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Nei primi anni ottanta Los Angeles era la mecca del rock hard. Tante band, tante inclinazioni, ma più o meno lo stesso look colorato che si infilava nel tunnel del mascara e rossetto per vendere dischi. I Dokken invece si differenziavano da molti se non da tutti. Dopo un po’di gavetta sparsa, l’opinione pubblica si rese conto che questi quattro facevano sul serio: riff assassini, qualità da vendere e giusta “attitude” portarono la band a pubblicare, nel 1983, Breaking the Chains, loro primo prodotto. Suono scarso, band in vita da un anno, produttore degli Accept e battezzarli in coppia con Dieter Dierks, omologo degli Scorpions, contratto europeo con la Carrere, visto che nessuno negli Usa aveva avuto il coraggio di accaparrarseli. L’album impressiona l’Elektra, etichetta dei Crue, la quale lo rileva e lo rimissa facendolo uscire sul mercato a stelle e strisce; rimarrà nelle classifiche per alcuni mesi facendo balzare alle cronache il nome strano di questo nuovo act. Forti del contratto, i Dokken si preparano a bissare gli impegni e l’anno seguente esce il qui presente Tooth And Nail, con la label che non bada a risparmiare dollaroni per farcire le song di una produzione all’altezza e finalmente corposa e pesante. Detta così pare un’esagerazione, ma il parto di “Artigli e Fauci” proviene dalle mani e dalle menti di ben tre produttori associati che limano, sostengono e strutturano il sound e le composizioni. Tre luminari, il numero perfetto. Roy Thomas Baker, già decorato da lp di successo per Cars e Queen, che aveva riregistrato e realizzato il remix di Too Fast for Love dei Mötley Crüe, Tom Werman, già in studio con Cheap Trick e mentore di Shout at the Devil, sempre dei dannati del Sunset Strip guidati da Nikki Sixx, e Michael Wagener, il produttore per eccellenza in quegli anni quando il L.A. sound diverrà imperante (White Lion, Great White) ma anche cose molto più dure (Metallica, Accept, Raven tra i tantissimi). Insomma i Dokken vengono insigniti di una custodia protettiva di lusso ma i quattro musicisti ci danno dentro di brutto per scrivere canzoni di indubbia qualità e di grande presa, giocandosi questa chance incredibile al meglio.
Il disco viene pubblicato il 13 settembre 1984 e, per chiarezza, non è il terzo album come erroneamente indicato da Wikipedia italiana, ma rappresenta la seconda prova degli americani, tra l’altro molto convincente e legittima per il mercato dell’epoca. Dopo un'intro d’atmosfera come Without Warning, dove il talentuoso guitar man George Lynch scalda i motori, si parte a tutta gallara su per la salita che porta al successo con la granata che reca il monicker del lp. Tooth and Nail si distingue per l’attacco sonoro elevato, fatto di ritmi sostenuti mentre Don Dokken si dimostra un buonissimo singer e Lynch spara lì un solo lungo che annichilisce con i suoi velocissimi hammer on contornati da gusto e feeling d’alto lignaggio. Botta pazzesca. Just Got Lucky è melodia pura, esce come secondo singolo ottenendo un buon airplay su Mtv: la chitarra cavalca, la batteria tira mazzate e i cori sono paradisiaci con Pilson, il bassista ex dei Cinema, band di Mike Varney (chi non lo conosce lo cerchi perlomeno sul web), che da un contributo melodico eccezionale. Heartless Heart è tetragona e compatta con grandi coralità e una chitarra intagliata nelle cave di pietra, break centrale di grande suggestione e scrittura a firma Brown, Lynch, Pilson, insomma tutti e quattro sanno come comporre e anche bene. Metà album e tutto gira che è una meraviglia, anche Don't Close Your Eyes, più europea che yankee se vogliamo, per la durezza e gli sviluppi delle melodie ben shakerate, mentre la chitarra maestosa di When Heaven Comes Down anticipa le magnificenze di ciò che diverranno i Dokken nel futuro prossimo. La linea della sei corde scompagina, le vocalità fanno epoca, la sezione ritmica è ginnica e il ritornello pesa come un tetto di piombo indorato di vernice brillante. Dokken rules!
