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Sons of Seasons - Magnisphyricon
( 3783 letture )
La pubblicazione nel 2009 di Gods Of Vermin, primo lavoro dei teutonici Sons Of Seasons, aveva destato non poche perplessità a causa di una ridondante prolissità ed eterogeneità che, a lungo andare, finisce incontrovertibilmente per annoiare l’ascoltatore. Per tale motivo era piuttosto attesa la nuova release di questa formazione dedita al symphonic metal melodico, ma, ahimè, mi dispiace dover portare cattive notizie agli amanti di questo stile musicale perché i Sons Of Seasons sembrano non aver imparato assolutamente nulla dalla precedente esperienza reiterando in sostanza gli stessi evitabili errori. Il nuovo full lenght Magnisphyricon, infatti, risulta un lavoro di difficile assimilazione e sin troppo confusionario che, oltretutto, dispone di un soundwriting deludente quasi mai in grado, tranne in sporadici casi, di destare il giusto interesse. Dispiace dovermi esprimere in tal modo e, tenendo in debito conto conto che il progetto ruota attorno al talentuoso tastierista dei Kamelot (già con Doro) Oliver Palotai, le aspettative risultano maggiormente disilluse.

La musica deve saper creare emozioni interiori anche nella consueta tetraggine che contraddistingue normalmente il symphonic metal: in questo caso, però, le composizioni riescono a trasmettere veramente poco. Occorreva probabilmente ricercare una maggior essenzialità non soltanto nella durata del disco, ma anche nella struttura dei pezzi rendendoli più lineari e fruibili a scapito di soluzioni che in alcuni casi sono addirittura imbarazzanti. Non basta l’ottima produzione, l’apprezzabile ugola di Henning Basse (Metalium), i violini, i cori, le orchestrazioni ampollose per realizzare un capolavoro, ma bisogna saper creare il giusto feeling tra l’artista e l’ascoltatore ed è questo il difficile compito a cui non hanno saputo adempiere nemmeno questa volta i Sons Of Seasons. Bella ed inquietante la cover ed anche in questo c’è (non lo dico ironicamente) un’ulteriore affinità con Gods Of Vermin, in positivo stavolta visto che anche l’artwork di quel full lenght era decisamente intrigante. Da evidenziare, infine, l’accattivante voce di Simone Simons, singer degli Epica, nonché fidanzata di Palotai, nella sin troppo convenzionale Sanctuary.

Prodotto destinato unicamente ai patiti del genere (ai quali tuttavia consiglio vivamente di ascoltare ben altri gruppi), e voglio concludere con un vecchio proverbio popolare che credo calzi proprio a pennello come chiosa finale a questa recensione: Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Meditate, Sons Of Seasons, meditate…



VOTO RECENSORE
50
VOTO LETTORI
49.97 su 36 voti [ VOTA]
Prometheus
Giovedì 20 Dicembre 2012, 1.57.29
14
Questa band sa creare bellissime atmosfere. Il problema è che i brani sono troppo annacquati, troppo allungati forzatamente. Che noia! I SoS hanno grandi potenzialità, ma non riescono ad esprimerle a pieno e il risultato è scadente. Il mio voto è 59.
Mitra65
Mercoledì 30 Marzo 2011, 17.23.15
13
L'ho ascoltato a lungo e sono in sintonia con il recensore si tratta di un lavoro piatto senza spunti e pure presuntuoso. Nell'ambito del symphonic metal c'è davvero molto di meglio
hm is the law
Mercoledì 30 Marzo 2011, 17.09.56
12
Sapevo già che qualcuno avrebbe storto il naso, ma a me non me ne frega niente di quello che dicono gli altri siti e le riviste specializzatei e mi svesto dai panni del recensore per dire che questo disco è una presa per i fondelli vera e propria come lo era il precedente album. Volete del progressive? Andate ad asolltarvi ELP, Yes, Genesis, King Crimson, Van Der Graaf Generator (cari Proglove e Jerricho quella era musica complessa che ti dava emozioni e troverete nel nostro database molte loro recensioni anche del sottoscritto) e non questa ciofeca assurda. Potete insultare quanto volete, tuttavia abbiate rispettate nei riguardi deii lettori che fortunatamente non hanno il prosciutto nelle orecchie e la pensano come me.
Ubik
Mercoledì 30 Marzo 2011, 15.51.39
11
@Jericho quest'album non è complesso è semplicemente incocludente
Jericho
Mercoledì 30 Marzo 2011, 15.04.33
10
Strano che l'album abbia ricevuto quasi dapertutto critiche eccellenti (Thatdevilmusic, Infernal Masquerade, Powerline A.D. ....) . Magari la prossima volta puoi passare il album dei Sons of Seasons nelle mani di qualcuno che capisce la musica piú complessa
Zarathustra
Mercoledì 30 Marzo 2011, 14.30.23
9
@Proglove: eh già, di prog ce n'è tantissimo qua..........
Proglove
Mercoledì 30 Marzo 2011, 14.01.16
8
Ma ragazzi, ma avete prosciutto nelle orecchie???!! Questo é uno degli album piú fighi che io abbia mai sentito! altro che emozioni, brividoni!!! Amanti del symphonic metal e del prog, non state ad ascoltare a questo ignorantone e prendete questo album, perche dovete ascoltare con le vostre orecchiequesto capolavoro!!
Lukas
Mercoledì 30 Marzo 2011, 12.20.50
7
Questo disco è una palla immane!
hm is the law
Mercoledì 30 Marzo 2011, 9.11.23
6
Si Nagash te piacerebbe eh...
NagasH
Mercoledì 30 Marzo 2011, 0.02.56
5
Se è per quello Simone è anche la mia fidanzata, solo che lei non lo sa ancora...mia cara
Khaine
Martedì 29 Marzo 2011, 23.54.51
4
Ammazza quanta acidità oh... ti invito a prendere una camomilla! Questo non è mica "novella 2000" eh. Grazie comunque della segnlazione. Provvedo a correggere.
Luisa
Martedì 29 Marzo 2011, 23.07.51
3
Vorrei far notare un errore nella recensione. Simone Simons non è la moglie di Palotai, ma solo la fidanzata, sebbene ormai da qualche anno. Vi invito a informarvi prima di scrivere una recensione.
Alessia
Martedì 29 Marzo 2011, 22.08.31
2
Disco mediocre anche io mi aspettavo un salto di qualità che non ci è stato: voto 55
valereds
Martedì 29 Marzo 2011, 20.01.54
1
Un minestrone insipido.
INFORMAZIONI
2011
Napalm Records
Symphonic Metal
Tracklist
01. Magnisphyricon: Temperance
02. Bubonic Waltz
03. Soul Symmetry
04. Sanctuary
05. Casus Belli I: Guilt's Mirror
06. Magnisphyricon: Adjustment
07. Into The Void
08. A Nightbird's Gospel
09. Tales Of Greed
10. Lilith
11. Casus Belli II: Necrologue To The Unborn
12. Magnisphyricon: The Aeon
13. 1413
14. Yesteryears
Line Up
Henning Basse – Vocals
Oliver Palotai – Guitar, Keyboards
Jürgen Steinmetz – Bass
Daniel Schild – Drums
Pepe Pierez – Guitar
Simone Simons - Vocals on Sanctuary
 
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