will be there

To ram it down, ram it down
Straight through the heart of this town
Ram it down, ram it down
Razing the place to the ground
Ram it down


Non potevano essere più chiari di così i Judas Priest nell’introdurre l’album del gradito ritorno sulla retta via, quella contraddistinta dai riff taglienti delle chitarre e dall’ugola d’oro di Rob Halford, il quale torna a fare il suo dovere nel migliore dei modi possibili.
Ram It Down segnò un momento importante nella carriera della band inglese: infatti, oltre ad essere l’ultimo lavoro con Dave Holland dietro le pelli (al quale succederà sul rinomato sgabello Scott Travis), ci mostra un deciso ritorno alle sonorità più heavy, quelle più consone al loro stile ed alla loro fama, dopo il fallimento commerciale di Turbo. Quest’album è stato alla base della riscoperta dei vecchi suoni -qui rigenerati- tramite un processo che ha poi portato alla creazione, due anni dopo, di una delle più importanti pietre miliari del metal: Painkiller.
Nonostante le buone premesse, però, Ram It Down è ancor oggi abbastanza dimenticato sia dalla band stessa, che lo tralascia senza troppi riguardi durante le proprie esibizioni (pur contenendo, come vedremo, alcuni brani che dal vivo non sfigurano di certo), sia dal pubblico, ché già ai tempi dell’uscita del disco non ne fu soddisfatto appieno; le conseguenze non tardarono a farsi sentire sulle vendite del disco, che risultarono decisamente negative rispetto alla norma.

Nella sostanza abbiamo a che fare con un insieme di canzoni potenti, energiche, frizzanti, che mirano tutte insieme ed in modo deciso ad un obiettivo ben preciso, senza concedersi mai a spunti diversi da quelli che ci aspetteremmo da una band come i Judas Priest. L’obiettivo è ovviamente il riconfermarsi secondo i propri reali canoni di fronte ad un pubblico fedele ma tuttavia sempre pronto a guardare con occhio storto eventuali cambiamenti concernenti lo stile.
Già dall’acuto iniziale si può capire quanto le cose siano cambiate rispetto all’album precedente, ed i testi (dal primo all’ultimo), con la loro efficacia e i loro modi espliciti, aiutano ad indirizzare l’ascolto verso una direzione univoca, quella più saggia, quella di una band che con gli anni si è guadagnata gli onori di un genere immortale ed universalmente (ma limitatamente al mondo metallico) amato. Heavy Metal è un vero e proprio inno alla nostra musica, e con un titolo così non lascia certo spazio a ripensamenti o fraintendimenti; come si potrebbe non essere piacevolmente travolti dalla qualità vocale di Rob Halford in questo brano? E come non adorare ogni singola nota di Blood Red Skies, unico pezzo un po’ diverso, in cui l’atmosfera volge al cupo aumentando d’intensità, e durante l’ascolto della quale ti viene solo da pensare... “ Sentirla dal vivo dev’essere un’esperienza unica, magica...”. Ma credetemi, lo è anche ascoltarla su disco! Love Zone e Come And Get It completano poi il raggruppamento dei brani meglio riusciti di questa release, presentando sempre una struttura ritmicamente ben delineata e coinvolgente nei suoi riff, per mano del duo Tipton-Downing, così come nei suoi refrain, che ne elevano esponenzialmente le già buone potenzialità di partenza. Non sullo stesso livello, purtroppo, si dimostrano Hard As Iron e I’m A Rocker, situate nella parte centrale del disco, che comunque contribuiscono a condurre il lavoro sempre sullo stesso binario sonoro, evitando pericolose collisioni o deragliamenti di sorta. Le canzoni di coda, Love You To Death e Monsters Of Rock, pur non ponendosi sui livelli di quelle d’apertura, sanno tuttavia esprimere appieno emozioni sincere e genuine, in special modo la seconda, caratterizzata da ritmi quasi “doom”, a voler esternare tutta la potenza epico-evocativa insita da sempre nello stile un po’ particolare dei Judas Priest (da non confondersi però in alcun modo con le sperimentazioni pop di cui parlavo in precedenza).
Discorso a parte per la cover di Johnny B. Goode di Chuck Berry, brano reso forse in maniera un po’ troppo diversa dall’originale; è vero, una cover deve saper rispecchiare lo stile proprio della band che la suona, non dev’essere identica all’originale, ma a mio parere l’interpretazione dei Judas Priest rischia di far perdere irreversibilmente tutta l’anima blues della versione originale, perdendoci in credibilità ed anche in bellezza.

Ora, direte voi, com’è possibile che un album del genere sia stato praticamente dimenticato -e lo ricordo una volta di più- non solo dal pubblico, ma addirittura dalla band stessa? E’ la domanda che mi pongo anch’io in effetti, fin dalla prima volta che l’ho ascoltato, e alla quale non sono ancora in grado di fornire un’adeguata risposta. Ma è anche questo l’obiettivo della mia recensione, riscoprire certe piccole perle del passato sepolte nelle sabbie del tempo e che meriterebbero certo più attenzione da tutti noi.
E se non le volete chiamare perle, date loro il nome che ritenete più opportuno (dopotutto i livelli di Painkiller, successivo nel tempo ma perfetto per spiegare lo stile migliore della band, sono ben lontani da Ram It Down), ma perlomeno concedetevi un meritato ascolto dell’album. E soprattutto, quando accenderete lo stereo per farlo, divertitevi, perché è questo il grande e più sano valore di tutta la buona musica.

Monster, Monster of rock
They could never bind it
It vowed to reach the top
Monster, Monster of rock
They could never bind it
Impossible to stop.



VOTO RECENSORE
74
VOTO LETTORI
83.38 su 162 voti [ VOTA]
AnimaMundi
Domenica 17 Marzo 2024, 20.48.00
120
Ho sempre ritenuto che uno dei grandi limiti di questo album sia la batteria. Secondo me c\'è tantissima drum machine e poca batteria suonata e ciò toglie tantissimo mordente ai brani.
Rain
Martedì 12 Marzo 2024, 15.04.53
119
La seconda parte di Twin Turbo quella con i pezzi più Heavy.... ecco scoprire che molti di questi pezzi e altri di Turbo, Heart of a Lion (presente solo su Metalogy che io ho) più diverse bonus tracks dei remasters del 2001 erano parte dello stesso progetto originario beh... mi fece rivalutare enormemente questo album! Ho sempre concordato con chi dice che questo album é meno onesto di Turbo Già perché se per molti Turbo fu un modo per seguire le mode per me un tentativo riuscito di mettersi in gioco come fecero i Whitesnake, Ozzy, Aerosmith, Kiss, Alice Cooper e Van Halen. Ram it Down allo stesso modo poteva esser visto come un disco fatto per riavvicinare i metallari duri e puri accontentando quindi così una parte del loro pubblico originario. Il disco comunque a me piace.