Into the Fire poi è l’apice di questo lavoro, senza ombra di dubbio. Un arpeggio magico schiude una song commercialmente di grande presa, con quei cori che si elevano seguiti da una batteria che pesta durissimo; il video girò parecchio sui teleschermi e diede buon impulso alle vendite. Curiosità, questa song è udibile anche nella celeberrima pellicola "A Nightmare on Elm Street 3: Dream Warriors" della saga di Freddy Krueger. Bullets to Spare, titolo evocativo ha in Mick Brown un mazzulatore d’eccellenza dietro i tamburi, Alone Again esce dallo scrigno di Dokken e Pilson, incarnando la classica ballad strappa vestiti e cuore, ma con un gusto unico per le scansioni armoniche: la riuscita è ottima e di grande effetto. Lo speed di Turn on the Action si rivela un classico di quegli anni…molte band sceglievano di chiudere il minutaggio con track sparate, e i Dokken centrano il target anche in questo, assemblando potenza e richiami melodici e testi sex oriented con una confezione finale da applausi. Nonostante i tanti anni trascorsi il suono, anche se inevitabilmente un po’ datato, risulta ancora buono e accettabile, nulla a che vedere però con il seguente lavoro da studio che fisserà dei canoni validi ancora oggi, la nascita del class metal. Tooth and Nail volò verso la posizione 35 di Billboard e venne certificato platino qualche tempo dopo, il mondo scoprì i Dokken quasi dal nulla, un po’ come erano saliti alla ribalta. Il quartetto fece parecchie date di supporto agli Scorpions, con i quali avevano instaurato un filo diretto e molto contiguo, e lo stare in tour smosse le acque delle vendite ma anche quelle torbide dei rapporti interpersonali tra i vari membri. Il muro contro muro di Don Dokken contro George Lynch apparve subito reale con i due restanti membri a dividersi su altrettanti fronti. Troppe primedonne nello stesso camerino hanno sempre nuociuto, accadrà anche per loro, ma la storia dorata dei californiani comincia proprio ora. Se non avete questo album procuratevelo, inutile perdersi 38 minuti di ottimo hard. Da possedere in barba agli ignoranti chi vi diranno: "i Dokk... chi?"
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86.18 su 148 voti [
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Fabio, sono più portato per il glam metal e il class metal, dove c\'è il predominio delle chitarre. Ascolto i bon jovi dei primi albums ma dove ci sono troppi synth, by passo. Il pomp e l aor sono fuori dei miei ascolti. Ecco se proprio in ambito aor, qualcosa dei journey, tipo l album frontiers. Se leggo su metallized qualche review di nomi aor che leggevo sulle riviste dell epoca, allora vado ad ascoltare qualcosa e se riesco commento. Sì, ricordo anche io la dicitura: class metal sui vecchi numeri di rockerilla. Termine che più appropriato non si può. Usava anche hard rock de-luxe, ma class metal identifica istantaneamente il gruppo. Class metal : riffs cromati, cori armoniosi e songs a presa rapida. |
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Esatto Rik Adam Bomb ( il vero nome Adam Brenner ) era nei TKO di Brad Sinsel e Rick Pierce ( che poi andrà nei bravissimi Q5 ), giusto anche per i due album, solo che p.u.r.e. sex per me fu una delusione. Per i gruppi di Beau Hill gli Airborne sono pomp e gli Shangai aor e col class metal non hanno nulla e che vedere, comunque Hill con il suo suono molto levigato face fare un salto di qualità ai roditori rispetto il mini ed è giusto; probabilmente Out Of The Cellar e Tooth And Nail i primi class metal album veri e propri, etichetta per altro coniata dal vate Beppe Riva ma molto attinente con il suono, una via di mezzo tra hard rock e heavy metal, americano ovviamente e con cori molto curati |
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Fabio, se non sbaglio, nel caso mi correggi, adam bomb era nei tko, proposizione dei primi eighties. Mi sembra, ma vado a memoria che bomb abbia realizzato due albums, di cui uno era: p.u.r.e. sex. I nomi delle bands da te nominate le conosco per aver letto i loro nomi sulle riviste dell epoca, ma non ho ascoltato nulla a proposito. Bhe i ratt erano i prìncipi del sunset strip ed in effetti anche loro iniziatori del class metal. |
