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23/03/21
SWANS + NORMAN WESTBERG
ALCATRAZ - MILANO
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( 6551 letture )
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Ogni band storica ha i suoi album controversi. Al di là di esempi clamorosi (tipo Load o Diabolus In Musica), ci sono album che vengono accolti con qualche mugugno da parte dei fans della vecchia guardia per la volontà della band di modificare il proprio sound e cercare strade nuove. Il "passo falso" (ovviamente fra virgolette) dei Moonspell, dopo due album quasi perfetti come Irreligious e Wolfheart, è questo Sin/Pecado, in cui i quattro portoghesi abbandonano completamente le loro origni black metal per abbandonarsi ad un gothic elegante ed elettronico, sfumato di elementi eterei e quasi pop.
L'influenza dei Depeche Mode è più che evidente, e riflette una moda del momento (in quegli stessi anni uscirono il tanto criticato Host dei Paradise Lost e Projector dei Dark Tranquillity, tanto per trascurare la vera montagna di cover prodotte un po' da tutto il panorama metal), ma il risultato è originale e nonostante tutto suona "100% Moonspell" grazie soprattutto alla voce di Fernando Ribeiro, protagonista indiscusso di quasi tutte le tracce. Al di là delle insinuazioni del momento, che volevano vedere una band dal sound ammorbidito a fini commerciali (le maleligue non hanno poi molta fantasia), questo Sin/Pecado secondo me è un album validissimo, che ben si amalgama nell'ormai variegatissima carriera dei portoghesi. Amorim si conferma anche qui un chitarrista e compositore molto raffinato e riesce a tessere trame interessanti, sempre coadiuvato dalle tastiere di Paixao (che qui gioca anche con sampler e synth vari) e dalla sezione ritmica. Pezzi come Handmade God o il singolo Second Skin sono lì a dimostrarlo, e anche i brani in cui la sperimentazione elettronica prende il sopravvento (Eurotica, Dekadance) secondo me meritano un plauso convinto. Su tutto, come detto, svetta la voce calda e sinuosa di Ribeiro, davvero fautore di una prova maiuscola sia come interprete che come paroliere (Abysmo da questo punto di vista è immensa). Fra le tracce che ancora non ho citato meritano una menzione almeno la lunga ed avvolgente Let The Children Cum To Me, la love song Mute e l'eterea Magdalene (unico brano ancora eseguito dal vivo) introdotta dalla breve Flesh. Solo Vulture Culture, secondo me, è leggermente sotto la media, ma non abbastanza da affossare l'ascolto di un album per ogni altro verso memorabile (artwork compreso).
Appassionati e critica rimasero un po' interdetti di fronte a questo lavoro di difficile assimilazione (soprattutto per chi sperava di sentire un ritorno al black/gothic/folk di Wolfheart), spiazzati da una band già in grado di trascendere i limiti di genere mettendo insieme atmosfere gothic, dark rock, elettronica e quant'altro. Non è certo quello che gli appassionati di allora si aspettavano, ma la capacità di stupire è un pregio, e la capacità di reinventarsi senza snaturarsi è una qualità positiva, o no?
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VOTO LETTORI
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93.16 su 241 voti [
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10
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qui i Moonspell avranno la loro svolta Electro gothic , maestri camaleontici VOTO 90/100 |
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9
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L'apice della loro carriera. I primi 3 album dei Moonspell uno più bello dell'altro!! 96 |
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8
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La trasformazione è completa. I Depeche Mode sono i numi tutelari. Sin/Pecado è l'altro capolavoro del gruppo. The hanged man ha una melodia toccante; Dekadence è bella da togliere il fiato; Mute ci commuove per l'infinita tristezza che sa emanare. In poche parole: da avere |
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7
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Rispolverato oggi....per me rimane sempre un ottimo album...diverso dai predecessori...ed e' giusto cosi, dato che i Moonpell hanno provato a non ripetersi a ogni uscita... |
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6
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Bella recensione Neurath , mi ha fatto venire voglia di procurarmi questo album . |
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5
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La band ha saputo rinnovarsi dopo aver tentato (riuscendo solo in parte) con Irreligious di ripetere la grandezza (direi unicità) del debutto Wolfheart. Sin/Pecado non è poi così inaccostabile alla produzione precedente, nonostante le differenze, come sottolineanto nella recensione, ci siano. Il marchio di fabbrica Moonspell però è sempre presente. Di quell'epoca ricordo una loro apparizione al Monster of Rock di Milano, ove proposero in anteprima Second Skin (il nuovo album ancora non era uscito). |
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4
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questo è il mio disco preferito dei Moonspell. nonostante l'importanza e la bellezza oggettiva dei primi due dischi, Sin Pecado per me mostra in pieno la loro natura latina e mediterranea con un sound caldo ed afoso, passionale ed avvolgente. spettacolo... |
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3
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Complimenti "NeuRath", recensione bellissima che mi trova d'accordo in tutto con quello che dici. |
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2
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Ai tempi fu una delusione totale, lo avrei lanciato dalla finestra. Con il tempo l'ho parzialmente rivalutato ma per me continua a restare il meno bello della loro grandissima discografia. 70/100 |
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1
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Altro che se è una qualità positiva! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Slow Down! 2. Handmade God 3. 2econd Skin 4. Abysmo 5. Flesh 6. Magdalene 7. V.C.(Gloria Domini) 8. EuroticA 9. Mute 10. Dekadance 11. Let The Children Cum To Me... 12. The Hanged Man 13. 13!
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Line Up
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Fernando Ribeiro - Voce Ricardo Amorim - Chitarre Mike Gaspar - Batteria Pedro Paixão - Tastiere, synth, samplers Sérgio Crestana - Basso
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