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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Iced Earth - Night Of The Stormrider
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( 7079 letture )
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PRIMA DI OGNI COSA Prima di Matt Barlow, di Tim Owens, del delirio nazionalista di Jon Schaffer, di concept inutilmente spalmati su tre, quattro, cinque dischi, della penuria di riff a cui i fan degli Iced Earth hanno tristemente assistito di recente, c'è Night of the Stormrider. Il disco d'esordio della band, omonimo, era un'acerba riprosizione di stilemi vecchi di cinque, se non dieci, anni; qui la personalità di Schaffer comincia a fare la differenza, con un taglio netto e personale, che porta le proprie influenze in palmo di mano ma con semplici gesti le rende altro: l'essenza della musica "normale", quella che non innova ma che è solida, efficace e convincente. Probabilmente, non me ne vogliano i fan della band, non è mai stato nelle possibilità del quintetto di Tampa produrre un autentico capolavoro - non è un caso se l'album considerato essenziale nella loro discografia è Alive in Athens, la cui scaletta aggira saggiamente i momenti più deboli dei lavori in studio.
JOHN GREELY, CHI ERA COSTUI? Questo si chiederebbe un recensore-Don Abbondio, leggendo il booklet e ascoltando il disco. Entrato al posto del deludente Gene Adam, che pure avrà una carriera più significativa, Greely è uno screamer a metà tra l'heavy e il thrash, dotato di un timbro potente e acidulo, non lontano dal Rob Halford di Painkiller, seppur con tutti i distinguo del caso. Greely si dimostra perfettamente in grado di reggere l'impalcatura sonora e, nonostante impallidisca sotto tutti gli aspetti nel confronto con Matt Barlow, non pochi fan preferiscono le sue interpretazioni a quelle offerte da Barlow in Days of Purgatory. Ma la vera forza del disco è Schaffer, sia come songwriter maximus che come esecutore: tutti i riff, gli stacchi, i passaggi sono frutto della sua mano, tanto da oscurare il pur pregevole lavoro solista di Randall Shawver - un altro che andrebbe cercato a Chi l'ha visto?, a proposito. Le composizioni non sono granitiche, tutt'altro: è la varietà che colpisce, la ricerca di soluzioni originali (non posso credere di aver davvero scritto questa frase a proposito di Schaffer, condizionato come sono dalla recente involuzione artistica). Se un brano poderoso come Angels Holocaust è introdotto da un frammento dei Carmina Burana, non mancano per tutto l'album da una parte i fraseggi in chitarra acustica, dall'altra scale esotiche e riff avvolgenti, non necessariamente legati alla mitragliatrice ritmica più banalmente thrash, con spunti melodici orientaleggianti davvero interessanti. Night of the Stormrider esce con una certa agilità dalle costrizioni di genere, ponendosi come un disco che coniuga thrash, heavy epico e sostenuto, qualche tessuto progressive e suggestioni simili a quelle che contemporaneamente erano portate avanti dai colleghi tedeschi Blind Guardian in album come Follow the Blind o Somewhere Far Beyond - e non è casuale se le due band, entrambe etichettate come power/thrash, arriveranno anche a collaborare anni dopo. Ma in quel 1991, diciamolo tranquillamente, non c'era paragone: troppo più maturi gli americani, e troppo più ispirato Schaffer; la storia, poi, ha ribaltato i ruoli, rendendo giustizia a quella, tra le due, che è stata band più ispirata, continua e coesa. In ogni caso, pezzi da novanta come Travel in Stygian, Pure Evil e la già citata Angels Holocaust sono un must assoluto - e non è che il resto del disco demeriti, anzi. Dagli intermezzi acustici di Before the Vision e Reaching the End alla potenza di The Path I Choose e Mystical Rain, Night of the Stormrider resta "sul pezzo" per tutti i suoi canonici tre quarti d'ora, seppur non raggiungendo sempre le vette auspicate.
