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King Crimson - Larks’ Tongues In Aspic
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( 10554 letture )
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Larks’ Tongues In Aspic è il quinto disco in studio dei britannici King Crimson, realizzato con una line up completamente rivoluzionata rispetto al precedente live Earthbound (1972). Vengono posti in grande evidenza gli inserimenti del drummer Bill Bruford (Yes) e del bassista/cantante John Wetton (Family); di sontuosa rilevanza sono anche le liriche curate dal paroliere Richard Palmer-James (Supertramp) che collaborerà con la band di Robert Fripp per tre album. In un certo senso, però, potremmo affermare che il vero protagonista di Larks’ Tongues In Aspic, oltre naturalmente al consueto virtuosismo chitarristico di Fripp, è la new entry David Cross: le note del suo violino e della viola sono, infatti, molto presenti ed efficaci in questo platter.
Sei le composizioni, piuttosto articolate, che necessitano di molteplici ed assidui ascolti per essere pienamente apprezzate. La lunghissima strumentale Larks Tongues In Aspic, Part One, dopo una sezione introduttiva cha mi ha sempre dato una sensazione di attraente disomogeneità, si dipana in atmosfere multiformi in cui gli strumentisti si inseguono in un travolgente caleidoscopio sonoro; spettacolare la lunga parte di violino di David Cross, che cresce fino a raggiungere l’espolosivo finale. La melodiosa Book Of Saturday è la vera perla di quest’album: straordinaria la voce di Wetton, e davvero sublime e delicata l’intessitura armonica della chitarra e del violino; ho sempre considerato questa breve composizione una delle migliori prodotte dai King Crimson nella loro carriera. Exiles ha un inizio oscuro, ma poi l’atmosfera si stempera grazie al cristallino vocalism di Wetton ed agli arpeggi celestiali di Fripp, successivamente compare ancora il violino fino ad un sublime assolo alle sei corde nella fase conclusiva. In Easy Money sembra regnare l’improvvisazione: l'incedere è inizialmente energico e, dopo una parte piuttosto rarefatta, il brano aumenta di intensità; pregevole il drumming di Bill Bruford e, dalla parte centrale in poi, Fripp si erge a figura di primo piano con la sua eccezionale sei corde; la chiosa finale spetta ad un’inquietante risata isterica. Un vento lontano apre The Talking Drum, poi le percussioni etniche di Jamie Muir entrano in scena, seguite dal basso di Wetton, ad imbastire una ritmica trascinante e crescente sulla quale si inserisce un violino suadente ed orientaleggiante. Larks Tongues In Aspic, Part Two ha un andamento marziale ed arcigno, a dominare è il riffing ossessivo della chitarra di Fripp, mentre uno schizofrenico violino compare prima della ripresa del tema portante; il brano si ispira anche ad una composizione di Igor Stravinskij intitolata Gli Auguri Primaverili – Danza delle Adolescenti, tratto dalla Sagra Della Primavera.
Questo è un album complesso, come predetto, di non facile assimilazione, e forse neanche tra gli apici prodotti dal gruppo di Fripp: eppure la qualità sopraffina dei pezzi e la perizia tecnica dei musicisti rendono, di fatto, Larks Tongues In Aspic un caposaldo del movimento progressivo degli anni settanta.
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VOTO LETTORI
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86.79 su 147 voti [
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32
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Mi ricordo ancora quando ho comprato il disco appena uscito, rimasi semplicemente folgorato.
Da Lizard a Red per me è stato il momento magico del Re Cremisi e Larks' ha un'atmosfera unica che probabilmente è provocata dal nuovo entrato Cross al violino.
Sicuramente non è un disco "allegro" e facile, ma proprio per questo se ti entra dentro non ti lascia mai più.