SHOW
Giovedì 29 Febbraio 2024, 16.25.24
118
sono un grandissimo fan, ma sto disco è veramente un cesso ahah
Galilee
Sabato 3 Febbraio 2024, 19.41.28
117
A suo modo un disco rivoluzionario ahahah..
Kronos
Sabato 3 Febbraio 2024, 19.41.00
116
Tu parli di Painkiller. Sì lo so che lì il basso non c\'è (tornando a Justice) ma si sente che le intenzioni erano molto diverse da questo album malriuscito, secondo me. Sono proprio tutti pezzi scritti con un\'intenzione più convinta e un approccio diverso da quello che facevano prima.
Transcendence
Sabato 3 Febbraio 2024, 19.28.29
115
@Kronos: Non per fare il guastafeste, ma c\'è un articolo su Metal Injection del 2020 secondo cui Ian Hill non avrebbe suonato una singola nota di basso nel disco: secondo l\'articolo, non è un basso quello, ma un mini-moog suonato da Don Airey dei Deep Purple, perché Ian Hill ai tempi potrebbe essere stato malato al punto da non poter registrare alcunché. Ogni tanto ne salta fuori una.
Kronos
Sabato 3 Febbraio 2024, 14.46.58
114
Il mio è un parere obiettivo, i pezzi buoni ci sono ma sembra un album fatto apposta per recuperare i fan delusi dalla svolta commerciale di Turbo. Con Screaming c\'erano riusciti subito e avevano pure replicato bene. Con questo non ha funzionato subito. È servito il più potente e sentito Painkiller.
Galilee
Sabato 3 Febbraio 2024, 14.08.30
113
Per chi vede in bianco e nero sicuramente. Gli altri ci troveranno invece alcuni dei brani più ispirati della loro intera carriera. Tipo Blood Red sky , hard as iron e ram It Down. Il resto non è il top, ma ci sono dei pezzi comunque divertenti.
Kronos
Sabato 3 Febbraio 2024, 13.33.35
112
Per forza, non è credibile quanto Painkiller ed è suonato con la drum machine. Poi ci sono gli scarti di Turbo e una pessima cover di Johnny B. Goode. In pratica è uno scherzo della natura
Diego75
Sabato 3 Febbraio 2024, 6.08.14
111
Anche questo è n bel disco bello pesante....bistrattato dai più fans e metallari in generale.... Il tempo gli rimarrà giustizia .....semmai 84
Egidio
Giovedì 13 Aprile 2023, 0.06.13
110
Boh... Sarà perché è stato il primo disco che ho sentito di loro - e per giunta all\'epoca dell\'uscita ed ai miei inizi con il metal - ma a me questo disco è sempre piaciuto. Non all\'altezza di dischi come Screaming, Stained o Sad Wings, certamente; ma per me risulta più bello di British Steel, disco che a dispetto della sua importanza storica non mi ha mai fatto impazzire, a parte qualche pezzo. Trovo bella anche la loro interpretazione di Johnny B. Good, che se non altro ha tutte le carte in regola per essere una lettura, e non mera una riscrittura con suoni moderni ma con lo stesso riff di un brano di 30 anni prima
Philosopher3185
Mercoledì 15 Febbraio 2023, 17.12.37
109
@Joe69;hai sintetizzato esattamente le cose..il fatto e\' che qui\' la band-nell\'ovvio tentativo di recuperare l\'immagine di metal band dura e pura-e\' tornata all\'heavy metal ma il fatto e\' che si tratta per lo piu\' di pezzi poco ispirati che ora si rifanno agli Iron ora agli Helloween,con troppa foga di strafare.Con Painkiller invece c\'era gia\' la volonta\' chiara e lucida di non solo ispirarsi alle altre metal band ma anche di andare oltre come tecnica e ferocia ed e\' proprio per questo che Painkiller e\' un capolavoro e questo Ram it down un album mediocre.
Joe 69
Martedì 13 Dicembre 2022, 9.47.40
108
Non un grande disco non un brutto disco insomma doveva essere il riscatto dopo turbo che strizzava l'occhio agli americani dove si era capito che per fare un pò di grana bisognava smettallarsi e cotonarsi di più e quindi fare Turbo con conseguente tour e lp live. Arriva Ram it down più metal più ruvido più vicino alle vecchie sonorità ma alla fine non mi convince diciamo un ritorno a metà perché i pezzi sono poco ispirati mentre tutti si sperava in un screaming o defefender ad ogni modo un 65 ci sta così come un ascolto ogni tanto
Rik bay area thrash
Sabato 8 Ottobre 2022, 21.28.50
107
Dopo la parentesi synth di turbo, qui, i judas priest tornano a fare quello che è a loro più congeniale, cioè l heavy metal. All epoca della pubblicazione non ricevette grandi reviews, ma nonostante questo non lo trovo affatto malvagio, anzi. Ho alzato il voto lettori 🤘🎸
Ezra
Martedì 21 Settembre 2021, 20.59.19
106
Se non fosse per quella cazzo di cover che non ci sta a fare un cazzo, sarebbe stato un album più integro e più rispettato. Come per Point of Entry e Turbo è comunque un album di raccordo e di passaggio tra i capisaldi Ottantiani e Painkiller. Per me comunque un bell'album (cover a parte).
carroz
Domenica 16 Maggio 2021, 19.23.30
105
ma sottovalutato cosa che e' un aborto sto disco
David D.