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Ciao Rik, importantissimi i produttori per questo genere, come Beau Hill ( fantastici gli Airborne e Shangai in cui suonava ) per Out Of The Cellar, altro iniziatore del class. Se non conosci ti consiglio anche Adam Bomb con Fatal Attraction dell\'85, dove c\'è una superba I Want My Heavy Metal con Cliff Williams come ospite, per me era un vero e proprio inno |
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Ciao Fabio, come giustamente hai scritto, il dispiego di mega produttori ha consentito la realizzazione di suoni, che nessuna band aveva ottenuto fino ad allora. Il re-master non aggiunge nulla ai suoni cristallini, semmai un po di dinamica, ma è come cercare il pelo nell uovo. |
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72
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Non mi soffermo mai solo sul voto, visto che la recensione è buona, ma 72 per me è poco per questo mega classico ( c\'è chi dice che sia il migliore in assoluto dei Dokken, per me è secondo solo ad Under ), spiegamento di forze incredibile in fase di produzione ( Micheal Wagner, Geoff Workman, Tom Werman e Roy Thomas Baker ), decretano un sound stellare, mai sentito prima, che stacca di netto il già per me buono Breaking The Chains come songwriting. Per l\'epoca un heavy evoluto senza dubbio e come dice Rik uno dei capostipiti del class metal. Una volta si diceva buy Or die: è il caso di Tooth And Nail |
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71
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Tooth and nail: il class metal. Si potrebbe terminare così il commento, ma sarebbe ingiusto nei confronti dei dokken. Band che in altri termini ha inventato un filone musicale all interno del movimento hair metal. Album di una bellezza assoluta e con una produzione a livelli eccelsi. Ricordandoci che siamo nel 1984. Dokken, band mai troppo considerata, benché a livello di vendite alcune soddisfazioni se le sono tolte, e che insieme ai successivi due albums, resterà sempre capostipite di un genere musicale. Le personalità di dokken e di lynch, incompatibili all inverosimile, ne hanno decretato la prematura fine. A noi restano un pugno di albums da conservare gelosamente. Hair nation 🎸 |
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@Roberto, è chiaramente un refuso mai corretto. Come siamo sempre stati invitati a fare, non dobbiamo soffermarci sul dato numerico e leggere la recensione. E la recensione, ben scritta, rende assolutamente bene l\'idea del recensore che descrive il disco in termini entusiastici. Tanto è vero che conclude affermando \"Se non avete questo album procuratevelo, inutile perdersi 38 minuti di ottimo hard. Da possedere...\" . L\'errore nel voto è pacifico. |
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97 a Back For The Attack (per me un po\' troppo), 95 a Under lock (e ci sta) e 72 a questo?? C\'è una logica che mi sfugge in tutto ciò 🤔🤔 Se vogliamo i due dischi più importanti e innovativi dei Dokken sono questo e Under Lock, dà lì la denominazione \"class metal\". Per me almeno 90 per importanza storica e essendo a capostipite di un genere!! |
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Probabilmente per me questo è il migliore fra i primi ottimi album.Senza togliere nulla ai grandissimi e iridati successori, questo lavoro è davvero vario e suona meglio lato spontaneo ed ispirato al mi orecchio.Ha un sound più robusto e marcatamente Heavy in alcuni frangenti, caratteristica che perderanno troppo presto in favore del Class metal più patinato ,anche se efficace, che li renderà celebri. |
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L’ho appena rispolverato. Grandissimo album, un bel passo in avanti rispetto al debut. Anche per me i due successivi sono un filo sopra, ma di un soffio: già qui ci sono pezzi storici. Info The Fire, Just Got Lucky, Alone Again, la title-track… Voto 87 |
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Ma come 72...cosa hai ascoltato?forse è il più fresco e Libero dei primi...probabilmente fatto quando la band Era ancora unita...libera da ansia di prestazione...qui ci sta un 90...cmq i primi sono tutti pari valore...nessun 100..., Tutti 85..90...con Picchi in alcuni pezzi...grande band... decaduta |
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Disco molto bello, voto 87 |
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Per chi scrive il miglior disco dei Dokken!!
