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Aborym - Psychogrotesque
( 8948 letture )
Lucida follia e vilipendio. Calibrato vilipendio di un nefasto assimilarsi. Outsider per scelta i nostrani Aborym tornano con un quinto full-lenght, la cui discorde essenza di rottura non ha bisogno di preamboli…un urlo alienante che, entità mutevole ed intensa, risale inafferrabile i più oscuri baratri di una psiche volta alla devianza. E proprio la pazzia è il concept sotteso al neonato Psychogrotesque, vivace rantolo che, dalle viscere di un’inquietante casa di cura, diffonde la sua insana vibrazione di ammiccante orrore. Uno smarrimento esistenziale che non manca di caratterizzare anche lo stesso sguardo del personaggio ritratto sulla copertina dell’artwork: un’irrimediabile, sconcertante e vitrea fissità.

Tanti i cambiamenti che, a partire dalla line-up, proiettano la band in un’ancor più futuristica visione che, popolata da quell’indefinibile selva di suoni tra il black e l’industrial, dà vita a palpitanti frammenti di apocalisse. Paesaggi spirituali in compiaciuto disfacimento, dunque, sulla cui putredine domina un incontrastato Fabban alle vocals che, coadiuvato dall’ormai fisso Faust alla batteria e dalla new entry Hell-I0-Kabbalus alle chitarre, palesa ampiamente la sua ferma volontà di voler varcare una volta di più i confini dell’oltre.

Ricco anche il carnet delle collaborazioni, la più sorprendente delle quali quella con Karyn Crisis, storica vocalist dei newyorkesi Crisis. Non da meno, però, i potenti apporti di amici ed ospiti vari: Davide Tiso degli Ephel Duath, Richard K. Szabo dei TWZ, Narchost dei Malfeitor, Pete Michael Kolstad Vegem dei Blood Tsunami, Giulio Moschini degli Hour of Penance ed Emiliano Natali degli Shoreborn. Infine, vera e propria perla dagli imprevedibili e brillanti risvolti, si segnala tra tutti l’improbabile sassofono targato Marcello Balena.

Dieci caotici brani più una ghost track, vige nell’album una vorticosa anima dissonante, la cui forma è in perpetuo mutamento. Le raffinate ed eleganti sperimentazioni, seppur meno evidenti rispetto ai precedenti lavori, rimangono comunque ampiamente percettibili sotto la scorza di una meccanicistica linearità. Si parte con Psychogrotesque I, intro colma di claustrofobici ronzii, delirante mondo altro, cinicamente sospeso tra incubo e realtà. Segue la cibernetica Psychogrotesque II, il cui abominevole impatto sonoro cede ben presto il posto ad una più sincopata Psychogrotesque III, inesorabile tempesta di soffocante malessere. In entrambe domina il sapiente screaming di Fabban, il cui rauco velo di blasfemia si staglia su un’alternata contraddizione di furiosi blast-beat e ritmiche rallentate. Vera e propria fiaba nera il racconto che, tratto dal poema epico del Conte di Lautréamont, I Canti Di Maldoror, è magistralmente vomitato in Psychogrotesque IV, trionfo dell’immondo, eppur vivo, quasi malinconica metafora di un ardito trascinarsi al di là di ogni umana dignità:

Viandante
quando mi passerai accanto
non rivolgermi
te ne supplico
la minima parola di consolazione
indeboliresti il mio coraggio
lascia che io riscaldi la mia tenacia alla fiamma del martirio volontario
vattene


Materia musicale dai tratti mirabilmente istrionici è, poi, osservabile tanto in Psychogrotesque V quanto in Psychogrotesque VI, in cui il sax di Marcello Balena la fa evidentemente da padrone. Cervellotica apocalisse regna in Psychogrotesque VII, dal piglio più atmosferico e tradizionale. Quasi fuori dal coro Psychogrotesque VIII, martellante elisir di mielosa adrenalina, incredibilmente ai confini tra industrial ed EBM. Non meno originale Psychogrotesque IX, malato stacco a base di nevrotiche distorsioni abilmente impastate con il mesto suono di un melenso carillon. Chiude il vortice una devastante Psychogrotesque X, sulle cui note finali non si può che restare piacevolmente tramortiti, in attesa della ghost track, ultimo anelito di follia, il cui soffio non fa che sottintendere ad un uragano non ancora domato.

La produzione, impeccabile e, non a caso, avvalsasi della preziosa collaborazione di Marc Urselli (ingegnere del suono presso la prestigiosa sede degli Eastside Sound Studios di New York), proietta il disco a livelli elevati, in cui la cura del suono si trasfigura in una minuziosa e nondimeno inappuntabile ricerca del particolare.

