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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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Sons of Seasons - Magnisphyricon
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( 3783 letture )
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La pubblicazione nel 2009 di Gods Of Vermin, primo lavoro dei teutonici Sons Of Seasons, aveva destato non poche perplessità a causa di una ridondante prolissità ed eterogeneità che, a lungo andare, finisce incontrovertibilmente per annoiare l’ascoltatore. Per tale motivo era piuttosto attesa la nuova release di questa formazione dedita al symphonic metal melodico, ma, ahimè, mi dispiace dover portare cattive notizie agli amanti di questo stile musicale perché i Sons Of Seasons sembrano non aver imparato assolutamente nulla dalla precedente esperienza reiterando in sostanza gli stessi evitabili errori. Il nuovo full lenght Magnisphyricon, infatti, risulta un lavoro di difficile assimilazione e sin troppo confusionario che, oltretutto, dispone di un soundwriting deludente quasi mai in grado, tranne in sporadici casi, di destare il giusto interesse. Dispiace dovermi esprimere in tal modo e, tenendo in debito conto conto che il progetto ruota attorno al talentuoso tastierista dei Kamelot (già con Doro) Oliver Palotai, le aspettative risultano maggiormente disilluse.
La musica deve saper creare emozioni interiori anche nella consueta tetraggine che contraddistingue normalmente il symphonic metal: in questo caso, però, le composizioni riescono a trasmettere veramente poco. Occorreva probabilmente ricercare una maggior essenzialità non soltanto nella durata del disco, ma anche nella struttura dei pezzi rendendoli più lineari e fruibili a scapito di soluzioni che in alcuni casi sono addirittura imbarazzanti. Non basta l’ottima produzione, l’apprezzabile ugola di Henning Basse (Metalium), i violini, i cori, le orchestrazioni ampollose per realizzare un capolavoro, ma bisogna saper creare il giusto feeling tra l’artista e l’ascoltatore ed è questo il difficile compito a cui non hanno saputo adempiere nemmeno questa volta i Sons Of Seasons. Bella ed inquietante la cover ed anche in questo c’è (non lo dico ironicamente) un’ulteriore affinità con Gods Of Vermin, in positivo stavolta visto che anche l’artwork di quel full lenght era decisamente intrigante. Da evidenziare, infine, l’accattivante voce di Simone Simons, singer degli Epica, nonché fidanzata di Palotai, nella sin troppo convenzionale Sanctuary.
Prodotto destinato unicamente ai patiti del genere (ai quali tuttavia consiglio vivamente di ascoltare ben altri gruppi), e voglio concludere con un vecchio proverbio popolare che credo calzi proprio a pennello come chiosa finale a questa recensione: Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Meditate, Sons Of Seasons, meditate…
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14
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Questa band sa creare bellissime atmosfere. Il problema è che i brani sono troppo annacquati, troppo allungati forzatamente. Che noia! I SoS hanno grandi potenzialità, ma non riescono ad esprimerle a pieno e il risultato è scadente. Il mio voto è 59. |
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13
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L'ho ascoltato a lungo e sono in sintonia con il recensore si tratta di un lavoro piatto senza spunti e pure presuntuoso. Nell'ambito del symphonic metal c'è davvero molto di meglio |
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12
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Sapevo già che qualcuno avrebbe storto il naso, ma a me non me ne frega niente di quello che dicono gli altri siti e le riviste specializzatei e mi svesto dai panni del recensore per dire che questo disco è una presa per i fondelli vera e propria come lo era il precedente album. Volete del progressive? Andate ad asolltarvi ELP, Yes, Genesis, King Crimson, Van Der Graaf Generator (cari Proglove e Jerricho quella era musica complessa che ti dava emozioni e troverete nel nostro database molte loro recensioni anche del sottoscritto) e non questa ciofeca assurda. Potete insultare quanto volete, tuttavia abbiate rispettate nei riguardi deii lettori che fortunatamente non hanno il prosciutto nelle orecchie e la pensano come me. |
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11
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@Jericho quest'album non è complesso è semplicemente incocludente |
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10
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Strano che l'album abbia ricevuto quasi dapertutto critiche eccellenti (Thatdevilmusic, Infernal Masquerade, Powerline A.D. ....) . Magari la prossima volta puoi passare il album dei Sons of Seasons nelle mani di qualcuno che capisce la musica piú complessa |
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9
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@Proglove: eh già, di prog ce n'è tantissimo qua.......... |
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8
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Ma ragazzi, ma avete prosciutto nelle orecchie???!! Questo é uno degli album piú fighi che io abbia mai sentito! altro che emozioni, brividoni!!! Amanti del symphonic metal e del prog, non state ad ascoltare a questo ignorantone e prendete questo album, perche dovete ascoltare con le vostre orecchiequesto capolavoro!! |
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7
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Questo disco è una palla immane! |
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6
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Si Nagash te piacerebbe eh... |
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5
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Se è per quello Simone è anche la mia fidanzata, solo che lei non lo sa ancora...mia cara |
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4
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Ammazza quanta acidità oh... ti invito a prendere una camomilla! Questo non è mica "novella 2000" eh. Grazie comunque della segnlazione. Provvedo a correggere. |
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3
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Vorrei far notare un errore nella recensione. Simone Simons non è la moglie di Palotai, ma solo la fidanzata, sebbene ormai da qualche anno. Vi invito a informarvi prima di scrivere una recensione. |
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2
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Disco mediocre anche io mi aspettavo un salto di qualità che non ci è stato: voto 55 |
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1
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Un minestrone insipido. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Magnisphyricon: Temperance 02. Bubonic Waltz 03. Soul Symmetry 04. Sanctuary 05. Casus Belli I: Guilt's Mirror 06. Magnisphyricon: Adjustment 07. Into The Void 08. A Nightbird's Gospel 09. Tales Of Greed 10. Lilith 11. Casus Belli II: Necrologue To The Unborn 12. Magnisphyricon: The Aeon 13. 1413 14. Yesteryears
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Line Up
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Henning Basse – Vocals Oliver Palotai – Guitar, Keyboards Jürgen Steinmetz – Bass Daniel Schild – Drums Pepe Pierez – Guitar Simone Simons - Vocals on Sanctuary
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