Into the fire uno dei migliori pezzi Hard Rock degli anni 80. |
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Mi trovo d'accordo con chi dice che è il voto è troppo basso. I primi quattro dei Dokken, live incluso, non vanno al di sotto dell'85 a mio parere, capolavori dell'heavy metal. 72 è veramente un voto indegno |
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Impossibile descrivere a parole l'amore che provo per i Dokken degli anni 80, questo per me è il loro primo capolavoro. voto 94. |
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Questo disco per chi ha vissuto il metal , rappresenta il top,attenzione ripeto heavy metal, ulak era ritenuto troppo sofisticato ( ?) , credo che into the fire sia stato un singolo che e' praticamente non replicabile quasi mai in una disciplina che nella logica del metal si chiama power ballad. Il voto per chi viene da questa musica e' davvero troppo basso. Poi ci sono canzoni velocissime, non thrash, semplicemente heavy metal |
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Bella rece, ma sono d'accordo con chi dice che il voto è troppo basso, un 80 si poteva dare. Ma quell'"Artigli e Fauci" fa rabbrividire!! Nessuno ti ha mai detto che "Tooth And Nail" si traduce "Con le unghie e con i denti"? |
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Solo 72?! Come minimo 90! È un classico questo album,title track e into the fire su tutte. Lynch non sbaglia una nota. Comprare comprare comprare!! |
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Senza voler creare polemiche inutili, utilizzerò per questo gruppo il termine 'class metal'. Questo per definire la musica superba e di 'classe' realizzata da questo grandissimo gruppo e incredibilmente sottovalutato. Il binomio dokken/lynch crea melodie e riff a presa rapida senza scadere mai nel melenso o nel già sentito. Se solo non ci fossero stati tutti quei dissidi tra di loro chissà cosa sarebbero riusciti a realizzare ... ci restano una serie di album assoluti in ambito class metal. Imho. |
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Bello. La TT, il lento Alone again e Turn on the action non di discutono, ma Under lock and key gli è largamente superiore. Certo che ogni volta che Lynch si lancia in assolo non ce n'è per nessuno. 80 |
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Per me lo stacco qualitativo tra Tooth e Breaking è netto in tutti i campi: produzione, songwriting, prestazione della band, canzoni. Un 80 poteva starci, ma di certo non è una tragedia... |
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"allora"..volevo scrivere..dannato correttore automatico.. |
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beh mettere lo stesso voto di Breaking the chains mi pare fuori luogo. All'ora secondo questi parametri cosa diamo al primo Maiden? 50 per la produzione? Ai gruppi italiani degli anni 80 zero? Per me TAN è dall'85 in su per forza..se non altro per importanza per il genere visto anche l'anno |
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Bella rece, in contrasto col voto francamente un po bassino, almeno un 85 si poteva dare. |
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Caro Frankiss,col voto di quest'album sei stato troppo parco: per me un 85 ci stava tutto.Into the fire,Alone again,Just got kucky,When heaven comes down.No,stavolta sei stato troppo avaro. |
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no, certo, hanno una produzione ottima, impareggiabile!!.... Non si è sempre detto che negli anni 80 i gruppi italiani avevano una marcia in meno rispetto ai colleghi stranieri per le produzioni pessime o quanto meno mediocri se confrontate con le produzioni straniere ultracurate, di oltreoceano soprattutto?? In Italia non c'erano produttori adeguati, studi, supporto di etichette grosse che ci credessero, mentalità..son passati 30 anni ma a ripensarci sembra che ne siano passati molti ma molti di più dall'era "della pietra" di allora... I dischi hard'n'heavy degli anni 80 hanno una produzione ultrascadente dal primo all'ultimo. Tooth and nail è anni luce. Con ciò non vuol dire che non siano di valore..ovviamente, almeno per me..ma sembrerebbe non per tutti... |
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Malcolm il bello: i dischi italiani degli anni '80 non hanno una produzione scadente.. |
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Malcolm il bello: i dischi italiani degli anni '80 non hanno una produzione scadente.. |
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Malcolm il bello: i dischi italiani degli anni '80 non hanno una produzione scadente.. |