Un album dai guizzi geniali, dunque, la cui notevole qualità conferma ancora una volta quella spiccata attitudine che, da sempre, ha condotto gli Aborym verso una tutt’altro che scontata indagine dell’estremo. Un full-lenght da ascoltare tutto d’un fiato, inno alla decadenza, per il quale non è possibile paventare più di due plausibili approcci: amore o odio, stupore o nausea. E voi da che parte state?



VOTO RECENSORE
88
VOTO LETTORI
58.62 su 576 voti [ VOTA]
Spirit Of The Forest
Lunedì 29 Gennaio 2024, 17.32.03
31
Progetto che a mio giudizio non ha alcuna logica stilistica che non sia il gettare fumo negli occhi del fruitore di turno.Un cervellotico mappazzone pseudo eclettico,che nulla ha a che fare col BM, autoreferenziale e alieno ad un qualsiasi pregio artistico del quale tessere un briciolo di lode.Il nulla assoluto.
Pink Christ
Martedì 31 Gennaio 2017, 20.43.12
30
Grandissimo album,il primo che ascoltai di questa favolosa band e ne rimasi affascinato. Da allora li seguo sempre
enry
Lunedì 15 Settembre 2014, 14.50.31
29
Freedom, se non l'hai ancora fatto vai diretto sul primo Kali Yuga Bizarre, resta di gran lunga il loro migliore.
freedom
Lunedì 15 Settembre 2014, 14.02.10
28
Ottimo disco, veramente molto interessante. Devo prestare più attenzione a questa band, meritano sicuramente.
Lizard
Giovedì 1 Novembre 2012, 14.41.50
27
Don't feed the trolls.
Filippone
Giovedì 1 Novembre 2012, 14.05.30
26
In questo caso l'arte e la persona vanno di pari passo: merda!
RottenCorpse
Domenica 29 Luglio 2012, 15.55.47
25
Che palle, tutti a sputare merda su Fabban ("è contradditorio", "è un poser", "è un voltagabbana", "sputa nel piatto dove mangia" e chi più ne ha più ne metta) e nessuno che giudica la sua proposta musicale in maniera imparziale, ragazzi questa è Arte, e sono sicuro che la maggior parte delle band Black Metal non saprebbe fare di meglio (facile riproporre canoni consolidati, oltretutto triti e ritriti). Ricordo inoltre che Fabban è un essere umano e quindi anche lui sbaglia, si contraddice, passa per poser eccetera. Ho incontrato gente che mi diceva che persino Euronymous era un poser, ma basta cazzo, pensate con la vostra testa.
sixfeetunder
Mercoledì 25 Gennaio 2012, 14.47.41
24
questa è la mia personale opinione: partendo dal fatto che un conto è la persona, un conto è la sua arte, mi pare che fabban più che un poser o scemenze simili sia un semplice -ma abile-mistificatore punto. si sa vendere, ha costruito un buon personaggio di cui nel bene o nel male si parla, questo ritengo gli vada riconosciuto,fine. nn penso cmq che se uno dice male di fabban o degli aborym lo faccia perchè necessariamente provi invidia, magari semplicemente ci ha avuto a che fare da vicino e ha quindi dei motivi per dire certe cose. fatto sta che una delle frasi che utilizza sempre fabban per difendersi è un classico :'"dicono così perchè mi invidiano" , "perchè siamo in italia" ecc= formula vincente non si cambia. ma che altro dovrebbe dire, del resto? io apprezzo una piccola parte della sua produzione musicale-e ritengo che il merito cmq vada distribuito anche algi altri dei /del gruppo, il suo personaggio non mi ha mai colpito particolarmente.. da quelllo che ho letto in interviste passate e recenti mi viene da pensare che si danni -per dare un'immagine credibile di se stesso, e in questo nn ci vedo nulla di male, anche perchè a volte ho l'impressione che sia proprio lui, il primo a dubitare di se stesso.
remy
Giovedì 10 Novembre 2011, 19.19.23
23
Quoto Undercover, inutile dall'inizio alla fine e se lo conosceste di persona vi rendereste conto che è a tutti gli effetti un poser.
Sambalzalzal
Sabato 15 Ottobre 2011, 11.33.48
22
@Undercover concordo pienamente con te e proprio non riesco a capire tutte le persone che continuano a farsi prendere i fondelli da bands tipo questa! Non sono abbastanza i commenti gratuiti di fabban che da anni oramai spala merda sul black metal e sui "ragazzini" che lo seguono? Ma chi compra i loro album allora? Gli Aborym nascono e muoiono con KB e guarda caso i maggiori compositori di quell´album (nysrok e set teitan) si sono sbrigati a fare le borse e a farsi riconoscere nel panorama musicale mondiale piu´ per bravura musicale che per interviste alla sorrisi e canzoni.
Ramke
Sabato 18 Giugno 2011, 20.40.44
21