Domenica 16 Maggio 2021, 19.16.05
104
Uno dei dischi più sottovalutati dei Priest, e in un certo senso dai Priest stessi. Blood Red Skies è da brividi da quanto è bella, la Titletrack e Hard As Iron pestano come poche, I'm A Rocker un bel pezzo, come anche Heavy Metal e Monsters Of Rock. Credo sia finito troppo presto nel dimenticatoio, da riscoprire. 82.
sci-fi japan
Domenica 9 Agosto 2020, 5.36.40
103
Ancora con sta "biografia ufficiale"... La biografia dei Priest (La storia dei Judas Priest - Defenders Of The Faith) è stata pubblicata senza il consenso della band. Nella prefazione al libro Daniels (l'autore) ammette spontaneamente di non aver ottenuto l'approvazione del lavoro da parte del management dei Priest. Quindi come "biografia" non mi pare molto attendibile... Holland coi Trapeze usava già la doppia cassa e faceva assoli di batteria, tant'è vero che dopo il tour americano in supporto a Killing Machine (tour in cui Holland prende parte dalla seconda metà del 1979 in seguito alla defezione di Binks) i Priest gli chiesero espressamente di suonare essenziale per esigenze di songwriting.
sci-fi japan
Sabato 27 Giugno 2020, 13.23.01
102
@Philosopher3185 Ciò non toglie che sono dei bei pezzi, poi è ovvio che non spodesteranno mai in scaletta live classici come Breacking The Law, You've Got Another Thing Comin', Painkiller o Hell Bent For Leather. In sede live le grandi band incentrano la scaletta sui brani di maggior successo tagliando spesso ottimo materiale. Prendi i Maiden, loro non suonano mai pezzoni come Gangland, Flash Of The Blade e Alexander The Great, questo perche il pubblico non rinuncerebbe mai a Number Of The Beast, The Trooper e Fear Of The Dark e quelle più famose, quindi alla fine si fanno dei tagli.
tartu71
Martedì 19 Maggio 2020, 9.35.36
101
per me un grande album, dove rob raggiunge vette altissime
Luka2112
Domenica 22 Marzo 2020, 0.09.40
100
Album di transizione che non mi ha mai convinto, la produzione ed i suoni stessi delle chitarre non mi piacciono particolarmente per non parlare della batteria così “finta “drum machine a parte.Dave Holland non è certo un virtuoso dello strumento ma a detta dei Priest stessi, era perfetto per il tipo di repertorio ottantiano più lineare nelle strutture così come nelle soluzioni ritmiche.Non era scarso in quanto nei numerosi live fa il suo, (non paragonabile a Les Binks) e comunque su difender of the faith e Screaming for vengeance è stato funzionale.Globalmemte molto meglio Turbo di RAM it down, di cui però m piace la futuristica Blood red Skies .
Simo
Mercoledì 27 Novembre 2019, 22.29.36
99
Non son d d'accordo sul fatto che i'm rocker e soprattutto hard As iron siano 2 pezzi così così, anzi gli assoli a pioggia ,
Philosopher3185
Sabato 9 Novembre 2019, 19.59.54
98
@sci-fi-japan;la risposta al tuo desiderio l'ha data la band..se non suonano questi brani dal vivo,un motivo ci sara'!
sci-fi japan
Venerdì 26 Aprile 2019, 3.04.35
97
Eppure sentire dal vivo i riffoni di Love Zone, Come And Get It, Heavy Metal e Love You To Death mi piacerebbe eccome. Fossero sempre su questi livelli i "riempitivi"...
Philosopher3185
Giovedì 27 Dicembre 2018, 22.16.53
96
E' un album che ha i suoi momenti(notevoli) in pezzi come la title track,blood red skyes,hard as iron,mentre il resto è normale riempitivo..non bastano degli assoli-come ha detto qualcuno-per fare di un album un capolavoro;un buon album SI VEDE DALLE COMPOSIZIONI PRIMA CHE DI TUTTO IL RESTO!assoli compresi..un album buono ma non un capolavoro,troppo incerto tra il voler indurirsi e restare sul discorso musicale intrapreso su Turbo,meno male che ci pensera' Painkiller a far rinascere totalmente i Judas priest ed aggiornarli alle sonorita' attuali.
lisablack
Sabato 10 Novembre 2018, 19.11.23
95
Son d'accordo..buon disco la title track è una cannonata!
Aceshigh
Sabato 10 Novembre 2018, 18.34.05
94
Uno degli album più snobbati della storia. Per me rimane un disco della madonna, se non ci fosse qualche passo falso nella seconda parte sarebbe un capolavoro come altri dischi dei Judas. Per la maggior parte della scaletta siamo comunque al cospetto di pezzi di alto livello, infarciti tra l'altro di alcune tra le parti solistiche più belle della discografia e con un Halford stellare. Menzione d'onore per Blood Red Skies, a mio parere una delle canzoni più emozionanti del loro repertorio, con -torno a dirlo- un Metal God inarrivabile. Oltretutto pezzi come la title-track o Hard as Iron sembrano preannunciare già l' "upgrade" di Painkiller. Voto 87
HM Andrea
Martedì 11 Settembre 2018, 21.03.04
93
Questo album è indubbiamente di pregevole fattura (a mio parere quasi al livello di Screaming For Vengeance) e al contempo molto eterogeneo, al punto che può essere considerarlo come un contenitore di svariati sottogeneri (che butta parola!). E' vero che i Judas Priest con Halford difficilmente hanno concepito canzoni simili tra di loro, tuttavia in Ram It Down hanno mostrato ogni sfaccettatura della loro musica -non so se sia così ma sembra che le varie tracce siano state composte in diversi periodi della loro carriera-. Se dovessi descrivere traccia per traccia direi: Ram It Down = Power Metal, Heavy Metal lo dice il titolo stesso, Love Zone = Glam Metal incazzato a la WASP, Come and Geti It = Hard n'Heavy a la Accept, Hard as Iron = Speed Metal, Blood Red Skies = Prog Metal a la Queensryche, I'm A Rocker = Hard Rock; Johnny Be Goode è una cover, Love you to Death = Metal anni 80, Monsters of Rock = Doom Metal.
Andrea Salvador
Giovedì 26 Luglio 2018, 18.14.50
92
Sono del parere che senza "Ram It Down" non ci sarebbe stato "Painkiller", soprattutto a livello di sound ed attitudine. E sul fatto che in alcuni brani ci sia la drum machine... Io la penso esattamente come Royal Blue. Dopotutto in quanti album viene (soprattutto negli anni 70) usato il mellotron perché l'orchestra costava troppo?