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@Argo: certo, anche Slide it in dei Whitesnake e 1984 dei Van halen avevano una buona produzione e qualche altro caso, ma il Dokken in questione era nella media di un disco di 30 anni fa, quindi per l'epoca era buona. Allora tutti i dischi italiani degli anni 80 cosa sono? Da buttare per la produzione scadente?? |
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Anche questa produzione è ottima, come è ottima quella del loro primo disco Breaking the chains. Aggrapparsi al fatto della produzione (ottima!) per giustificare un voto non all'altezza per un album che nel genere è da considerarsi emblematico, non è da recensore equilibrato. |
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I Motley nell'84 avevano all'attivo anche Shout at the Devil magnificamente prodotto. |
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produzione davvero carente??? Ma Diocristo, siamo nell'84!!!!! 30 e sottolineo 30 anni fa, quasi 2 generazioni fa. Cosa c'era nell'84?? i Ratt nell'84 che produzione avevano? I Twisted Sister di stay Hungry? I Motley di Too Fast..? A 72 aggiungici almeno 15 o 20 punti per dare un voto onesto a sti primi movers del genere. |
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la bellezza delle canzoni supera una produzione non al massimo. 95 |
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@ Khaine post 2: più che dire che non tutti gli album degli 80s sono da 80, dovresti dire che non tutti RECENSORI di metallized sono da 80....... |
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72 a sto capolavoro??ma state scherzando??? quasi come dysfunctional...no comment va |
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72 a "Tooth And Nail" ? E' il terzo miglior album dei Dokken dopo "Back For The Attack" (a cui ho dato 99) e "Under Lock And Key" ( voto : 97). Davvero un voto troppo basso per il primo album della "trilogia dei Dokken"... il mio voto personale è 95... E la produzione non è affatto brutta... |
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72 a "Tooth And Nail" ? E' il terzo miglior album dei Dokken dopo "Back For The Attack" (a cui ho dato 99) e "Under Lock And Key" ( voto : 97). Davvero un voto troppo basso per il primo album della "trilogia dei Dokken"... |
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72 a "Tooth And Nail" ? E' il terzo miglior album dei Dokken dopo "Back For The Attack" (a cui ho dato 99) e "Under Lock And Key" ( voto : 97). Davvero un voto troppo basso per il primo album della "trilogia dei Dokken"... |
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Si punti di vista, ma i punti di vista partono da una base minimamente oggettiva.... E l'oggettività è che nel genere, glam, questo disco è tra i migliori e i migliori hanno voti in media sopra il settanta...poi abbassare il voto per la produzione....io questa brutta produzione non la sento.....punti di vista...... |
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Chissà se anche per gli altri sono solo punti di vista... Comunque 72 è un voto bassissimo, questo album merita 90. |
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punti di vista Francesco... |
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punti di vista Francesco... |
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La produzione sarà anche carente, ma 72 è lo stesso un voto basso per un capolavoro del genere. |
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Gran bel disco d'annata, uno dei migliori dell' hairymetal melodico anni 80 |
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La produzione è davvero carente....ecco il perchè del voto!! |
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72 è bassissimo. Questo è uno dei lavori che meglio rappresenta l'hair metal degli anni '80. Il voto giusto è 100! |
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non si capisce perchè solo 72 vista l'ottima recensione? secondo me sto album vale più di 72 |
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mi spiace ma per me totth and nail è un classicone del genere, troppo bello per solo un 72 |
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72??? Ma stiamo scherzando? questo album che per me resta il migliore della discografia dokkeniana, merita come minimo 90, nettamente superiore a ''Back from the Attack'', poco più rispetto a ''Under Lock and Key'',mi è bastato un solo ascolto e molti brani (come Bullets to spare, into the Fire, Just Got Lucky, Turn on the Action, Don't Close your eyes) mi sono rimasti impressi nella memoria. Se mi piacciono i Dokken lo devo sicuramente a quest'album. Non un capolavoro, ma un ottimo album. voto: 95 |
