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È inutile negarlo: gli AC/DC non potranno mai sbagliare in tutto e per tutto un disco. Per quante parole si possano spendere riguardo uno qualunque dei loro album, è difficile che possano cadere in un abisso dal quale non riescano ad uscire coi loro mezzi. È come se la loro musica fosse eternamente sorretta da una base inossidabile ed indistruttibile che li salverà, sempre e comunque, anche in quei rari casi in cui il mondo esterno tenta di corromperli tramite sonorità sempre più discostanti dal loro stile personale. Ditemi se sbaglio: andando a ripescare in mezzo alla loro corposa discografia, di quanti dischi osereste sottrarvi? Di quanti dischi osereste dire che sono da buttare o che non vi piacciono nemmeno un poco? Credo che la risposta si aggiri intorno allo zero, anche se ovviamente potreste abbattere in qualunque momento una di quelle poche certezze della mia vita da musicofilo. Comunque sia, in una grandiosa carriera -come la loro è stata, e per fortuna è ancora- un errore ci può benissimo stare, ed è giusto tenerlo sempre presente. Ammettiamolo, in pochi inserirebbero Fly On The Wall tra i loro album preferiti degli AC/DC, tuttavia questi pochi sarebbero praticamente alla pari di quanti non lo inserirebbero tra i peggiori. In effetti, come spesso accade, la verità sta nel mezzo.
Qui infatti siamo piuttosto lontani dai capolavori sfornati in passato dalla band australiana, ma in confronto al precedente Flick Of The Switch si può addirittura parlare di un passo in avanti. I suoni risultano come sempre molto compatti nella loro semplicità, con un Simon Wright che probabilmente mette la propria bravura al servizio dell’album meno complicato da suonare di tutta la sua carriera, ed un Angus Young che non dà completamente sfoggio della sua suprema tecnica chitarristica come nei precedenti full-length, pur restando comunque il più positivo tra i motivi della non totale disfatta di Fly On The Wall. Nel complesso, ne viene fuori comunque un disco divertente e con qualche brano sicuramente al di sopra della media. La stessa traccia d’apertura, che dà il titolo all’album, è con tutta probabilità la più riuscita, e si presenta come una tipica canzone alla AC/DC: energica e vivace, ritmi perfettamente scanditi, voce convincente, assolo tanto bello quanto di fondamentale importanza, e fa dunque ben sperare per il prosieguo dell’ascolto. La successiva Shake Your Foundations si fa spazio nella limitata schiera di canzoni sopra la sufficienza grazie più che altro ad un ritornello ben riuscito -che infatti non vi uscirà facilmente dalla testa- e grazie ovviamente alle buone trovate di Angus, alle prese, ancora una volta, con la sua inseparabile Gibson. Abbastanza convincente anche First Blood, caratterizzata da un’energia imponente e mai troppo monotona, a differenza di Danger, canzone carente sotto tutti i punti di vista: vocale, melodico, e ritmico. La voce di Brian Johnson è infatti poco grintosa e fin troppo piatta e ripetitiva per poter essere descritta in modo benevolo dal sottoscritto, ed allo stesso tempo i ritmi lentissimi di batteria e basso non aiutano certo a mantenere vivo l’interesse, per non parlare delle scelte melodiche, assolutamente discutibili. Tutt’altra storia è invece la bellissima Sink The Pink, nella quale si può facilmente apprezzare l’intro di chitarra di Angus, nonché i toni già più sostenuti e decisi, riguardanti sia la voce che la batteria. Un brano felice, capace di trasmettere tutta la carica possibile e di divertire l’ascoltatore tramite scelte stilistiche dall’approccio più che positivo. Da qui in poi, con mio grande rammarico, la musica cambia bruscamente. La seconda metà del disco denota infatti una certa mancanza d’ispirazione o, se preferite, d’inventiva e di originalità. Playing With Girls, Stand Up, Hell Or High Water, Back In Business, Send For The Man...tutti titoli che -giustamente- non saranno ricordati con troppo entusiasmo dai fan dalla band. Ciò che accomuna questi pezzi è soprattutto la mancanza d’incisività, una carenza che non si può certo accettare da una band di questo calibro, e che li porta difatti a concepire dischi che, così come il già citato Flick Of The Switch, nonché come i successivi -per fare due nomi su tutti- Ballbreaker (1995) e Stiff Upper Lip (2000) hanno portato la band australiana su una strada non da tutti pienamente condivisa.