Andrew Lloyd
Lunedì 19 Marzo 2018, 0.15.34
91
@Royal Blue Bravo. Come dici tu "molti metallari Invece di commentare per sentito dire dovrebbero ascoltare i dischi". Leggendo tanti commenti su innumerevoli dischi, l'impressione è proprio questa: i dischi, a parte i soliti noti, non vengono ascoltati. Altrimenti non si spiegherebbe il fatto che gli splendidi assoli di chitarra qui e su Turbo siano passati quasi inosservati. E meno male che la chitarra nel Metal è lo strumento portante. Misteri della fede....
rik bay area thrash
Giovedì 15 Marzo 2018, 21.26.38
90
Dopo una deludente parentesi dovuta al precedente album, i judas tornano a fare heavy metal tout court. Può non essere un capolavoro, ma un buonissimo disco sicuramente. Alcune song sono più immediate altre con un mood differente e soprattutto hanno il classico trademark priest. La produzione è molto buona e reale. (Imho)
Royal Blue
Mercoledì 7 Marzo 2018, 14.43.34
89
Non ho mai capito perchè i Priest più di altre band siano stati così criticati per la presenza della drum machine su qualche brano... Detto per inciso, Trascendence dei Crimson Glory, pubblicato nello stesso anno di questo Ram It Down (1988), adotta a sua volta la drum machine come escamotage musicale, e non su qualche pezzo ma su tutti i brani! Eppure non mi risulta che i Crimson siano stati criticati aspramente per questo motivo... Per non parlare degli anni 90 decennio nel quale per le black e power metal bands registrare con la drum machine era diventata un abitudine! E di tale Angelo "pro tools" Sasso alla corte del Rolfo pirata amburghese ne vogliamo parlare? Detto questo, album come Trascendence, Ram It Down o Victory sono grandi dischi aldilà della presenza o meno del programming. Alla fine l'unica cosa che conta veramente è la qualità della musica e per me in quest'album ce n'è a bizzeffe. Poi con tutto il rispetto ma molti metallari Invece di commentare per sentito dire dovrebbero ascoltare i dischi e farsi un idea propria, altrimenti diventa più importante quello che c'è scritto su una biografia non ufficiale piena di tanti bei racconti rispetto il reale contenuto di un album.
Andrew Lloyd
Domenica 14 Gennaio 2018, 2.42.54
88
È un disco che ha una buonissima parte centrale. ( Blood Red Skies è davvero eccezionale) Ottima ache la title-track. Da menzionare anchre la sottovalutatissima "Love you to Death" e la magnetica Monsters of Rock La drum machine non c'è in tutto il disco. Holland era comunuqe un buon batterista, ha passato col gruppo tutti gli Anni '80 e un pezzo di storia l'ha fatta pure lui.
Maurizio
Venerdì 5 Gennaio 2018, 11.24.33
87
in questo album si usa la drum machine, come dichiarata dalla band stessa perchè batterista di allora non riusciva a fare i pezzi. Album solo dscreto, si salvano tre pezzi (ram it down, blood red skies & heavy metal), resto da dimenticare voto 60
Suarez
Domenica 20 Agosto 2017, 17.15.21
86
74 a questa melma é un insulto a chi la musica la fa veramente
Diego
Domenica 20 Agosto 2017, 17.06.36
85
Holland era un discreto mestierante, nulla più. Con lui i Judas non avrebbero mai fatto Painkiller e successivi. Travis è di un altro pianeta, ma la carriera di Holland con i Priest merita rispetto.
Philosopher3185
Domenica 20 Agosto 2017, 16.15.25
84
Chi ve lo dice che dietro le quinte in alcuni pezzi piu' difficili,i Priest non usassero' un session man,oppure una base pre registrata?io llo sentito dire da molti che Holland in quanto battersta era mediocre in quanto a tecnica...non voglio denigrarlo,dico solo quello che ho sentito dire e che ho letto..puo' darsi benissimo mi sia sbagliato hè-..
LexLutor
Sabato 27 Maggio 2017, 21.45.30
83
Concordo pienamente con NomeCognome
NomeEcognome
Domenica 20 Novembre 2016, 19.42.21
82
Uno dei miei preferiti, quattro di queste tracce (Love Zone, Hard As Iron, Blood Red Skies e Love You To death) sono registrate con la drum machine, tutti gli altri brani compresi la tilte track sono registrati con Holland dietro alle pelli (tant'evvero che proprio la title track verrà suonata fissa in scaletta nel tour promozionale ad una velocità e TECNICA superiori all'album. Sul tubo ci sono i bootlegs andateveli a sentire prima di infangare un buon batterista!). Quello che conta veramente è l'elevatissimo tasso qualitativo musicale presente nel platter, che sia registrato con o senza la drum machine personalmente penso sia irrilevante, nel power anni novanta registrare in studio senza batteriasta per una miriade di band anche famose (vedi Running Wild) era una consuetudine... I Maiden hanno sempre e solo fatto hard'n'heavy a pedale della cassa singolo, non hanno mai suonato pezzi con la doppia cassa (a parte un noiosissimo brano di Dance of death...) e non hanno MAI toccato il ventaglio di soluzioni METAL adottate dai Judas Priest (se per voi Rocka Rolla, British steel, Turbo, Paikiller e Jugulator sono sempre lo stesso sound fatevi curare...). Dave Holland scarso? Si, come no! Infatti la doppia cassa in Genocide nel tour di British steel la suona mia nonna...
Andrew Lloyd
Giovedì 26 Maggio 2016, 0.45.59
81
In Ram it Down qui e là c'è la drum machine. Penso si senta ecocme. Per il resto è una album a cui sono affezionato perché li conobbi. Da rivalutare a parte due tre momenti un po' meno buoni, il resto è ottimo: Blood Red Sky (splendida) , Hard as Iron, I'm a Rocker , Love You To Death e Monsters of Rock... Ho letto che qualcuno parla di Turbo come un.. fallimento? Dico, ma scherziamo? E' l'album dove i Priest hanno suonato meglio oltre ad essere il loro più venduto. Avanti anni luce come sound... Chi definisce fallimento = commerciale o bassa qualità, è meglio che si dia all'ippica. Con tutto il rispetto
BJP
Sabato 6 Febbraio 2016, 21.06.09
80
@Philosopher3185 anche secondo me per le parti più difficili, in particolare quelle più veloci, chiamavano degli session-man... la title-track di Ram It Down poi, rispetto anche solo a Freewheel Burning (uno dei brani dei Judas Priest più veloci registrati nel periodo con Holland), è decisamente veloce e mi sembra un po' improbabile che l'abbiano incisa con Dave in studio...
Philosopher3185
Sabato 6 Febbraio 2016, 17.36.50
79
@BJPuo' essere..se uno legge la biografia della band,in alcuni capitoli è scritto che le parti della batteria piu' difficili,venivano suonate da un session man molto tecnico,e a volte da un drum machine.I casi son due,o la biografia dice cazzate o le cose stanno davvero cosi'.Io credo piu' la seconda..
BJP
Sabato 6 Febbraio 2016, 12.40.56
78
Avevo letto da qualche parte su internet che in questo album non suona Dave Holland, bensì una drum machine. Ne sapete qualcosa di più, per caso? Ascoltando la title-track, poi, ho notato lo strano suono della batteria: addirittura mi sembra che la grancassa (o qualche altra parte della batteria, ora non ricordo) abbia lo stesso suono del clic del mouse del PC!
