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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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( 2619 letture )
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Gli Acute Mind sono una nuova band che salta fuori dalla sempre più consistente e sorprendente ondata di prog proveniente dalla Polonia. Il gruppo aveva già debuttato in effetti l'anno scorso, ma l'album non aveva di fatto travalicato i confini del proprio paese e solo quest'anno ha potuto godere di una release ufficiale anche per il resto del mondo.
Già dall'ascolto dell'opener Grief and pain, risulta di immediata evidenza come i principali punti di riferimento degli Acute Mind siano i Vanden Plas, tanto che persino la voce del cantante Marek Majewski ricorda quella di Andy Kuntz e anche l'utilizzo dei cori rimanda senz'altro a stilemi tipici della band tedesca. Certo, non possiamo mancare di osservare, a tal proposito, come, tuttavia, in questo loro debutto, gli Acute Mind riescano a mettere in luce tutte le caratteristiche che avevano reso grandi i Vanden Plas e che invece sono apparse un po' offuscate nella loro ultima prova. I brani degli Acute Mind si presentano infatti molto compatti, diretti, pur senza rinunciare a spunti tipicamente prog, con una grande attenzione per i particolari, incantevoli ed ammalianti melodie ed uno splendido lavoro tastieristico, ad opera di Dorota Turkiewicz (che, tra l'altro, non passa di certo inosservata per la sua bella presenza), ma va precisato che tutti i musicisti mostrano di possedere buone qualità. Anche i testi sono molto introspettivi ed evitano di andarsi a rifugiare in improbabili trame pseudo-fantascientifiche, come hanno fatto i Vanden Plas nel loro ultimo The Seraphic Clockwork, ottenendo così di essere più efficaci e di compenetrarsi meglio con le intense e avvolgenti atmosfere che gli Acute Mind riescono a creare.
Scorrendo la tracklist, abbiamo già accennato a Grief and pain, brano di apertura, al quale segue Garden, traccia che, dopo una lunga apertura strumentale, si ammorbidisce poi in un delicato arpeggio sul quale s'inserisce la voce: il ritornello è più veloce e ritmato, ma va detto che il brano, sempre fortemente influenzato dai Vanden Plas, presenta diversi cambi di temi e di atmosfere, che riescono ad impreziosirlo ulteriormente. Misery è stato invece il primo singolo realizzato dalla band (per la quale è stato girato anche un videoclip): si tratta di un brano melodico e dalle atmosfere molto malinconiche, incentrato in modo particolare su un refrain alquanto catchy. Decisamente più coinvolgente la successiva Sweet Smell of Success, ancora una volta una traccia dalle intense atmosfere e dalle belle melodie, ma dove i riffs di chitarra, se non altro, si fanno sentire maggiormente. Non sembra invece pienamente riuscita la strumentale Faces, una traccia che, in effetti, non aggiunge granchè al disco e nella quale la band sembra voler accentuare il lato più tecnico della propria musica, senza però risultare particolarmente convincente. Va decisamente meglio con la successiva Bad Incitements, un brano dove gli Acute Mind riescono a far risaltare al meglio le proprie qualità, coniugando potenza, melodie e trame progressive. Ben riuscite sono anche le due tracce di chiusura: Bonds of Fear è infatti un altro brano interessante, dove peraltro, soprattutto nel ritornello, si possono ravvisare evidenti influenze dei Rush, così come Prophecy è un altro pezzo molto articolato e ricco di spunti interessanti.
A livello generale, come abbiamo avuto sinora modo di evidenziare, il limite attuale degli Acute Mind pare soprattutto legato ad una scarsa originalità dal punto di vista stilistico, ancora troppo legato alle proprie band di riferimento. Tuttavia, i polacchi dimostrano di possedere allo stesso tempo una buona personalità e i brani risultano comunque gradevoli e ben interpretati. Considerando che si tratta di un disco di esordio, diremmo perciò che per il momento va più che bene così, anche perchè siamo certi che gli Acute Mind abbiano tutte le potenzialità per crescere ulteriormente.
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5
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si ... ottimi musicisti, ottima musica, era da tanto che non sentivo sonorità nuove! |
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4
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@Daveg: cavolo, se Misery che è il brano più debole e accessibile del disco ti sembra così stupenda, puoi solo innamorarti di questo disco. |
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3
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conosco solo Misery e devo dire che mi ricordano molto gli Enchant più malinconici, grand bel pezzo, ha un pathos incredibile, se il resto del cd è sullo stesso livello di qualità è da comprare al volo... |
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2
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Buona recensione, ma non li vedo così simili ai Vanden Plas. Qua ci sono influenze sia del gruppo sopracitato, che dei Dream Theater e dei Fates Warning (in particolare il brano Faces). Comunque un disco di debutto decisamente ottimo, grandi pezzi che non stancano mai. Gruppo da tenere assolutamente sott'occhio. |
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1
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Gruppo di valore..!!Bei brani , Equilibrati, mai prolissi,..un bell' album..giusta recensione e voto...!!! L'Ondata polacca di gruppi Stravalidi è una bella realtà ormai da tempo..... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Grief and pain 2. Garden 3. Misery 4. Sweet smell of success 5. Faces 6. Bad incitements 7. Bonds of fear 8. Prophecy
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Line Up
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Marek Majewski (vocals) Arkadiusz Piskorek (guitars) Dorota Turkiewicz (keyboards) Pawel Ciuraj (guitars) Dariusz Hanaj (drums) Wojciech Rowicki (bass guitar, acoustic guitar)
Slawek Guadky Gladyszewski (additional keyboards, additional guitars, lead guitars on track 5)
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RECENSIONI |
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