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19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
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( 16702 letture )
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Il ritorno più atteso si è finalmente materializzato. Il disco
probabilmente più difficile della loro carriera, erede naturale di quel
capolavoro che risponde al nome di Zos Kia Cultus, caotico e tecnico. Degno
figlio delle opere ultime dei Nile, dei primi Morbid Angel (aprite i cancelli
dell'inferno, o voi mortali...). Il combo polacco ha procreato la nuova malata
creatura. Dopo aver passeggiato sulle sponde del Nilo, i nostri tornano
nell'antico Egitto (ormai fonte d'inspirazione sempre più importante, vedi i
nostrani Nefas e stessi Nile), con questo violentissimo Demigod,
disco che a detta loro rappresenta la svolta finale, il famoso salto di
qualità (non per me, erano già i numeri uno). Aggressivi dalla prima
nota, Sculpting The Throne Ov Seth è un concentrato di follia e di una
massiccia dose di pane e Morbid Angel. Thelema 6, Satanica, Zos Kia Cultus. I
nostri aumentano ancora il proprio "io", spostando il tiro leggermente più
avanti... tanto per intenderci, pochissime band hanno raggiunto/raggiungeranno
la precisione stilistica del combo polacco. Qui c'è di tutto: brutal, death, e
stacchi à-la Nile più doomish. Nella track Xul è addirittura presente un
assolo di Karl Sanders, chitarrista del gruppo sopra citato.
Come detto, Sculpting The Throne Ov Seth apre le macabre danze per saziare il
principio di potere del Dio Seth. Un semplice stacco acustico, introduce la
killer-song, massacrante dal principio. Sfarzi di Satanica e soprattutto di
Zos Kia Kultus si intromettono fra le tombe regali create ad arte da
Nergal. Quasi 9 minuti fra le maledizioni di Seth, il figlio di Geb e Nut,
fratello di Osiride, Iside e Nephtis ci fanno già perdere il contatto con il mondo reale. Eccoci quindi trasportarti fra Nekhbet, Nephtis, Nut e
Horus. Demigod non scosta il tiro dalla precisione stilistica del precedente
pezzo. Metà Dio e metà uomo. Ecco ciò che ci rappresentano i Behemoth: il
giusto equilibrio fra divinità e saggezza mortale. Conquer All si avvicina
più a tematiche di stampo Deicide. Voce filtrata, al limite delle uscite del
buon Glenn Benton di Legion. Lenta e provocatrice. Ansimante nel suo
incidere, assorbe principi di pura epicità. Il trasporto è totale, il nuovo
chitarrista Seth (appunto...) crea magiche e soffocanti atmosfere. Siamo
lontani da certi assoli forzati di Zos Kia Kultus. Il sound è più
ricercato, più vario, più compatto. The Nephilim Rising e Towards Babylon non
alterano i canoni compositivi di Demigod, mentre nella successiva Before
Aeons Came, partiture doomish si insinuano fra le marcie bende dei
defunti, così come per Myterium Coniunctionis (Hermanubis). Pezzo che mi
riporta ai fasti di Thelema 6, forse per le serrate ritmiche, ora cadenzate, ora rallentate, ora erranti su tenui passi killer. La song si
contrae, esplode, si rianima, come il fortissimo culto per i morti presente in
tutto il disco.
Xul, come già accennato, vede la presenza di un altro "egittologo", il buon
Sanders dei Nile. Pezzo ovviamente fra i più brutali. Il drummer Inferno e il
bassista Orion creano partiture da brivido. Alla fine risulterà uno dei
pezzo più riusciti del lotto. A chiudere una splendida The Reign Ov Shemsu
(gli Shemsu Hor sono riconosciuti quali classe sacerdotale dominante in
Egitto), pezzo da ricollegare all'iniziale Sculpting The Throne Ov Seth, in
quanto Seguaci di Horus. Seth uccise il fratello che fu vendicato da Horus e
durante la lotta, Seth tolse l'occhio sinistro a Horus, provocando l'eclisse di Luna.
Fra Dei e semi Dei, fra arte e metal, fra storia e cultura, ecco i nuovi Behemoth. Demigod è il loro simbolo inciso su sapienti pareti di sabbia, che
nessun vento spazzerà mai. Impossibile ignorarli. Da avere.