Che la si chiami coerenza stilistica oppure mancanza d’idee (vedetela un po’ come vi pare), il fatto è che più volte nella loro carriera gli AC/DC hanno rischiato di giungere ad un punto di possibile non ritorno, ma con grande coraggio hanno saputo reagire e regalarci ancora molti altri capolavori. Certo, lavori come Highway To Hell o Let There Be Rock probabilmente non saranno mai più capaci di sfornarnli, ma non per questo un album mediocre come il qui presente Fly On The Wall dovrebbe meritare di trovarsi sotto al livello della sufficienza. E, col senno di poi, posso anche permettermi di elogiare una band che mai ha voluto tirarsi indietro, proseguendo con costanza sul proprio sentiero (forse il più semplice tra i sentieri possibili, ma non per questo il meno giusto) e contribuendo alla scena hard rock mondiale con un’importanza quasi inimmaginabile.
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@Luca concordo, come ho scritto negli anni passati sotto questa recensione. Ottimo album, forse la produzione un po\' insolita lo ha penalizzato
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Per me è sempre stato un buonissimo album, puro hard rock nel loro classico stile, senza canzoni capolavoro, ma anche senza particolari filler. Si lascia sempre ascoltare piacevolissimamente, a volte i pezzi colpiscono per qualche buon riff, altre volte per refrain degni di nota... pezzi come \"Shake Your Foundations\", \"First Blood\", \"Danger\", \"Sink The Pink\" (concordo con chi dice che poteva essere una nuova \"You Shook Me All Night Long\"... ha lo stesso \"vibe\" diciamo), \"Hell Or High Water\" (quasi la più metal del lotto, una goduria), ti rimangono in testa subito e ti fanno passare 40 minuti in ottima compagnia. |
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Fu uno dei dischi che accompagnarono la mia estate dell\'85 quindi allegria e spensieratezza di quando hai 16 anni inoltre Simon Wright mi è sempre piaciuto. Infine per quanto mi riguarda è l\'ultimo album loro che ho apprezzato infatti gli altri che verranno spegneranno la mia fiamma nei confronti della band che col suo Back in black mi instradò definitivamente nel mondo del hard rock. Voto manco a dirlo 85. |
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Non sarà il loro disco migliore ma a me questo album piace un casino e me lo ascolto sparato ad alto volume molto volentieri |
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Gran disco, con Back in Business che ricorda vagamente Woman Machine di Cooper. 80 |
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Bel disco....semplice e grezzo nella produzione...uno dei pochi dischi degli ac dc ad avere queste caratteristiche |
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A parte le prime 2 tracce il resto di questo disco è veramente irrilevante. Anche la registrazione è una delle peggiori, se non la peggiore mai sentita in un disco degli AC/DC. sufficienza raggiunta a malapena 60/100 |
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P.S. Anch'io sono totalmente daccordo con te Sinner. |
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Mah devo dire che a me è sempre piaciuto molto non saranno composizioni molto elaborate ma secondo me è un album molto valido le canzoni trasmettono vitalità e anche allegria lo preferisco per esempio a blow up your video per immediatezza. |
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Voto 99 ultimo grande album degli AcDc produzione in linea con quei tempi. Io questo album l'ho mangiato in audio cassetta prima e in cd poi. Recensore prova con un po di wcnet prima di sparare cagate. Masterpiece. |
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L'album ha delle buone idee, è penalizzato purtroppo da una registrazione pessima, ad es. la voce di Brian si sente in lontananza, sembra quasi che provenga da un'altra stanza. Come se non bastasse, nel video del brano "Fly on The Wall", subentra pure una zanzara cartoon che interrompe perennemente la musica! Quel pezzo, a mio avviso, se fosse registrato come si deve, spaccherebbe di brutto! |
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"non per questo un album mediocre come il qui presente Fly On The Wall dovrebbe meritare di trovarsi sotto al livello della sufficienza"
ahahah ma cosa vuol dire!!! se è mediocre vuol dire che non è sufficiente! 68 equivale quasi a un 7 su 10 |
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sicuramente a livello di composizioni è un passo superiore al precedente;shake you'r foundations e sopratutto sink the pink,sono autentici capolavori,buone anche hell or highwater e back in business,il resto però è abbastanza piatto e-come ho gia' detto-il drumming impersonale di wright e quelle chitarre distorte affossano il risultato finale. |