LA SEVERITÀ DEL RECENSORE Alla fine della fiera, a fare la differenza temo sia il numero che lo scrittore appone in fondo alla recensione, e dunque una spiegazione è necessaria. Secondo un parere fortunatamente non esclusivo di chi scrive, Night of the Stormrider è il migliore album in studio degli Iced Earth; eppure ha i suoi difetti, non neghiamolo. Produzione debole, qualche brano meno ispirato, qualche passaggio poco convincente nella prestazione del buon Greely (che fu cacciato dalla band per tendenze politiche non diverse da quelle maturate quindici anni dopo dallo stesso Schaffer...), e ciò nonostante nessun disco dell'era Barlow arriva a superare la musicianship qui contenuta, e magnificamente espressa da una band vivace e attiva. Anche il concept (un uomo, tradito dalla religione e irretito da forze oscure, che arriva a distruggere la Terra e per questo viene precipitato negli Inferi), piuttosto pretenzioso, non disturba, e soprattutto non toglie spazio alla musica.
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Molto bello, oscuro e potente. Concordo sul voto. 83 |
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64.04.... sessantaquattro... SESSANTAQUATTRO VIRGOLA ZERO FOTTUTO QUATTRO VERGOGNATEVI PARASSITI DI MERDA CHE DATE VOTI A CAZZO |
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Molto bella anche la recensione, complimenti Filippo! |
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Album eccellente, ispiratissimo, suonato davvero al massimo! Adoro le ritmiche di Schaffer, solo lui è in grado di creare qualcosa veramente degno della definizione di "muro del suono"... il riff che attacca al primo minuto di Stormrider è pura estasi mistica! |
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Indubbiamente, a mio modesto parere, uno dei migliori album in assoluto degli Iced Earth. Non di meno il più compatto e ispirato. La tendenza coristica dei lavori targati anni 2000 non l'ho mai apprezzata, e peggio sono riusciti a fare solo i Blind Guardian. Davvero ironico, come fa notare anche il recensore, come le due band si siano in parte unite per dar vita al progetto Demons and Wizards che con tutte le sue pecche ha comunque validi momenti. Il cantante qui presente, tale John Greely è, sempre a mio modesto parere, un bel portento che poco ha da invidiare al Matt Barlow dei tempi futuri e che tutti così tanto osannano sebbene però nessuno tenga conto del fatto che in questo album se proprio dobbiamo trovare un difetto, bhe... quello è il sound e la produzione che di certo più di tutti, da che mondo è mondo, penalizza i cantanti. Aldilà del voto a questo Night of Stormrider insomma, vorrei comunque sottilineare che il recensore forse è stato troppo severo col buon Shaffer il quale riesce ancora oggi a tenere alta la bandiera del metallo puro e che, senza far paragoni scomodi con Metallica, Maiden et varia, dopo ormai quasi 30 anni di attività si ritrova per le mani una band che nell'ombra tutto sommato è senza dubbio tra i migliori esempi in circolazione di quella che è la nostra musica preferita. A ben rifletterci, ma è cosi... P.S. Voto al disco 8 |
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A me la voce di greely piace tantissimo(anche se dal vivo non l'ho mai sentita), certo mat e' un grande e senza di lui gli iced non sarebbero andati lontano!; per quanto riguarda la recensione credo che il voto sia bassino e che un bel 90 night se lo meriti tutto!! |
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Chiedo scusa, avevo letto la recensione di raven dell'esordio omonimo ed ho fatto confusione! Gaffe sull'identità del recensore a parte (non me ne voglia Filippo), confermo quanto detto sull'album. |
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L'album che preferisco degli Iced Earth e che ho ascoltato di più, seguito da Something Wicked This Way Comes. Concordo con raven per quanto riguarda la recensione. |
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19
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Fight on, grab on Stormrider Stormrider. Bellissimo disco, inferiore solo a Burnt offerings. Ad ogni modo, il voto è troppo basso. |
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@Maurilio i pezzi con Barlow li ho ascoltati sia su disco, sia in versione live e sinceramente pur adorando Matthew non posso pensare a "Angel's Holocaust" e "Travel In Stygian" se non con la voce di Greely, quei pezzi sono suoi e li faceva divinamente. |
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Boh, sai, alla fine c'era l'idea che per fare thrash non è che servisse chissà quale dote naturale. |
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Si, io intendevo con Barlow alla voce , perché con Adam quelle canzoni sono quasi inascoltabili. Ma dove l´aveva trovato un cantante del genere Schaffer? Sembra un dilettante, poi se confrontato con l´immenso Barlow...... |