Philosopher3185
Sabato 6 Febbraio 2016, 12.27.54
77
Dave Holland era un batterista Hard rock,punto! siamo seri ragazzi,sia Simon phillips che Scott travis,lo massacrano a livello di tecnica e inventiva.
matthew heinz
Domenica 31 Gennaio 2016, 21.06.39
76
beh in effetti simon phillips è un batterista con un talento eccezionale. Datevi un occhiata ai dvd live con i Toto...
Mulo
Domenica 31 Gennaio 2016, 20.23.45
75
Pardon ho letto ora la seconda parte del commento Sorry.. Holland era scarso in effetti
Mulo
Domenica 31 Gennaio 2016, 20.22.34
74
Il primo disco di Holland con i Priest è British Steel... Ma xche'nonti informi prima di scrivere puttanate?? Su Sin after sin suona Simon Philips che è un batterista formidabile... Probabilmente i dischi dei Priest pre 1980 te non li hai nemmeno sentiti...
MetalDeprival
Domenica 31 Gennaio 2016, 19.58.17
73
Ma una bombetta come Hard as Iron non piace proprio a nessuno? Ascoltata in cuffia è da paura, puro Speed Metal!
Philosopher3185
Domenica 31 Gennaio 2016, 19.29.36
72
aspettate un attimo,non voglio dire all'avanguardia tanto per la scrittura dei pezzi(sebbene i Maiden siano superiori come composizione,in molti casi),ma piu' che altro a livello di soun..nonostante ottimi pezzi,prima di questo disco,le chitarre avevano un sound tuttosommato hard rock,cosi' come la batteria..non è un caso,che da quando è entrato scott travis dietro alla batteria,la band è migliorata moltissimo..anche nella biografia dei Judas Priest,essi stessi ammettono che Holland era carente in quanto a tecnica,ed infatti molti pezzi degli album pre british steel,raramente sono stati riproposti dal vivo,perchè holland non era capace di suonarli(a differenza dell'ottimo primo batterista,di cui non ricordo il nome.
terzo menati
Venerdì 29 Gennaio 2016, 22.24.33
71
Beh i ragazzi giovani o i neofiti quando si cimentano con i grandi classici qualche strafalcione lo fanno.
Mulo
Venerdì 29 Gennaio 2016, 22.05.06
70
Xche'Defenders of the faith o British steel non erano al passo con i tempi quando sono usciti? Stained class anticipa i tempi di almeno 4 o 5 anni..... Ram it down ? L'unico album dei Priest epoca d'oro ( '74/'90) che non mi piace.
matthew heinz
Venerdì 29 Gennaio 2016, 21.59.21
69
i judas sono sempre stati al passo con i tempi, anzi li hanno sempre dettati. Ram it down è un semplice ritorno ad un suono più metallico dopo la parentesi turbo che era pieno di suoni americaneggianti, tastiere, ecc. La cover di chuck berry, beh ogni musicista paga un tributo alla musica che li ha ispirati e loro ora hanno 65 anni mica possono essersi ispirati ai metallica o ai cannibal corpse...
Philosopher3185
Venerdì 29 Gennaio 2016, 21.51.46
68
Con quest'album i Judas iniziavano(finalmente!),a mettersi al passo con i tempo per quanto riguarda il suono delle Chitarre e la scrittura dei pezzi..sebbene ci sia ancora qualche strascico hard(la cover di chuck berry,dice tutto..)e qualche passo falso(love zone),l'album è davvero ottimo,e lasciava presagire tutto il meglio che la band avrebbe saputo fare nell'album successivo..
Doomale
Sabato 12 Dicembre 2015, 15.36.45
67
Preso nel doppio insieme a Stained Class...molto bello davvero...Non ai livelli dei bar capolavori ma comunque validissimo. La terremotante Title track e' il top...ma anche Heavy metal...come and get it...blood red sky sono degli splendidi esempi di Heavy anni 80. Un 7,5 abbondante ci sta tutto...ah..dimenticavo simpatica anche la cover di chuck berry
andy usurper
Sabato 31 Ottobre 2015, 19.14.52
66
Capolavoro per me al pari dei vecchi classici,non fu capito all'epoca,ma io lo presi subito in vinile e li vidi in quel Tour live,da lacrime!Blood Red Sky per me è al pari di una Exiter come qualità,un capolavoro assoluto,e non capisco come certe persone lo reputino un disco mediocre,mah,de gustibus mi vien da dire......
Ruggiero
Mercoledì 1 Luglio 2015, 14.27.05
65
Per me quest'album è un capolavoro,è un pó più sotto dei livelli degli altri capolavori come painkiller screaming for vengeance defenders of the faith stained class brititish steel e sad wings of destiny quelli si che sono i veri judas priest ma secondo me quest'album è stato molto sottovalutato
Galilee
Lunedì 9 Marzo 2015, 17.06.26
64
Direi in linea col pensiero di GD.
TheGodfather
Mercoledì 7 Gennaio 2015, 15.39.55
63
Io lo trovo un album abbastanza poco ispirato nel songwriting, a parte la rocciosa title track, cavalcata speed degna della tradizione priestiana e la stiupenda "Blood Red Skies", capolavoro piacevolissimamente rispolverato live nell'Epitaph Tour. Il resto non è male, ma non brilla particolarmente. Lontano dai masterpiece prieestiani, per me è un gradino sotto ai bistrattati "Poiint Of Entry" e "Turbo", più commerciali ma anche ricchi di belle canzoni. Voto 70
davide
Lunedì 8 Dicembre 2014, 14.51.29
62
hai ragione questo è un ottimo album il mio voto è 90
Painkiller99
Lunedì 28 Luglio 2014, 14.54.43
61
questo povero Ram It down l'album più sputtanato dai fan, quando per me è uno dei loro migliori album, non capisco cosa ci sia di sbagliato in quest'album secondo me l'unica traccia scarsa è love zone il resto dell'album è tutto molto ispirato, davvero c'è gente che non apprezza la monumentale Monsters of Rock? o la fantastica title track? o la molto "patriottica" Heavy Metal pensatela come volete per me quest'album merita un 92
Philosopher3815
Lunedì 28 Luglio 2014, 1.57.35
60
L'album che riporta i Judas nella giusta direzione..sebbene ci sia ancora,qualche strascico del disco precedente,è comunque un deciso passo avanti e ci sono brani di ottima fattura come la title track ed monster of rock...
gianmarco
Martedì 8 Luglio 2014, 8.24.47
59
blood red skies è un capolavoro , ha uno sviluppo "Industrial" , epico .