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D'accordo con Sinner, gran disco sottovalutato |
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Nonostante un impietoso 68 dato dal recensore "Fly on the wall" e' a mio avviso un gran bel lavoro di fresco e sano rock'n'roll di gran lunga superiore sia compositivamente che in sede di produzione del precedente "piatto" "Flick of the switch". ... "Fly..." e' un album che ho sempre amato sin dal giorno della sua uscita e che non ha mai avuto il tempo di accumulare polvere nella mia vinil-teca. Eccezion fatta per l'inutile filler finale di "Send for the man" l'album viaggia sulla scia dell adrenalina piu' pura...L'ultimo lavoro targato AC/DC veramente degno di "gran" nota. Voto 90 senza troppe menate !! |
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Uno dei miei preferiti ....produzione casereccia e belle canzoni ....non riesco a capire come mai tanta gente lo snobba!...un buon semplice albulm di rockn’ Roll in stile acdc |
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Carino ma non indispensabile |
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Con una produzione migliore e un batterista migliore,ne sarebbe uscito un album di altra caratura secondo me..Wright dal vivo andava bene ma in studio il suo suono monotono e plasticoso,non mi è mai andato a genio..con Dio ha fatto un ottimo lavoro...è vero che gli ac\dc hanno sempre preteso uno stile monotono e blues ma Phill Rudd riusciva ad essere semplice ma aveva-ora un po' meno-la pacca! il tocco,il modo di dare lo "swing" ai brani,cosa che Wright non aveva..meglio slade che almeno ha portato un po' di metallo nel sound degli Australiani. |
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Era parecchio che non lo ascoltavo. Che non sia un album tra i memorabili della band è assodato, ma a me non dispiace. La title-track, Shake Your Foundations, Sink the Pink, Playing with Girls sono dei gran pezzi. Il resto purtroppo non è allo stesso livello. Lo preferisco comunque di un soffio al suo predecessore (de gustibus), come pure ad altri album come l'ultimo o Stiff Upper Lip. Voto 74 |
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Quando uscì questo album, fu x me una grande delusione. Certo come rimarcato da molti, nonché dal recensore, alcuni pezzi sono potenzialmente buoni (grandiosi è un po' troppo, rispetto al passato). Ma non c'è una cosa che funzioni in 'sto disco. Intanto il primo fallimento lo troviamo negli intenti: MALCOLM e ANGUS volevano ricreare l'atmosfera che si respirava in alcuni dischi di MUDDY WATERS (da un'intervista di parecchi anni dopo), con l'aria fumosa di qualche bar malfamato, la gente nel locale e tutto il resto. Alberto al 21 faceva notare come ci siano riusciti: lasciandoti chiuso fuori. Anche il video riproposto era abbastanza fuori tempo massimo, con il loro tipico umorismo che faticava ad emergere, in una storia piuttosto confusa e personaggi non proprio azzeccati. Sulla cover meglio sorvolare. Alla fine viene fuori quel suono terribile, tra il famigerato riverbero alla voce, la batteria che sembra composta da fustini di dash e dixan, e chitarre che sembrano strumenti da due soldi collegati a quei Marshall a pile da appendere alla cintura. In realtà questo era un periodo nero x MALCOLM, e quindi x tutta la Band. E la musica non poteva non risentirne. Leggo che ad alcuni (pochi) il disco è anche piaciuto. Oggi anch'io l'ho un po' rivalutato. Ma la delusione all'ascolto, in un epoca in cui gli IRON ad esempio facevano uscire Powerslave, x me fu cocente. |
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Ho sempre criticato aspramente questo disco. Riascoltato ieri dopo Rock or bust, mi è sembrato una bomba. Yeah! |
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con una produzione migliore,senza tutto quel riverbero nella voce e con Rudd o Slade,sarebbe venuto fuori un album favoloso;pur non essendoci brani capolavoro,pezzi come shake your foundations,send for the man,danger e sopratutto come hell or high water e sink the pink,sono brani molto trascinanti e riusciti che non sfigurano nella discografia degli acdc..simon wright ha fatto un buon lavoro con Dio ma negli acdc non ho mai sopportato il suono spento e plasticoso della sua batteria.. |
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Mi spiace ma non mi trovo d'accordo col voto dei recensori: non potete dare un 50 a Stiff upper lipe o un 56 a Ballbreaker, che sono dischi obiettivamente superiori a questo. Per me la prima fase degli ACDC si chiude con For those about, poi alti e bassi... |
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Secondo me, assieme a Flick Of The Switch, è uno dei migliori degli AC/DC. |
