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29/03/24
500 HORSE POWER + GAIN OVER
BORN TO BE WILD MC PADOVA, VIA GUIDO NATTA 14 - RUBANO (PD)
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God Dethroned - Under The Sign Of The Iron Cross
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( 5661 letture )
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Ascoltando metal estremo da anni ci sono quei momenti in cui ti sembra di aver già sentito tutto. L'assalto del blast beat, le melodie distorte e maligne delle chitarre, la brutalità di una sezione ritmica chirurgica, gli assoli superveloci, la profondità del growl. Sempre gli stessi ingredienti, per confezionare pastoni che hanno sempre più spesso tutti lo stesso sapore. Poi, quasi per caso, metti mano a The Sign Of The Iron Cross, ennesimo album in studio dei God Dethroned, combo pluridecorato e attivo da 20 anni tondi tondi, e senti che qualcosa, sotto la cenere, brucia ancora. Non è certo una sorpresa, perchè gli ingredienti sono sempre quelli sopra citati, eppure ancora una volta ti scopri affamato e pronto ad affondare il cucchiaio nella vecchia, cara minestra. Nel metal poi c'è almeno un brano dedicato ad ogni singola guerra combattuta dall'uomo, dall'invenzione della clava fino ai conflitti cibergenetici che si combatteranno fra qualche secolo, per cui anche un concept album sulla prima guerra mondiale (già il secondo nella carriera dei God Dethroned) non è esattamente una ventata di novità. Eppure questo lavoro suona fresco, ispirato, brutale e trascinante.
The Declaration Of War è un'intro che si riassume da sola, mentre con Storm Of Steel partono le danze e si smette subito di scherzare. Un Sattler indiavolato ci trasporta sotto i bombardamenti della Grande Guerra, da Verdun a Ypres passando per citazioni di Hernst Junger, con le chitarre che come proiettili ci fischiano fra le orecchie e la sezione ritmica che colpisce duro con le sue furiose mitragliate. Nei 36 minuti di musica che ci regala il combo olandese non c'è un momento di stanca, non un piccolo cedimento, o un istante in cui tirare il fiato. Le tracce sono tutte composte con classe e su tutte svettano, oltre all'opener, The Red Baron (ottimo il ritornello) e The Killing Is Faceless per la loro carica e potenza, e la title track con la conclusiva On Fields Of Death And Desolation per le loro parentesi melodiche che ben si adattano al mood lirico dei campi devastati dal lungo conflitto, resi inabitabili dai bombardamenti e dall'uso reiterato dei gas e delle prime armi chimiche. Se a questo aggiungiamo una produzione cristallina ma non plasticosa e dei suoni invidiabili, cosa mi rimane da mettere nella cesella dei difetti? Mancano un po' certi toni epici del precedente Passiondale, ma in un album così micidiale non se ne sente molto la mancanza.
Il caro vecchio Henri Sattler, in trincea dal 1990, si conferma ancora una macchina macinariff non indifferente ed un'ugola di prima qualità e sembra non sentire neanche minimamente il passare del tempo, coadiuvato ancora una volta, nonostante gli ennesimi cambi di line up (questa volta i nuovi arrivi sono Tucker e van Der Plicht, entrambi provenienti dai Pronstitute Disfigurement), da tre musicisti che sanno il fatto loro. Gli ingredienti, è ovvio, sono quelli citati sopra, ma si sente subito che dietro i fornelli ci sono dei cuochi di gourmet.
Che dire quindi? Buon appetito!
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Disco assolutamente da avere! Ogni singolo brano uccide senza compromessi. |
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Grand disco questo...penso sia arrivato il momento di prendermelo in originale visto che si trova a pochi euro. Voto 8 pieno, una mazzatona mai banale. |
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Riascoltato stamattina...Grandissimo album...completo sotto i punti di vista...c'e tutto quello che ci vuole per fare un quasi capolavoro. 85 voto più che giusto....voto lettori ridicolo... |
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Orca, d'avete ragione! Mea culpa! |
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Quoto Flag, sono olandesi! Bel disco anche se i primi li trovo più diretti e violenti, ma sono gusti personali!! Voto 75 |
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Ottimo disco, gli Hail Of Bullets parlano della seconda guerra mondiale... e i God Dethroned cantano gli orrori della prima, grande, traumatica guerra totale. Per tutti gli amanti del Death old school, brutale, atmosferico, efferato e senza seghe (stru)mentali è perfetto. 80/100 @NeuRath: non voglio fare il rompicoglioni, ma la band in questione non è un combo "tedesco", come dici nel secondo paragrafo: sono originari dei Paesi Bassi. |
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@ Mirco non e' una croce di Malta, questo tipo di croce si chiama croce di ferro ( Iron Cross) ed era una decorazione prussiana dei primi del 1800 poi usata come decorazione da tutti gli eserciti tedeschi, infatti e' ancora oggi il simbolo stilizzato dell'esercito tedesco. dopo la fine della seconda guerra mondiale e' stata usata in vari settori dalla musica con i motorhead fino allo sport. Se non esiste ancora all'interno di Metallizzed proporrei di fare un articolo sulla simbologia hard rock e metal, potrebbe essere interessante. ciao |
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@Axel: Quel simbolo non è affatto nazista, ma molto più antico. Per esattezza si chiama "croce di Malta" in uno dei suoi primi impieghiI e forme, e il fatto che i nazisti DOPO ne abbiano fatto usco non vuol dire nulla. Allora avessero usato Winnie the Pooh, l'orsacchiotto sarebbe diventato nazista? Ti ricordo anche che è un simbolo molto usato in ambito metal, anche dagli harleysti. Basti vedere i Black Label Society e una sfilza lunga come la Salerno-Reggio Calabria di altri artisti non di estrema destra. Prima di parlare, oggi come oggi, basta anche wiki... |
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In effetti è una corce, non una svastica... e confermo che si tratta della prima guerra mondiale, per cui non si parla di nazisti, nè bene nè male... |
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Non capisco dove sia il problema col simbolo |
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@Axel: nella prima guerra mondiale non c'erano i nazisti |
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mi correggo, preferirei cancellare dalla storia, dalle copertine dei dischi, dalle magliette dei nazi e dei metallari questi simboli vergognosi per l'umanità disco non trascendentale per gli appassionati del genere |
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@Axel: Si parla di prima guerra mondiale, non di seconda. |
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disco perdibile, non trascendentale vergognoso il simbolo sulla copertina |
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DISCO IMPERDIBILE PER GLI AMANTI DEL DEATH!!!MUST ASSOLUTO! |
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Veramente un gran bel disco. |
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L'ho comprato 2 settimane fa è un gran, gran disco!! |
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Lo sapevo che era una figata. Non ne avevo dubbi. Non lo compro oggi solo perchè ho già speso 53 € in dischi stamattina... il 3 gennaio però sarà mio |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. The Declaration Of War 02. Storm Of Steel 03. Fire Storm 04. The Killing Is Faceless 05. Under The Sign Of The Iron Cross 06. Chaos Reigns At Dawn 07. Through Byzantine Hemispheres 08. The Red Baron 09. On Fields Of Death & Desolation
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Line Up
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Henri “T.S.K.” Sattler (vocals & lead guitars) Henk “Henke” Zinger (bass) Michiel "Mike" van Der Plicht (drums) Danny Tunker (guitars) Link e Contatti:God Dethroned @MySpace
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RECENSIONI |
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