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Il vero class metal comincia da qui a farsi notare in tutto il suo splendore. Voto:84 |
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sicuramente non un capolavoro...molto meglio Back for the Attack |
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ok, avrò interpretato male io il tono del tuo commento Frankiss; piccole provocazioni da una parte e dall'altra, allora. chiusa qui la piccola polemica, saluti e sempre rock on! |
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@The Rocker....Ne agitato ne scortese nè maleducato, credimi,.non è proprio nelle mie corde..mi spiace tu l'abbia interpretata così. Non mi ritengo una vittima, anzi, mi piace la sana polemica con toni pacati...l'ultima frase del mio penultimo commento era una piccola provocazione. Senza nessun rancore, a presto! rock rock |
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sì, ma Frankiss stai pure calmo eh? ho mosso una critica, non mi pare di esser stato maleducato nei tuoi confronti (un po' provocatorio sì, e l'ho anche già ammesso): ti ho espresso le mie ragioni, punto. Io ho questa opinione, tu la tua, va bene: l'ultima frase del tuo commento, che fa tanto povera vittima, potevi anche evitarla. Non mi pare di aver mai detto che sei un recensore scadente, non ho mai detto di poter fare un lavoro migliore, per cui non ho bisogno di presentarmi al prossimo appello per recensori... solo non sono d'accordo su un solo discreto 72 a questo e su degli altisonanti 90 e più ad alcuni album 'in tono minore' dei Kiss, punto (e 3) |
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@Khaine: beh certo, gli '80s hanno partorito anche album non proprio memorabili, mi viene in mente il primo degli Europe (carino e niente più, fortunatamente il resto è ottimo) e degli Axia (naturalmente da non confondere con gli Asia di John Wetton) e uscendo dall'ambito Hard Rock l'album degli Infernal Majesty e il primo dei Mayhem (e ovviamente tanti altri), me ne rendo conto @Frankiss: sì sì, 72 non è certo un brutto voto, semplicemente ritengo che quest'album meriti molto di più |
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La musica, le valutazioni, la vita in generale sono sempre strettamente visioni soggettive. e proprio tu lo confermi con il tuo ultimo commento, prova a rileggerti e capirai......poi, se hai tutta questa smania di voti, giudizi e comparazioni presentati al prossimo appello per recensori che Metallized varerà... |
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d'accordo con the rocker. |
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ok Frankiss rimango della mia opinione... secondo me il 72, anche e soprattutto considerando quanto scritto nella recensione, è troppo basso per questo disco (così come, sempre secondo la mia opinione, alcuni voti sui Kiss sono troppo alti... un 13 ad un disco a fronte di 10 dischi con voto uguale o maggiore di 90 è come una goccia in un oceano). Poi non credo che il paragone tra gruppi sia così fuori dal mondo, dato che pur sempre di hard rock si tratta e, sempre secondo la mia opinione, questo album vale più di alcuni dei Kiss che han preso quei 'votoni' che citavo sotto... |
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@Hellvis....per lo swahili...giuro ci stiamo attrezzando!!! |
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Guarda the rocker nessuna suscettibilità ma solo il voler mettere i puntini sulle i...solo per chiarezza! Se tu provochi con argomenti perlomeno poco solidi, io rispondo adducendo le motivazioni del mio voto, della rece ecc..mi sembra che tutto ciò faccia parte, o meglio dovrebbe far parte, di uno scambio di idee civile e sopratutto cristallino..senza nessun scheletro nell'armadio..ecco perchè quando parli di manica larga con i miei "adorati Kiss" mi viene da ridere..e sai perchè? Perchè a prova della mia assoluta onestà intellettuale il voto più basso affibbiato in questo sito è stato dato dal sottoscritto ad un album dei Kiss...quindi meglio informarsi prima di dire cavolate..ok! Braccino corto nei voti...no mi spiace..solo ciò che ritengo giusto. Mica devo pagare degli euro di tasca mia se aumento un voto.... Passo e chiudo. |