Grazie KC, ci vediamo il 10 luglio a Stupinigi! |
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31
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Dopo il "Court" e il "Poseidon" il mio preferito,Red grandioso (basta solo Starless per emozionarsi) |
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30
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Forse il disco Rock della prima parte della loro discografia, appena prima del mitico Red. |
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29
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Trattasi del mio preferito del Re Cremisi, assieme allo stratosferico debut e a "Red". |
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28
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Grande disco e band immensa. Tuttavia anch'io sottoscrivo quello che dice leo62 qui sotto. Il primo album rimane inarrivabile e con Wetton e Bruford il mio preferito rimane Red. Larks' Tongues in Aspic (il brano) rimane comunque un classico nonché uno dei vertici assoluti del movimento prog, specialmente la seconda parte. Mi allineo al voto del recensore. |
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Un altro grande disco dei Kc, splendide le 2 parti della title track, soprattutto la 2nda che altro non è che la versione metal della "sagra della primavera" di Igor Strawinsky!!! Un altra lezione di questo leggendario gruppo alla musica contemporanea ed al rock!! Leggermente inferiore solo ai 2 capostipiti "In the court of the crimson king" e " Red" !!! voto 98!!! |
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Capolavoro inclassificabile... |
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Meriterebbe maggior fama, con le atmosfere particolari che sa creare grazie alle new entry ,ma senza dimenticare il solito Fripp. A parte qualche passaggio ruvido ,altri mi ricordano l'unico Mc Donald and Giles, creato nello stesso periodo di In the Court of Crimson King. Formazioni sono diverse, risultati simili. Qui c'è il lato sperimentale del prog rock, con strumenti inusuali ( viola e violino ) che completano il fascino complessivo del genere. Variegato,sfaccettato che ti segue nelle diverse circostanze della vita. Puoi trovare un assortimento di caratteristiche tra cui scegliere a seconda del momento. E Fripp ha continuato a sperimentare . Ha un suo significato. Io voto 89. |
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24
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Capolavoro assoluto! Voto troppo basso! 98 a questo, 100 a Red e In The Court, poco al di sotto di questo (95/96) a In The Wake, Islands e Starless... |
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22
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non ce' dubbio che i dischi presi in esame rappresentano ognuno dei passaggi fondamentali per la storia del Re Cremisi ma consentitemi una osservazione diretta al recensore e alla redazione : mi meraviglia la non presenza di un'opera capolavoro rivoluzionaria e innovativa anche a distanza di anni (era il 1981) quale e' "Discipline" ossia della massima espressione compositiva di Fripp e co. dei tempi moderni e che in termini di punteggio meriterebbe senza dubbio 100 e lode pieno. Provvederete ? Grazie. |
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Con questo album si inaugurò la seconda fase dei King Crimson che culminò poi con Red. Disco allora percepito come un pò ostico ma di importanza basilare. |
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20
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Ottima recensione nel complesso e che condivido dalla prima all'ultima parola..grandi King Crimson!! |
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@ SNEITNAM: con il tempo verranno fatte tutte le recensioni di questo gruppo. |
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A tutti coloro a cui possono interessare i grandi King Crimson, oltre a questi due capolavori recensiti quà consiglio anche "In the Wake of Poseidon", "Lizard", "Islands", "Starless and Bilble Black" e "Red". Ascoltare solamente questi due album è come godersi questa favolosa band solo per metà |
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è ovvio che progrock sia stato cacciato come collaboratore dai Pink Floyd... o che gli bruci tanto... o non saprei... riuscirebbe a citarli pure in una recensione di cristina davena... aiaiaia |
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Eccezionale anche questo! Veramente una gran figata! |
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@ progrock: sottostimato? 89 mi pare un voto elevatissimo! |
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Sberla sonora di KC a chi pensava che fossero una band di fighetti alla PF ... Potente, ma sottostimato dal recensore ... |
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Difatti, Book of Saturday è una carezza alla mente e al cuore... Ma anche Exiles... Belli belli! |
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bella recensione! grande disco e non potrebbe essere altrimenti. visti finalmente dal vivo a roma in alcuni momenti ero spaventato dalla potenza dei pezzi e soprattutto dal suono. molti gruppi avrebbero da imparare sul bilanciamento degli strumenti. |
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11
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grandissimo disco, primo della seconda fase dei Crimson che arriverà a compimento con lo spettacolare "red", se nei capolavori della prima fase Fripp si muove in territori tra prog e avanguardia contemporanea, con questa nuova formazione sperimenta con partiture per archi,riff duri e metallici e strutture che mantengono la complessità del primo periodo. |
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10
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In realtà a me è sempre sembrato un disco di transizione tra i primi KC (fino a Islands incluso) e quelli successivi. Credo che In the court..., Islands e Red siano superiori. Comunque il voto del recensore mi sembra adeguato, stiamo sempre parlando di un gruppo fondamentale. |
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9
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mi tolgo il cappello (o berretto di lana) |
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7
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@ luci di ferro @ Electric Warrior: grazie dei complimenti!!!! |
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bella la tua recensione "Hm is the law" complimenti, sul disco niente da dire e ci mancherebbe, grandissimi KING CRIMSON. |
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@LAMBRUSCORE: ti straquoto! |
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nel loro genere (e non solo) unici, non il mio gruppo prog preferito, ma quando li ascolto con un mio amico, appassionato + di me di questa musica, troviamo sempre qualche particolare che ci era sfuggito, a volte sono le condizioni di entrambi però.... |
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Beh 89 non mi sembra proprio un voto basso |
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2
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Capolavoro dei King Crimsom voto troppo basso |
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Grande Rece, Disco capolavoro |
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