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VOTO LETTORI
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79.72 su 170 voti [
VOTA]
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22
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Questo è un disco pazzesco, il migliore. 90 |
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21
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Album a dir poco meraviglioso, ma che, personalmente, non mantiene lo stesso livello per tutta la sua durata. Parliamo sempre di canzoni stupende, ovviamente, ma personalmente, dopo la tripletta Sculpting the throne ov Seth-Demigod-Conquer all, gli altri brani, per quanto fantastici, non mi hanno preso allo stesso modo (ad eccezione di Slaves shall serve). Per il voto finale mi trovo assolutamente d'accordo col recensore, 87 a mani basse |
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20
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Concordo con @lisablack, gran bell'album. Per il sottoscritto magari non da 90, ma insieme ad Evangelion e The Apostasy (secondo me il loro capolavoro) una trilogia spaventosa. |
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19
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Che album gente! Roba da sudori freddi..l'ho messo nel lettore dopo tanto tempo..una goduria come sempre! 90. |
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18
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Non solo quelle che ti asfaltano,ma anche ti danno più assuefazione...che voto se po dà? 98?...vada per 100 |
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17
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Anche secondo me un grande album...La tripletta iniziale ti asfalta...ma tutti i pezzi sono sopra la media. Slave shall fucking serve.... |
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16
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L'ho riascoltato oggi,perfetto sotto ogni ounto di vista...accelerazioni devastanti,intermezzi che spezzano ma mantengono l'atmosfera,assoli al fulmicontone,Nergal aveva un tuono al posto della voce mentre Inferno è la solita macchina da guerra che trita tutto...tutte le canzoni ti trascinano e ti avvolgono dall'inizio alla fine,ma se dovessi scegliere le tre migliori direi Sculpiting the Throne of Seth,The Nephilim Rising e XUL...."SPEAK OV ME NOT AS ONE!!!!!!" |
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13
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Blackened Death Metal...è questa la definizione esatta XD |
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12
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Che cartella di disco, però gli preferisco The Apostasy ed Evangelion. |
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11
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il migliore insieme a the apostasy. voto 95 |
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10
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Uno dei loro lavori che apprezzo di più, voto 85, ma esiterei un po' prima di definire qusto album "Black Metal"... comunque complimenti Dario per la recensione! |
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9
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Un'oscuro potente macigno. Questo è "Demigod"! |
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8
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Il loro disco migliore,secondo me. |
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7
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questo album lò comprato dopo the apostasy, thelema.6 e zos kia cultus.....gia dalla prima canzone (sculpting the throne of seth) ho capito che questo nn è un album.......è un TERREMOTO APOCALITTICO!!!! 90 come minimo |
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6
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Comprai questo cd quando avevo 12 anni (adesso ne ho 14)..Molto bello!! Mi sono subito innamorato di CONQUER ALL e AT THE LEFT HAND OV GOD! 89/100 |
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5
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dopo un disco del calibro di Zos Kia Cultus, i Behemoth dovevano fare qualcosa di grande, qualcosa che li confermasse definitivamente: ecco Demigod, la loro consacrazione ai piani alti del death metal. un capolavoro che supera anche il suo predecessore in una volata che vede i nostri migliorare notevolmente album dopo album, fino al mostro sacro che sono oggi (vedi The Apostasy). una consacrazione che doveva esserci per forza (per chi non lo sapesse, nell'assolo di Xul suona come guest un certo KARL SANDERS), il valore artistico dei Behemoth è reale e indiscutibile da tutti i fronti. Demigod è già un nuovo punto di riferimento per la musica estrema. lodi, lodi e solo lodi ai nuovi gods of death metal.. 90/100 |
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4
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LA PRIMA CANZONE CHE HO SENTITO è STATA SCULPTING THE THRONE OV SETH IL RESTO è DA PAURA |
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3
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ho sentito solo xul, e me ne sono innamorato subito! pezzo stupendo! ora sono curioso di sentire il resto dell'album xo >_ |
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2
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wow questo si che è un gran disco! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Sculpting The Throne Ov Seth
2. Demigod
3. Conquer All
4. The Nephilim Rising
5. Towards Babylon
6. Before Aeons Came
7. Mysterium Coniunctionis (Hermanubis)
8. XUL
9. Slaves Shall Serve
10. The Reign Ov Shemsu-Hor
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Line Up
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Nergal (vocals / guitar / bass), Frost (guitar), Baal Ravenlock (drums)
Guest Karl Sanders (guitar solo on track 8)
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