Delirious Nomad
Lunedì 28 Aprile 2014, 23.39.26
58
Il significato che io darei a quel "fallimento commerciale" é che Turbo é stato un disco-fallimento in senso artistico proprio perché era commerciale
ROB 75
Lunedì 28 Aprile 2014, 22.52.03
57
@andrea Lloyd: la recensione afferma che Turbo fu un parziale insuccesso commerciale, nel mio commento io intendevo indicare la caduta in ambito musicale verso lidi diciamo maggiormente mainstream .effettivamente alcune canzoni sono legate al sound di turbo ( una per tutte Love zone) ma altre come la stessa hard as iron anticipano alcune soluzione poi maggiormente sviluppate nel grandioso successore...
Andrew Lloyd
Lunedì 28 Aprile 2014, 21.23.05
56
Turbo un insuccesso commerciale? E da quale parte? Raggiunse il platino negli Stati Uniti come i suoi tre predecessori. Ram it Down abbandona SOLO IN PARTE le sperimentazioni di Turbo e NON anticipa affatto quello che sentiremo due anni dopo su Painkiller. E' certamente un buon album con una significativa parte centrale: Hard As Iron, Blood Red Skies e I’m A Rocker sno ben ispirate.
rob 75
Venerdì 18 Aprile 2014, 22.20.04
55
i Judas dopo la "caduta"commerciale di Turbo tornano nella retta via del metallo pesante... tuttavia il risultato pur essendo godibile non raggiunge le vette eccelse degli anni 70 e dei primi 80. alcune canzoni non sono granche' e la cover di Johhny b. good non l'ho mai digerita! certo che il trittico Ram it down-Hard as iron e Blood red skies e' da urlo.concordo che certamente la rinnovata potenza del sound in questo disco anticipera' la furia metallica del suo immenso successore!
anvil
Martedì 4 Febbraio 2014, 16.44.12
54
Comprato in offerta a 5euro mi mancava , sono soddisfatto , 79 e non se ne parla più.
hammer of god
Sabato 18 Gennaio 2014, 15.55.55
53
album niente male,di certo non un capolavoro ma episodi come blood red skies heavy metal e la title track sono notevoli. non mi piacciono alcuni coretti come nel mezzo di ram it down o di hard as iron,pessima a mio giudizio la cover di Johnny B. Goode. voto 80 perchè introduce suoni e ritmi che porteranno a painkiller
macigno
Mercoledì 6 Novembre 2013, 16.18.25
52
un ottimo album altro che storie meglio anche del black album dei metallica voto 90 e se qualcuno gli da meno deve risentirselo meglio un po di volte
enzo
Domenica 3 Novembre 2013, 14.07.06
51
RIASCOLTATO OGGI NON MI PIACE A PARTE QUALCHE PEZZO TIPO RAM IT DOWN O COME AND GET IT MANCA QUALCOSA
Sambalzalzal
Sabato 2 Novembre 2013, 13.52.12
50
Assurdi certi commenti
Francesco
Sabato 2 Novembre 2013, 13.49.00
49
Enzo: quest'album è davvero mediocre? Ma cosa dici? Quest'album è ricco di energia e potenza...
enzo
Martedì 29 Ottobre 2013, 11.05.08
48
davvero mediocre
Sandro70
Sabato 26 Ottobre 2013, 22.31.38
47
Hard As Iron e I’m A Rocker sono tra le mie canzoni preferite dei Priest. Il disco, in generale , per me è molto buono .
manaroth85
Mercoledì 4 Settembre 2013, 21.32.15
46
buon disco con canzoni buone però non so..manca di qualcosa che anche il criticato turbo ha..ottima heavy metal penso che sia una hit mancata inspiegabilmente il 74 ci sta tutto
abe
Martedì 9 Aprile 2013, 22.11.46
45
comprai subito il disco .... e beh non e' certamente il mio preferito dei judas , mi era piaciuto il criticatissimo turbo e ho amato painkiller dopo ma questo no ....
Stefano
Martedì 15 Gennaio 2013, 9.59.44
44
Essere uno di quelli che comprarono l'LP mezz'ora dopo la sua comparsa nei negozi e avere avuto la fortuna di vedere i Priest live proprio in occasione del tour di Ram It Down mi permette di fare qualche considerazione... La prima è che sono pienamente d'accordo sul valore di questo disco, assolutamente a livelli di eccellenza, anche se rispetto alla recensione va aggiunta senza esitazioni Hard as Iron tra le canzoni top: riff potente, motivo accattivante, drumming serrato, voce e chitarre in forma bestiale...cos'altro? La seconda è che - vi assicuro - porto ancora dentro l'acuto con cui Halford, rischiando di far crollare il palasport di Firenze, attaccò senza annunciarla proprio Ram it Down...PARI AL DISCO se non di più!!! La terza cazzo è che ho quasi 50 anni....merda! Ci saranno cose più importanti nella vita, ma quel pomeriggio e quella sera io me li porterò sempre con me come uno dei ricordi più belli di gioventù...
sadwings
Giovedì 10 Gennaio 2013, 15.23.24
43
NOn è il miglior album dei judas priest ma è sicuramente un ottimo album! Di questi tempi pagherei oro per vedere usicire album di questa fattura con canzoni sottovalutate come la title track, blood red skies, hard as iron, heavy metal e monster of rock! Le uniche tracce per me sottotono sono love zone e love you to death. p.s. a me piace anche la cover di chuck berry.
steelminded
Martedì 28 Agosto 2012, 23.27.51
42
Al secondo ascolto di stasera rivedo la valutazione al rialzo: tutto sommato un buon platter, con alcuni grandi pezzi. RIbadisco il giudizio su J b G (-;
tommy
Lunedì 27 Agosto 2012, 21.32.02
41
@vichingo matteo condivido...l ho ascoltato un paio di volte su you tube e quindi andrebbe approfondito per una valutazione corretta ma ho avuto l impressione che si tratti di un ottimo album...
steelminded
Lunedì 27 Agosto 2012, 20.22.07
40
Album ok, non particolarmente esaltante. Jonnie Be Good indecente (-; Evviva!
il vichingo
Venerdì 10 Agosto 2012, 17.12.30
39
A mio modesto parere, trattasi di un ottimo album che all'epoca è stato praticamente distrutto dalla critica qualunquistica, nonchè ingiustamente ignorato da molti. Certamente non è nulla se confrontato con monoliti come Painkiller o Unleashed in the East, ma la sola "Heavy Metal" spazza via decine e decine di band metal odierne. 82/100.
matteo36
Giovedì 9 Agosto 2012, 13.43.52
38
ci sono un paio di pezzi un po alla acdc che hanno sempre fatto storcere il naso a tanti , in realtà per me ram it down merita almeno 90. voto recensione e dei lettori da barzelletta pura
Legacy
Giovedì 5 Luglio 2012, 19.03.18
37
a me è piaciuto un sacco ed è forse uno degli album più sottovalutati dell heavy metal in generale... e poi contiene Blood Red Skies che è la mia canzone preferita dei Judas Priest. Ottime anche la titletrack, Heavy Metal, Monsters of Rock e Hard As Iron...90
spanky
Giovedì 26 Aprile 2012, 11.46.13
36
secondo me la title track e la serie di assoli in essa sono da cineteca!!!
spanky
Giovedì 26 Aprile 2012, 11.46.10
35
secondo me la title track e la serie di assoli in essa sono da cineteca!!!