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Anche questo e` un discreto lavoro, ma pezzi come Fly, Shake, Sink oggi se li sognano. Incredibile come sono piu` considerati oggi di allora, trent`anni fa in Italia forse facevano un terzo del pubblico di oggi. A gia`: oggi Angus e` piu` in forma di trent`anni fa ed hanno un super cantante. Quanti intenditori di musica ci sono oggigiorno! |
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saro' l'unico, ma a me non dispiace affatto. Forse la produzione era un po' 'artificiale' per il gruppo, ma alcune canzoni sono ottime. Non sara' back in black ma non e' certo da buttare. Il peggior album degli ac/dc/ e' proprio l'ultimo secondo me |
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All'epoca del primo ascolto la cosa che mi colpì subito fu i taglio "metal" delle chitarre, tanto da renderlo, insieme a FOTS, l'album più duro della discografia. A parte gli ultimi tre brani che altro non sono che semplici "riempitivi", il resto delle canzoni sono più che dignitose. In particolare FLY ON THE WALL, SHAKE YOUR FOUNDATIONS, SINK THE PINK e la sottovalutata STAND UP (che io adoro), reggono bene il confronto col passato. C'è però un grosso problema che penalizza l'intero disco: la produzione. Innanzitutto il riverbero che danneggia inesorabilmente la prestazione vocale di Brian, poi la batteria di Simon spesso addirittura "fastidiosa" e che sovrasta il resto. Per adeguarsi ai tempi i "nostri" rovinano un album altrimenti più che discreto. voto 70 |
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Album decisamente sottotono, più piatto e slegato rispetto al precedente Flick Of the Switch. Qualche buona canzone, ma sostanzialmente il primo flop della carriera degli australiani, imho. Voto 60 politico, sono pur sempre gli AC/DC. |
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Il peggiore degli AC/DC è staff upper lip, non questo. |
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Lisa, troll o meno, esplicita in maniera quasi geniale quello che molti fanno cmq, è una parodia in pratica, ad esempio quando dice che non ha mai sentito il disco X e quindi non può dire più di tanto ma qualcosa sì lo stesso, prende per il culo secondo me in maniera nemmeno troppo velata tutti quei coglioni che di sicuro votano album che non hanno mai sentito solo per fare la "guerra" e abbassare il più possibile la media voto a generi che non amano, o in altri casi viceversa danno il massimo e sempre senza aver sentito il disco o conoscere la band in generale, solo per aumentarlo il più possibile il voto medio degli utenti e spingere così il genere (fidandosi quindi di quello che c'è scritto nella rece o addirittura solo guardando la definizione sintetica di genere riportata a destra) che si ama da morire ecc. O forse mi sbaglio ma la mia idea è questa su quell'utente, vedendo alcuni commenti-tipo suoi. |
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scusa una cosa lisa, se non lo hai mai ascoltato come fai a dire che è un disco piuttosto bellino? |
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Fly on the wall e' un disco piuttosto bellino, siccome non l'ho mai ascoltato non posso dire di piu'.... |
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Dischi come Ballbreaker o Stiff upper lip, secondo me sono 10 volte migliori di questo piattissimo disco. Considerando anche il fatto che stiamo parlando di almeno 10 anni in più. E si sa, più si va avanti e più le buone idee vengono a mancare. Per non parlare di Flick of the switch che questo se lo magna a colazione. Comunque non riesco nemmeno qua a dare un voto più basso del 55. 2/3 song buone ci sono quindi... |
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Quando ho ascoltato Fly on the Wall, il singolo, un pò di anni fa mi sono detto: ma WTF? cos'è sta roba? non sono gli AC DC che conosco. Ho 'messo nel cassetto' questo album, e ho ascoltato gli altri. Me li sono fatti tutti, e mi sono tutti piaciuto (si anche stiff upper lip), poi ho riascoltato questo album e .. stessa reazione. Perchè sembra di sentire gli acdc che suonanao l'album dentro un locale ... mentre tu sei fuori ?! il suono è distorto, la voce rimbomba, sembra registrato durante un concerto. Non capisco. Fly on the Wall le prime volte che l'ho ascoltata non mi ha nemmeno fatto muovere il piedino al ritmo (e ci riesce pure sky on fire a farlo). Sink on the pink forse è la migliore. |
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Quando ho ascoltato Fly on the Wall, il singolo, un pò di anni fa mi sono detto: ma WTF? cos'è sta roba? non sono gli AC DC che conosco. Ho 'messo nel cassetto' questo album, e ho ascoltato gli altri. Me li sono fatti tutti, e mi sono tutti piaciuto (si anche stiff upper lip), poi ho riascoltato questo album e .. stessa reazione. Perchè sembra di sentire gli acdc che suonanao l'album dentro un locale ... mentre tu sei fuori ?! il suono è distorto, la voce rimbomba, sembra registrato durante un concerto. Non capisco. Fly on the Wall le prime volte che l'ho ascoltata non mi ha nemmeno fatto muovere il piedino al ritmo (e ci riesce pure sky on fire a farlo). Sink on the pink forse è la migliore. |
