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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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Diabula Rasa - Diabula Rasa
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( 6780 letture )
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Da Ravenna con tanta voglia di stupire arrivano al secondo cd autoprodotto, dopo Techno Gothica del 2005, i Diabula Rasa. Certo, presentarsi con i Diabula Rasa sono un gruppo di cinque barbari che ha deciso di rivoluzionare i modi di esecuzione tradizionali della musica antica può risultare essere un tantino arrogante e strappare più di un sorriso, ma almeno il concetto è chiaro e la loro filosofia musicale messa in chiaro fin da subito. Ma, aldilà del perché abbiano deciso di usare certi vocaboli, la cosa che più conta è la musica: analizziamola. Il sound di base è un folk rock arricchito dalle più svariate influenze (ci ho sentito molto dark-prog italiano ’70, alla Goblin per intenderci), e dall’uso di strumenti come la ghironda, la cornamusa e l’organo a canne. Quel che ne esce è un interessante mix che da una parta ha il pregio di suonare originale e diverso da tutto il resto della scena musicale, dall’altra manifesta una sorta di mancanza di coerenza all’interno del disco, che in tal modo si priva di un filo conduttore (o un genere musicale preciso) da seguire.
Diabula Rasa è un cd composto da dieci canzoni per una durata complessiva di quarantasei minuti, registrato presso il Container Club e nel Castello di Diabula con l’ingegnere del suono Mustafa MuCe Cengic; tra le tracce meglio riuscite segnalo Ostinato, in particolare la parte
Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum, Virgo serena
seguita dalla cornamusa di Luca Diabula, l’inizio di Quen A Omagen che ricorda gli Eluveitie più meditativi di Evocation I e la conclusiva Crimen Sollicitationis, in cui il basso pulsante di Samantha Bevoni dona al pezzo un grande groove in contrasto alla cornamusa, che invece dona slancio e “ballabilità” alla composizione. Le altre canzoni, compresa Diabula Rasa che mi pare essere il brano più debole del lotto, pur non potendo esser definite brutte non risultano nemmeno particolarmente incisive o interessanti. L’unica costante delle dieci tracce che compongono il disco è la qualità delle linee di cornamusa, sempre efficaci e ben calibrate a seconda della necessità. I musicisti hanno modo di mettere in mostra le proprie capacità all’interno dei brani con stacchi, intuizioni o semplicemente facendo la cosa giusta al momento giusto: sono solito sintetizzare tale atteggiamento con la parola “gusto”. Maggiore rilievo lo ha comunque la cornamusa che “spezza” con il suo suono il brano, entrando e uscendo con prepotenza e vitalità.
La produzione invece non mi convince poiché è piuttosto piatta, schiacciando e mortificando alcuni strumenti, in particolare la batteria, fatto piuttosto frequente nei cd autoprodotti. Un peccato perché un maggiore dinamismo avrebbe sicuramente giovato alla riuscita di Diabula Rasa. Curato e ben fatto il booklet che vede presente tutti i testi dei brani, una breve descrizione di ogni composizione e le foto dei componenti del gruppo. Un grande plauso va alla ricerca storica che c’è dietro i vari brani (alcune canzoni sono completa creazione del leader Luca Veroli) che compongono questo omonimo: i testi e le melodie non sono difatti “semplici invenzioni” del gruppo, ma vere liriche e ritmi per lo più risalenti al periodo medievale.
L’idea che mi son fatto è che per godere appieno del Diabula-sound si debba assistere a un loro concerto, magari un bel festival estivo, dove oltre alla musica risulta essere decisivo l’impatto visivo, molto importante per il gruppo. Su cd c’è ancora molto da lavorare, ma le basi sono buone e credo che i Diabula Rasa sapranno sorprenderci piacevolmente in futuro.
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3
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Grazie Ragazzi, bella Recensione e Ottime le Critiche che rispecchiano perfettamente pregi e difetti del Gruppo. Stiamo già lavorando per Crescere un altro pò. Diab. |
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2
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eggià...un sacco di bands interessanti (tra le quali i DR) e 3 grandi gruppi stranieri, sarà una figata!!! |
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1
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un bel festival estivo come il foschfest!!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Skott X 2. Ostinato 3. Diabula Rasa 4. Quen A Omagen 5. In Taberna 6. Mionuno 7. Tsone 8. Kallisto Tanz 9. Tsanich 10. Crimen Sollicitationis
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Line Up
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Luca “Diabula” Veroli: direttore artistico ed esecutivo, compositore, canto, cornamuse, nyckelharpe, gong, midi programmer Daniela Taglioni: voce, organo, tastiere, percussioni Stefano Clo: chitarra Samantha Bevoni: voce, basso Moreno Boscherini: percussioni
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