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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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( 4760 letture )
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Avete presente i Royal Hunt? Ecco, gli Stamina sono più o meno così. O meglio, non è che facciano proprio lo stesso identico tipo di musica, ma per farvi capire qual'è l'ambito melodico e ritmico di appartenenza ed ispirazione della band, anche sotto un profilo meramente qualitativo, non posso fare a meno che tentare un paragone con i progster europei: i Nostri infatti, così come i Royal Hunt, non si abbandonano mai agli stilemi di un solo genere, quanto piuttosto si incastrano tra approcci tra loro differenti, per quanto consonanti, passando dal metal all'aor, dal prog rock all'heavy di matrice classica. Mi piace pensare che il significato di Two Of A Kind, titolo dell'ultimo disco della band, sia proprio questo: l'appartenenza a due mondi differenti, ma inseriti nello stesso genere... l'amore per la sofisticatezza tipica del mondo prog ed, al contempo, l'innegabile necessità di esprimersi con la grinta tipica del metal. Due facce della stessa medaglia rock, in un tripudio di note, cori, melodie, accordi e distorsioni. Un disco prodotto in Italia e che, ancora una volta, viene pubblicato da una label tedesca, quella stessa IceWarrior Records che già aveva approfittato della libertà del virtuoso Tommy Vitaly: tanto per cambiare, certi talenti evidentemente non trovano spazio nella nostra Terra... ma meno male che almeno c'è qualcuno disposto a darglielo, questo spazio. Comunque, bando alle ciance e vediamo di parlare di questo Two Of A Kind.
Gli Stamina si presentano con un prodotto composto di ben tredici tracce, per un running time che supera i 60 minuti, realizzato anche grazie alla partecipazione speciale di diversi musicisti, tra cui val la pena citare Kenny Lubke (Royal Hunt, Narita) ed Henry Brockmann (Royal Hunt, Evil Masquerade, Missing Tide). Come già accennato non è ben definibile il contesto in cui si inserisce l'album: ad esempio Eyes Of The Warrior è un hard'n'heavy condito da elementi aor (rintracciabili principalmente nei cori) e progressive (costituiti dai terzinati di metà strofa), mentre Supremacy unisce ritmiche tipicamente classic a dei refrain melodici, presentando inoltre delle sezioni di chitarra solista che incrociano il neo-classic puro con quei cromatismi che solitamente vengono usati dai chitarristi prog (chi ha detto John Petrucci?). Maker Of The Universe, invece, è introdotta da un giro d'accordi suonato col piano che proprio non può non farvi pensare ai Royal Hunt: questa somiglianza però svanisce nel momento in cui Luca Sellitto attacca col suo assolo di chitarra, disegnando una linea melodica dotata di una carica di personalità fortissima e che funge da perfetto preambolo per il riffone seguente... ed il fatto che il brano sia presente in due versioni (la seconda cantata da Kenny Lubke) non è da considerarsi un difetto, dato che comunque trattandosi di un pezzo molto strutturato, il doppio ascolto non è affatto un peso (lo stesso dicasi per la classicissima Tired To Live).
Ebbene, la breve analisi che ho proposto per i pochi brani di cui vi ho appena parlato potrebbe essere ripetuta per ogni singola canzone: tendenzialmente infatti lo stile degli Stamina è composto di tante influenze, che si mischiano tra loro nella realizzazione del sound della band, che si concretizza in ogni singola nota suonata, e contemporaneamente nel complesso dei brani. Vorrei però concludere la recensione evitando un noioso track by track, e consigliandovi l'ascolto e l'acquisto del disco, ponendo particolare attenzione a Too Tired To Live, Black Moon ed alla strumentale When The Feeling Is Real, che non solo sono a mio avviso i tre pezzi più belli dell'album, ma sono anche le carte che la band potrebbe gocare per costruirsi un futuro musicale sulla scena internazionale (Italia esclusa, ovvimente: tanto lo sappiamo che da noi "l'erba del vicino è sempre la più buona"). Siete curiosi di sapere cos'hanno di tanto bello queste tre canzoni? Beh, c'è solo un modo per scoprirlo: andate e compratelo tutti! E guai a chi dice che il Belpaese non produce grandi band...
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01 Intro 02 Eyes Of The Warrior (con Kenny Lubcke) 03 Burn Your Fears 04 Too Tired To Live 05 Power Of Love 06 Supremacy 07 Maker Of The Universe (con Kenny Lubcke) 08 Mystery 09 Black Moon 10 Heart Of The World
Bonus Tracks: 11 Maker Of The Universe (con Kenny Lubcke) 12 Too Tired To Live (con Kenny Lubcke) 13 When The Feeling Is Real (versione demo)
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Line Up
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Luca Sellitto - Chitarra Giorgio Adamo - Voce Andrea Barone - Tastiere Roberto Chiumiento - Basso Alessandro Beccati - Batteria
Musicisti aggiuntivi: Umberto Spiniello - Batteria su 'Intro' e 'Eyes Of The Warrior' Alfina Scorza ed Ilaria Adamo - Backing vocals Matteo Parisi - Violoncello Henrik Brockmann - Voce su 'Burn Your Fears' Kenny Lubcke - Voce su 'Maker Of The universe' e 'Too Tired To Live'
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