Ciao a tutti.Io non ho pretese di recensore.Ma la musica a me piace o non piace.Ho ascoltato a lungo questo disco e a me piace da morire!A dir poco stupendo!Tiratissimo in certe parti più cadenzato in altre,ma sempre energia pure,poetico,pure.Poi le storie del personaggio Fabban a me interessano niente.La sua voce a me piace,il sound pure,la grinta,la fantasia...Ripeto un gran disco!!!
SNEITNAM
Domenica 17 Aprile 2011, 14.53.50
20
Vorrei spezzare una lancia a favore di Fabban e degli Aborym. E' vero il discorso della sua incoerenza e anche sul fatto che tira merda verso chi mangia (bene o male) dallo stesso piatto dove ha mangiato lui. Queste sono le sue pecche caratteriali, come le abbiamo tutti quanti, pecche che tira fuori per difendersi e sputare fastidio e disprezzo nei confronti sopratutto degli italiani, perchè lo sappiamo benissimo quanto possiamo diventare irritanti quando giudichiamo l'operato di qualcuno, manco avessimo fatto chissà cosa noi in una nostra carriera artistica. Nessuno è immune dall'avere un carattere con delle falle, chi in una maniera e chi in un'altra, è anche vero che gli Aborym non sono stati importanti quanto lo sono stati un gruppo come gli Slayer o gli Emperor però lasciando da parte tutte queste cose viene fuori solo il lato artistico del personaggio. Un personaggio che comunque si è circondato delle persone giuste per il suo cammino artistico. Io gli Aborym li adoro sopratutto per la discografia centrale caratterizzata da "Fire Walk With Us" e "With No Human Intervention" ma anche "Kali Yuga Bizarre" e "Generator" meritano, come merita anche quest'ultimo interessante lavoro intitolato "Psychogrotesque". Dopo c'è anche la parte dei Malfeitor, band molto criticata per via delle passate dichiarazioni di Fabban in cui si è abbastanza contraddetto. Però lasci da parte queste cose e lasci parlare i loro due album, che anche se non sono qualcosa di innovativo sono tutti e due comunque estremamente validi, sopratutto "Incubus" per quanto mi riguarda, album che definisco come il capolavoro della band. Fabban è quello che è, come noi siamo quelli che siamo, però c'è la musica che parla per lui, anche se non è stata composta solo da lui, e questo basta alla fine per apprezzare almeno l'artista e gli artisti. Poi ovviamente ognuno ha il suo parere
Ziocan
Giovedì 30 Dicembre 2010, 20.25.44
19
Rimane il fatto che prima faceva le marchette alla gente dell'inner circle pur di avere una voce registrata col cellulare sui dischi suoi, poi cambia rotta e critica i black metallers, quando lui ne era l'archetipo perfetto e sfigato. Poi si compra 2 libri di filosofia, una enciclopedia De Agostini e fa il filosofo, quello sopra le parti, il musicista colto. Però nel mezzo ritrova la "verve" del passato e registra due dischi di "oscuro e maligno black metal, come ormai non ne sente più, quello che puzza di morte" coi Malfeitor. Sentite, certo che uno compra i dischi (e ci manca che uno si compri Fabban, e chi lo vuole sto coso), ma i dischi fatti da sto individuo per me sono da boicottare a priori. Cioè, se uno per strada mi parla con aria superiore e strafottente e cerca di vendermi una pila di cd imperdibili a 3 euro l'uno, per me può andare affanculo, che crepi di fame. Non so se ho reso l'idea...
enry
Giovedì 30 Dicembre 2010, 18.33.12
18
...dei Funeral Oration, comprato tanto tempo fa, grande disco un po' inficiato da una produzione discutibile. Per il resto, a me 'ste storie vere o presunte di politica, poser e voltagabbana interessano meno di zero, il disco per me è ottimo e tanto basta. Io compro la musica non i musicisti.
Nightblast
Giovedì 30 Dicembre 2010, 16.04.36
17
Disco senza anima...una band che mi ha sempre dato l'impressione di poser...concordo in toto col primo commento di Undercover. A chi volesse conoscere musicalmente Fabban e ciò che suonava in passato consiglio di andare a trovare "Sursum Luna". Sapete di chi, vero...?
Davide
Giovedì 30 Dicembre 2010, 11.56.31
16
Che Fabban sia un voltagabbana è risaputo da eoni, uno che prima spala merda sul black canonico e poi forma i Malfeitor, che sono canonici e standardizzati come il 99% delle band black, come si può definire? Ma bisogna andare oltre e giudicare il lavoro in quanto tale e Psychogrotesque è un ottimo album, punto e basta. Voto 75
master444
Giovedì 30 Dicembre 2010, 0.50.16
15
spettacolare a dir poco
Khaine
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 17.32.52
14
Il commento #14 supera abbondantemete i confini della decenza. La cancellazione sarà immediata: argh, se ti va riscrivilo pure, magari evitando insulti così personali e gratuiti... questo è uno spazio di discussione libero, ma gradiremmo che non fosse un porcile.