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Frankiss: siamo un pochino suscettibili eh? ammetto di aver voluto provocare un po' con la mia "classifica" e so di aver toccato un tasto dolente lanciandomi contro i tuoi adorati Kiss; solo mi sembra di notare una manica ampiamente larga quando recensisci questi ultimi e un "braccino corto" in questo caso, tanto più che da quello che scrivi uno si aspetta un voto ottimo (voto che secondo me questo album si merita, almeno 85) |
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Preferirei in suhaili ma mi accontento anche del bantù degli Herero namibiani. |
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Come qualcuno ha sottolineato qui sotto ...le rece bisogna leggerle e sviscerarle....servono o dovrebbero servire ad incuriosire il lettore, a far anche scoprire delle band.....quindi il paragone tra un gruppo ed un altro, la comparazione dei voti o della locuzione usata o non immessa in una frase...mi spiace dirlo, ma sono discussioni da bar.... Mai ho ritenuto di possedere la pietra filosofale del miglior recensore dell'Europa peninsulare, ma almeno la coerenza e la trasparenza..beh quelle si...credo mi vadano ascritte di diritto!E aggiungo ancora una cosa....i Dokken sono una delle mie band preferite di sempre....e in seguito daranno alle stampe dei capolavori inimitabili,...il presente invece, pur amandolo molto, è "solo" un ottimo album ma con un suono (come indicato in sede di recensione) accettabile ma anche parecchio datato e con magagne di produzione....i capolavori, sempre a parere del sottoscritto, devono avere tra le proprie corde anche queste caratteristiche. Ovvero essere inoppugnabili, inappuntabili. Se nn sono stati chiaro...leggete le ultime 2 righe finali....se poi nn riuscissi ad esprimermi bene nella mia lingua madre vi prometto un prossimo lavoro in pasho o maldiviano stretto..ok? |
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...ma basta leggere solo le ultime 2 righe per capire che di acquisto quasi obbligato trattasi! |
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Grandissimo lavoro. Un 85 se lo merita tutto. |
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Sono d'accordo con the rocker, 72 x quest'album e' veramente poco |
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infatti le ho lette (e sinceramente non vedo molta differenza tra le considerazioni in questa recensione e quelle espresse in alcuni degli album dei Kiss che ho riportato più sotto), ma ripeto: è il voto che cattura come prima cosa. Poi sinceramente: volete dirmi che (gusti personali a parte) un Asylum, un Revenge valgano di più/siano più importanti di questo Tooth and Nail? |
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Le recensioni bisogna leggerle e non limitarsi a considerare il voto |
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non voglio insinuare proprio niente... solo che se un imberbe 14enne che non sa poco o nulla di chi siano i Kiss, figuriamoci i Dokken, si avvicina a questo sito e si basa sulle valutazioni (perchè alla fine dai, sono quelle che saltano all'occhio subito, come prima cosa) conclude: "mah, questi Dokken... 72 lasciamoli perdere, saranno robetta... andiamo su tutti quegli album dei Kiss che saranno sicuramente dei capolavori imperdibili! cacchio, con quei voti!" |
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Quindi The rocker..cosa vorresti insinuare? |
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Assolutamente daccordo con la disamina di Frankiss e con il voto. Si tratta di un buon album ma non un capolavoro. Per me e' inferiore ai successivi Under Lock And Key e a Back For The Attack. |
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Dokken, Tooth and Nail 72; Kiss, Asylum 75; Kiss, Animalize 80; Kiss, Crazy Nights 80; Kiss, Lick It Up, 90; Kiss, Dynasty 95; Kiss, Revenge 96; Kiss, Music from the Elder 97; Kiss, Creatures of the Night 99. |
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Federico....questo è un ottimo disco ma a livello di sound magniloquente si toccherà il vertice con i due lp da te citati....Tooth è una gran bella uscita ma non è un capolavoro...attendi e vedrai le restanti rece....sii fiducioso. E poi 72 non è un voto impietoso, anzi... |
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Beh non è che tutti i dischi prodotti negli eighties siano da 80 (gioco di parole) |
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Beh, bella rece ma voto un po' impietoso... Anche se i migliori sono Back For The Attack e soprattutto Under Lock And Key (spero che gli sia attribuito un valore più alto) questo è un gran disco |
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