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ALTROQUANDO, VIA CORNIANI 32 - ZERO BRANCO (TV)

Nameless Crime - Modus Operandi
( 2694 letture )
Storia abbastanza particolare quella dei campani Nameless Crime, veterani della scena nostrana con ormai due album alle spalle, Nameless Crime del 2003 e Law And Persecution del 2006. Ottenuto un nuovo contratto con l’inglese Casket Music, che ha da poco licenziato anche l’esordio dei The Lotus a conferma di un interesse per il nostro underground, la band si presenta completamente rinnovata per questo Modus Operandi. Della line-up che ha prodotto i primi due album, infatti, resta il solo bassista Raffaele Lanzuise accanto al quale prendono posto Dario Graziano (ex-batterista del gruppo!) alle tastiere, Maddalena Bellini alle chitarre (produttrice tra l’altro di tutti gli album della band), Daniele Ciao alla batteria (ex-Endorphine proprio come Maddalena) e infine Dario Guarino alla voce.

Un cambiamento radicale che riflette inevitabilmente un altrettanto radicale cambio di rotta stilistico in questo nuovo album. Vuole un antico luogo comune che il terzo album sia fondamentale per un gruppo e, in questo senso, non si può negare che i ragazzi abbiano tentato un grande salto di qualità rispetto al thrash metal tutto sommato poco originale degli esordi. Fatte le debite proporzioni, ci troviamo di fronte infatti ad un cambiamento paragonabile a quello effettuato dai californiani Forbidden con Distortion, con buoni risultati finali. Abbandonati i lidi del “prodotto di genere”, i Nameless Crime hanno giocato la carta della personalizzazione della proposta e della non catalogabilità. Una scelta coraggiosa e da premiare, non fosse altro per l’accresciuto bagaglio tecnico e per gli infiniti spazi musicali a cui i nostri si aprono. Le radici thrash non vengono negate dal gruppo, che decide però quando avvalersene, inserendole all’interno di una proposta complessiva molto più ampia. Difficile dare dei riferimenti precisi senza correre il rischio di affibbiarli ingiustamente e in maniera inesatta alla nuova identità della band. Il gruppo resta decisamente ancorato ad un heavy metal aggressivo che arriva fino ai confini del thrash in quasi tutti i brani; si tratta però di un thrash modernizzato e contaminato, nel quale compaiono a volte i fantasmi dei Nevermore, dei Tool e di molto metal alternativo. Un contesto in cui si inserisce un gran lavoro di tessitura da parte delle tastiere, del piano e degli effetti industriali, mentre il cantato di Guarino si rifà spesso proprio all’inarrivabile James Maynard Keenan. La particolarità di questo album resta comunque il non essere schiavo di schemi o catalogazioni. Le canzoni sono tutte molto articolate e non scendono quasi mai sotto i cinque minuti, il suono è saturo e pesante, coperto da una cappa di rabbia malinconica che si riflette nei testi oscuri e personali. Ottimo il lavoro della sezione ritmica, totalmente al servizio di composizioni rocciose ma al tempo stesso melodiche, pesanti ma non involute, compiutamente progressive nell’approccio caleidoscopico. Più che buona anche la prova di Maddalena Bellini che svolge un lavoro egregio in fase di riffing, cui affianca in modo intelligente arpeggi e parti non distorte che arricchiscono gli arrangiamenti senza appesantirli, donando un alone malinconico a tutto il platter. Buona disinvoltura anche per quanto riguarda gli assoli, per i quali mi permetto di consigliare maggior spazio in futuro.

Non è un disco facile questo Modus Operandi, e richiede numerosi ascolti per essere apprezzato nelle sue molteplici sfaccettature e nella sua ricerca della via personale al metal. Da notare, in senso positivo, come l’album mantenga una buona andatura media che lo rende scorrevole e non eccessivamente macchinoso: non si prova una sensazione di affanno o pesantezza all’ascolto di queste canzoni -esiste invece il rischio opposto di vedersi scorrere i brani sotto senza riuscire ad afferrare i singoli episodi, indice questo di una formula che, a mio avviso, deve essere ancora perfezionata. L’enorme salto rispetto alla precedente produzione di fatto pone questo album come primo gradino di un percorso nuovo, non come punto di arrivo. L’equilibrio compositivo, l’amalgama delle varie influenze e l’effettivo “controllo” di una cifra stilistica ancora da dominare sono da raggiungere. Si percepiscono benissimo le potenzialità di un simile progetto, l’ottimo livello dei singoli musicisti e la superiorità di alcune composizioni rispetto alla media, ma l’album nel suo complesso è decisamente migliorabile. In particolare il cantato di Dario Guarino, per quanto versatile ed interessante, risulta eccessivamente “carico” in alcuni frangenti e al contrario un po’ velleitario in altri, non incisivo come sarebbe necessario per dare una personalità più definita ai brani. Uno scotto da pagare quando si ricerca uno stile interpretativo così originale e ricercato, che necessita di un grande carisma e di un equilibrio di livello superiore. Le potenzialità ci sono, si tratta solo di farle fruttare al meglio, come nel caso dell'opener Feedtime, in Sleepwalking e soprattutto nell’evocativa Akinesis, le canzoni più riuscite assieme alla thrashy Tested e alla conclusiva Stains. Buona la produzione curata da Frank Andiver e Maddalena Bellini che si occupa anche del mixaggio, mentre il mastering è opera di Alan Douches ai West West Side Music di New York. Un particolare questo che rivela quanto l’etichetta punti sulle giuste ambizioni di questo ensemble. Il cd contiene una ghost track acidamente psichedelica e, in traccia multimediale, anche il video del singolo Unsigned, motivo in più per dedicare attenzione a questa meritevole e coraggiosa band che inizia una nuova vita con questo lavoro.



VOTO RECENSORE
73
VOTO LETTORI
31.17 su 23 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2010
Casket Music/Copro Records
Prog/Thrash
Tracklist
1) Feedtime
2) Withdrawal
3) Unsigned
4) The Bridge of Sanity
5) Sleepwalking
6) Tested
7) Season of The Grey
8) Akinesis
9) Stains
Line Up
Dario Guarino: Vocals
Maddalena Bellini: Guitars
Raffaele Lanzuise: Bass Guitar
Dario Graziano: Keyboards
Daniele Ciao: Drums

Guest Musicians:
Marco Catania: additional guitars on tracks 2,3,6,7,9
Luka Zaccariello: additional vocals on track 5
Aldo Steppa: screams on tracks 2,3,4,6
Lysa Form: backing vocals on track 7, tambourine on tracks 4,8
 
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