The Mad Avenger
Giovedì 5 Aprile 2012, 10.17.24
34
Non capisco come mai questo disco e` stato sottovalutato in questo modo. Molto bello e molto Heavy rispetto a Turbo. Heavy MEtal e` una traccia epica! Voto 86
Master
Domenica 12 Febbraio 2012, 20.08.03
33
carino, carino, lo sto ascoltando in questi giorni.....certo, è un po' molto zarro come disco...mi ricorda quei culturisti super pompati tutti unti (bleah, che schifo)...appunto, dimostrazione di forza, molto piacevole da ascoltare, ma non di classe, un po' pacchiano...
blackie
Giovedì 9 Febbraio 2012, 3.24.15
32
sicuramente sottovalutato.forse all epoca risulto troppo costruito a tavolino...si doveva tornare x forza all heavy dopo turbo....in quest ottica sicuramente puo sembrare una mossa per riprendersi i fans,cosa x altro che accadde in parte.ma le canzoni ci sono eccome...ram it down,heavy metal come and get it sono dawero ottime.poi qui rob halford dimostra x la millionesima volta di essere IL METAL GOD x eccellenza acuti e interpretazioni da fantascienza!
Finntrollfan
Mercoledì 14 Settembre 2011, 15.26.24
31
Album ingiustamente criticato, non capisco perchè ai suoi tempi la critica abbia maltrattato in maniera eccessiva quest'album. OK, non siamo di fronte a Screaming For Vengeance o vari capolavori targati Priest, ma è comunuque un bell'album.
The sinner
Venerdì 19 Agosto 2011, 19.11.17
30
Troppo sottovalutato !!! "RAM IT DOWN" è invece un signor disco (magari ne uscissero ancora così). La title-track è folgorante ed infarcita di assoli chitarristici abrasivi - "Heavy metal" - "Hard as iron" (da brividi) - "I'm a rocker" - una strabiliante versione priestizzata di "Johnny B. Goode" e la sublime "Blood red skies" bastano per renderlo un album con le contropalle. Unico piccolo neo forse una produzione un po' piatta nonostante curata dal grande Tom Allom...
LAMBRUSCORE
Domenica 14 Agosto 2011, 20.11.06
29
title track, 1 dei pezzi + belli della storia, x me, il resto è noooiaaa...
Master of Reality
Lunedì 1 Agosto 2011, 0.18.35
28
Ram It Down = 5; Heavy Metal = 5; Love Zone = 5; Come and Get It = 5; Hard as Iron = 5; Blood Red Skies = 7; I'm a Rocker = 4.5; Love You to Death = 4.5; Monsters of Rock = 5; Voto album = 5
Edo
Giovedì 23 Giugno 2011, 10.31.04
27
Ieri al gods hanno fatto Blood Red Skies live!!! Fantastica, avevi ragione! Io adoro quest'album come tutti gli altri dei Priest, troppo sottovalutato, alla fine è il seme di Painkiller, stavano cambiando pelle e Ram It Down è la perfetta via di mezzo tra gli '80 e i '90. Hard As Iron è bellissima, altro che fiacca! Per me la più bella del disco.
Franky1117
Martedì 21 Giugno 2011, 11.55.47
26
gruppo in forma strepitosa, Halford su tutti; ottime canzoni e qualche filler, ma nel complesso rimane pur sempre un buonissimo disco, molto meglio delo scialbo predecessore
Maurizio
Mercoledì 25 Maggio 2011, 17.20.28
25
La title track potrebbe tranquillamente far parte della tracklist di Painkiller, e ne è di sicuro il germe; pe ril resto monumentale cover di Chuck Berry e troppi saliscendi.
luci di ferro
Martedì 21 Dicembre 2010, 0.39.24
24
@ mollusk, tim ripper owens in demolition non canta male anzi, demolition è meno potente del capolavoro jugulator. Machine Man, Bloodsuckers, Feed on Me, Cyberface, Metal Messiah, sono un ottimo esempio di comporre grande musica.
luci di ferro
Sabato 27 Novembre 2010, 13.35.52
23
@ mollusk, io Demolition non lo possiedo, appena lo compro ti saprò dare un giudizio.
mollusk
Venerdì 26 Novembre 2010, 23.26.05
22
Luci di ferro: perché in Demolition invece canta male? ROFL
Zarathustra
Venerdì 26 Novembre 2010, 23.11.06
21
@luci di ferro: allora non mi insultare domani, che esce la mia recensione di Jugulator...
luci di ferro
Venerdì 26 Novembre 2010, 22.53.41
20
Un consiglio a tutti andate a comprare “Jugulator ” io celo originale, Tim “The Ripper” Owens su livelli mostruosi in questo album non ha rivali. “Jugulator ” è bellissimo un macigno un capolavoro.
hellvis
Venerdì 26 Novembre 2010, 22.18.18
19
Capisco gli attacchi da fan, ma a me Nostradamus da fan della prima ora fa letteralmente orrore, anzi sonno. Per quanto mi riguarda la media tra i due è uguale.
Painkiller
Venerdì 26 Novembre 2010, 8.57.01
18
@Celtico: in realtà Jugulator piace molto anche a me ma ho cercato di fare una classificazione "a blocchi" per non dilungarmi troppo e partendo dai giudizi generali che molti hanno dato a RID. Ah, per evitare giudizi personali ho fatto la media dei voti degli album in studio recensiti sul sito cercando di dare un voto a quelli che mancano (senza "sparare" 30 o 100 ma restando su un voto medio in base ai commenti di tutti voi) eil risultato è interessante......Maiden 81,1, Judas 91,1......Ho così capito che è tutta la seconda parte (post SSOASS) della discografia Maideniana a rovinarne la media e se da un lato questo mi fa quasi scoppiare a piangere (alla Spank, uuuuhhhaaaaaa!!!) dall'altra mi conferma due cose: 1) i Judas tengono ancora botta alla grande ma 2) fare confronti oggi, nel 2010, tra le mie due band preferite non ha senso.