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@Maurilio: ovviamente le ho sentite, sennò di che parlavo? |
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Grande disco , penalizzato solo dalla produzione e dal cantante. Risentite le stesse canzoni in Days of Purgatory e sentirete una differenza abissale di voce e suoni. Comunque per me sono piú completi Dark Saga e Something wicked. Inoltre il primo disco é davvero bello, Filippo sentiti quelle canzoni con la voce di Barlow e poi mi dirai..Curse the sky, Iced Earth, Colors, When the night falls, la grandiosa Life and death, ma stiamo scherzando? Pezzi cosí altri gruppi se li sognano la notte, altro che acerbi!! Secondo me non lo hai ascoltato bene, perché il disco d´esordio con la voce di Barlow non ha nulla da invidiare ai successivi. Comunque grazie per la recensione , visto che sul sito sono presenti solo quelle dei cd recenti, veramente scadenti. |
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@oblivio: dovresti sapere meglio di me che wiki spesso sbaglia, no? meglio comprarli, i dischi |
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grande Zarathustra! questa volta hai spulciato ben bene Wikipedia per sapere che il cantante su questo album non era già Barlow ma John Greely? |
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ottimo disco con canzoni spettacolari e soprattutto travel in stygian, una delle mie preferite degli IE... io personalmente preferisco le interpretazioni di barlow in days of purgatory. |
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10
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Disco ancora piuttosto acerbo, anche se è bello tirato. Il migliore per me è Dark Saga comunque. |
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Thanx Zara x l'info su Greely! |
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@tenebra occulta: gracias, m'è scappato. |
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C'é un refuso: non é Prime evil ma Pure evil. Per il resto é un disco della madonna. Fu la mia palestra per riff e ritmiche di chitarra. Sullo stesso livello del successivo burnt offerings e del grande something wicked... ovvero 3 dischi da 90/100. Ma Barlow, cazzo rimane uno dei 10 migliori cantanti metal di sempre, per me. |
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6
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Greely, oltre ad avere un caratteraccio, era anche un nazista conclamato (da cui la battuta su Schaffer nella recensione). Ha lavorato in due-tre progetti minori, ma credo che abbia perso molta della sua voce. Non mi risulta che abbia effettivamente pubblicato qualcosa al di fuori degli IE. |
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5
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Album schiacciasassi anche se gli preferisco i successivi con Barlow alla voce! La copertina in recensione, a quanto ne so, è quella originale del 1991, e, a mio avviso, una delle piu' belle mai fatte dagli Iced Earth. Già che ci siamo, qualcuno sa dirmi che fine ha fatto musicalmente John Greely? |
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4
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Sì, dovremmo essere a tre, cambia solo la copertina, e in più ogni tanto c'è una bonus track live. |
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3
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Uno dei miei dischi preferiti degli Iced Earth... mi togliete una curiosità: quante edizioni con copertine diverse di questo disco sono state fatte? io ne conto tre e comincio a capirci più niente |
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Effettivamente con Burnt Offerings se la giocano. |
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Non sono d'accordo sul fatto che sia il migliore palma che a mio avviso spetta a "Burnt Offerings" che i cali non li conosce proprio. Per quanto riguarda il resto concordo, quel disco è animato dalla voce di Greely ed è fantastico per quello, ho visto Barlow tre volte dal vivo ed è grandioso ma "Travel In Stygian" senza la voce di John mi fa sempre uno strano effetto. Non concordo con il voto, in certi casi produzione e il resto si mandano a fanculo, non sono lesive su quello che il disco comunica e quindi non le prenderei neanche in considerazione, 90 e più che meritato. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Angels Holocaust 2. Stormrider 3. The Path I Choose 4. Before the Vision 5. Mystical End 6. Desert Rain 7. Pure Evil 8. Reaching the End 9. Travel in Stygian
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Line Up
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John Greely (Vocals) Jon Schaffer (Rhythm Guitar, Vocals) Randall Shawver (Lead Guitar) Dave Abell (Bass Guitar) Rick Secchiari (Drums) Roger Huff (Keyboards)
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