Alex Ve
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 17.16.14
13
Un disco ricco di idee - molto interessanti le parti di tastiera- ed in parte le chitarre. La voce è ridicola e mediocre come sempre. Recensione scritta molto bene.
Undercover
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 16.41.40
12
@Zarathrusta e ma oltre l'aver inserito quello su cui ti sei soffermato ho anche spiegato in due parole perché il disco non mi piace. Il resto che non t'interessi non esclude il suo peso in un giudizio complessivo costruitosi nell'arco degli anni che in maniera alquanto personale e non per forza condivisibile si è venuto a formare.
Zarathustra
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 16.34.46
11
Con questo discorso dovremmo spalare merda sullo stesso "Conte", su Geoff Tate, su Rob Halford, su un sacco di persone. Ma la gente cambia idea piuttosto spesso, come è normale. Sul disco non concordo, su lui come recensore non so niente e non me ne fotte niente, visto che sempre del disco parliamo.
Undercover
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 16.28.50
10
@Zarathustra si voltagabbana esatto, ideologicamente il signorino è uno dei personaggi banderuola riconosciuti della scena italica, prima figlio illegittimo di Burzum a suo dire appassionato ammiratore del conte, poi rinnegato e addirittura felice d'accogliere un Prime Evil di forte connotazione sinistroide nel suo progetto, beh diciamo che la coerenza e il signor Fabban sono due cose che non vanno molto d'accordo se poi ci metti che la loro musica non mi è mai piaciuta e questo vale anche per l'altro progetto da lui tirato su, i Malfeitor, per me potrebbero tranquillamente non esistere. Oltre il fantastico ricordo che ho di quest' "artista" in qualità di recensore insieme al Borchi, sto ancora a spanzarmi dalle risate.
Zarathustra
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 16.14.59
9
@Undercover: "voltagabbana"?
pagan
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 16.11.12
8
Undercover: ma è perchè non capisci la "lucida follia e [...il] calibrato vilipendio di un nefasto assimilarsi [...] la cui discorde essenza di rottura [...] diffonde la sua insana vibrazione di ammiccante orrore": tutto sta lì, capisci...
Undercover
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 15.56.15
7
Li ho sempre ritenuti inutili, voltagabbana e musicalmente tutt'altro che geniali con le truzzate inserite in questo disco e delle chitarre che vengono praticamente quasi annullate in certi punti mi hanno dato l'ennesima conferma, pseudo intellettualodi del menga.
enry
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 15.44.08
6
Bella rece. Per quanto mi riguarda il miglior disco degli Aborym insieme al debut, che resta un pelo sopra. Ottima la prova di Fabban (la sua migliore in assoluto), bello il guitar-work malato che mi ha ricordato i primi Abigor, ottimo il pezzo harsh EBM, di buona fattura anche le rasoiate Industrial/Noise. 85/100
Alex666
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 15.27.07
5
Per la citazione con Internet è troppo facile (Marco Antonio Andolfi...) P.S. La copertina ricorda tanto ma tanto The Eyes of Alice Cooper!!!
il leccese
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 14.30.12
4
RIECCO ABORYM!!(non centra col gruppo,chi becca la citazione vince un premio)
Blackout
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 14.25.17
3
Oh Alì, brava ancora, bella recensione. Il disco è veramente bello nonostante non vada matto per l'industrial black. Conocordo anche sul discorso di Psychogrotesque IV, veramente agghiacciante.
RoksVempire
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 13.48.27
2
Capolavoro. Psychogrotesque IV è divino.
Blackster
Mercoledì 29 Dicembre 2010, 12.52.21
1
Signor album, che mi è piaciuto molto. Psychogrotesque IV è una meraviglia.
INFORMAZIONI
2010
Season Of Mist
Black
Tracklist
1. Psychogrotesque I
2. Psychogrotesque II
3. Psychogrotesque III
4. Psychogrotesque IV
5. Psychogrotesque V
6. Psychogrotesque VI
7. Psychogrotesque VII
8. Psychogrotesque VIII
9. Psychogrotesque IX
10. Psychogrotesque X
Line Up
Malfeitor Fabban - Vocals, Bass & Keyboards
Paolo "Hell-I0-Kabbalus"
Pieri - Guitars, Keyboards & Backing Vocals
Bård G. "Faust" Eithun - Drums
 
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