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Praying Mantis - Metalmorphosis Ep
( 2673 letture )
Ci sono dei nomi appartenenti al panorama metal-rock, nei quali è sempre piacevole imbattersi ed uno di questi è quello dei Praying Mantis. Il loro Time Tells No Lies del 1981 era rimasto nel cuore di tantissimi fans, ed anche se non era valso a garantire alla band un posto nell'olimpo dei più grandi, il titolo era stato effettivamente profetico, dato che il nome dei Praying Mantis è considerato quasi unanimemente come molto importante nella storia della NWOBHM. La band -tranne alcuni periodi- è sempre rimasta attiva, ruotando attorno alle figure dei membri fondatori: i frateli Troy, i quali, portando fieramente alto il vessillo della mantide religiosa, continuano la loro storia musicale insieme ad altri musicisti. Trent'anni sono passati dall'uscita sul mercato di Time Tells No Lies, e la band ha deciso di festeggiare la ricorrenza autoproducendo un Ep in edizione limitata intitolato Metalmorphosis. L’Ep contiene cinque vecchi pezzi registrati dalla line up attuale, resi più vivi da arrangiamenti leggermente più moderni e da un suono ovviamente più performante rispetto a quello originale. Delle cinque canzoni che compongono la tracklist, tre sono tratte dallo storico disco appena ricordato (Children of The Earth, Lovers to The Grave e Panic in The Streets), mentre le altre due sono Praying Mantis, primo storico singolo del gruppo e Captured City, riemersa dalle tracklist di The Soundhouse Tapes Part. 2 e della compilation Metal For Muthas. Un autentico pezzo di storia della nostra musica, che spero tutti conoscano almeno di nome.

Per ciò che attiene all'Ep, Children Of The Earth era a mio parere il miglior pezzo contenuto in Time Tells No Lies, ed il leggero lavoro di restyling la consegna a questo anno di grazia 2011 con tutte le proprie qualità intatte: gran bel riff, buon arrangiamento ed assolo di chitarra di gran classe. Il vecchio singolo Praying Mantis mostra un songwriting ancora acerbo, i cui limiti vengono contenuti dall'irruenza dell'esecuzione e dall'odore di libertà ancora percepibile dall'ascolto di un pezzo che, per forza di cose, non può che riportare alla mente giorni ormai lontanissimi. Ho detto poc'anzi che considero Children Of The Earth il pezzo migliore di Time Tells No Lies, un onore generalmente attribuito a Lovers To The Grave, delicato brano AOR/Hard Rock che nella seconda parte presenta validissimi cambi di tempo, ancora piacevolissimi da ascoltare. Con Panic In The Streets si precipita in pieno climax NWOBHM: una bella ed ingenua cavalcata metallica, forse non particolarmente strutturata, che poggia la propria forza sull'immediatezza e sulla carica esecutiva, le qualità che resero unica la prima ondata del movimento metal dei primissimi anni 80. Chiusura dell'Ep che è appannaggio di Captured City, il pezzo tratto dalla compilation Metal For Muthas, che propone un solido e riuscito hard rock di chiara matrice anglosassone.

I brani in questione sono più che conosciuti ed al di là dell'ovvio miglioramento del suono, le piccole differenze come il leggero allungamento complessivo della durata dei brani, la migliore interpretazione vocale di Freeland rispetto a quanto ascoltabile sullo storico album di riferimento e qualche finezza negli arrangiamenti, non cambiano affatto la sostanza dei brani. Metalmorphosis è una breve chicca che dovrebbe essere attenzionata dai vecchi fans del gruppo, ed in misura maggiore dai giovani che vogliono farsi un'idea di quanto accadeva un tempo e di come siamo giunti a quello che siamo oggi. E' bello avere dei punti fermi, magari non ci fai caso quasi mai, ma quando ti serve un punto di appoggio affidabile, li trovi sempre, e questo mi piace.



VOTO RECENSORE
72
VOTO LETTORI
27.72 su 18 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2011
Autoprodotto
Hard Rock
Tracklist
1. Children Of The Earth
2. Praying Mantis
3. Lovers To The Grave
4. Panic In The Streets
5. Captured City
Line Up
Chris Troy (Basso, Voce)
Tino Troy (Chitarra, Voce)
Andy Burgess (Chitarra)
Benjy Reid (Batteria)
Mike Freeland (Voce)
 
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