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Il peggor disco degli AC/DC. Un 68 per me se lo sogna. Qui erano proprio alla frutta. |
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grande fabio !!! lo sto risentendo proprio in questi giorni e confermo l opinione, è una schifezza di cd !! lento, lagnoso e ripetitivo !! cmq AC/DC A VITA !!!! |
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Ciao billorock - certo anche 'Flick' o 'Razors' contengono qualche episodio degno di nota; ma stiamo parlando della band che ha portato il boogie da pub fumoso nelle arene di tutto il mondo! stiamo parlando dell'uomo dal passo del papero più famoso dopo quello dell'originale Chuck Berry! Comunque AC/DC forever, uno dei gruppi più coerenti delle storia- Ciao!! PS: questo è il disco peggio cantato della loro storia |
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fabio: beh dai altri 2 o 3 son venuti bene !!! ??!!n |
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ho cominciato ad ascoltare musica nel '79 proprio con gli AC/DC e Kiss; quando uscì 'Fly on the wall' non volevo crederci! l'ultimo grande disco, degno della seatta degli immortali è 'For Those About To Rock' |
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ammetto...... nel dire che questo cd è una mezza ciofega !! |
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un buon disco godibile e con qualche punto molto valido,ma si sente che il suono non e il massimo e concordo con philosopher che simon wroight anche se bravissomo e inadatto al loro sound. |
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Con quest'album,secondo me,volevano accodarsi al rock commerciale del periodo di metà anni 80..ma ila produzione sbagliata(riverberi,chitarre troppo distorte,batterista inadatto al sound acdc)e il fatto di voler diventare piu' metal,hanno snaturato il loro sound..loro sono hard rock..non heavy metal..e in quest'album,dimostrano tutti i loro limiti..però sink the pink è favolosa...poteva benissimo essere una nuova You shook me all night long...non avrebbe sfigurato in back in black....cmq è uno degli album piu' brutti |
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Disco discreto e nulla più |
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per me dopo back in black il piu'orecchiabile con ritornelli,tipo Danger,molto godibili,certo,il secondo citato restera' x sempre nella storia,nessuno fara' mai un disco cosi di puro rock. |
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a me piace ,70 i difetti sono la produzione e la mancanza di un vero e proprio pezzo da antologia ,ah già il riverbero........dannato riverbero |
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platter scarso, senza picchi qualitativi.... |
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Bah...non mi dice nulla. |
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4 o 5 pezzi sono ottimi. |
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Sempre piaciuto da quando uscì. |
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mah, mi è sempre piaciuto molto questo disco, più di Powerage o Flick e molto più dei soporiferi stiff u.l. e ballbreaker. Che vi devo dire? De Gustibus... |
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E' stata una fase difficile per gli Acidici ma ricordo lo stupore che ebbi nell'ascoltare "The Razor's Edge"... Questo disco confermò lo stato di piattume (a parti rari casi), ma come dice il recensore... gli Ac/Dc non sbagliano mai completamente un disco... |
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65, giusto perchè sono gli ac dc. |
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FOTW è l'album degli AC/DC con le maggiori sonorità metal della loro discografia, una sorta di esperimento che a mio parere voleva strizzare l'occhio al glam-metal che ai tempi andava per la maggiore, presentandoci quindi un disco abbastanza anomalo; il riverbero applicato alla voce di Brian ne è un esempio. ciononostante il platter non va a mio avviso bocciato, in quanto presenta tracce interessanti quali la title-track, SYF e STP... inoltre venne prodotto un divertente mini film che includeva i video di 5 canzoni. personalmente ci sono affezionato, è stato il 1° o 2° album della band australiana che ho ascoltato, e secondo me Blow Up Your Video gli è leggermente inferiore. ha ragione il recensore, gli AC/DC non potranno mai sbagliare in tutto e per tutto un disco! |
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1
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Il declino, purtroppo, con questo disco diventa inesorabile. |
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