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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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Iskald - The Sun I Carried Alone
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( 2363 letture )
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Terzo full-lenght dei norvegesi Iskald, ancora una volta targato Indie Recordings, The Sun I Carried Alone segna un ritorno piuttosto incerto per il pur promettente duo Larsen/Krekling.
Spengo la luce, mi lascio avvolgere dall’acre aroma di oppio… ascolto e riascolto.
Tanti e ben calibrati erano, infatti, gli spunti ravvisabili nei due precedenti lavori, in particolare nel penultimo Revelations Of Reckoning Day.
M’incanto dinanzi alla crepuscolare opacità di taluni scatti di Pete Beste, illuminato autore dell’ormai cult volume fotografico “True Norwegian Black Metal”… ascolto e riascolto.
Si prospetta, dunque, legittimo il mix di curiosità e aspettativa con il quale ci si accosta a questo nuovo album dal titolo evocativo: quanto ci sarà di malvagio, quanto di onirico, quanto di imponderabile?
Morgana fissa il suo sguardo felino su un punto indefinito della stanza… ascolto e riascolto.
L’epica intro Alucinor stile pellicola fantasy dal sapore un po’ retrò sembrerebbe far ben presagire: che sia una porta verso universi a noi ancora ignoti?
L’occhio si posa su alcune delle inquietanti tele create dalle oscure visioni di Gaahl… ascolto e riascolto.
La tracklist si sussegue senza evidenti fratture di sorta: da Under a Black Moon a Burning Bridges domina un flusso unico, la cui anima appare quanto meno difficilmente definibile.
Come sempre mi concentro sulle note e tento di afferrarne il disegno profondo, ma qualcosa mi distrae, forse un’immagine dimenticata di quel grigio mare di Norvegia, forse una profezia di Blake non ancora pienamente compresa…ascolto e riascolto.
Un album magistralmente suonato e anche meglio prodotto: suoni potenti ed ineccepibili, una sezione ritmica da paura, un riffing ricercato e uno screaming – mi si perdoni il gioco di parole – da urlo.
Eppure l’attenzione è allo stremo, la ferocia della tempesta sembra attraversarmi senza che io rimanga piacevolmente tramortita…ascolto e riascolto.
Ed eccoci finalmente al momento della tanto attesa illuminazione: la neonata creatura degli Iskald è talmente perfetta da profilarsi quasi come irreale: una tormenta in puro stile black che, dotata di venature assolutamente trve, non manca di fregiarsi di una serie di pregevoli inserti melodici, la cui presenza non fa che rafforzare l’impeto dell’intera ricerca qualitativa. Risultato? Una base tecnicamente maestosa, fiaccata, però, da un esasperato, affannoso anelito verso un’irraggiungibile perfezione che si trasfigura essa stessa nel limite principale patito da questo pur gradevole album. Fatta eccezione per un paio di tracce (Forged by Wolves, I Lys av Mørket) che, non esattamente notevoli, riescono comunque a squarciare il buio drappeggio della restante linea d’ombra, ciò che avanza sembra accostarsi più ad una sorta di sterile divertissement che non all’espressione artistica di due anime glaciali ed oscure. Pur imperversando la battaglia, infatti, il sound, non di rado contorto, resta come atrofizzato su se stesso, mai pienamente esplicato in una più lineare consapevolezza di sé. A livello di esercizio scolastico, dunque, The Sun I Carried Alone non conosce rivali e, sicuramente, non si qualifica come un prodotto destinato a passare inosservato all’orecchio esperto del blackster più trve. Coloro i quali, invece, ricordano degli Iskald quel loro elevato, indiscutibile potenziale di cui sopra, saranno forse soggetti ad una spiacevole delusione, essendo caratteristica precipua del disco in questione la quasi totale assenza di essenza: serbino essi, dunque, la speranza per tempi più propizi.
Torno al mio oppio (ovviamente trattasi d’incenso) e ai miei preparativi per Imbolc… ascolto e riascolto, ma, com’era prevedibile, l’album ora inserito nel lettore non è certo più lo stesso.
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3
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Non malaccio dai, credevo peggio. |
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2
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Bellissima recensione....ma il cd....beh lasciamo stare....il black degli ultimi tempi è davvero inascoltabile...ormai suonano tutti allo stesso modo... |
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1
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Non mi hanno mai detto nulla di che, penso proprio che passerò sta volta. Bella recensione Alice, non deludi mai! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Alucinor 2. Under The Black Moon 3. Natt Utover Havet 4. Forged By Wolves 5. I Lys Av Mørket 6. The Sun I Carried Alone 7. Rigor Mortis 8. These Dreams Divine 9. Burning Bridges
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Line Up
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Simon Larsen (Voce, chitarre, basso) Aage Krekling (Batteria)
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RECENSIONI |
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