Celtico
Giovedì 25 Novembre 2010, 20.29.32
17
sottoscrivo alla grande anche io, anche se valuto un pò più positivmente jugulator...
Celtico
Giovedì 25 Novembre 2010, 20.29.32
16
sottoscrivo alla grande anche io, anche se valuto un pò più positivmente jugulator...
jek
Giovedì 25 Novembre 2010, 20.23.29
15
@Painkiller SOTTOSCRIVO
Painkiller
Giovedì 25 Novembre 2010, 12.46.48
14
Tra tutti gli album delle due discografie ritengo fear of the dark, virtual XI e the final frontier i peggiori, seguiti da demolition. No prayer un gradino più in alto insieme a jugulator, turbo e RID, ma considero tutti gli album in studio dei maiden fino a seventh son compreso, tutta la discografia dei judas fino a defenders of the faith, più Painkiller, Angel of retribution e Nostradamus, di livello assoluto. Io pendo per i Judas perchè ancora oggi sono in grado di scrivere un signor album e perchè hanno scritto "L'ALBUM" Heavy Metal per eccellenza. Painkiller non ha eguali in alcuna discografia, anche se a ruota metto seventh son. In sostanza, due band che amo e che per le emozioni che mi hanno dato e mi danno (in questo caso solo judas) non vorrei mai troppo confrontare.
Celtico
Mercoledì 24 Novembre 2010, 20.27.24
13
bè, gli Iron Maiden ultimamente stanno facendo di tutto per vincere la sfida dei bassi.. a parte che No prayer e Virtual X del loro periodo di mezzo sono inascoltabili...
Flight 666
Mercoledì 24 Novembre 2010, 15.27.57
12
Io penso in quella dei Judas Priest... alla fin fine nella discografia degli Iron c'è più che altro il periodo in cui cantava Blaze Bayley che è visto come negativo; invece per i Judas ci sono sia alcuni album senza Halford sia alcuni con lui che non sono considerati proprio il massimo! Ma questo è solo il mio parere...
mariamaligno
Mercoledì 24 Novembre 2010, 3.29.46
11
Solo per curiosita', pensate vi siano piu' alti e bassi nella discografia degli Iron Maiden o in quella dei Judas??
maurilio
Martedì 23 Novembre 2010, 17.54.08
10
É l´album che me li fece conoscere nel lontano 1988. Ricordo che lo ascoltavo sempre ad alto volume in cuffia e mi gasava un casino. Decisamente buono anche se preferisco altri.
ayreon
Martedì 23 Novembre 2010, 15.20.14
9
io non l'ho dimenticato per niente,ogni tanto me lo riascolto .Spacca di brutto già solo la title track,non parliamo poi di "Blood red skies", li' Halford arriva a livelli sovrumani,si' ci sono "Love zone "e "love you to death" un pò mosce,ma che me frega,la cover di Mark Wilkinson (quello dei Marillion) da sola vale l'acquisto.Priest forever!!!!!
Metal73
Lunedì 22 Novembre 2010, 21.07.43
8
ragazzi dite pure quello che volete , per me i judas rimangono il mio gruppo preferito e mi piacciono tutti gli album da loro fatti , turbo compreso .
AL
Lunedì 22 Novembre 2010, 11.56.25
7
un buon lavoro! e un ottimo antipasto per Painkiller! lo preferisco ad alcuni loro lavori più datati... blood red skies è veramente una bella canzone.. la title track spacca!!!
Sandro70
Domenica 21 Novembre 2010, 20.59.10
6
A me questo disco è sempre piaciuto, i'm a rocker e Johnny B.Goode comprese. Non posso farci niente, per me la voce di Halford e le chitarre di Tipton e Downing trasformano tutto in oro. Gli unici dischi che non mi piacciono sono quelli con Ripper (specialmente Demolition).
Celtico
Domenica 21 Novembre 2010, 20.27.28
5
ho sempre apprezzato questo disco...sebbene pezzi come i'm a rocker, love zone, e johnny sono di basso livello..però ram it down blood red skies e la grande hard as iron (a me piace tantissimo) rendono l'album un buon album.. sicuramente vince il premio nobel come titoli più banali nella storia del metal...
jek
Domenica 21 Novembre 2010, 10.28.01
4
Con questo disco, dopo lo scivolone di turbo, i Judas si sono rialzati e si sono rimessi in carreggiata. Non siamo ancora al 100% ma era un primo passo. Certo che dopo Painkiller Ram it down era ed è destinato all'oblio perchè solo painkiller riporterà i Judas nell'olimpo cancellando queste parentesi intermedie.
Frankiss
Sabato 20 Novembre 2010, 16.57.38
3
Disco che non mi ha mai suscitato brividi o stupore positivo...mi piace molto il titolo..
hellvis
Sabato 20 Novembre 2010, 15.54.13
2
Mediocre, Non è l'orrore di Turbo ma nemmeno la rinascita. Salvo solo la magnifica title track.
zoso
Sabato 20 Novembre 2010, 15.20.26
1
premessa numero uno: come hanno affermato i componenti della band, ram it down è un insieme di brani scartati da album precedenti poi riarrangiati (fatta eccezione per uno o due), e aveva lo scopo di essere abbinato a turbo due anni prima (per fare quello che i guns hanno fatto con use your illusion), cosa che poi non è andata a monte perchè i produttori pensarono che in fatto di denaro fosse più conveniente; queste cose fanno perdere di fascino ad un album che benchè non sia il migliore della carriera, si lascia ascoltare. apprezzo il tentativo di recuperare da turbo, ma ce ne voleva ancora per fa dimenticare un tale obrobrio...bisognerà aspettare painkiller per essere sicuri che i priest erano ancora i priest. P.S un'ultima cosa, come singolo i judas potevano anche evitare johnny b. good, che cade un pochino nel pacchiano.
INFORMAZIONI
1988
Columbia Records
Heavy
Tracklist
1. Ram It Down
2. Heavy Metal
3. Love Zone
4. Come And Get It
5. Hard As Iron
6. Blood Red Skies
7. I’m A Rocker
8. Johnny B. Goode
9. Love You To Death
10. Monsters Of Rock
Line Up
Rob Halford - Voce
K.K. Downing - Chitarra
Glenn Tipton - Chitarra
Ian Hill - Basso
Dave Holland - Batteria
 
RECENSIONI
83
67
79
75
50
76
59
100
74
83
55
97
95
s.v.
95
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92
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